Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

14.11.96

 

 

Eletti, amici cari, ogni giorno è un, grande, mio dono, ogni istante è un, grande, mio dono per voi e per l’intera Umanità. Sappiatelo capire, sappiatelo utilizzare; lo chiedo a voi che mi amate, lo chiedo a voi che mi ascoltate: è un dono per il genere umano perché voi pregate, continuamente ed intensamente, e le mie grazie scendono, copiose, inondando la terra. Per voi sono meriti, è ricchezza, che preparate per usarne nel momento del grande bisogno. Piccoli cari, vi sento spesso sospirare il mio ritorno visibile fra voi, vedo i vostri occhi, imploranti, rivolti a me, leggo i vostri pensieri, colgo il palpito del vostro cuore amoroso. Vedo ogni cosa, amati. Ogni volta che m’implorate, Io sono già vicino a voi per consolarvi nell’attesa, per abbracciarvi e sostenervi. Vengo, amici, vengo col mio Amore accanto a ciascuno di voi! Non siete, certo, soli in questa attesa: il vostro Dio vi è accanto, così, come è accanto al numeroso stuolo di innocenti che cadono, falciati dalla miseria e dalla fame. Il bimbo, che soffre innocente, non muore solo, dimenticato dal mondo e da me: la Madre mia, dolcissima, lo stringe al Cuore, come mamma amorosa, mentre la piccola anima si stacca dal corpo e vola verso gli spazi infiniti del Paradiso.

 

 

Sposa amata, resta, felice, nel mio Cuore, abbracciati ad esso ed attendi in serenità e letizia che i fatti procedano. Amata, tu conosci tante cose, perché Io stesso te le ho rivelate: ora stanno proprio per compiersi quegli avvenimenti, che il tuo cuore teme, ma attende.

Ogni giorno chiamo a me innocenti e colpevoli, piccoli e grandi. D’ora in poi le piogge di questo genere si faranno sempre più fitte, mano mano che si avvicina la fine. Non gemere, amata mia sposa, per le molti dipartite; gemi, invece, per quelli che restano, ma hanno scelto le tenebre, gemi per i miei acerrimi nemici che mi allontanano le anime e le conducono alla rovina.

Quando un bimbo muore, per qualunque causa, il mondo piange, disperatamente, perché un fiore ancora in boccio viene strappato alla vita. Tutti ne sentono la pena e rimproverano me di crudeltà, perché permetto un simile strazio nei genitori, nei parenti, negli amici. Giorno triste è sulla terra quello della dipartita di un piccolo, nato e visto; ma quello che viene strappato dal seno materno, non ancora nato, non ancora visto, neppure ha in dono la pietà del mondo!

A che giova a questi piccoli il compianto o il non compianto degli uomini? Io dico, Io, Dio, dico che ogni volta che un puro si stacca, in volo, dalla terra il Paradiso si arricchisce di una nuova anima, ma l’Umanità resta depauperata di un giglio profumato. Il Cielo si arricchisce, lo ripeto, la terra invece perde i suoi doni più preziosi. Quante anime pure chiamerò a me in questo squarcio di secolo: sarà un, grave, ammonimento per il mondo che uccide i suoi piccoli, per la società che li condanna a non vivere, tra l’indifferenza generale!

Amata sposa, l’uomo osa farsi arbitro della vita e della morte, decide chi deve nascere e quando farlo morire: quale offesa, terribile, per il Creatore vedere le sue creature così insensate e superbe!

Questi reati, gravissimi, non li paga uno solo: gridano vendetta al Cielo. Le urla degli innocenti salgono a me e il mio Cuore è straziato davanti a tanta crudeltà, generale!

Le risorse della terra non sono equamente divise: c’è chi muore di fame e c’è chi, invece, muore per il troppo nutrimento. Gli uomini ne parlano, ne riparlano; ma le conclusioni sono sempre le stesse: le tavole dei ricchi traboccano; quelle dei miseri sono prive anche del pane! Che fare, si chiedono i giusti, come provvedere affinché ogni bene venga ridistribuito, equamente?

Amati, che vi ponete questo dilemma, non affaticate, inutilmente, la mente: finché il mondo resterà dominio dei potenti, arroganti ed egoisti, nulla cambierà.

Chi ha afferrato il potere non lo lascia, tanto gli è gradito poter dominare e sottomettere. I grandi della terra, che governano in questo, terribile, tempo, non permettono alcun progresso in questo campo. C’è una gara di egoismo; è l’ultima fase della gara, quella più accanita: ognuno vuole accaparrarsi la fetta maggiore e non gli interessa se, così facendo, schiaccia i miseri che divengono sempre più poveri.

Sposa amata, le tante parole degli uomini per mutare il mondo a nulla servirebbero, se Io, Io, Dio, non avessi deciso di operare con potenza perché ciò, effettivamente, avvenga. La terra godrà; mangeranno tutti e ogni viso sarà pulito, curato. Un dolce sorriso dimostrerà che un nuovo grande avrà preso il dominio della terra e non un altro uomo, un po’ meno egoista, un po’ più generoso, un po’ meno arrogante, un po’ più giusto, ma un potente dal Cuore aperto a tutti, un potente, pieno di dolcezza e tenerezza. Amata sposa, l’hai compreso: quel potente sarò Io, Io, Gesù, che governerò la terra da un capo all’altro, togliendo i superbi dai loro troni, strappando il potere a chi per nessun motivo lo lascerebbe, se non costretto da forze superiori. Io, Io, Gesù, mi accingo a trasformare il pianeta in una grande teocrazia. Ho lasciato, a lungo, le redini in mano agli uomini; vedi, diletta, osserva su tutta la terra le conseguenze terribili del malgoverno dei superbi: hanno fatto a loro modo e hanno operato un disastro tale che se, presto, non ponessi mano, il pianeta intero esploderebbe, senza lasciare alcun superstite.

Non esploderà, invece; ma tutti coloro che tale scempio hanno fatto o permesso pagheranno come se il disastro fosse accaduto. Ciò, perché non per opera loro è stato evitato, ma per la mia volontà.

Ora le redini del dominio saranno strappate, a forza, dalle mani di questi potenti, superbi e presuntuosi. A chi oseranno più ribellarsi? A chi diranno: “No, tu non puoi fare questo”? Oseranno forse parlare in faccia a me, a me che sono Dio, padrone di tutto?

Ti dico, sposa mia, che tremeranno, nel vedere il mio volto, terribile, sentiranno cadere tutte le forze e sciogliersi il cuore nel petto. Proprio quando crederanno di avermi escluso, definitivamente, dalla nuova società, piomberò loro addosso per chiedere conto dello strazio operato in tanto tempo di dominazione. Chiederò conto agli ultimi anche dei misfatti dei primi: pagheranno per gli uni e per gli altri. Assai severa sarà la mia sentenza nei riguardi dei grandi della terra che in tale stato l’hanno ridotta! Chi potrà reclamare? Chi potrà ricorrere all’avvocato per difesa?

Ecco, sposa, ecco amata: i potenti diverranno completamente impotenti davanti alla mia potenza!

Esulta ed attendi: i troni saranno vuoti, i palazzi luminosi privi di gente, i potenti seggi tutti rovesciati!

Si chiederanno: “Quale terribile uragano ha operato questo? Quale ciclone ha prodotto tutto ciò?”

Sarete voi a rispondere, mie amate creature. Direte: “Quel Dio, che avete tentato di eliminare dalla storia, quel Dio, padrone di tutto, è tornato a prendersi il suo e a spodestare chi non era più degno di procedere nel governo.”

Attendi, dolce sposa. Attendi col cuore sereno che palpita solo per me!

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

14.11.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Miei piccoli, sono accanto ad ogni uomo che soffre: sono con l’innocente, colpito ed angariato; sono col misero, che implora e non trova risposta; sono con il bimbo, senza mamma; sono con chi m’implora e desidera conforto.

Vedete scene di nera miseria nei paesi più poveri, vedete luoghi, dove la vita umana è falciata, senza pietà, da malattie, epidemie, povertà di ogni genere. Qualcuno inorridisce, vedendo tanto squallore, tale desolazione. Sento commenti assai tristi tra i miei figli più lontani: per queste miserie non si prega, ma s’impreca, non si supplica con umiltà, ma, talora, ci si volge al Cielo con superbia ed arroganza.

I veri sofferenti non sono le misere creature, sono quelli che vedono e nulla operano, sono quelli che vedono, ma non riflettono, sono coloro che capiscono poco, perché meditano meno, sono coloro che osano ergersi come giudici di Dio Altissimo e invece di adorare biasimano, invece di meditare pronunciano assurde sentenze nel proprio cuore!

Piccoli amati, quando vedete le orribili cose accadere, non giudicate Dio, non volgetevi con rabbia contro di lui: nessuna miseria proviene da colui che è ricchezza infinita, nessun male procede da chi è bontà senza limiti, nessun dolore parte da chi è solo gioia, gioia, gioia!

Vi ho già spiegato più volte che il grande e vero male del mondo è solo il peccato: esso è la peste che distrugge, ovunque passi, è il veleno che conduce alla morte. Temete solo il peccato, odiate solo il peccato che allontana da Dio e scatena sulla terra la sua furia letale. Quando una società ha perso la cognizione del peccato, quando ritiene che tutto sia lecito, allora, allora, figli, significa che la fine di quel mondo è vicina.

Pensate al passato e ricordate i fatti, conosciuti: gli uomini, che si ribellarono a Dio e non vollero più ascoltare il suo insegnamento né il suo ammonimento, perirono, tutti, travolti dalle acque del diluvio e dal fuoco del Cielo!

Quando il male arriva a superare le soglie del bene, allora, per l’uomo la fine è giunta. Dio è Padre paziente, assai paziente, incredibilmente paziente e perdona ai figli, per amore dei padri; ma non attende per un tempo infinito e non pazienta per sempre.

Figli miei cari, quanti di voi sono preoccupati per i propri cari; quanti vedono la loro, grande, ingratitudine verso Dio; quanti sospirano e supplicano perché possano essere salvati! Questo è il comportamento da tenere, questo è il procedimento da avere. Non desistete. Non vi stancate! Pregate per i cari che non pregano, sacrificatevi per i cari che non vogliono capire; fatelo con insistenza, perché il tempo è ormai vicino, il tempo, in cui ognuno dovrà rendere conto del proprio agire, del proprio operare.

Per i meriti dei genitori, sarà usata misericordia ai figli; per i meriti dei figli, saranno salvati i fratelli più prossimi. La preghiera assidua di uno salva un’intera famiglia, perché il raggio di luce Divina penetrerà in essa. Ogni membro potrà vederlo e seguirlo, se vuole. Le tenebre verranno rischiarate dalla luce di Dio: basterà solo coglierne subito lo splendore e capirne la provenienza!

Pregate, figli amati! Pregate con ardore: Dio vuole salvare, vi offre la possibilità di contribuire alla salvezza del mondo, incominciando da chi avete di più caro in esso.

Perseverate! Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Maria Santissima