Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

25.10.96

 

 

Eletti, vi ho scelto ad uno ad uno per essere miei; vi chiedo di essermi fedeli fino alla fine, di perseverare, fino al mio ritorno, glorioso. Soffiano ovunque venti di tempesta, venti molto furiosi e la loro forza aumenterà: non fatevi smuovere, miei fedeli amici, non fatevi trascinare. Restate in me, nel rifugio, sicuro, del mio Cuore: solo qui, soltanto qui sono la gran pace e la gioia, che cercate. Chi esce per vedere in giro cosa succede rischia di essere trascinato dal vortice tremendo e di non riuscire più a tornare indietro. Amici cari, siate accorti e prudenti: il nemico è sempre all’erta; aspetta una mossa sbagliata per insinuarsi nella mente ed agire nel cuore e lacerare. Il mondo non va verso il bene, il mondo devia ogni giorno di più: da errore esce altro errore e chi sbaglia, gravemente, trascina i simili a fare altrettanto. Guai agli uomini che cercano sostegno in altri uomini e non in me: se un cieco si appoggia ad un altro cieco, entrambi cadono in rovina; ma, se il cieco, saggio, cerca la mia mano, Io, Io, Dio, gli darò la vista ed egli vedrà e gioirà in me.

 

 

Sposa amata, piccola mia, con grande dolore sto vedendo che il mondo non si converte, sto vedendo che il mondo sta deviando sempre più. Stammi vicina, piccola sposa, consola col tuo amore il mio Cuore e metti il tuo balsamo sulle mie, innumerevoli, ferite. Soffro, profondamente, a causa dei, grandi, peccati che si commettono: il mio corpo è lacerato e piagato. Chiedo amore, l’amore dei piccoli cuori per poter offrire il mio che è infinito e voi, amati, siete i piccoli cuori che mi possono dare conforto in questo momento di generale abbandono. Sposa cara, soffri con me, condividi la mia grande pena, resta nel mio Cuore e non staccarti, mai. Non chiedo sacrificio, non chiedo offerta, non chiedo preghiere, senz’anima; voglio amore, tutto l’amore, del quale sei capace, mia amata.

Vedo le spalle dei miei diletti che fuggono lontano da me: sono miei ministri, consacrati, sono fedeli che mi avevano promesso di non staccarsi da me, sono peccatori in purificazione che non vogliono superare la prova con pazienza e generosità. Non mi lasciare, mia colomba, resta in me; sto restando tanto solo, a causa dell’abbandono generale! Piega il capo sul mio Cuore e riposa in me. Io, Io sono Dio, non uomo, sposa amata: Io non tradisco, non inganno, non deludo! Resta in me per sempre: il tuo respiro mi dà gioia, il tuo canto letizia, il tuo amore consolazione.

Guardati intorno, osserva e rifletti: quanti sono coloro che mi amano, quanti mi offrono la loro piena disponibilità? Chi ha un pensiero, chi ne ha un altro, chi un progetto, chi uno diverso, chi ha preparato un disegno per il futuro e chi si accinge a farlo; ma in tutto questo Io, Io, Dio, non entro! Tutto si fa, ma senza di me! Quanti sono coloro che mi chiedono consiglio? Quanti quelli che mi consultano con umiltà? Assai pochi! Il mondo procede giorno dopo giorno, ma senza di me: ciascuno cerca di espungermi dalla propria vita per poter essere libero di fare ciò che desidera. Stolto l’uomo che agisce in tal modo: Io, Io, Dio, sciolgo le catene e rendo liberi; il mio nemico le stringe, fino a soffocare e rende schiavi! L’uomo, senza di me, è un misero che finisce con obbedire e sottomettersi al terribile serpente che trascinerà con sé nell’abisso di disperazione ogni anima che si avvicini a lui, dopo essersi allontanata da me.

Ecco il mio popolo, ecco il popolo che avrebbe dovuto godere ed essere felice al mio ritorno: si è ridotto sempre più, perché uno devia a destra e l’altro a sinistra, uno si fa persuadere da una voce, l’altro ascolta un suggerimento diverso! Tutte (queste cose) portano lontano dal mio Cuore.

Sposa cara, ogni giorno senti notizie di grave disobbedienza alle mie Leggi; oggi si disobbedisce, domani sarà ancora peggio, perché gli uomini, che sono sempre in disaccordo, l’accordo lo trovano soltanto quando devono schierarsi contro di me per approvare ciò che Io ritengo cosa abominevole.

Gli uomini, usciti dal mio Cuore, ardente d’Amore, si alleano contro di me per combattermi!

Piccola mia, quanto è triste, quando un figlio si schiera contro il padre! Ho dato tutto a questi miei figli, ho donato loro una terra, feconda, dove vivere, un Cielo armonioso, sotto il quale poter godere, ho dato me stesso come supremo e massimo dono perché la piccola creatura potesse salire fino a me e divenirmi simile! Cosa dovevo fare, che già non abbia fatto?

Ora che è tempo di raccogliere sono sceso nella mia vigna per prendere i grappoli maturi e farne del buon vino, ma ho trovato solo graspi vuoti: un nemico terribile ha fatto scempio di tutto e prosegue, senza fermarsi. Io, però, sono Dio, non uomo e posso quello che voglio: se un buon raccolto desidero fare, un buon raccolto, certo, farò.

Ho posto una solida recinzione intorno alle mie viti predilette; le ho scelte, le ho ben curate, le ho, adeguatamente, potate ed irrorate. Ebbene, in questa piccola vigna ci sono grappoli, ricchi e succosi: qui il nemico non è entrato né potrà più entrare a fare scempio.

Ebbene, sposa mia, ebbene, mia diletta, con questi farò un vino squisito ed abbondante.

Tu mi dici: “Mio Adorato, sono così pochi i grappoli! Com’è possibile fare molto vino?” Io, Io, Dio, posso ciò che all’uomo è impossibile. Attendi, mia amata, attendi e vedrai quali miracoli Io farò davanti agli occhi, smarriti, dei miei, molti, nemici.

Lascio ancora per poco che il nemico, inferocito, depredi la mia vigna, lascio ancora per poco che la mia vigna si faccia depredare dal nemico, senza opporre resistenza di alcun genere.

I miei angeli hanno ordini, ben precisi: taglieranno tutti i rami inutili e ne faranno un gran fascio; raccoglieranno i grappoli, caduti, ancora utilizzabili e li porranno nei grandi tini. Anch’essi saranno vino squisito, pronto per essere offerto al mio banchetto di nozze.

Grandi cose stanno accadendo; ma il mondo non vede, non riflette, non attende: non vede, perché ha ben altro da osservare; non riflette, perché le sue preoccupazioni sono assai diverse; non attende perché non crede e non spera.

Così è per i deviati; così non sia per voi, piccoli, tanto amati. Guardate bene voi, perché avete vista molto acuta e riflettete, attentamente, perché la mente non è confusa, è piena della mia luce.

Attendete, miei amati, attendete le cose più belle, perché le promesse non sono di uomo che nulla può, ma di Dio che tutto può ciò che vuole e tutto vuole fare per farvi, completamente, felici.

Sopportate, miei amati, questo piccolo tormento, poco, poco ancora; poi, vi raccolgo tutti per dare a ciascuno il premio meritato.

A voi, cari amici, darò le ricchezze dei popoli. Essi con la disobbedienza hanno accumulato, con grande fatica, ma nulla godranno; voi, senza sudare, per la vostra obbedienza, godrete ciò che gli altri dovranno lasciare. Amatemi, figli cari! Amatemi in modo totale in questo tempo di generale abbandono.

Sposa cara, ecco sorgere il nuovo giorno: ti trova felice in me. Godi ed esulta, per questo grande dono del mio Amore.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

25.10.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, non confidate nell’uomo che può deludervi, a causa della sua debolezza; confidate sempre in Dio che mai delude. Lasciatevi plasmare dalle sue mani e siate lieti, anche se talora dovete soffrire un poco: Dio mai una prova se non perché questa, ben tollerata, sfoci nella grande gioia.

Chi si affida all’uomo in questo tempo, così importante, rischia d’inciampare assieme a colui al quale si è affidato. Occorre essere ben saldi in Dio, allorquando la propria fede viene messa, continuamente, alla grande prova.

Piccoli, la grande tempesta consiste proprio in queste prove continue, alle quali il cristiano viene sottoposto. Gli si propongono mille quesiti: egli deve saper dare sempre la risposta giusta, quella che è conforme alla volontà Divina. I suggerimenti mai mancheranno, quelli ingannevoli e devianti; ma chi è saldo in Dio non si lascia minimamente smuovere. Non così, figli cari, non così per coloro che ancora vivono nel dubbio, nell’ombra dell’incertezza: rischiano di cedere alle continue insidie del nemico. Egli, amati, sta giocando tutte le sue carte; sa che poche gliene restano e non perde occasione per attaccare.

Piccoli miei, state uniti fra voi. Per i deviati pregate. Pregate, ma non cercate la loro compagnia; anzi, vi dico: sfuggitela proprio; il male è assai contagioso. Dovete evitare la tentazione, perché nessuno di voi può essere certo di sfuggirla. Tra voi, invece, restate vicini; sempre, sempre col cuore, anche diversamente, quando potete. Parlate di Gesù, delle meraviglie che compie ogni giorno per coloro che lo amano, parlate pure delle, sublimi, promesse fatte.

Siate gioiosi ed esultanti insieme, pensando al lieto avvenire che si prepara per i fedeli in Cristo.

Se il mondo non crede; voi credete, fermissimamente. Se il mondo non obbedisce; voi siate perfetti nell’obbedienza. Se il mondo non attende che sciagure; voi, invece, esultate al pensiero che avrete le più grandi delizie da gustare. Se il mondo guarda al futuro con preoccupazione; voi bandite la preoccupazione dalla vostra esistenza. Date a Gesù i vostri pensieri, i problemi: egli li risolverà tutti e voi sarete spensierati, come bimbetti che sanno di poter contare in tutto sul loro padre. Certo, miei cari figli, avete un Padre meraviglioso che pensa a tutto, che si occupa di tutto. Voi fate solo la vostra piccola parte; egli farà il resto.

Il mondo, amati, non vuole volgersi a Dio; ma quanto soffrirà se non cambierà parere: la terra languirà, come deserto riarso senz’acqua!

Ecco, miei piccoli, Gesù ha volto su di voi il suo sguardo: quanta dolcezza c’è in esso, quanta tenerezza! Queste le sue parole: “Madre, Madre amatissima, ecco i piccoli che godranno; ecco il piccolo gregge che avrà me come Sommo Pastore. Vedi quanti si sono allontanati dall’ovile, vedi come i lupi li hanno assaliti! Questi non faranno più ritorno, perché non ne avranno la forza. Guai a coloro che lasciano il rifugio sicuro per avventurarsi nella boscaglia, piena di insidie! Madre amata, prenditi tu cura dell’amato gregge: allarga il tuo manto e stringili a te. Ancora qualcuno devo raccogliere che mi desideri e mi attenda, poi, compirò la mia opera.

Queste, piccoli miei, le sue parole. Vivete nella serenità del cuore questi giorni, così ricchi di vicende. Attendete con pazienza e gioia, senza alcuna preoccupazione: tutto vi sarà comunicato a tempo opportuno. Vi amo e vi invito alla gioia in Dio.

 

                                                                                              Maria Santissima