Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

10.10.96

 

 

Eletti, miei fedeli, ogni giorno sia per voi un dono, preziosissimo, che ricevete dal mio Amore. Consideratelo come tale. È formato da tanti attimi che devono essere vissuti per me. Miei piccoli, tutto potete avere, amate creature, tutto da me, Dio, se tutti voi stessi mi offrite. Amo, infinitamente, il vostro essere; se così non fosse, non l’avrei pensato, non l’avrei creato per divenire parte del mio infinito. Non pensate, miei diletti, di dover fare grandi sforzi per offrirvi a me in ogni istante: sono Io stesso che vi conduco; dovete solo lasciarvi portare, senza opporre resistenza. Ogni resistenza viene dal nemico che conosce la sorte degli eletti; sa che godranno per sempre la più sublime felicità, quindi, è geloso, è terribilmente invidioso della sorte dell’uomo. La sua ira si scatena in particolare sulla generazione presente, perché le grandi promesse del passato proprio in questi tempi avranno compimento: l’uomo potrà godere ciò che in passato gli era stato precluso; le forze del male verranno chiuse negli inferi, dove resteranno per un tempo da me stabilito. La terra avrà ristoro, ogni cuore palpiterà per me ed ogni mente vedrà la mia luce. L’Universo vedrà il grande sole nascente che non conosce tramonto.

 

 

Sposa diletta, grandi meraviglie sono pronte per gli uomini della terra. Le godrà chi vorrà, le godrà chi ci ha creduto, ma ti dico, mia piccola, che saranno precluse a tutti quelli che non ci hanno creduto. Sì amata: chi non crede alle mie parole e non mette in pratica i miei precetti, costui non vedrà, non gusterà, non esulterà, per le opere che sto per compiere.

Non ho parlato invano, non ho parlato per i sordi, non ho dato tanti segni perché restino inosservati! È l’indifferenza, è la superficialità, è la tiepidezza del cuore che induce l’uomo a non sentire, anche quando la voce è chiara, a non vedere, anche quando tutto è evidente. Ti dico, sposa, che chi non ha udito continuerà a non udire, perché Io, Io, Dio, non farò più sentire la mia voce. Chi non ha visto, per insipienza, continuerà a non vedere, perché Io, Io, Dio, nulla gli mostrerò.

Piccola mia, chi mi ha girato le spalle in questo momento non vedrà il mio volto, allorquando lo vorrà vedere. La misericordia sta dando già il posto alla grande giustizia che percorre la terra in lungo ed in largo. Ognuno sia pronto ad accoglierla: meglio è se si prepara ad accettarla con animo docile e sottomesso, perché può ancora sperare di ottenere, poi, ancora la mia misericordia. Ti dico, mia sposa, che tutti dovrebbero essere ben disposti in questo grande momento; la mia giustizia ha come fine, ancora, l’emendamento della creatura e solo se questo non c’è sfocia nella condanna finale e definitiva.

È dolorosa la mia giustizia, sposa amata, ma senza questa pesante pena l’uomo non ha proprio più possibilità di salvezza: se nel benessere e nel godimento mi ha ignorato, bisogna che provi la miseria ed il tormento per riconciliarsi con me. Il dolore è una medicina efficacissima per chi la prende con pazienza e senza ribellione. Ebbene, questo è il momento cruciale per gli uomini di questa generazione: dovranno soffrire per espiare, dovranno sopportare per emendarsi dalle, grandissime, colpe che non hanno riconosciuto in tempo.

Sposa mia, vedo sul volto la grande tristezza; ma gli uomini hanno quello che si sono cercato! Ti dico che, se il grande castigo non ci fosse, ben pochi si salverebbero, un numero assai esiguo, perché ognuno continuerebbe a deviare a modo suo, senza neppure badare a ciò che fa. Darò una brusca sterzata alla situazione attuale per far ravvedere chi ha ancora in sé un po’ di senno.

Amata sposa, rimani, serena, nel mio Cuore ed adorami giorno e notte, senza interruzione, con la mente, col cuore, con ogni fibra del tuo essere. Solo gioia volevo dare al mondo, la grande gioia, che mai aveva gustato, solo luce volevo che avesse, la splendida luce, che mai aveva veduto; non è stato degno di tali, sublimi, doni!

Il mio Cuore soffre, terribilmente, quando la mia mano deve punire e non accarezzare. Darò al mondo ciò che si merita: il dolore, invece della felicità, un periodo di aspro dolore che brucerà le carni e farà gemere, fortemente. Scenderà sul mondo il buio che tanto fa paura ai miei figli; uno cercherà la mano dell’altro, ma non troverà alcun conforto, perché la mia luce non sorgerà ed il mio calore non si sentirà! Chi nella gelida notte è vissuto nella gelida notte soffrirà, per mio volere: sarà una lunga notte, cupa e senza stelle! L’ho preannunciata da molto, mia piccola sposa; ma quanti ci hanno meditato sopra? Gli uomini sono come quei bambini, ai quali è stata cantata una dolce canzone d’amore, ma essi non hanno pianto di gioia; è stata cantata una canzone allegra, ma essi non hanno ballato, per l’esultanza: sono rimasti inerti, come fantocci; non hanno capito, perché non hanno voluto capire. Guai a chi è sordo, quando invece dovrebbe acuire l’udito! Guai a chi è cieco allorquando servirebbe avere vista molto acuta per vedere ciò che già si sta affacciando all’orizzonte!

Mia sposa, resta abbracciata a me: vedi ciò che si appressa? Guarda e taci, guarda e medita, guarda, ma non tremare, non aumenti i suoi palpiti il tuo piccolo cuore: sei in me, vivi in me. Non tremare: sei mia, piccola creatura, sei mia proprietà!

Procedi, serena, operando secondo il mio volere. Dovunque tu vada, Io sono con te e schiere di angeli ti circondano, perché circondano me. Non temere, mio amato scricciolo; canta felice e rallegra il mio Cuore, straziato. Vedi: le schiere nemiche avanzano: sono miriadi e miriadi, sembrano cavallette, voraci, che distruggono ovunque passano, nulla lasciano dietro di sé. Avanzano, veloci, e lasciano dolore e distruzione. Questo gli uomini hanno voluto; questo avranno! Non fermerò, certo, le schiere nemiche, ma lascerò che operino, secondo la propria ferocia! Non temere: le case dei giusti saranno preservate ed i beni dei giusti conservati; esse si abbatteranno, invece, sugli iniqui, sugli operatori di male, sui superbi, arroganti, che hanno alzato il capo contro di me in atto di sfida. Vedi, sposa amata, vedi che dietro di loro nulla resta, neppure un filo d’erba; lascio che procedano e nulla farò per fermarle.

Amata, non desidero che il tuo volto sia bagnato dalle lacrime. Non gemere per i ribelli: non meritano il tuo dolore. Essi hanno avuto tanto tempo per riflettere, meditare e tanti angeli sono andati loro incontro per portarli in salvo, ma tutto hanno respinto, sdegnosamente; ora saranno costretti ad aprire bene gli occhi, a sturare bene gli orecchi per vedere ed udire ciò che prima hanno evitato, per malizia.

Gioisci in me, mia, amata, sposa. Nel momento del, generale, dolore avrai le mie più tenere carezze e non tu sola, mia diletta, ma anche coloro che hanno saputo perseverare fino in fondo, senza mai stancarsi.

Vivi in me. Godi in me. Riposa sul mio Cuore, amorosissimo.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

10.10.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Amati figli, grande e splendida è la vostra sorte: siete figli di un tempo, specialissimo, nel quale devono accadere fatti unici nella storia. Vi chiamo all’esultanza dell’attesa. Vi chiamo anche, però, alla perfetta obbedienza, quando molte insidie sono presenti ovunque.

Se osservate ciò che avviene intorno, vi accorgete che gli uomini sono consci che qualcosa stia cambiando; tutti coloro che vivono nelle tenebre sentono come un brivido, misterioso, di paura, sussultano per nulla e parlano del futuro in tono preoccupato ed ansioso. C’è un annuncio nell’aria, un grande annuncio, percepibile dall’io più profondo, ma ancora misterioso per quello sensibile. Ciò, che avviene, apparentemente è sempre avvenuto, ma racchiude in sé qualcosa di imprevedibile che potrebbe subentrare da un momento all’altro. Gli animi più sensibili preavvertono richiami non presenti in precedenza. Ecco, figli cari, ecco, miei amati: c’è dovunque un’aria di attesa di una fine. Lo capiscono tutti; ma solo i più riflessivi operano in maniera diversa.

Sì: non è tempo di procedere come se niente fosse, non è tempo di sonnecchiare; gli occhi devono essere ben aperti, ma non quelli del corpo; anche le orecchie devono essere ben pronte. Gli occhi sono quelli dell’intelletto e gli orecchi quelli del cuore.

Figli amati, ai suoi dolci strumenti Dio ha rivelato molte cose, perché sono cooperatori, attivissimi, del suo piano; ma ciò che essi conoscono è solo una minima parte di ciò che veramente accadrà. A Gesù, miei amati, piace tanto fare delle belle sorprese, lasciare che i suoi piccoli passino da un momento d’incertezza ad un altro di gioia, esplosiva.

Ciò che accadrà mai prima è accaduto. Vale proprio la pena, figli, essere ben disposti ad affrontare qualunque sacrificio per ottenere di vivere la vita, nuova, che Dio ha preparato per i figli, degni di questo tempo: è il Paradiso che si congiunge alla terra, è la vita della terra che diviene simile a quella del Paradiso. Saranno le potenze angeliche che passeranno da una parte all’altra per popolare di nuova vita la terra. Sarà la felicità, miei piccoli, sarà il nuovo mondo con Gesù come Re! Com’è vicina a compiersi questa realtà!

Io conosco ogni cosa, per grazia. So quello che accadrà e proprio per portare i miei figli alla grande felicità e preservarli dai grandi pericoli poso il mio piede, ogni giorno, sulla terra in modo anche visibile. Sto chiamando i miei piccoli, come la mamma chiama a sé i suoi bimbi per radunarli per la cena, già pronta. Sì, figli: tutto è pronto. Lo sapete, perché Gesù l’ha detto e ripetuto, continuamente: tutto è pronto. Voglio che nessuno resti escluso dal meraviglioso banchetto di cibi succulenti e prelibati.

Vedo, figli dispersi qui e lì che cercano ed inseguono ombre, fuggevoli; voglio avvertirli dell’inganno, ma essi non mi ascoltano e continuano a procedere verso il nulla, illudendosi di raggiungere o prima o dopo la felicità. Quale inganno! Dico a costoro: venite a me, anime bisognose! Venite, umili e pentiti: vi offro, come un mazzo di fiori di campo, al mio Gesù che non vi respingerà, perché infinita è la sua misericordia!

Figlia diletta, persevera con zelo. Vivi, felice, nella pace del cuore e tieni, strettamente, per mano coloro che ti sono stati affidati. Stringili forte, forte e non lasciare che ne sfugga alcuno.

Ti amo. Vi amo tutti.

 

                                                                                              Maria Santissima