Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
13.11.96
Amici cari, eletti, che mi venite
incontro, pieni di gioia e di speranza, non resterete delusi. Siate sereni
circa i pericoli, enormi, che incombono sull’Umanità disobbediente: la
felicità, che vi ho donato nel cuore, non la ritirerò. Non verranno, certo, meno
i miei doni; anzi, sto operando per darli anche a coloro che ancora ne sono
privi. Chi si accosta alla mia mensa avrà cibo e bevanda in abbondanza e non
soffrirà più né il caldo né il freddo: non voglio dare solo felicità in Cielo, voglio far godere le creature anche sulla terra. Ho creato
tutte le cose perché diano gioia all’uomo. La mia intera creazione è volta al
bene. Ciò che esce dalle mie mani sante è sempre il meglio per l’uomo. Non l’ho
voluto Io il dolore né il tormento è frutto che proviene da me: sapete chi
opera il male, sapete chi agisce nell’uomo per indurlo
alla rovina. Creai le prime creature pure e splendide per vivere felici in una
terra stillante rugiada Divina; il nemico tentò l’uomo ed egli si fece adescare
dalla sua astuzia. Anche ora il grande dragone tenta la mia creatura
prediletta; nulla otterrebbe, se essa sapesse resistergli. Non è così, non è
proprio così: il suo dominio avvolge la terra in una fascia di tenebra e
terrore; per lui molti hanno lasciato la luce ed ora
sono smarriti e disorientati. Vedo la loro angoscia, vedo
il profondo turbamento, vedo con dolore le dilette creature allontanarsi sempre
più; opero con grande potenza per richiamarle a me, ma esse hanno offerto la
loro libertà al male.
Sposa
amata, diletta del mio Cuore, anche in questo nuovo giorno, che sorgerà, una
pioggia funesta di anime raggiungerà il luogo di grande dolore. Ora questa
pioggia è incessante e non si fermerà, fino a quando il Padre non lo vorrà.
Amata
sposa, non credere che costoro non abbiano avuto infinite possibilità di
salvezza, non pensare che costoro non siano stati aiutati: hanno goduto di grazie e doni di ogni genere. Molti di essi hanno
atteso, atteso, rimandato, rimandato fino al giorno da
me deciso, caduto, improvviso, sul loro capo.
Colpevoli
ed innocenti stanno cadendo: i colpevoli vittime delle
loro colpe, gli innocenti vittime immolate per la salvezza del mondo. Il dolore
purifica. Il dolore salva. C’è, però, il dolore fecondo, fruttuoso, e c’è il
dolore sterile ed infruttuoso. Ci sono la vittima ed il suo persecutore: per l’una ci sarà la mia infinita
misericordia, per l’altro la mia perfetta giustizia. Cadono, è vero, insieme,
talora, gli uni e gli altri; ma quanta differenza nella loro sorte!
Piccola mia sposa, gli
uomini compiangono le vittime innocenti e a volte osano anche alzare i pugni
verso di me. Esse, invece, non sono affatto da
commiserare: per un attimo di dolore, avranno un’eternità di grande gioia.
Alla
vittima, che soffre, senza colpa alcuna, si volge tutta la mia tenerezza: l’accolgo tra le mie braccia, amorose, e la consolo Io
stesso del suo patire. Non solo il dolore è stato utile per essa, lo è anche
per quelli che restano: essi godranno, per i meriti della sua sofferenza.
Vedi,
sposa, vedi, sposa amata, quante sono le persone che
gemono, che soffrono, che languono nel dolore. esse
non l’hanno meritato, per le loro colpe. Secondo la logica umana, subito,
dovrei toglierlo, subito, dovrei eliminarlo; invece,
lo permetto non per un giorno, non per due giorni, a volte per lunghi anni. La
creatura soffre, ma basta che lo faccia con pazienza e senza ribellione per
accumulare un tesoro, incommensurabile, dal quale attingeranno lei stessa e
tante altre con lei. Benedetto è il dolore dell’innocente, benedetta ogni
tribolazione della creatura senza colpa: senza quel tormento, senza quelle pene non ci sarebbe stata salvezza per gli altri!
Sposa
mia amata, pensa a me, pensa al tuo Gesù: Io, Io,
Gesù, sono stato la vittima, innocente e pura, che ha dato salvezza a tutta
l’Umanità di ogni tempo e di ogni luogo. La mia croce ha salvato il mondo e
continuerà a farlo. Chi guarda con fiducia alla mia croce avrà la salvezza.
Basta guardarmi per comprendere che solo il dolore salva, solo la croce dà la
salvezza.
Il
mondo attuale, dominato dalle forze tenebrose del male, si salverà solo se
alzerà gli occhi verso la croce non, però, con aria di sfida, come tanti osano
ancora fare, ma umidi di lacrime di pentimento. Se gli uomini, che vivono così
spensierati in quest’ora tanto dolorosa, non alzeranno lo sguardo a me, ti
dico, mia sposa amata, che farò comparire davanti ai loro occhi la mia croce.
Sarà, però, la fine ed essi non avranno più tempo di pronunciare una sola
parola! Per la mia croce il mondo si può salvare, solo per la mia croce!
Gli
uomini si sono affrettati in molti luoghi a toglierla di mezzo, ritenuta,
ormai, inutile! Vi dico che proprio quando crederanno di essersene liberati,
comparirà davanti ai loro occhi e li metterà nella più grande angoscia, quale
mai si è sentita fin dall’origine della creazione.
Sposa
amata, si adori la croce, se si vuole salvezza, si adori
la mia croce e quella tribolazione, che ognuno sta passando per purificarsi,
diverrà gioia senza limiti. Pensa, mia amata, ai misteri sui quali rifletti
attentamente ogni giorno: dopo il travaglio della croce, ci sono
la resurrezione e la gloria. Chi mi ama segua me; Io stesso lo solleverò dalla
sua croce e lo condurrò nella mia gloria.
Accettate,
miei piccoli, questo giogo, leggero, che Io permetto
portiate: il vostro sacrificio vi condurrà a godere la felicità.
Piccoli,
eletti, che mi seguite, guardate il mondo e osservate la vita di ogni uomo che
cammina, senza di me: procede piegato su se stesso, a causa della pesantissima
croce, che egli si è posto addosso. Vedete la differenza tra quelle che Io
permetto e quelle che gli uomini impongono ai propri simili? Le mie, facili da
sopportare, portano alla gioia senza limiti; le altre, faticosissime da
trascinare, conducono alla disperazione. Venite a me, piccoli! Venite a me voi,
che avete tanto peso sulle spalle da sentirvi schiacciare, venite a me ed Io,
Io, Dio, vi libererò dal peso che vi è stato imposto! Prendete il mio giogo,
leggero e facile da sopportare: vi condurrà, liberi e felici, nel mio regno di
pace e giustizia!
Piccola mia, ho pietà delle
miserie, infinite, di questa generazione di insipienti: ho lasciato ancora ben
aperti i miei canali e lascio che siano ancora attivi i miei, preziosi,
strumenti. Ognuno colga il momento favorevole, finché dura. Rivoli di grazie
scorrono ancora ovunque, anche se si stanno ormai assottigliando; chi vuole
coglierle può farlo e, dopo un’adeguata purificazione, godrà con gli altri.
Sposa
cara, portami i cuori dei piccoli, che segui con amore: li metterò nel mio
Cuore ed essi gusteranno le pure gioie della vita.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
13.11.96
La Mamma parla agli eletti
Miei
piccoli, l’uomo è libero e resta libero, anche se i
pericoli incombono ed il rischio di rovina è sempre maggiore. Dio non ritira
questo dono: proprio con esso l’uomo diviene fatto simile a lui.
Non
uno schiavo dei propri istinti, non essere che deve obbedire, come un automa: è
un soggetto pieno di dignità, capace di prendere le più pesanti decisioni, come
quella di ripudiare il suo proprio Creatore. Quale
cosa vi è più atroce di questa?
L’uomo,
creato da Dio, suo Signore, suo tutto, sua unica fonte di vita, volge le
spalle, superbo, e si dirige in direzione contraria alla sua: quale, terribile,
scelta! Nessuna materia si ribella a colui che la
plasma: docile, si fa modellare. Quale parte del cosmo si ritrae davanti alle
leggi per essa stabilite?
Ecco
la grandezza dell’uomo, quella che egli mai riconoscerà abbastanza: la libertà,
la grande dignità che fa di ogni essere pensante un capolavoro uscito dalle
mani Divine!
Amati
piccoli, molto avete ricevuto, molto avete avuto in dono; sappiate, però, che
proprio questa sublime offerta che vi fa grandi, fino a toccare il Cielo, può
divenire la vostra rovina.
Quanti
uomini in questo, difficile, momento storico stanno
scegliendo male! Quanti non capiscono, per inerzia mentale, la grandezza del
momento nel quale vivono! Eppure, sono liberi, liberi di scegliere o rinunciare a farlo, di accogliere o
respingere il dolce invito del proprio Creatore!
Dio dice: “Mia amata creatura, hai tanto
sofferto nell’arco dei secoli, hai patito, per la tua testardaggine; ora, però,
Io, Io stesso, voglio porre fine alle tue pene e mi sono piegato su di te con
Amore, per offrirti tutto ciò che ti eri precluso. Volgiti a me,
anima diletta: non sfuggire dalla vita! Vieni: consolerò il tuo cuore,
afflitto, e ti stringerò a me, come bimbo smarrito tra le braccia amorose della
sua mamma! Vieni! Vieni, non tardare! In me ci sono due volti: quello
dell’Amore tenerissimo e quello della giustizia rigorosissima; scegli il primo,
piccola mia, scegli il primo, non attendere di vedere
il secondo!”
Queste,
figlia cara, sono le parole che Dio ripete all’uomo di oggi, queste le parole
che va ripetendo. Figli cari, le stesse dico anch’Io:
usate la vostra libertà per il bene; non servitevene contro Dio! Molti lo
stanno facendo: alcuni pienamente coscienti, altri in parte irresponsabili.
Entrambi prendano piena coscienza del proprio agire; diversamente, non potranno
sperare in un futuro sereno e felice: con Dio avranno tutto; senza Dio,
dovranno rinunciare a tutto.
Piccoli
cari, una grande armonia sta per tornare sulla terra, non opera dell’uomo, ma opera di Dio: il deserto si coprirà di un tappeto
di fiori, stupendi; chi vivrà nel nuovo Paradiso godrà le delizie del Cielo.
Questo è il momento di operare incessantemente, giorno e notte, perché si
realizzi anche sulla terra dei viventi il regno della felicità celeste.
Siate
tutti cooperatori del progetto Divino: egli premierà i suoi servi fedeli e
nessuno di essi rimarrà deluso. Operate con zelo e pregate con fervore.
Aspettate con viva speranza. Dio sta per scendere, glorioso, per accogliere in
sé tutti coloro che lo hanno aspettato, operosi e
fedeli.
Vi
amo. Ti amo, figlia cara.
Maria
Santissima