Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
12.11.96
Eletti, miei fedeli, si affaccia
un nuovo giorno di gioia in me; vivetelo, secondo la mia volontà, offritemi
l’istante che passa ed Io, Io, Dio, quell’istante lo
renderò eterno. Chi è in me in questo, speciale, momento storico gusta le mie
delizie interiori; chi è fuori di me in questo, decisivo, momento storico
soffre le più forti angosce, perché il tempo è difficile assai. La
purificazione, se è abbracciata con pazienza ed amore,
diviene gioia ed esultanza del cuore; la purificazione, non accettata, diviene
tormento, indicibile. Ognuno sta passando attraverso il fuoco della
purificazione, alcuni per entrare per primi nel mio regno; altri per entrarvi
dopo; altri, coloro che non si lasciano da me forgiare, per non entrarci più.
Figli cari, eletti, che mi state vicino in tempo di grande abbandono generale,
le piccole sofferenze, che soffrite, moneta preziosa per entrare nel mio regno,
sarebbero insopportabili senza di me. Quando vi ho chiamato
per essere miei, vi ho offerto la grande felicità in me. Nessuno di voi sapeva
cosa avrei fatto, quello che vi avrei offerto; mi avete risposto, perché il
vostro anelito era per me. In quel momento, amici cari, proprio in quel momento
avete scelto la grande felicità in me.
Sposa
amatissima, la gioia del cuore, vivissima, che provi, vivendo in me, non è che un piccolo anticipo, un’esigua caparra di ciò che
avrai in seguito; ora è solo un rivoletto, ma diverrà fiume, mare, oceano
infinito. La purificazione finirà per tutti, dopo aver raggiunto il culmine
massimo e ad essa succederà la gioia, piena, in me; ma
non per tutti avverrà allo stesso modo. Lasciatevi andare, felici, nell’onda
soave del mio Amore e non preoccupatevi di altro che di seguire con attenzione
le mie Leggi.
Gradisco
le lunghe preghiere, gradisco l’adorazione continua, accetto le offerte, che mi
fate; ma desidero soprattutto che voi seguiate i miei
Comandamenti: dovete essere miei in ogni istante della vostra esistenza. Se
siete miei, Io, Io, Dio, vi aiuterò a vincere le tentazioni, ad
evitare le tentazioni.
Per
non peccare, miei amati, occorre proprio evitare ogni occasione di peccato.
Siate forti, agite virilmente e siate anche severi con voi stessi; sappiate che
il corpo ha dei desideri che spesso urtano contro l’anelito dello spirito.
Piccoli miei, non vi dico di
disprezzare il vostro corpo che deve essere invece rispettato e tenuto in
considerazione, perché Io stesso ve l’ho dato come dono, grande. Servitevene
per fare sempre la mia volontà; se nascono in esso
desideri che non sono conformi al mio volere, dovete fare una scelta tra ciò
che piace al corpo e ciò, invece, che desidero Io, Io, Dio, che voi facciate.
Nasce
in tal caso un contrasto tra l’anelito dello spirito, che vuole ciò che Io
voglio, ed il desiderio del corpo, che arde e vuole
soddisfazione. Dovete fare, ogni volta, la giusta scelta. Non occorre,
necessariamente, fustigare il corpo o punirlo, severamente; bisogna agire con
decisione sulla volontà che deve essere tanto forte e virile da rifiutare ciò
che nuoce, anche a costo di grande sacrificio, e accettare, invece, quello che
è utile.
Piccoli,
piccoli miei, ogni uomo sulla terra deve combattere
tale battaglia non una volta, non due volte, ma ogni giorno della sua vita
tante e tante volte. Il merito consiste proprio in questo: fare la giusta
scelta, avendo davanti l’alternativa.
Sposa
diletta, il sacrificio porta la grande felicità: la rinuncia a ciò che costa rinuncia. Se si lascia ciò che non piace, quale fatica si
fa? Nessuna. Se invece si versano anche lacrime di dolore per lasciare ciò che
tanto piace, ma è altrettanto pericoloso tenere, si acquistano grandi meriti.
Più penosa è la rinuncia, maggiore il merito.
Vedi,
sposa cara, vedi quello che accade intorno a te, è
quello che poi accade in tutto il mondo ricco: nessuno vuole rinunciare più a
nulla, anzi, non contento, chiede sempre di più. Il corpo dei ricchi è divenuto
un tiranno, assai esigente: chiede, vuole, impone e mai è pago, mai è sazio.
Tu
mi dici: “Mio Gesù, Amore, che uso viene fatto della
volontà? Dov’è finita la sua forza? Se il corpo impone, se il corpo detta le sue leggi tiranniche, significa che è divenuta così
fiacca da essere quasi inesistente!”
Così
è, sposa diletta, il corpo chiede prima sommessamente, poi in modo sempre più
deciso; se non si domina subito, tutto diviene sempre più arduo! Questa
generazione è fiacca: il benessere non ha aiutato il volo verso le vette più
alte della spiritualità, ha, invece, tarpato le ali che dovevano essere
sviluppate. Qualcuno mi chiederà: “Signore amato, tu che, nella preveggenza,
conosci tutto, perché hai concesso tanto a chi avrebbe fatto così cattivo uso
dei tuoi doni?”
Miei
cari, la risposta è semplice: amo, amo, infinitamente, le mie creature e
desidero per loro il meglio. Perché mai non dovrei elargire i miei doni, pur
sapendo che non verranno, adeguatamente, usati? Io, Io, Dio, agisco con somma
bontà: allevio le fatiche, dono benessere e comodità all’uomo in modo tale che
possa avere più tempo per me. Se l’uomo è assillato dai problemi, grandi, della
sopravvivenza non riesce a volgersi, sereno, verso di
me!
Sposa
cara, se tu non avessi di che nutrire i tuoi amati, potresti offrirti così,
totalmente, a me? I problemi urgenti ti terrebbero più lontana, le
preoccupazioni continue ti distoglierebbero dall’adorazione assidua. Io dono,
Io, Io, Dio, ho donato e donerò ancora per un pochino;
starà, poi, a ciascuno fare buon uso delle mie offerte. Dono assai, è vero; ma
chiedo anche assai. Al mio ritorno, sposa amata, pensi tu che i popoli del
“terzo mondo” avranno lo stesso trattamento di quelli
dei paesi ricchi che si sono nutriti a sufficienza, non hanno sofferto il
freddo ed il caldo, hanno potuto disporre di ogni comodità? No, amata. No,
certo, sposa mia: se per i miseri, indigenti, affamati, avrò misericordia,
userò la mia infinita misericordia, per gli altri
ricorrerò alla perfetta giustizia che chiede conto di ogni dono concesso e ne
vuole il perfetto resoconto.
Beato
chi ha sofferto, senza sua colpa! Beato chi ha patito da innocente, perché per
costui la mia sentenza sarà meno severa. La ricchezza, che ha rimpianto,
sarebbe stata la sua rovina; la povertà, che non ha cercato, sarà invece la sua
più grande ricchezza. Ognuno, sposa amata, risponderà per quello che ha
posseduto. Voglio restituito il capitale con, in più,
l’adeguato interesse.
Pensa,
mia amata sposa, ai paesi ricchi, ai paesi, dove scorrono da molti anni latte e
miele, che godono di ogni agio e nulla hanno dato ai
miseri Lazzaro che bussavano alle loro porte!
Pensa,
sposa cara, al ricco Epulone: per lui la sentenza è stata severissima, perché
ha goduto senza far godere! Pensa ora al povero
Lazzaro: ha sofferto, senza sua colpa, e la sua miseria è divenuta la sua
ricchezza!
Riflettano
gli uomini: chi ha molto doni, largamente, a chi ha poco e troverà, poi, la più
grande ricchezza.
Vivi
in me, sposa. Vivi in me, felice, ogni attimo di questa giornata!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
12.11.96
La Mamma parla agli eletti
Piccoli miei, rispondete,
prontamente, alla chiamata Divina; rispondete, prontamente, ogni volta che vi
propone qualcosa: Gesù vi chiama ogni volta che vuole darvi un dono e vi chiede
se volete accettarlo. Se rispondete positivamente, lo propone e lo offre;
diversamente, esso viene ritirato e non lo avrete più.
Piccoli
cari, se desiderate divenire cooperatori del Divino Maestro, siate discenti
attivi e studiosi: le prove finali sono assai vicine; lasciate che concluda in voi la sua preparazione. Dovete sopportare
giorno dopo giorno sacrifici e piccoli tormenti. C’è
anche la monotonia del vivere quotidiano: vi sembra che i giorni scorrano
uguali e senza variazioni. Ognuno, invece, contiene in sé una nuova sorpresa,
che scoprirete al momento opportuno.
Non
è l’oggi uguale al giorno di ieri, anche se, in apparenza, avete fatto le
stesse cose. Non provate assuefazione; siate entusiasti nell’affrontare la
vita, siate sempre pieni di zelo. Affrontate la giornata, ogni giornata, che
appare all’orizzonte, con lo stesso amore, anche se vi sentite un pochino
stanchi, un pochino annoiati, un pochino provati.
Vivete
bene questa grande e splendida avventura che è la vita e correte con sempre
nuovo slancio tra le braccia amorose di Dio.
Piccoli,
pensate ad una tela, che voi ricamate punto dopo
punto: vi sembrano tutti uguali, non vedete ancora bene come sarà il disegno
finale. Ora operate con un filo di luce; colui che si
sforza di lavorare bene, anche se ancora non riesce a discernere granché, avrà
proprio alla fine la più bella sorpresa, quella che ha l’abile ricamatrice che
conclude il proprio lavoro, senza tralasciare nulla. Solo alla fine ne constaterà la grande bellezza e gioirà nel cuore, osservando
il proprio capolavoro. Anche la vita è come quella tela: le vostre opere, i
vostri pensieri sono i punti che fate, i delicati ricami che applicate. Quando
l’opera sarà conclusa, perché Dio fermerà il lavoro, egli stesso vi mostrerà lo
splendore di ciò che avete fatto, senza neppure rendervene, pienamente, conto.
Piccoli,
voi ricevete ogni giorno la mia parola assieme a
quella di Gesù: seguite le nostre indicazioni e nulla trascurate. Vi dico che
non manca che poco e potrete osservare il bel lavoro che voi stessi avete
fatto, prendendo la nostra mano attraverso lo strumento, prezioso e docile, che
avete ricevuto.
Vi
dico di non allentare il vostro entusiasmo e di vivere come se queste fossero
le ultime ore, prima dell’esame conclusivo. Quando poi vi alzate al mattino e
vedete che il dolcissimo vostro Dio vi concede ancora
un pochino di tempo, esultate, ringraziatelo e mettete a frutto giorni, ore e
minuti che vi vengono concessi. Voi non sapete quanti ancora ce ne saranno, ma
vi dico che non proseguiranno a lungo. Quello che avete fatto lo avrete fatto per un destino che non muterà; quello che avete
tralasciato sarà irrecuperabile.
Vi invito ad una vita intensissima
in Dio. Le prove non v’infiacchiranno, ma sempre più forti vi scoprirete,
perché le grazie Divine agiranno, copiosamente, in voi. Ecco il mondo che
cambia; ecco il mondo che si rinnova: siete voi il
seme, nuovo e fecondo, che muterà la faccia della terra.
Dio
vuole rinnovare tutte le cose, tutte le vuole fare
luminose e splendenti di nuova luce; così vuole e voi siete i suoi cooperatori.
Egli agisce attraverso di voi. Siate docili ed
obbedienti.
Adoratelo.
Ringraziatelo, per il bene che vi concede di operare!
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima