Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

03.11.96

 

 

Eletti, amici cari, non cercate amore nel mondo, non chiedete amore dal mondo: esso non ha amore per voi, non lo possiede, perché a me non lo chiede, da me non lo cerca. Chi è del mondo cerca le cose del mondo, quelle vane, che non soddisfano, che lasciano un gran vuoto nel cuore. Ho detto di cercare nulla dal mondo; ma offrite, offrite, miei cari, anche a chi nulla vi dona. Se date solo a quelli che vi donano, se amate solo quelli che vi amano, che merito ne avete? Anche i più lontani fanno la stessa cosa, anche i pagani agiscono in simile modo. Per voi sia diverso, amati, che mi appartenete e volete darmi gioia: amate quelli che non vi amano e ricambiate col bene il male ricevuto. Pregate e supplicate per coloro che nessuno amano al di fuori di se stessi; offrite a me, Dio, sacrifici per costoro, perché il pericolo che corrono è grande. Sapete, miei amati, lo sapete bene, perché l’ho ripetuto, continuamente: il giudizio finale si baserà sulla carità. Carità è amore per il prossimo, attinto dalla fonte, purissima e perenne, che sgorga dal mio Cuore. Che carità può avere chi ama solo se stesso?

 

 

Sposa diletta, vivi felice nel mio Cuore: esso è la tua, dolce, dimora che si offre per te per soddisfare ogni tuo desiderio e si offre per donare, donare anche a chi nulla sa offrirti. Dona, sposa, dona, silenziosamente; porgi la ricchezza che in me è infinita e sulla terra sempre più carente.

Nessun uomo vive per se stesso: tu hai una grande missione che stai portando avanti in modo lodevole. Tutto ormai volge al termine, sposa amata; ma, più si avvicina la fine, più intensa si fa l’azione distruttiva del nemico. Egli penetra nei cuori e li strazia: le discordie aumentano, le guerre non cessano e le ribellioni saranno continue e sempre più gravi. Il mondo, senza Dio, ha molto da soffrire, Mia diletta sposa; chi però in sì grande bufera riesce ad aggrapparsi ad un’ancora delle molte, che Io ho posto dovunque, troverà la salvezza.

Guardo il mondo con occhio amoroso e vedo quanta fatica fa a nuotare già in questo mare in burrasca. Le onde, però, se esso non si converte, non cesseranno di crescere e saliranno sempre più alte, perché la malizia cresce ed il male trabocca dovunque.

Se gli uomini in questo, breve, tratto di tempo non porranno un freno a questo oceano di peccato, se non si volgeranno a me con tempestività, ti dico, mia diletta, che periranno e non si salveranno: non c’è salvezza al di fuori di me; non c’è speranza senza di me!

Questa generazione, superba, confida in se stessa: ha fatto dell’uomo un dio per allontanare Dio dall’uomo. Le conseguenze di questo suo atto di superbia sono sotto gli occhi di tutti: ci sono grandi discordie, profonde divisioni, totali lacerazioni, incolmabili vuoti. Chi può modificare questa situazione che s’è venuta a creare?

Sposa amata, sposa diletta, solo le carità dei fratelli possono sollevare la sorte degli altri, caduti nelle unghie del maligno che coglie ogni attimo, ben sapendo che è l’ultimo ormai.

Molto potete, eletti. Molto potere vi concedo: le vostre preghiere, le vostre suppliche, ardenti, arrivano, immediatamente, al Cielo e vengono ascoltate da me, Dio, ed esaudite, perché partono da un cuore puro che vuole ciò che anche Io, Dio, voglio. Non gradisco le preghiere di coloro che mi presentano già un piano ben definito, quasi che mi volessero costringere a restare nei loro schemi: Io, Dio, immenso ed infinito, agisco come tale. La mia logica non coincide con quella umana; chi si rivolge a me per aiuto deve sottomettersi, in tutto, alla mia volontà Divina, accettarla con amore, accoglierla con serenità. Ciò che chiedo, in qualunque momento della vita umana, è solo ciò che giova ad essa: Io, Io, Dio, voglio solo il bene della creatura; ogni male, ogni tormento, che permetto, hanno solo come fine un bene superiore. Tenendo ben presente questa verità, figli cari ed obbedienti, chiedetemi quello che desiderate per i fratelli, offritemi i loro cuori durante l’Eucarestia: sapete che proprio mentre si rinnova il mio, Santissimo, sacrificio avvengono i miracoli più grandiosi. Voglio vedere intorno al mio altare tanti cuori puri, palpitanti di vita; li desidero vedere in letizia ed esultanza, perché sono come figli intorno alla tavola imbandita di cibo Santissimo che santifica ovunque passi.

Sposa diletta, ecco che in quel momento, grandioso e specialissimo, Io, Io, Dio, compio cose meravigliose per i miei fedeli dal cuore puro ed umile. C’è una sublime intesa tra me, Dio, e l’anima: è un dolce abbraccio d’Amore che trasforma, gradualmente, l’essere debole e povero in essere potente e ricco, sempre più simile a me, Dio.

Venite, venite, anime degne, venite alla mia mensa, imbandita, e vedete che cibo prelibato vi presento: Io, Io stesso, Io, Dio, mi offro come alimento per voi. Prendetemi spesso in voi: amo la vostra compagnia. Amatemi, diletti! Amatemi e mai allontanatevi da me! Fate gran scorta di cibo santo: esso sarà la vostra ricchezza, il patrimonio, la dote, che porterete con voi al momento delle nozze. Siate degni, miei piccoli, siate degni di comparire al cospetto del Re. Chi non è degno non può stare davanti a lui e verrà subito cacciato: occorre avere ciò che serve, presentarsi con tutte le carte in regola. Mentre vi accostate al Santissimo banchetto, portate con voi le vostre intenzioni ed offritemele tutte: sia per le anime che sono ancora palpitanti di vita, sia per quelle che stanno attraversando la via dolorosa della purificazione. In quel dolcissimo momento d’amore Io esaudisco le preghiere, dono grazie grandissime e concedo con larghezza i miei doni.

Nutrendosi di Dio, si diviene sempre più simili a lui. Io mi offro alla creatura proprio con questo preciso fine: farla sempre più simile a me stesso, fino ad assorbirla completamente in me.

Sposa amata, il nuovo giorno ti veda felice. Attingi felicità, piccola cara, attingi e donala con larghezza. Sia già la tua presenza veicolo di gioia: Io, Io, Dio, lo concedo.

Siano ininterrotte la tua preghiera e l’offerta per questa generazione, così distratta e sviata: Io concedo grazie, specialissime, in questo tempo, specialissimo. Chi le saprà cogliere godrà; ma chi lascia scorrere gli attimi, preziosi, senza farne tesoro, soffrirà molto sia sulla terra dei viventi che oltre.

Godi in me, dolce sposa. Usa la carità verso ogni persona che sta stancando la tua pazienza; sopportala con amore, per mio amore. Dona, senza ricevere; dona a chi nulla ti può donare, perché nulla ha da donare. Dona, diletta sposa, e non stancarti di farlo. Io ti offrirò tutto ciò che ti serve: avrai per te ed avrai in grande abbondanza anche per gli altri.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

03.11.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, figli amati, praticate la carità, praticate la carità in ogni direzione.

Attendete col cuore traboccante di gioia il ritorno di Gesù? Guardate attentamente i segni ed ascoltate con amore le sue parole? Tutto questo deve trasformarsi in vita vissuta.

Sentite già in voi la dolcezza delle sue sublimi parole: “Venite figli, venite, miei fedeli, venite nel regno per voi preparato. Siete stati fedeli nel poco; ecco: vi darò il molto.

Sorridete di gioia a questo pensiero? Così deve essere. Sia gaudio la vostra vita al servizio di Dio; non rimanga, però, solo chiusa nel vostro essere: questa letizia si espanda, si espanda nel prossimo con la carità. I doni che ora ricevete non teneteli chiusi in voi; offriteli con larghezza, perché con larghezza ricevete. Praticate la carità in tutte le direzioni. Adorate Dio anche in questo modo: donando ai fratelli il suo Amore che si espande anche attraverso il vostro essere.

Quando il Santissimo Maestro verrà, sapete che vi dirà? “Piccoli cari, fedeli, che avete dato gioia al mio Cuore, bene comprendeste la mia lezione; non siete stati terreni aridi e sassosi, ma fecondi.

Guardate intorno a voi quanti sorridono, felici, perché hanno seguito le vostre orme e sono giunti a me con le mani piene di opere buone ed il cuore colmo di amore puro. Costoro hanno dato la mano a voi e sono salvi: felici, si accingono ad entrare nel mio regno per godere in eterno.”

Piccoli cari, a nulla servirebbe ascoltare con interesse, ripetere con cura la parola Divina, esaltare il suo nome Santissimo, cantare le sue lodi giorno e notte, se poi il cuore si chiude davanti alle necessità degli altri e non mostra alcuna sensibilità per i bisogni altrui.

Gesù sta per venire! Ripetetelo a voi stessi in ogni istante. Ditelo a chi vi crede; ma tacete pure davanti agli scettici ed agli increduli. Lasciateli con la vostra presenza reale, ma siate sempre accanto a loro col cuore. Tacete pure, se il vostro dire non viene accolto, ma il sentimento che vi lega ad ogni uomo, bisognoso, della terra mai venga meno: amate tutti, amate, fattivamente, offrendo a Dio ogni creatura prediletta. Pregate, incessantemente, per chi non prega; invocate grazie per ogni bisognoso.

Figli cari, è Dio, è Dio, solo Dio che muove i cuori. Se egli non arriva, prima, voi faticate invano: sarebbe come mostrare un bel giardino in fiore ad un cieco o cantare una splendida melodia ad un sordo. Dio vuole le vostre continue preghiere; egli, poi, agirà con potenza. A voi spetterà di proseguire l’opera, da lui iniziata. Date gioia al Cuore dolcissimo di Gesù; dategli gioia con la vostra carità. Se un fratello vi ha fatto un torto, non rivolgetevi a Dio, dicendo: “Puniscilo. Puniscilo, perché mi ha offeso, mi ha colpito, mi ha fatto soffrire”. Non fate così, ma dite: “Gesù mio adorato, perdonalo; forse non ha ben capito quello che sta facendo; forse è troppo affaticato, per le vicende, penose, che deve sopportare. Aiutalo, Gesù caro! Aiutalo! Non abbandonarlo!”

Gesù, allora, sorriderà a voi e si piegherà, pietoso, sul misero, donandogli nuove grazie.

La carità è benigna, figli cari, la carità è paziente e tutto sopporta. Chi vuole ottenere il perdono completo delle proprie debolezze e manchevolezze usi tanta, tanta carità verso il prossimo: Gesù sarà per lui sempre misericordia e mai giustizia.

Siate lieti: pensate alle cose belle che vi accadranno, se continuerete nell’obbedienza e nella sopportazione, paziente, del tormento quotidiano.

                                                                                  Vi amo. Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima