Opera scritta dalla Divina Sapienza
per gli eletti degli ultimi tempi
18.10.96
Eletti, siate miei, siate miei ed
Io mi donerò a voi. Per me vi ho creati. Per me ho creato ogni uomo perché
godesse in me, perché respirasse in me, perché palpitasse in me. Libero l’ho
creato e non schiavo; la sua condizione di vita può scegliersela da sé. Voi,
piccoli, avete scelto me e seguite la strada che Io vi ho illuminato; ma quanti
ancora vagano nel grande buio, mentre il tempo si consuma e
il giorno, unico e grandioso, si appressa! Ogni cuore deve volgersi a me; ma
pochi ancora l’hanno fatto. Io attendo, Io concedo respiro e vita a tanti in
attesa, ma vedo che per loro nulla muta: l’oggi è come il giorno passato e il
domani si prospetta come il giorno presente. Che fare:
concedere ancora oppure chiamare degli impreparati? Se voi v’impegnate a fondo
nella preghiera, se voi v’impegnate a fondo nel sacrificio, nuove grazie
possono avere i miseri, nuove occasioni di salvezza.
Se il mondo non prega e mi volge il dorso, se l’Umanità non si converte e si
volge a me, non godrà, a lungo, la luce del giorno: un grave castigo coglierà
ogni angolo della terra e gli empi con i superbi spariranno da essa che resterà
vuota, come un deserto.
Sposa
amata, passano rapidi i giorni e scorre la vita umana sul pianeta; ma pochi,
sostanziali, cambiamenti vedo nei cuori: ciò che è
stato è, ciò che avviene è esattamente quello che già prima è accaduto. Nulla
muta e tutto dovrebbe, invece, mutare perché ogni
pericolo fosse allontanato.
Sposa
amata, occorrerebbe un mutamento radicale nei cuori e
nelle menti di tutti.
L’uomo
non può condurre la propria esistenza come un bruto che anima non ha, non può
pensare solo al nutrimento, alla prole, al lavoro, allo svago. Così vedo
condurre l’esistenza da tanti e poi tanti dei miei figli. C’è un grande vuoto
dentro di loro, che si rifiutano di colmare.
Piccola mia, se la creatura
non pone me al centro della sua esistenza, vive senza vivere, vegeta e trascura
l’essenza del suo essere, lo scopo del suo vivere. Perché, perché mia diletta,
ho creato la mia creatura prediletta? Forse perché avevo bisogno di qualcosa?
Non per avere l’ho creata, sposa mia, ma per espandere il mio Amore in un
essere, fatto a mia Immagine e Somiglianza. Di nulla ho bisogno Io. Io, Dio,
tutto possiedo, perché tutto è in me; ma Io sono Amore, fuoco ardentissimo che
vuole dare calore e luce. In me c’è ogni ricchezza, ma non voglio che essa
resti solo in me: tanti ne devono godere, tutti coloro
che scelgono di farlo. Ecco che ogni mia creatura ha la possibilità di avere la
grande ricchezza, che Io posseggo, può godere, può
avere ciò che ho preparato per essa sin dal giorno della creazione: occorre
solo un semplice sì.
In
questo, grandioso, momento storico, miliardi e miliardi
di esseri umani si accingono a fare una scelta: o possedere tutto o rinunciare
a tutto. Certo, davanti a tale prospettiva tu penseresti che ognuno fosse
preoccupato di operare con zelo, di prodigarsi, senza sosta, per gli altri, d
riflettere e pensare sul sublime destino, preparato da me per ogni anima.
Guarda intorno, invece, osserva la vita della maggioranza degli uomini: non si pongono alcun problema del genere. Eppure, la chiamata è per
tutti! Vive il mondo come nulla fosse: mangia, beve, si diverte, non riflette,
non medita, opera una scelta, senza neppure prenderne
piena coscienza. Certo, sposa amata, chi vive con superficialità la propria
esistenza ha già fatto una scelta, ma per il peggio. Non concedo all’uomo,
fatto a mia Immagine e Somiglianza, di vivere come un essere senza intelletto e
senza cuore. Chi lo fa, insipientemente, firma la sua condanna, perché fa il
gioco del mio nemico che altro non desidera che rendere cieco e sordo l’uomo,
stordito ed annebbiato, per farlo precipitare nel suo
tranello. Amata sposa, chi ha intelletto deve comportarsi come essere
ragionevole e pensante. Chiederò conto di ogni pensiero, di ogni azione, di
ogni decisione presa. La giustificazione, basata sul: “Non
pensavo. Non sapevo. Non credevo”, davanti a me non
avrà alcuna validità. Ogni uomo deve comportarsi come tale e dovrà
rispondere di tutte le proprie azioni, davanti a me, dalle più piccole alle più
significative.
Vedi,
amata del mio Cuore, vedi quanti vivono la vita di
ogni giorno senza pensare che alle necessità del corpo, come se esso fosse una
scatola vuota, della quale basta curare la facciata. Ebbene, costoro hanno già
fatto una scelta, certo: hanno scelto il male e la loro rovina. La loro
insipienza, l’ignoranza, la superficialità non vengono
giustificate: essi si avviano alla perdizione.
Date
a me, uomini, ciò che mi spetta, cioè tutto, perché da me avete avuto tutto e
nulla possedete che sia vostro. I beni, gli affetti, la vostra salute, la
vostra stessa vita sono miei, tutto vi concedo Io, tutto vi ho concesso fino a questo momento. Ma,
se non mi date ciò che mi spetta, Io vi tolgo tutto: sono il padrone assoluto
di ogni cosa vostra. Vi tolgo i beni, vi tolgo gli
affetti, vi tolgo la salute, vi tolgo la vita! Potete ribellarvi? Mi potete
rimproverare? Potete dirmi: “Che fai, non voglio?” Nulla potete, perché senza
di me, creature mie, siete nulla!
Ebbene,
piccola amata, che vivi nel mio Cuore, preparati a vedere un susseguirsi di
“richiami vigorosi”. L’uomo nel benessere mi ha dimenticato, l’uomo nel
godimento si è scordato di me: ora, come già vedi che sto facendo, comincio a
togliere molti beni che ho concesso; poi passo, gradualmente, al necessario,
parte di esso, poi, la salute, infine la vita. Non chiedo più con grande
dolcezza, come ho fatto finora, ma entro e prendo: voglio che, finalmente, le
mie creature comincino ad usare l’intelletto ed il
cuore al servizio della propria anima. Vedo corpi, ben curati e venerati; vedo
anime, languenti ed abbandonate. Mentre i primi sono
destinati a divenire polvere, le altre vivono eterne o nella felicità o nella
pena; si congiungeranno con il loro corpo alla fine dei tempi, ma esso sarà
condizionato dal loro destino: se l’anima gode, il corpo godrà;
se l’anima geme, il corpo gemerà per sempre. Ora vedi, amata sposa, gli uomini
curano tanto ciò che è deperibile e nulla condiziona e trascurano ciò che è
eterno e tutto condiziona: fanno esattamente l’inverso di ciò che dovrebbero
fare. Dico, quindi, ad ogni uomo: non preoccuparti di
quello che devi mangiare o bere, neppure dell’abito che devi mettere per coprirti;
preoccupati dell’anima tua che è la parte essenziale del tuo essere, cura con
attenzione questa perla, preziosissima. Io, Io, Dio, so che hai bisogno di
nutrirti per vivere: ti darò il cibo che ti serve. So che hai bisogno del
vestire: avrai ciò che occorre per coprirti. Nulla ti farò mancare, se
finalmente vivrai da uomo! Cura l’anima ed avrai salva
la vita, perché Io sono Dio che vuole la felicità di ogni anima, la curo con
Amore, ma non l’obbligo a salvarsi a tutti i costi!
Diletta mia, come sono
sviati gli uomini di questo tempo! Quanti si lasceranno salvare? Tu mi rispondi: “Mio Amore, mio Dio, salvali tutti e nessuno si
perda. Neppure posso pensare alla perdizione di una
sola anima!” Così sarà, se l’Umanità in questo, brevissimo, spazio di tempo si
volgerà a me, completamente. Così non sarà, se il genere umano continua
nella sua grande ribellione, perché il tempo ormai si è consumato ed Io vengo
come giudice di tutta la terra, prima di governarla come Re.
Piccola
sposa, ognuno che ha intelletto lo usi, chi ha cuore se ne serva per il bene:
si prepari la salvezza e godrà! Resta in me, mia amata: il mio Cuore vuole
darti anche oggi tutto il suo Amore.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
18.10.96
La Mamma parla agli eletti
Piccoli miei, quanto ancora
attenderà Gesù, quanto tempo pazienterà? Se gli uomini non si decidono, subito,
ci sarà ancora tempo dopo? Questi i grandi interrogativi che i miei piccoli si
continuano a porre.
Vi
dico che non dovete che attendere: Gesù vuole salvare le anime e darà ad alcune
ancora molte possibilità, ad altre poche, ad altre ancora minime, perché il
loro tempo è scaduto.
A
nessuno è concesso di sapere esattamente i tempi ed i
momenti precisi, ma vi dico, miei piccoli, che l’uomo saggio è quello che
considera ogni giorno come l’ultimo della sua vita. Chi indugia e resta sempre
nell’incertezza così si farà cogliere. Gesù ama fare le sorprese: verrà in
punta di piedi, quando nessuno lo aspetta. Non conoscere tempi e momenti esatti
è una grande grazia, è una grandissima grazia;
pensateci!
Siate
sereni, piccoli miei, e camminate, come viandanti,
lieti e pieni di speranza, i quali non sanno ancora quanto manchi alla meta, ma
attendono la grande comunicazione e già ne godono, in anticipo, la dolcezza.
Piccoli
cari, servite Dio, servitelo, come servi che sanno con
certezza che il padrone sta per tornare. Riordinate ogni cosa, pulite a fondo e
mettete gli ornamenti più belli per accogliere, degnamente, il Re che viene.
Molto c’è ancora da fare; sapete: il Sovrano che torna non è uno qualunque, ma
è il più grande, il più splendido, il più degno e per lui mai avete fatto
troppo, perché merita tutto.
Oggi, la mia amata figlia ha formulato
nella sua mente questo pensiero: “Voglio dare tutta me stessa a Dio, voglio
offrirgli ogni istante di vita, voglio rivolgergli ogni mio pensiero; ogni
altra occupazione avrà un ruolo secondario e tutto sarà condizionato al suo
ruolo primario.
Troppi uomini della terra hanno messo il mio Signore in secondo piano, in terzo
piano oppure l’hanno proprio estromesso dalla loro vita; per lui mai trovano il
tempo: c’è sempre un’occupazione, uno svago,
un’attività che li svia. Ebbene, desidero, invece, che in me troneggi solo lui.
Per il resto troverò un minuscolo posto.”
Figlia
cara, hai scelto, come l’amata Maria ricordata nel Vangelo, la parte migliore
che certo non ti sarà tolta. Bene hai fatto. Dona tutto a Gesù ed egli, sta’ certa, ti farà riuscire anche nelle cose secondarie,
perché egli è Dio, tutto può ciò che vuole e non lascia, certo, i suoi operai
più zelanti, non li lascia senza ricompensa. Ogni lavoratore ha diritto alla
sua mercede: più attivo e laborioso è, maggiore è la ricompensa.
Sii
lieta, figlia cara, sii lieta; riuscirai bene in
tutto, perché Gesù veglia sulla tua vita.
Piccoli
tutti, che seguite le mie parole, lasciate anche voi che Dio troneggi nella
vostra vita, mettetelo al centro dell’esistenza e lasciate il resto in
penombra. Date tutto a chi tutto merita. Ecco, fate così, miei
figli cari, poi, non preoccupatevi di altro: sarete pronti, prontissimi,
quando il Signore Altissimo spalancherà le porte ed entrerà senza bussare. Voi,
gioiosi, felici, esultanti, lo accoglierete e tante, tante lacrime verserete,
ma di letizia, non più di dolore: esso cesserà, completamente, al suo apparire
e il passato, penoso, non sarà più ricordato, perché
solo le cose belle esisteranno da quell’istante in poi.
Amati
figli, vivete sereni questi splendidi giorni di attesa
del ritorno del grande Signore della storia. Beato chi crede e si prepara e non
imita quelli, intorno, che restano nell’inerzia, pensando che il gran giorno
mai debba venire, credendo che il Re venga solo nei
cuori. Verrà, verrà, invece, e in modo assai diverso!
Tutti lo vedranno; ma solo coloro che l’hanno atteso con amore lo godranno!
Figli
miei cari, attendetelo con tanto, tanto, tanto amore!
Maria
Santissima