Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
12.10.96
Eletti, che vi preparate ad
accogliermi, procedete con gioia e mai perdete la speranza in me: il mio piano
si sta sviluppando nelle diverse fasi e voi state vivendo le ultime. Non
preoccupatevi di alcunché, amici miei. Seguitemi,
perché Io, Io, Gesù, vi precedo; non serve dire all’amico dove lo si conduce, perché egli ha piena fiducia e nulla teme.
Io, Io, Dio, non vi dico in modo speciale quali sono i fatti che accadranno: il
mio silenzio è sempre Amore, come il mio parlare è Amore. Venite, miei fedeli,
venite, come vi ho detto, dietro a me e vedrete le
meraviglie che ho preparato. Si accede al mio tempio con qualche sacrificio, ma, giunti, si può godere finalmente la
felicità, mai goduta prima: la luce più splendida e sfolgorante. È proprio
questo piccolo sacrificio che il mondo disdegna. È proprio questo cammino, un
poco tortuoso, che intimorisce gli uomini. È proprio la piccola attesa che fa
perdere la speranza ad alcuni. Chi, però, giungerà fino in fondo benedirà il
cammino, le difficoltà e l’attesa.
Sposa
amata, godi in me e accontentati della felicità che godi, in anticipo. Le pene,
che pur devi sopportare, sono piccole pene, i sacrifici, che pur devi
affrontare, sono piccoli sacrifici; l’attesa è ormai assai breve, ma si sa che
gli ultimi, brevi, istanti sono quelli che sembrano più lunghi.
Giorno
dopo giorno, istante dopo istante, si consuma il tempo, donato alla mia sposa ed al mondo: si consuma, fruttuoso, per te che in me vivi
ogni attimo, senza lasciartene sfuggire alcuno; si consuma, infruttuoso, per
chi non bada a costruire, ma con la propria debolezza demolisce e permette che
il nemico prevalga su di lui. Guai, mia diletta, guai
a chi porge il fianco, disarmato, al mio, tremendo, nemico! Egli non riposa,
non cerca sosta, opera, incessantemente, perché grande è l’odio che sente per
me. I suoi intrighi e trabocchetti sono senza numero; gli uomini ci cadono per
loro colpa, perché prima si lasciano completamente disarmare e poi assalire.
Piccola
sposa, che vivi abbracciata a me, come vedi, tutto opero per chi si stringe al
mio Cuore e non si allontana da esso neppure per un attimo,
ma nulla posso fare per colui che persevera nel rifiuto di me. In questi
tempi, finali e conclusivi, si sente parlare ovunque
di anelito religioso, di desiderio di purezza, di ritorno a Dio. Certo, gli
uomini nel loro cuore qualcosa hanno pure recepito, ma
non basta un vago desiderio: occorre tuffarsi, decisamente, nel bene, occorre
uscire dall’oceano di male, staccare ogni legame con esso. Questo è il punto
assai difficile da superare; bisogna nuotare – come si suol
dire – controcorrente: occorrono tanta forza, tanto
coraggio, grande decisione.
Sposa
amata, gli uomini, alcuni uomini cominciano a fare le
prime bracciate per vincere la forte corrente, ma, quando si accorgono che la
fatica è molta, cedono alla loro debolezza e non proseguono. Questo non è,
invece, tempo di fermarsi, non è tempo di soste: chi è
in cammino si affretti, perché sta per scendere la lunga notte, senza luna e
senza stelle.
Sposa,
amata sposa, tu tremi, vedendo tanti che neppure sono
partiti, altri che hanno tanto deviato, altri che ancora sono lontani dalla
meta. Piccola cara, a tutti costoro ho concesso doni e grazie, a non finire: se
non procedono è perché non vogliono procedere; se non
si salvano è perché non si vogliono salvare. Non ha alcuna colpa colui che ci ha messo tutto il suo impegno, ma le gambe,
deboli, non gli hanno permesso di procedere in fretta. Per questo misero c’è la
mia misericordia; ti dico che lo prenderò tra le mie braccia e lo farò arrivare
alla meta, senza ulteriore fatica. Amata sposa, quanto è importante la buona volontà! Come ti ho
detto, vi sono tante anime che sono ancora lontane, assai lontane
dalla meta. Tra costoro ci sono quelle che restano nella loro tiepidezza e non
si curano di vincerla; altre, invece, che vogliono cambiare, si sforzano di
mettere le ali ai piedi, ma il nemico le ostacola, le turba, le spaventa con
falsi presagi. Le prime non procedono, perché non desiderano volare; le seconde,
invece, vedranno premiati i loro sforzi, perché Io stesso, al momento
opportuno, interverrò per aiutarle.
Non
gemere, mia amata sposa, non gemere, mia diletta: non
tutti quelli che vedi arrancare sono destinati al buio. Io leggo nel cuore, in
ogni cuore: se solo vedrò un pochino di buona volontà,
aiuterò l’anima a librarsi nell’aria per trovare la salvezza.
Ti
dico, mia sposa, che quando i fatti diverranno di fuoco, le menti si volgeranno
a me ed i cuori si apriranno alla mia luce. Tutti coloro che avranno avuto un minimo di preparazione alzeranno
a me la loro voce ed Io all’ultimo istante li salverò: saranno familiari ed
amici dei miei diletti, per i quali essi tanto, tanto hanno supplicato. Per uno
solo che prega con fervore in una famiglia può salvarsi ogni membro di essa,
purché non sia proprio impenetrabile.
Esulta,
sposa amata, esulta in me; non voglio tristezza né
gemito né pianto: tra le braccia, amorosissime, dello
sposo la sposa è felice e nulla la può rattristare. Ti dico che avrà la salvezza
chiunque la vuglia e la rovina chiunque se la cerchi.
Un grande giorno è sorto per i miei eletti: devono viverlo secondo il mio
volere.
Non
stancatevi, amici, non lesinate le offerte ed i
sacrifici, pensando che ancora c’è tempo: ogni giorno sia fatto di tante
offerte, generose. Io, Io, Gesù, non mi sono, certo, risparmiato per offrirvi
la salvezza ed aprirvi le porte del Paradiso. Siate
anche voi generosi. Il vostro tempo sia il mio tempo;
il mio tempo sia il vostro tempo.
La
mia, dolce, sposa mi dice: “Mio adorato Gesù, al centro della mia vita ci sei
tu; il resto viene tutto dopo.”
Se
tutti così fate, amici cari, Io, Io, Dio, per i meriti vostri potrò compiere i
più grandi miracoli nei cuori, posso mutarli, purificarli, riempirli della mia
linfa. Datemi tutto di voi, eletti: per il sacrificio di pochi, potrò condurre
in salvo molti che in questo momento corrono un grande
pericolo. Le preghiere dei giusti salvano il mondo.
Ecco,
questo è il momento della, grande ed incessante,
preghiera che sale dal mio popolo fedele; non importa se è fatta da un numero
esiguo di persone: ognuna di esse, per mio volere, diviene una forte colonna
che può sostenere un grandissimo peso, anche da sola.
Perseverate
nel bene, eletti, e mai stancatevi: la ricompensa è sicura e vicina.
Esulta
in me, sposa amata, anche in questa giornata.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
12.10.96
La Mamma parla agli eletti
Piccoli miei, non vi
spaventino le difficoltà, né quelle piccole e neppure quelle più grandi.
Affrontatele con coraggio, perché, se Dio le permette, significa che esse sono
necessarie.
Una
dolce mamma non fa bere al suo piccolo una medicina molto amara, se questa non
è proprio indispensabile per la sua salute. Il bimbo piange e la sputa, ma la
madre, paziente, continua a somministrargliela, perché ne conosce l’efficacia.
Quale madre del mondo è tenera come il mio, adorato, Gesù? Egli è Amore, è
misericordia, è infinita tenerezza; occorre, però, che, talora, debba porgere
un pochino di fiele ai suoi amati. Egli sa bene l’utilità di questa prova, ma
l’altro vorrebbe in ogni modo evitarla e se potesse, ne farebbe proprio a meno;
ma il calice, figli cari, il calice, porto, bisogna
vuotarlo, piaccia o non piaccia, per amore o per forza! È meglio farlo con
amore, perché il merito diviene grande; diversamente, bisognerebbe vuotarlo
ugualmente, ma senza alcun merito.
Vi
sembra un pochino severo il discorso della vostra Mamma Celeste? Le madri non
sempre possono dire parole dolci e carezzevoli, talora, occorre che ammoniscano
i figli affinché essi non cadano in errore.
Amati
figli, ciascuno di voi avrà da sopportare delle prove e ciò fino al ritorno di
Gesù come Sovrano di tutto l’Universo. Non tiratevi indietro e non guardate
alcuno con invidia; vi dico che tutti avranno la loro, bella, croce da portare,
senza esclusione. Vi invito a procedere con la
serenità nel cuore, ben consapevoli che ciò che fate è fruttuoso e assai utile
alla vostra elevazione spirituale ed al bene degli altri.
“È
il sacrificio, dice Gesù, che pesa tanto all’uomo d’oggi. È
l’attesa che, spesso, lo fa desistere.”
Figli
cari, pensate al sacrificio, sublime, che egli ha
sopportato fino alla fine. La gloria è sempre dopo la croce.
Anch’Io,
piccoli, anch’Io desideravo tanto di potermi ricongiungere col Figlio mio
Santissimo, dopo la sua elevazione al Cielo; ma occorreva attendere i tempi del
Padre ed Io attesi, paziente, umile ed obbediente.
I
figli seguono sempre l’esempio della madre. Parlo di quelli docili. Voi siete i
piccoli, miei, che Gesù ha scelto per gioire nella nuova terra, sotto nuovi Cieli.
Certo,
siete impazienti di vivere la nuova realtà e ogni giorno vi sembra lunghissimo,
ogni piccola pena assai gravosa! Ora vi vedo vicino a me, raccolti col cuore e
con la mente, tutti insieme.
Vi
dico, amorosamente: pazientate un pochino, poco, poco. Vedete: siete raccolti
intorno a me, perché Gesù lo desidera. Vi mostro il cammino, da percorrere: è
breve, ma assai intenso di avvenimenti. Non turbatevi, figli; non vi turbi qualunque cosa accada. Vi lascio camminare da soli,
secondo il piano Divino: avete gambe ben robuste e mente ben illuminata.
Non
tremate: se vi vedo un pochino vacillare, vi sosterrò. Gesù lo permette. Gesù mai
distoglie lo sguardo da voi.
Il
mondo vuole godere subito, vuole solo i beni, fugaci e
passeggeri: essi lasciano solo dolore e delusione. Per voi non sia così,
piccoli cari: cogliete l’istante per viverlo secondo la volontà Divina e
lasciate in disparte le vanità del mondo, le attrattive, false ed illusorie. I beni, che possiederete, dopo questa breve
attesa, saranno stabili, eterni; quelli, ai quali avrete rinunciato, non
esisteranno più: si saranno dissolti, come fumo nell’aria, come schiuma sulle
onde. Aspirate ai beni eterni, figli! Non lasciatevi ingannare dal, tremendo, nemico! Perseverate nel bene, senza stancarvi.
Vi amo. Ti amo.
Ti amo, figlia cara.
Maria
Santissima