Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
24.10.96
Amici cari e fedeli, vengo nella
gloria questa volta, vengo per dare a ciascuno la sua
mercede. Ho atteso tanti secoli, avvolgendo le mie creature d’amore, ho atteso
che l’uomo capisse quello che desideravo da ciascuno. Vedo, invece, un grande
gelo che avvolge la terra: è il gelo degli uomini in discordia, è il gelo dei
cuori separati dal mio. Ho atteso che la grande scintilla accendesse ogni
anima; ho dato benessere a molti perché amassero i fratelli più bisognosi. Il
risultato, invece, è che i ricchi sono divenuti sempre più ricchi, i poveri
sempre più poveri. C’è chi ha accumulato tanto che gli basterebbe per vivere
senza fine; altri, invece, sono stati depredati anche del poco che possedevano.
Le più grandi ingiustizie vengono fatte nel mondo: gli
uomini, che hanno la mia Legge scritta nel cuore, si sforzano di dimenticarla e
di farla dimenticare. Gli uomini, che hanno me come Dio, cercano di crearne
altri, non chiamano me, ma si rivolgono ai numerosi idoli, che si sono
preparati, per adorare e rivolgere a loro il tempo a me dovuto.
Sposa
amata, questa generazione è sempre più deviata; non capisce, non vuol capire, non ama, non vuol amare e procede senza intelletto e
senza cuore! Chi riceve più doni è spesso colui che
devia maggiormente. Ho dato molto al mio popolo, l’ho ricolmato di dolcezza e
tenerezza, ma vengo ricambiato con la più grande
ingratitudine.
Già
da venti secoli ho manifestato qual è il mio disegno sul genere umano: voglio
che tutti si amino come fratelli; voglio che dividano fra loro i beni della
terra. Essa può produrre tanto, da sfamare ogni creatura. Desidero vedere
ovunque volti sorridenti e lieti, desidero vedere mani che si tendono, desidero
cuori palpitanti di vita. Questo, sposa amata, è il
grande messaggio che ho lasciato, quando me ne sono andato al Cielo; ogni
angolo della terra doveva conoscerlo e farlo divenire vita vissuta. Ho detto
che sarei tornato un giorno per compiere il mio disegno, che era chiarissimo ed ogni uomo avrebbe dovuto averlo – al compimento del tempo
– ben recepito.
La
mia creazione, immersa nel più grande dolore, per la disobbedienza dei primi
uomini, avrebbe dovuto godere, grandemente, per l’obbedienza degli ultimi, che
volevo che fossero tanti, tanti da farla esultare di gioia in ogni sua parte.
Tutto amo, sposa mia, della mia creazione. Tutto ho fatto per Amore e con
Amore; non dimentico neppure la più umile formichina che si nasconde nella
galleria più nascosta: la vedo, le procuro il cibo e desidero che viva e
continui ad esistere.
Nel
mio sublime progetto, amata che vivi in me, è prevista anche la presenza di
umili e piccole creature, che il mio Amore ha creato. Non farò godere solo le
anime predilette, non solo le creature superiori, ma anche le più piccole,
perché, se non avessi voluto la loro esistenza, non le avrei
create affatto.
La
mia, piccola e dolce, sposa vedo che prova una grande tenerezza anche per le
più umili creature della terra. Ciò avviene perché chi è in me
più profondamente è immerso nel mio abisso, più tende ad assomigliarmi; ama,
perché Io amo, ama tutta la creazione, perché ama me ed Io concedo al suo cuore
di amare del mio Amore che abbraccia ogni cosa creata.
Ora,
diletta, dopo secoli e secoli di dominio dell’uomo
sulle cose della terra, avrei voluto vedere vivere insieme creature superiori e
creature inferiori in grande armonia. Desideravo che la felicità scorresse, a
fiumi, sulla terra per opera dell’uomo che avrebbe dovuto assecondare,
pienamente, il mio piano. Il tempo non è certo mancato e le risorse sono state
abbondanti: ho dato cibo in abbondanza per tutti; ho fatto piovere quanto serve
perché ognuno avesse la vitale bevanda. Cosa è mancato
alla mia creazione? Cosa è venuto meno?
Il
sole ha continuato a fare il suo corso, le stelle e la luna a dare la propria
luce, le leggi naturali hanno obbedito al mio comando; i mari non si sono
gettati sulla terra e, quieti e tranquilli, sono rimasti
al loro posto; le montagne rimangono lì, dove Io, Io, Dio, le ho poste. Come
vedi, diletta, tutto ha risposto al mio comando, ogni cosa, docile e
sottomessa, obbedisce ed ha obbedito anche nel
passato. Malgrado ciò, vedo che il dolore non è scemato
affatto nella mia amata creazione, ce n’é tanto e poi tanto da
avvolgerla con un lamento continuo.
Sento
un grido, continuo, che proviene da ogni angolo della terra: le mie creature
predilette gemono, le più umili gemono; ogni angolo
del pianeta è immerso nell’angoscia e nel tormento.
Sposa,
diletta sposa, è questo quello che Io, Io, Dio,
desideravo trovare al mio ritorno? Era questo il profondo senso del messaggio
che ho lasciato agli uomini, quando me ne sono andato, oppure è proprio il contrario che volevo? Ho forse parlato in modo
nebuloso, tanto da non farmi capire?
Hanno
forse perso il bene dell’intelletto i miei, cari, figli?
Vedo
i miei amati percorrere la terra in lungo ed in largo,
ma non per dare gioia ai simili, non per rendere ancora più bella la mia creazione:
leggo i pensieri della mente ed i sentimenti del cuore e vedo che pensano a
distruggere ciò che Io, Io, Dio, ho creato. Scruto nel profondo e vedo odio,
odio e non amore. Il mio messaggio voleva amore e concordia ovunque; vedo odio
e discordia in ogni angolo della terra!
Piccola mia, c’è stata
obbedienza? C’è stata sottomissione? C’è stata docilità? Ho dato
un ordine alle creature più semplici: l’hanno perfettamente eseguito. Ho
dato un ordine alle creature superiori: non hanno
obbedito, si sono ribellate, gravemente, al loro Dio e per non riconoscere la
loro ribellione dicono, apertamente o in sé: “Dio non esiste. Io stesso sono
dio. Io posso fare ciò che desidero”. Come dicono,
fanno.
Ognuno
sforza la mente per cercare come meglio può fare per sottrarsi a me; chi si
volge verso una via traversa, chi verso un’altra, nell’intento di sfuggirmi, di
evitare di cadere nella mia giustizia, perfetta. Quanta stoltezza, mia amata
sposa, vedo intorno! Ogni strada che l’uomo percorre sempre a me deve giungere;
per quanto si sforzi di sfuggirmi, sempre a me deve sottomettersi o per amore o
per forza! L’uomo o vive nella mia misericordia oppure nella mia giustizia, ma
sempre in me.
Ebbene,
questo è il tempo del mio ritorno, glorioso. Avrei voluto trovare gli uomini in
pace fra loro, in pace con la mia creazione. Non è
proprio così: essi si dilaniano, come lupi affamati, distruggono le cose belle
che ho creato e fanno tanto soffrire ogni umile creatura.
Se
lasciassi le cose proseguire in questo senso, al mio ritorno troverei un
deserto squallidissimo, invece di una terra ricca di ogni bene. Interverrò,
sposa mia, interverrò, prima che l’uomo completi la
sua opera di distruzione; interverrò con potenza per rinnovare tutto.
Esulta,
amata, perché farò nuove tutte le cose. Ognuna di esse brillerà di luce Divina;
saranno gioia a vedersi e godrà tanto chi poserà su di
esse gli occhi. Chi, però, sarà ritenuto degno di godere la terra rinnovata? Va’, va’ con la tua memoria al mio testo santo e pensa alla
terra promessa: quanti ci entrarono? Solo pochissimi, che Io, Io, Dio, ritenni
degni di godere il grande dono; per gli altri ci fu sorte
differente. Sposa mia, pensi che ora le cose vadano in modo diverso? Quanti si
stanno preparando a prendere pieno possesso del nuovo mondo, felicissimo?
Quanti si stanno sacrificando per compiere il mio volere? Quanti hanno voltato
le spalle ai vani godimenti del mondo per volgersi a fare il mio volere? Sposa
amata, pochi godranno anche ora, pochi sono coloro che
non mi hanno girato le spalle.
Esulta,
sposa, esultate, eletti: sta per avvenire ciò che
tanto desiderate! Io, Io, Dio, torno sulla terra a portare i miei, splendidi,
doni. Torno, glorioso, per prendervi nella mia luce e farvi godere per sempre.
Diletta, vivi in me anche questa grande giornata. Amami con tutto il tuo
essere.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
24.10.96
La Mamma parla agli eletti
Nella
gioia e nella preghiera attendete, figli, figli cari: Gesù ha annunciato il suo
prossimo ritorno; non tarderà e la terra si coprirà di un manto fiorito ed il Cielo avrà una luce nuova. Godranno i giusti che hanno
saputo perseverare ed attendere nello zelo.
Gesù,
il mio Gesù verrà, miei piccoli, quando non ve lo aspetterete; non solo farà
una gran sorpresa al mondo, ma anche a voi la farà, piccoli cari, perché la
vostra gioia sia viva e così resti per sempre. Voi siete i suoi testimoni: voi
dovete difendere le sue Leggi dagli attacchi, continui, che fanno i suoi
nemici. Siate fedeli in ogni istante alla parola santa, non fatevi,
minimamente, influenzare dalla mentalità comune che si va diffondendo. Se i
tempi sono mutati, le Leggi Divine sono le stesse, sono eterne e sono incise
nel profondo di ogni cuore.
Gli
uomini vogliono allontanare Dio dalla propria vita; ma soffrono, terribilmente,
perché ogni essere umano creato da Dio a Dio tende e, senza di lui, è
profondamente infelice.
Piccoli
cari, voi siete il seme santo di Dio che darà tanti e poi tanti frutti a suo
tempo. Ora siate degni del grande compito che vi è stato affidato dal Re
Altissimo: lo testimonierete con coraggio, pronti ad affrontare qualunque
sacrificio per lui.
Non
è tempo questo di avere paura; occorrono coraggio e decisione. Vedrete, con
dolore, gli stati continuare a proporre leggi sbagliate, figli cari. Certo, vi sarà chiesto il parere e sentirete gli scienziati
sostenere tesi, sbagliate, che fanno deviare il corso della verità; non rimanete
in silenzio, quando vi sarà chiesto di parlare e non permettete che la
confusione entri nella mente dei più piccoli.
Dio
vi illuminerà con la sua luce: non preoccupatevi di
ciò che dovete dire al momento opportuno; avrete sulle labbra le parole
adeguate alla circostanza. In questi ultimissimi tempi il pericolo di scelte
sbagliate si è fatto assai grande; gli uomini, per compiacere i propri simili
seguiranno scie sbagliate e tradiranno in molti l’Altissimo, ingannati
dall’astuto serpente che userà la sua tattica insidiosa. Diranno sì i miei
figli, quando dovrebbero dire no; diranno no quando,
invece, dovrebbero fare una scelta differente. Chi è veramente di Dio,
profondamente di Dio, totalmente di Dio lo dimostrerà, apertamente: dovrà
farlo, perché le circostanze lo esigeranno.
Figlia
cara, proprio in questo ultimissimo tempo emergeranno
gli ipocriti, i traditori che si erano a lungo nascosti per non farsi
riconoscere. Ciò che è nascosto continuerà a venire alla luce
e tutti capiranno da quale parte sta la verità. La grande bufera, che già
imperversa, tocca specialmente gli spiriti che verranno
negativamente influenzati da quello del male anche e specialmente nel prossimo
futuro, quando verranno proposte ad ogni uomo scelte e palesi e decisive.
Figli
cari, vedrete cose dolorose, ma non proverete dolore, vedrete cose strane, ma
non vi meraviglierete; scoprirete realtà, inimmaginabili, che però non
provocheranno sconcerto in voi. Davanti a voi ci saranno
il volto di Gesù, la sua dolcezza, la sua tenerezza; avrete la sicurezza della
vittoria con lui e nulla, perciò, vi turberà profondamente. Figli amatissimi,
proseguite in letizia il cammino, tenendo sempre alto il nome Santissimo che
vedo che voi pronunciate con immenso amore. Parlate di Gesù, fra voi, e adoratelo
nel vostro cuore, senza perdere un solo istante. Ogni scelta, sbagliata, che
gli uomini fanno colpisce a fondo il Cuore dolcissimo. Ebbene, proprio questo è
il tempo nel quale ancora tante se ne faranno; ma voi,
voi, piccoli, voi, eletti, siate la gioia, il balsamo che attenua la sua pena.
Gli uomini stanno scegliendo il male, non sanno più discernere il bene; cercheranno anche di influenzare voi, ma siate forti in Dio.
Nutritevi del suo corpo Santissimo ogni giorno: egli vi renderà invulnerabili!
Vi
amo, vi amo tanto. Camminate con me verso la grande
luce senza tramonto.
Ti
benedico, figlia cara, e ti lodo per il tuo zelo.
Maria
Santissima