Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
01.11.96
Eletti, servitemi con amore. Amici,
servitemi con zelo, operate nel bene, finché vi concedo di operare, perché
passa l’attimo favorevole, non dura per sempre. Quando Io, Io, Dio, tornerò
sulla terra come Sovrano assoluto, mi potrete offrire tutto ciò che per me
avete fatto; ma a questo più nulla potrete aggiungere. Ora vi è concesso molto:
operate, senza sosta, per la mia causa; già la mia voce si sta alzando per
imporre il silenzio a tutto. Vedete il mondo pieno di rumore, di grida, di
chiasso, di vocìo, di parole, parole,
insensate parole: ebbene, non passerà molto che ci sarà, per opera mia, un
profondo silenzio. La terra, attonita, attenderà solo la mia parola; gli uomini,
palpitanti, non apriranno più bocca per parlare, ma solo
bene le orecchie per sentire. Amati, che mi servite
fedelmente, questo è il tempo per operare, indefessamente. Questa è l’ora,
propizia, che Io concedo ai miei fedeli; trascorsa questa, non ce ne sarà
altra. Amici cari, quando Io chiudo, nessuno più può aprire e, quando Io apro, nessuno più può chiudere. Se operate per me, solo in
minima parte, sarete i minimi nel mio regno; se operate con tutte le vostre
energie, usando tutte le vostre potenzialità, avrete il posto d’onore che
spetta ai più zelanti ed ai più fedeli.
Sposa
amata, questi sono i grandi momenti per agire, per operare, per darsi da fare. Dopo
questi, altri non ce ne saranno. Chi perde ora perde per sempre; chi accumula ora meriti si troverà
avvantaggiato. Parlo senza interruzione al mondo, mia diletta; ma esso prosegue
la sua folle corsa, come se Io non parlassi: ognuno segue le sue iniziative,
porta avanti i suoi disegni, attua i propri disegni,
come se Io, Io, Dio, mai avessi parlato. Continuo a parlare,
sposa amata, non taccio, anche se vedo tanta freddezza e tanta indifferenza. Piccola mia, Io sono l’Amore, Io, Io, Gesù, sono la misericordia;
ma vedi che mi segue la giustizia: prima vado incontro ad ogni uomo come Amore,
come tenerezza, come infinita misericordia; ma, se così non vengo accolto, devo
lasciare agire il rigore che non permette che alcuna colpa resti impunita.
Vedi, sposa mia,
quanti peccati si commettono dovunque. Io vedo e taccio, Io sento e taccio. Il ribelle pensa in cuor suo: “Ho fatto il male e Dio non è
intervenuto; ho rincarato la dose e Dio non s’è mosso. Continuo a
mangiare e bere, a godere dei beni, come se niente
fosse; provo a proseguire e vedo che sono indisturbato. Continuo
così, allora, tanto Dio tace o perché è lontano o perché non si dà cura di me”.
Queste le parole dell’insensato, questi i pensieri dello stolto: non capisce
che la rovina viene all’improvviso, quando meno se lo aspetta e tutti gli
errori fatti verranno pagati con moneta sonante. In
quel momento a che serviranno i suoi lamenti? Ogni debito deve essere,
adeguatamente, saldato, senza sconto e senza dilazione dall’insipiente.
Amica
mia, che vivi gioiosa nel mio Cuore, vicino a te vorrei
vedere tante e poi tante anime che hanno fatto la tua stessa scelta; invece,
non è così: il luogo di delizia viene trascurato per correre verso quello che
prepara alla perdizione.
Sposa
diletta, mia amata, vieni con me per le strade del
mondo. Guarda a destra, guarda a sinistra, guarda
nell’interno delle case: in ogni luogo si compiono i più grandi peccati, si
continua nel male, senza che i miei continui richiami e quelli dell’amatissima
Madre mia abbiano fatto effetto.
Io,
Io, Gesù, chiedo la conversione; la Mamma, premurosa ed
accorata, supplica la conversione dei suoi figli. Osserva, sposa amata, osserva ciò che accade nei diversi luoghi: si continua a trasgredire
ogni legge morale, come prima, più di prima. S’imbroglia, s’inganna: le mie
Leggi vengono tralasciate, come se non esistessero! Chi
pone mente ad esse? Chi si cura di rispettarle e farle
rispettare? Se chiamo, chi mi sente? Se parlo, chi mi
dà retta? Ognuno procede per la sua strada, continua a percorrerla, già essendo
stato avvertito. Cosa fa un padre, quando i figli
continuano a trasgredire ai suoi ordini? Prima ripete, poi insiste, attende e
non si spazientisce; ma, se la ribellione continua, allora interviene,
diversamente, con la severità e l’ammonimento rigido. Quando, infine, se
costretto, passa al castigo ammonitore, se ancora questo non basta, ci sarà la
decisione rigorosa e definitiva.
Sposa
amata, esamina il mio comportamento: ho parlato attraverso i miei profeti; ho
mandato nel mondo schiere numerose di angeli
messaggeri; docili strumenti del mio Amore sono dovunque. La mia linfa passa,
abbondante, attraverso i vari canali; ma solo in minima parte viene utilizzata! I miei, preziosi, strumenti vengono trascurati e la loro parola disattesa: essi non parlano
da sé, ma da me! Le conseguenze, evidentissime, le hai potute constatare da te: le colpe si moltiplicano, i peccati di
ogni genere non si contano, gli abomini si moltiplicano, il male dilaga ovunque,
come un grande oceano melmoso che, di giorno in giorno, invade, inesorabilmente,
il mondo.
Sposa
cara, Io, Io, Gesù, che volevo regnare su di un numero infinito di figli,
troverò, invece, un esiguo manipolo di fedeli. Il mio popolo eletto sarà
composto da pochi, a causa delle continue deviazioni
dei più.
Sposa
amata, se voi, fedelissimi, desiderate ardentemente il mio ritorno, Io, Gesù,
lo desidero ancora di più: questo disgustoso oceano di male sta travolgendo
ogni cosa bella che ho creato, procede e distrugge, come una piena rovinosa che
nulla risparmia.
Sposa,
non gemere e non temere: Io agirò con potenza e repentinamente cambierò tutto
ciò che va mutato. Ecco: già il nuovo giorno è sorto. Giorno d’intensa
preghiera deve essere questo: anime in grande sofferenza aspettano il ristoro. Non
fatelo mancare, non togliete il sollievo a chi ne ha bisogno ed
aiutate i bisognosi a raggiungere, in fretta, la felicità senza fine. Miei cari
amici, sappiate che nella misura in cui voi darete ai fratelli
sarà dato a voi: il giudizio sarà basato sulla carità.
Oggi
è un grande giorno di riflessione, di gioia, di carità. Riflettete, amati, sul
grande dono che avete ricevuto, il dono della vita: Io,
Io, Dio, vi ho pensato, vi ho amato, vi ho creato e vi conduco alla felicità
eterna con me. Gioia grande vi porti questo pensiero, gioia
e gratitudine, perché molto possedete, senza merito alcuno. Usate dei miei doni
per donare a vostra volta. Date amore ed aiuto. Sia
ogni istante offerta di carità, e mai venga meno. Oggi manifestatela verso
coloro che vi hanno preceduto ed anelano a raggiungere
la patria celeste, ma devono prima saldare il conto, che in vita hanno
accumulato. Pagate voi per loro: aiutateli, figli cari, a saldare il debito
contratto con la giustizia Divina.
Stringiti a me, sposa
amata. Donami il tuo amore e prendi il mio. Attingi, attingi
con larghezza e dona, dona, senza risparmio, il mio nettare delizioso.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
Giorno di grande esultanza in Cielo ed in terra
01.11.96
La Mamma parla agli eletti
Piccoli miei, amati figli,
Gesù dice che chi agirà con massimo zelo e darà a Dio tutto se stesso avrà un
premio, proporzionato, e godrà subito e dopo in modo completo. Ebbene,
carissimi, date il vostro essere alla causa di Dio. Offritelo a lui, per amore;
non pensate solo alla ricompensa, assai lauta, anzi non ci pensate proprio. Date
amore, tutto il vostro amore, ogni parte del vostro
cuore a questo Dio meraviglioso e tre volte Santo che tanto ha fatto per voi. Vi
ha dato come prima cosa la vita, questo magnifico e splendido dono; nella sua
mente, immortale ed infinita, vi ha pensato, ha
pensato a ciascuno di voi, poi, vi ha creato. Per Amore, vi ha creato. Con
Amore vi ha creato; per la felicità vi ha donato il soffio vitale, per la
felicità non di un attimo, ma per una che non conosce confini e limiti di alcun
genere. Creati, vi ha sostenuti in vita, vi ha
protetti da mille pericoli.
Eravate,
quindi, poveri e miseri colpiti da un male incurabile*:
ecco, ancora, la sua dolcissima mano a curarvi e sollevarvi dall’abisso di
miseria, nel quale eravate caduti.
Vesti
umane ha preso lo splendido Dio, carni, come le
vostre, anima, simile alla vostra: Dio Uomo in mezzo agli uomini, calato nella
loro miserabile realtà. Nel mio seno il seme dello Spirito Santo si è fatto
creatura umana, simile ad ogni creatura umana. Per
salvare e sollevare ogni uomo questo Dio, amorosissimo, si è umiliato a tal
punto; ma non è bastato, ancora: ha voluto patire, subire le peggiori torture,
fino all’agonia, poi, alla morte. Cosa si è risparmiato per ridarvi la vita?
Neppure una goccia di sangue ha tenuto per sé, ma tutto l’ha versato per voi!
Questo
il Dio che amate, questo è il Dio che servite, l’Altissimo e tre volte Santo
che si è abbassato a tanto, per Amore, solo per Amore!
Non
dovrebbe, figlia cara, non dovrebbe essere amato e
lodato e glorificato, per tanta generosità e grandezza? Non bastano i doni, già
fatti? Basterebbero solo questi, senza l’aggiunta di alcun altro, per meritare
la donazione totale di ogni essere umano, senza riserve di alcun genere.
Ecco,
figli cari, perché vi dico di amare, amare, amare,
adorare, adorare Dio con ogni palpito del vostro cuore, con ogni anelito del
vostro essere! Fate tutto per suo amore, senza pensare al premio che pur ci
sarà, immenso, grandioso, sublime, degno di un tale Dio.
Oggi,
figli amati, oggi, figlia cara, è uno splendido giorno
di gioia, nel quale si festeggiano tutti i santi, tutti coloro che hanno
camminato sulla strada di Dio, hanno amato, adorato lo splendido Signore in
terra per poi goderlo, totalmente, in Paradiso. Sapete quanta gioia c’è oggi in
Cielo, che armonia, che canti, che sublime letizia? Questi vostri
fratelli, santi, non vivono, beati e felicissimi, completamente staccati
da voi: vi guardano con amore, vi seguono ad ogni passo e pregano l’Altissimo
perché possiate anche voi essere vittoriosi, come essi lo sono stati. Non vi
hanno, certo, dimenticati; ma le loro preghiere salgono, incessanti, da ogni
angolo del Paradiso per gli uomini della terra.
Figli
cari, unite le vostre preghiere alle loro, la vostra adorazione alla loro: fate
un unico coro che lodi e benedica Dio che tante meraviglie ha compiuto e
compie!
Siate
felici in questo grande giorno; sia festa nel vostro cuore – in esso c’è già un
anticipo di Paradiso – esultate assieme ai fratelli santi e felici. Guardate
con l’occhio del cuore il volto di Dio. Beatevi a questa vista e godete al
pensiero che lo vedrete in un giorno ormai vicino: lo vedrete faccia a faccia e non per un attimo, non per una gioia
effimera, ma per goderlo nell’eternità.
Vi
amo. Vi amo, tanto. Ti amo, figlia cara.
Maria
Santissima
*male
incurabile = peccato originale