Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

05.11.96

 

 

Miei fedeli amici, un giorno, ormai lontano, sono salito al Cielo sotto gli occhi di un numero limitato di persone; sono salito per preparare un posto a chi mi avrebbe creduto, a chi avrebbe avuto fiducia in me. Ho dato tempo all’Umanità per prepararsi ad occupare i posti nel mio regno di felicità e d’amore. Ecco: i miei fedeli avrebbero dovuto spargersi in tutto il mondo per annunciare il mio Vangelo, per preparare l’Umanità a vivere una nuova realtà. I miei amici avrebbero dovuto fare la prima parte; il resto l’avrei operato Io, Io, Dio, al mio ritorno. Amici cari, come potete constatare, solo una piccola parte del mondo mi conosce, la gran parte ignora il mio messaggio. Non gemete, mie fedeli creature, per questo, non gemete, amati che guardate con preoccupazione il mondo; ognuno di voi operi secondo il suo mandato, secondo le sue energie: il mondo crederà, il mondo intero conoscerà il mio nome, seguirà le mie parole, mi adorerà. Ogni ginocchio si piegherà davanti a me. Io agirò con massima potenza e l’Umanità comprenderà.

 

 

Sposa amata, resta, felice, nel mio Cuore e guarda, serena, come si dispiegano le vicende del mondo. Guarda, diletta, e non temere: ora gli uomini vivono in gran parte come ribelli alle mie Leggi, operano contro di me ed osano ignorarmi. Questa realtà ti fa soffrire molto, ma non durerà ancora a lungo; non durerà, perché Io, Io, Dio, non desidero che prosegua questa situazione. Ogni cosa ha un termine. Il mondo deve venire a me, deve piegarsi alle mie Leggi sante. Io, Io, Dio, le ho impresse nel cuore dell’uomo: non può fingere d’ignorarle, non può agire come se non le conoscesse.

Gli uomini di oggi si sforzano d’ignorare, si sforzano di dimenticare per operare secondo la loro superbia. Dicono: “Il mondo è nostro, ci appartiene. Facciamo ciò che riteniamo conveniente fare, prescindendo da leggi morali, da direttive Divine. Noi siamo i padroni assoluti e, come tali, procediamo. Sposa cara, Io guardo ogni cosa, vedo l’arroganza, scruto nel loro profondo e taccio, li lascio fare, li lascio progettare, li lascio costruire, li lascio folleggiare, attendo, paziento. Penso: torneranno a ragionare; Io, Io, Dio, ho posto in loro l’intelletto, nel petto un cuore: torneranno a farne uso. Darò loro qualche lieve lezione ed essi comprenderanno. Voglio agire ancora col mio Amore, voglio usare ancora misericordia, perché sono le mie creature e le amo, immensamente.

Questo, sposa mia, mi dico e non tolgo i miei doni, anche se vedo grande ingratitudine; mai vorrei vedere soffrire, ma gioire. Constato, però, che nella gioia, nel gaudio, nel benessere l’uomo si dimentica di me per volgersi al mio nemico, mi mostra grande ingratitudine e dimentica di possedere un’anima. Devo, quindi, per ottenere un risultato positivo, permettere il male, lasciare che il dolore agisca da medico di tante debolezze. In tale modo ogni deviato è costretto a fare la sua scelta: o si piega e comprende oppure si allontana, definitivamente, dalla luce per sprofondarsi nelle tenebre.

Amata sposa, quando un uomo soffre, Io, Io, Dio, soffro con lui; quando un uomo geme, Io, Io, Dio, gemo con lui. Non è certo sola la mia creatura prediletta nella sofferenza: c’è sempre il suo Dio, vicino, a condividere il dolore. Forse qualcuno pensa: “Dio è Dio e può togliere il dolore. Egli tutto può ciò che vuole, non ha impedimenti di alcun genere. Così è. Certo, Io posso ciò che voglio e non esiste problema insolubile per me. Ho potere su ogni cosa creata: Io parlo e l’Universo intero mi obbedisce. Così è per la mia creazione; ma non è così per le creature dotate di libertà ed intelletto. Ho permesso all’uomo di scegliere, ho dato a lui la facoltà di scelta; certo, se volessi impormi, nessuno più disobbedirebbe, nessuno più oserebbe ribellarsi; così, come per tutto il resto, accadrebbe anche per la mia creatura prediletta: al mio comando, sarebbe costretta ad obbedire, senza discutere. Così non ho voluto: quale merito avrebbe, se obbedisse solo per costrizione?

Io, Io, Dio, che ho creato l’uomo, senza il suo volere, non posso salvarlo, senza che egli lo voglia. Così è, perché Io, Io, Dio, sin dall’inizio, ho voluto che così fosse. Si salva solo colui che vuole salvarsi; si perde solo colui che vuole perdersi.

Gli uomini d’oggi stanno facendo una terribile scelta: gli uomini d’oggi usano la propria libertà non per correre a me, come figli obbedienti tra le braccia del Padre, ma come ribelli che vogliono seguire la loro indole perversa.

Sposa mia cara, ti ho detto che dispiegherò la mia potenza per condurre gli uomini all’uso della ragione e questo sto già facendo: agisco in ogni luogo della terra con la mia misericordia e chiamo le anime perché corrano alla casa del Padre, dove le attende una festa nuziale, splendida. Parlo a tutti coloro che hanno orecchi per ascoltarmi ed occhi per vedere; i figli, però, sono sempre più distratti e non odono, non vedono, non mi seguono!

I posti, sposa mia, come più volte ti ho detto, sono pronti e ognuno ha il suo, ben preparato; ma ti dico, ti ripeto, mia diletta: se così procedono le cose, molti di questi resteranno vuoti, perché i figli non si saranno fatti trovare degni. Sono salito al Cielo per preparare ogni cosa, per poi scendere a prendere i miei diletti; sto scendendo sulla terra per raccogliere tutti gli eletti che si sono preparati. Ne vedo un numero assai esiguo! Che farò dei posti vuoti? Pensa la mia piccola amata sposa. Ecco, amata, ti risponde il tuo Signore: anche questi saranno occupati, al tempo opportuno, non da indegni, certo, ma da coloro che usciranno dal seme santo, che Io, Io, Dio, ho benedetto.

Gioisci, piccola. Gioisci e non resti nemmeno un velo di tristezza sul tuo viso. Il regno felice è iniziato nel momento in cui Io, Io, Gesù, sono sceso sulla terra, prendendo carne nel seno della Madre mia Santissima. Ho detto: è incominciato. Lo sai: Dio nulla lascia di incompiuto.

Il regno santo diventerà una realtà, splendida, malgrado le schiere innumerevoli di nemici ed oppositori; diventerà una realtà, perché Io, Io, Dio, lo voglio e ciò che voglio si attua, sempre.

Ti dico, sposa: può considerarsi beato chi ha operato con me e per me; ma sia maledetto chi ha operato contro di me e senza di me!!!

Godi, sposa, tanto cara al mio Cuore. Godi ed attendi con gioia che ogni cosa si compia.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

05.11.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, cari figli che amate tanto, tanto, Gesù, sentite profonda pena nel cuore, quando constatate che solo una piccola parte del mondo lo conosce e che solo una piccola parte di quelli che lo conoscono lo amano, veramente. Cambierà, figli cari, cambierà la scena del mondo, cambierà, presto. Gesù deve essere conosciuto e il suo messaggio penetrare, profondamente, in ogni essere umano. Dio lo vuole. Dio lo farà, ma non da solo; tutto potrebbe fare, senza aiuto alcuno, ma tutto vuole fare, servendosi delle sue creature, predilette, come dolci collaboratori del suo progetto sublime.

Sì, figli carissimi: Dio ha fatto la sua scelta e si è cercato chi fosse disposto ad offrire se stesso per la sua causa, chi avesse dato a lui tutto il cuore, tutta l’anima, ogni fibra del proprio essere.

Occorre donargli tutto per poi possedere tutto: egli, il sommo Re, chiede il nulla dell’uomo per dare il suo dono, splendido, unico, ricchezza, senza confronti, bene, senza confini.

Sono già sulla terra i suoi collaboratori: sono uomini di buona volontà, sono creature, palpitanti di vita, che attendono i suoi ordini per operare, secondo il suo piano.

Figli cari, voi pensate e pensate; voi, così umili, vagate col pensiero, cercando chi possa essere degno di tanta fiducia, di tale, sublime, compito. Gli umili già abbassano la testa e cercano di capire il senso delle mie parole: dove mai saranno questi grandi fortunati, questi privilegiati che possono collaborare con Dio nella creazione del mondo nuovo?

Piccoli miei, proprio così desidero che siate: tanto simili alla vostra Mamma Celeste.

Quando Dio mi scelse, quale Madre di suo Figlio Santissimo, mi pareva impossibile che egli, l’Altissimo Dio dell’Universo, avesse pensato proprio a me, a me, la più umile, la più semplice fanciulla. Sapevo che il Messia sarebbe dovuto nascere da una vergine, ma mai immaginavo che quella vergine sarei stata proprio Io! Avevo letto le parole degli antichi profeti ed ero piena di emozione, attendendo la venuta del, sublime, Figlio di Dio.

Quando l’angelo Gabriele venne da me, stavo proprio assorta in questo, sublime, pensiero e gioivo, grandemente, nel Cuore. Pensavo: il Figlio di Dio porterà la pace, porterà l’armonia, unirà il Cielo alla terra, cesserà l’odio e regnerà l’amore. Che meraviglie opererà la sua venuta!

L’angelo mi salutò in maniera inaspettata. Non capivo il perché di tale saluto; ma nulla chiesi. Conoscete bene le mie sole parole, ma non sapete cosa fosse accaduto nel mio Cuore: quale sconvolgimento, quale emozione, quale felicità, quanti pensieri! La dolce carezza di Dio acquietò subito l’Anima mia: mi abbandonai, interamente, a lui che avrebbe risolto ogni mio problema. Ricordate ciò che dissi? Sia fatto, secondo la tua parola.

Ebbene, vi ho detto questo, perché anche voi dovete sentirvi emozionati, al pensiero che Dio, Dio, grande, Dio, sublime Creatore dell’Universo, abbia scelto proprio voi come suoi collaboratori per instaurare sulla terra il regno di gioia e felicità, senza limiti, lì, dove il lupo e l’agnello pascoleranno insieme ed il bimbo metterà le mani nella buca dell’aspide, senza correre alcun pericolo; lì, dove giustizia e pace si baceranno ed ovunque l’Amore sarà il dominatore dei cuori.

Siete proprio voi, piccoli miei, che vi sentite così deboli, così imperfetti, voi, che amate perdutamente Dio, da avergli offerto ogni palpito del cuore, ogni respiro, ogni anelito, siete i suoi preziosi cooperatori. Siate felici, felici, infinitamente felici, come Io, la Madre vostra lo fui.

Adoriamo. Adoriamo, insieme, Dio, operatore di tali meraviglie.

                                                                                  Vi amo. Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Maria Santissima