Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.10.96
Eletti, miei cari amici, un altro
grande giorno incede per voi: ve l’offre il mio Amore.
Vivetelo come un mio dono, vivetelo attimo dopo attimo
per me e per i fratelli. Lasciate morire il vostro egoismo e apritevi all’Amore. Attingete, miei amati, attingete da me,
sorgente perenne d’acqua purissima, attingete, a piene mani, ed
offrite ad ogni bisognoso. Non pensate solo a quelli lontani lontani, ma provvedete anche ai più vicini, ai
familiari, agli amici, a coloro che incontrate per via. Ogni giorno i vostri
occhi vedono tanti fratelli: non passate davanti a loro, senza che il cuore
abbia un fremito d’amore. Non dite parole inutili, non intrattenetevi in
discorsi vani: lasciate le cose insipienti. Sia un sorriso la
risposta allo scetticismo, sia un, rispettoso, cenno di saluto. Con la mente
volgetevi a me per ogni situazione difficile. Offritemi l’anima
bisognosa; non restate indifferenti davanti ad un peccatore dal cuore gelido,
chiedetemi per lui il raggio guida che penetra nel cuore e ne squarcia il gelo.
Piccoli, voi mi dite, ora, col pensiero: “Mio Gesù, questo che dici l’ho fatto
più volte; ma i cuori di pietra non sono mutati: tali erano e tali sono!” Io,
Io, Gesù, vi dico: proseguite, senza stancarvi; l’anima va accompagnata nel suo
cammino, fino alla conclusione di esso, con la
preghiera e con il sacrificio. A me spetta, poi, la decisione finale.
Sposa
amata, questa mia lezione è sulla carità, ancora la carità,
sempre la carità. Essa è una regina che deve dominare i cuori perché il mondo
possa avere salvezza. Ama, sposa mia, ama me con tutta
l’anima, con ogni fibra del tuo essere, immergiti nel mio oceano sconfinato e
perditi in me; Io, Io, Dio, ti offro la mia immensa ricchezza perché tu la
possa porgere al mondo in ogni istante.
Sposa
cara, mai bisogna smettere di amare né di offrire sacrifici ed
offerte di ogni genere: la terra langue, perché pochi amano, pochissimi
attingono da me l’Amore purissimo che solo può salvare. Chi non è in me, chi
non vive per me non può amare adeguatamente: l’uomo, nato dal mio Amore, ad esso anela. La creatura prediletta ha l’impronta profonda
del peccato d’origine; senza di me, non sa amare: il suo sentimento non sgorga
puro, perché da fonte inquinata non può uscire dell’acqua purissima. Ogni acqua
pura deve provenire da fonte pura. Io, Io, Dio,
piccola sposa amata, sono l’unica fonte, alla quale bisogna attingere. Lo
capisca il mondo, si affretti a comprenderlo, prima che sopravvenga la grande
sofferenza.
La
Madre Santissima ha parlato più volte con molta chiarezza. Sta parlando ovunque
nel mondo con la tenerezza della madre che conosce il grave pericolo che sovrasta
i figli; ha parlato prima e continua con Amore ad
invitare i figli a conversione. Il mondo ascolta poco questi messaggi del
Cielo. Gran parte degli uomini sono proprio sordi, completamente, aspettano di
sentire grandi, clamorose, rivelazioni e intanto perdono di vista l’essenziale
di ogni messaggio, santo, che viene dal Cielo. Si aspetta l’annuncio della
grande catastrofe.
Si
aspetta il grande segno dal Cielo. In ogni modo si attende, s’indugia, si
procede nell’errore e non ci si emenda; si lascia passare tempo prezioso. Non
si coglie l’oggi; si pensa al domani, si trascura
l’istante per volgersi ai fatti che devono verificarsi.
Sposa
amata, l’ho detto e lo ripeto in continuazione: il passato non conta, perché è
passato e il futuro deve venire, non è ancora; solo il presente deve essere
colto nella sua, estrema, gravità.
Abbiate,
certo, ben presenti le mie promesse, figli cari: tutte si avvereranno nel breve
spazio che vi ho indicato. Voi, miei cari, non proiettatevi
verso il futuro, in attesa del premio, ma vivete bene l’attimo che
fugge. Vivetelo, intensamente, in me, per me, con me. Le continue
sollecitazioni vi hanno un pochino modificato; lo vedo, miei fedeli, ma vi
desidero ancora più attivi nel bene, più ferventi nella preghiera. Pensate alle
mie due, care, amiche che ora godono vicino a me le sublimi gioie del Cielo:
Marta e Maria, attive entrambe, ma l’una preoccupata ed
agitata, per molte cose, l’altra, felice, ai miei piedi in ascolto della mia
parola, della quale non perdeva neppure una lettera, tanto grande era l’amore
per me. Ebbene, amici cari, oggi vi voglio tutti come
Maria, in ascolto attento, pronti a portare al mondo, incredulo ed angosciato,
il grande messaggio d’Amore. Entri profondamente nel
cuore la mia parola e divenga azione che salva il mondo dal grande torpore di
morte nel quale è caduto.
Sposa
amata, sono ancora pochi quelli che sostengono con la preghiera incessante le
sorti umane; il peccato, invece, sta sommergendo il pianeta. Il torpore lo sta
cogliendo e il grande veleno entra nelle menti e nei cuori, ogni giorno,
davanti agli schermi televisivi. Il nemico non fa più nemmeno grande fatica ad instillarlo: gli uomini sono lì, pronti a farsi sedurre
dalla sua terribile astuzia.
Sposa
mia, prega, incessantemente, prega, senza sosta,
affinché gli uomini capiscano in tempo. Non solo alcuni, ma tutti volgano a me
lo sguardo ed implorino il mio perdono. Entro nel
regno del benessere e tolgo ciò che ho dato con generosità; nel godimento
l’uomo non mi cerca: voglio vedere se nel dolore e nel bisogno si volge a me.
Entro nel regno della scienza e rendo vane le ricerche e gli studi; gli uomini,
quando fanno nuove scoperte, montano in superbia: Io, Io, Dio, li voglio
umiliare, forse, nella grande delusione, ritorneranno a me. Entro nel mondo
della politica e metto grande discrepanza di idee:
forse nel turbamento generale le menti si volgeranno a me per aiuto e per
consiglio!
Sposa
amata, vengo già ora con mano potente per mutare le cose: desidero mostrare
alle mie creature predilette che Io, Io, Dio, sono il Re della storia. Voglio,
mia diletta sposa, mandare all’aria tutti i progetti fatti dagli uomini, voglio
che non vadano in porto: devono capire che, senza di me, nulla possono fare e
che chi con me non raccoglie disperde! Supplica e offrimi le tue pene e le
piccole sofferenze; opero con grande potenza e con rigore: chiamo le anime a
salvezza. Chi udrà il mio richiamo può ancora salvarsi. Ho tolto il superfluo a
molti; ora toglierò anche parte del necessario ai
bisognosi di un’adeguata lezione. Occorre comprendere presto, subito, perché il
dopo, come più volte ti ho detto, il dopo non ci sarà! Resta in me, piccola mia, resta per supplicarmi, resta per implorare
perdono per coloro che non capiscono. Quanto è importante farlo subito: ormai i
fatti si stanno dispiegando, in rapida successione! Quello che deve accadere
puoi aspettartelo. Opera secondo il mio volere e non porti altro problema: ciò
che avviene, di volta in volta, è ciò che deve accadere, perché Io, Io, Dio, lo
voglio. Nulla avviene a caso: Io preparo lo scenario; voi dovete animarlo,
secondo il mio volere. Io sono il regista e voi gli attori.
Voi,
piccoli miei, voi che mi amate, voi che mi obbedite.
In questa scena resteranno solo coloro che mi hanno seguito, quelli che non hanno
distolto lo sguardo dal mio volto; tutti gli altri saranno allontanati, perché
indegni. Non addolorarti, mia amata sposa, per le mie
parole: in me c’è misericordia infinita, ma anche giustizia perfetta. Scelga
ogni uomo la mia misericordia e non cadrà nella mia, rigorosissima, giustizia!
Sposa
cara, donami ogni istante di questa, splendida, giornata. Resta nel mio Amore e
dammi tutto il tuo.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.10.96
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, Gesù ha affidato a ciascuno di voi un grande compito; si è volto verso di
voi con fiducia e vi ha chiamato a sé, come si fa con
i servi, dei quali si può fare pieno conto. Vi ha parlato dolcemente al cuore
ed ha chiesto di collaborare al suo sublime piano di salvezza; voi avete
ascoltato e, prontamente, pieni di entusiasmo, vi siete posti al suo servizio.
Camminate dietro a lui da tempo e avete svolto una
parte del compito; ora vi spetta l’ultima. Non dico, figli miei cari, che
questa sia la più impegnativa, ma vedo la stanchezza affiorare in voi, celata
dietro un paziente sorriso, che mi offrite per amore.
Piccoli,
carissimi miei piccoli, alla Mamma nulla si deve
celare, alla Mamma nulla si può celare: guardo i vostri occhi spesso pieni di
lacrime, leggo nel vostro cuore la pena che vi opprime e anche il mio sguardo
si volge verso l’alto, in attesa, fiduciosa, della decisione finale.
Vedo
il mio Gesù che mi sorride, dolcissimamente, e mi
dice: “Madre amatissima, conforta le tue povere creature nel dolore e
nell’attesa. Poni la tua piccola mano sul loro capo e accarezzale, come tu sola, Madre mia, sai fare. Parla con la tua voce,
suadente ed armoniosa, dì loro che ancora un poco
durerà la sofferenza sulla terra, poco, poco e poi sarà immersa completamente
in un bagno di gioia, perché l’oceano del mio Amore la sommergerà totalmente.”
Queste,
figli, le confortevoli parole di Gesù. Nel dire ciò il suo viso si è illuminato
di una luce sfolgorante. Ho pensato: quando i miei piccoli in attesa,
improvvisamente, in un giorno inaspettato vedranno questa sublime scena, certo,
si consoleranno delle pene patite e non sentiranno più peso né stanchezza
alcuna, ma voleranno, come rondini felici, incontro, al maestoso e splendido,
Re, alzeranno, come loro, il capino
e resteranno incantati davanti alla sua bellezza. Sì: vedranno il loro Dio,
splendido, faccia a faccia e gioiranno per l’eternità alla sua presenza.
Quanta
gioia ho sentito nel Cuore davanti a questa scena; i miei piccoli amici, senza
corpo, hanno intonato un soave canto di gioia per lodare Dio che in ogni tempo
compie grandi meraviglie per coloro che amano: innalza
gli umili fino al Cielo ed umilia i superbi.
Consolate
il vostro cuore, piccoli miei, meditate sulle parole
che vi ho detto e rimanete in attesa gioiosa, perché Dio, lo sapete, mai
promette troppo né invano.
I
giorni scorrono veloci, vedete, uno dietro l’altro; riempiteli d’amore per Dio
e per i fratelli: saranno gioia per voi che date e per gli altri che ricevono.
Parlate
pure con entusiasmo della speranza che è in voi. Esprimetela con la luce degli
occhi, con la dolcezza dell’espressione, con ogni fibra del vostro essere. La
vostra luce dia speranza a chi l’ha perduta, la vostra espressione dia gioia a chi
vive nell’angoscia, la vostra parola dia conforto a chi ancora non riesce a
trovare la via giusta che porta a Dio!
Voi,
piccoli cari, potete operare non solo con la preghiera, ma anche col vostro
aspetto esteriore: Dio ve lo concede. Non passerete inosservati davanti agli
occhi del mondo, tormentato ed angosciato: ognuno
vedrà la vostra serenità, la pace misteriosa che c’è in voi, l’allegrezza che
accompagna il vostro andare. Parlerete anche nel silenzio al fratello che ha
ancora vista sufficiente.
Vedi,
figlia amata, Gesù offre al mondo ogni possibilità, apre ai miseri tutte le
porte, ma non li costringe ad entrare per forza: usa
la dolcezza infinita che solo in lui può esistere.
Adorato
Dio, tutto stai operando per salvare le anime: quanto
è immenso il tuo Amore per ogni uomo! Le occasioni sono innumerevoli, ma gli
uomini non se le lascino ancora sfuggire, non attendano che sia troppo tardi!
Figli
cari, vi amo, vi amo quanto neppure potete immaginare!
Scaldatevi, consolatevi, a questo pensiero.
Maria Santissima