Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

15.11.96

 

 

Eletti, miei cari amici, il vento di tempesta sibila ovunque; la terra ne è investita in ogni suo angolo. Miei cari, questa tempesta, tremenda, che sta facendo cadere tutte le foglie secche, non è opera mia, è la conseguenza delle opere malvagie degli uomini che si sono allontanati dalla luce per inoltrarsi nelle tenebre cupe. Vi ho parlato di gioia, amici cari, vi ho parlato di grande gioia del cuore; quella avrete, piccoli, fedeli, amici, quella manterrete anche nel tempo della grande tribolazione. Chi ha scelto la luce vivrà nella luce, fino al mio ritorno, glorioso. Ognuno sta operando secondo la propria libertà e ciascuno avrà ciò che ha voluto. Quando la grande tribolazione sarà giunta, a nulla serviranno le tardive implorazioni. Desidero che il mondo implori la mia misericordia, desidero che si umilii davanti a me ora, non dopo: Dio Amore vuole perdonare ancora; ma Dio giustizia non perdonerà più.

 

 

Sposa amatissima, Dio Amore è accanto a te, Dio tenerezza ti ha accolto nelle sue braccia.

Non temere, per lo sviamento del mondo che ha suscitato un simile uragano: imperversa, violento, e trascina con sé tutto ciò che non può più sussistere. L’uomo l’ha provocato con la sua grande insipienza; ma Io, Io, Dio, lo guido lì, dove vuole il mio piano. Non temere, non gemere tu, amata, che già vivi felice nel mio Cuore, ma tremino tutti quelli che mi stanno tanto lontano da non poter vedere la mia luce. Non è, questa, bufera che avvicina, non è bufera che lascia superstiti, perché a lungo durerà, fino a quando tutto ciò che è inutile non sarà tolto. Questo sarebbe dovuto essere il tempo della grande gioia per tutto il genere umano: nel mio progetto ogni uomo avrebbe dovuto raccogliere frutti abbondanti e prelibati. Volevo che il passato non avesse più importanza; volevo che il presente, felice, facesse scordare il trascorso, tribolato. Se gli uomini mi avessero assecondato, se gli uomini tutti avessero risposto al mio appello, in tempo, ora starebbero, come tu stai, piccola mia, adagiati e felici nel mio Cuore, in attesa della più grande gioia. Piccola mia sposa, ho promesso grandi cose a chi mi avrebbe servito con zelo e fedeltà: ogni sacrificio sarebbe stato, abbondantemente, premiato a tempo opportuno. Ebbene, il tempo è giunto, cara sposa. Il tempo è questo! Si vedrà, palesemente, si capirà con chiarezza chi mi ha servito con amore e chi mi ha tradito con i peggiori inganni. Ognuno avrà, secondo i meriti; ognuno godrà, secondo ciò che ha operato. Una vita intera d’insipienza e superficialità dovrà essere adeguatamente purificata: vedrai, sposa amata, delle purificazioni assai drastiche, severe e sconcertanti. Tu, certo, non ti farai alcuna meraviglia; quanti ancora una volta si volgeranno a me con ingratitudine e stoltezza, tacciandomi da Dio, crudele, che non perdona! La purificazione, invece, è ancora grande Amore, è grande misericordia da parte del Dio che ha tanto a Cuore la salvezza di ciascuno. Quando l’uomo diverrà così umile da comprendere che la mia logica non è la sua logica, che ciò che opero è sempre volto al bene supremo e che non è, certo, il benessere del corpo, come l’uomo continua a credere, ma la salvezza dell’anima che è l’essenza che darà vita e felicità all’essere?

Amata sposa, ho creato l’uomo come un grande capolavoro e l’ho posto su di una terra ricca di ogni bene materiale; l’ho fatto simile a me nell’intelligenza, nella libertà, nella creatività; ora l’uomo, che tanto ha deviato dal sentiero che gli avevo indicato, deve tornarvi. Tutto desidero che torni, come fu nel momento sublime, all’alba dei tempi: la mia creatura era splendente di luce; la mia creazione stillava rugiada e il creato sorrideva, felice, uscito dalle mie mani. Tutto era pace ed armonia; la mia presenza era ovunque in modo sensibile.

Sposa amata, la mia presenza nel mondo, in questi ultimi anni, è divenuta sempre più sensibile e percettibile: stiamo tornando indietro nel tempo, quando la creatura prediletta poteva parlare, liberamente, col proprio Creatore e chiedergli consiglio su tutto. Voglio vivere, intensamente, nel cuore di ogni uomo. Voglio Io, Io, Dio, condividere con lui ogni istante di esistenza. Ho fatto questa, splendida, proposta alle mie amate creature e questo, sposa mia, è stato il senso della mia chiamata. Poche, però, si sono rese subito disponibili: alcune non mi hanno ascoltato; altre hanno tergiversato; altre ancora tremano, al pensiero di qualche sacrificio da affrontare, per la mia causa: poche, proprio assai poche sono le mie, quelle che si sono abbandonate all’onda soave del mio, grande, Amore. C’è chi ha avuto paura, c’è chi non si è fidato, c’è chi mi ha chiesto prove lampanti per credere e seguirmi. Chi desidera me deve, invece, adattarsi alla mia logica, non chiedere prove e non restare titubante: a chi chiede per credere non offro; a chi tace e si abbandona dono le delizie più grandi. Ebbene, proprio in questo preciso momento storico ognuno ha, secondo la scelta fatta precedentemente: chi non mi ha ascoltato e ha voltato il dorso nulla percepisce, cammina nella direzione opposta alla mia. Chi dubbioso era dubbioso continua ad essere, perché Io, Io, Dio, non mi paleso a chi non vuole credere in me e neppure concedo prove a chi, insistentemente, me le propone.

Sposa diletta, quale prova più evidente di quella dell’alba che sorge ogni giorno, della luce che si irradia al mattino e, dolce, avvolge ogni creatura? Quale prova più lampante del succedersi delle stagioni che rinnovano la natura! Splendida la primavera coi suoi fiori ed i suoi profumi, con le brezze leggere che accarezzano, lievemente! Splendida l’estate col suo dolce calore che ristora ogni creatura! Splendido l’autunno con i deliziosi frutti della terra, che la mia bontà offre! Splendido l’inverno col suo cappuccio candido che induce alla riflessione e all’intimità!

Quali prove vogliono gli uomini? Quali, più grandi di quelle che già sono sotto i loro occhi ogni giorno? Sposa amata, sposa diletta, contempla il Cielo stellato: quale meraviglia, quale incanto; non è tutto opera delle mie mani? Quale miracolo, oltre a tutto ciò, desidera vedere questa generazione, stordita e diffidente?

Amata, ogni uomo deve rientrare in se stesso. Colui che riprende a ragionare capirà da sé quanto splendore ho posto in tutte le cose e come la mia presenza sia ovunque per chi mi cerca e mi desidera. Ti dico, mia cara che continuerà a non vedermi colui che fino a questo momento ha girato il capo per non lasciarsi abbagliare della mia luce. Colui che ha sfuggito la mia presenza continuerà a farlo; chi mi teme continuerà a correre lontano da me; chi mi vede solo come Dio rigore, giustizia, vendetta mi avrà come Dio rigore, giustizia, vendetta. Per i miei piccoli, che si stringono a me pieni di felicità e mi guardano con sguardo amoroso, sarò tenerezza, Amore infinito, Padre provvidente e Madre tenerissima. Ciascuno mi avrà, come mi ha voluto.

Vedi, diletta: l’alba sorge del nuovo, grande, giorno e ti trova, felice, in me. I tuoi occhi possono contemplare il mio volto; gli occhi del cuore vedono la mia luce e gioiscono.

Ecco, sposa, ecco: si appressa il giorno, in cui sarai in grado di sostenere la mia luce sfolgorante, anche con i tuoi* sensibili. Da ogni angolo della terra si potrà contemplare il mio fulgore; ma solo pochi saranno quelli capaci di sostenerlo, solo coloro che mi hanno già contemplato nel cuore e gustato nell’anima loro. Gli altri resteranno abbagliati, senza nulla poter godere.

Piccoli cari, servitemi, senza mai stancarvi: godrete le gioie splendide proprio in questo tempo di grande tribolazione generale. Benedico ogni creatura che si sacrifica per la mia causa; la benedico e la fascio con la mia luce.

Godi le delizie del mio abbraccio, sposa cara. Donami ogni istante della tua vita.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

*tuoi = sottinteso: occhi

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

15.11.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, supplicate per coloro che ancora non si decidono, implorate per quelli che non implorano. Volgetevi, miei amati, a Dio Amore, a Dio misericordia infinita. Egli vuole perdonare, egli vuole salvare; ma il tempo è grave, il momento è decisivo: non bisogna indugiare, non bisogna attendere ancora!

Il grande pericolo sovrasta l’Umanità: il peccato ormai è tanto grande. Come arginarlo, se non con la supplica continua, con la preghiera ininterrotta? Figli miei cari, siate preghiera, siate lampada, accesa, che mai si spegne. Tutto sta per accadere. Vedete, figli cari: ogni uomo si trova sull’orlo del burrone e sta per caderci colui che non ha luce.

A voi, figli cari, è stata concessa una luce supplementare: avete ciò che a molti ancora manca. Date la vostra luce a chi non la possiede; ve lo concede l’Altissimo. Non lasciate che rimangano le tenebre per essi. Siano molti; voi potete aiutarli, voi dovete aiutarli col vostro sacrificio! Non risparmiatevi, figli cari, non risparmiatevi: siate preghiera, siate fiaccola, ardente, per quei lumi che stanno per spegnersi. Non dite fra voi: “Forse, la Mamma sta esagerando; forse, vuole tenere alta la nostra fiamma”. Non solo, amati, voglio tenere alta la vostra fiamma, voglio che voi rendiate ardente anche quella altrui. Salvate coloro che vanno verso la disperazione. Le prossime prove saranno ancora più forti di quelle attuali; il rischio, grande, saranno la disperazione ed il desiderio di farla finita con la vita; sì, figli cari: molti fratelli, giunti al limite, non sapranno a chi rivolgersi e giungeranno alla disperazione più grande.

Piccoli, la vita è un dono, appartiene all’uomo; ma non può essere rigettata! Guai a chi, volontariamente, se ne priva! Guai a chi la rigetta, come se egli stesso ne fosse l’autore! Pericolo gravissimo corre chi si stacca di sua iniziativa da essa: non vi sono giustificazioni di alcun genere, neppure il massimo dolore fisico o morale! L’uomo deve accettare con umiltà la volontà Divina; l’uomo deve supplicare pietà e misericordia, deve implorare ed avere fiducia nell’aiuto che, certo, verrà. Mai e poi mai deve prendere l’iniziativa di rinunciare alla vita: Dio la crea, Dio la deve togliere; a Dio l’iniziativa, all’uomo spetta solo l’obbedienza!

Vi amo, figli cari, vi amo tanto, quanto neppure potete immaginare. Vi chiedo di aiutare i fratelli; non restate indifferenti davanti alla loro, silenziosa, supplica. È proprio la vostra, comune, origine che vi chiede di volgervi a Dio per loro. Io, Io, la Mamma, supplico continuamente l’Altissimo; ma non bastano le mie sole suppliche: devono essere unite alle vostre, ardenti, sincere, che sgorgano da un cuore purissimo.

Vedrete, piccoli miei, abbiate fiducia, miei amati: insieme, salveremo il mondo dalla catastrofe!

Gesù vuole che tante, nuove, anime godano la felicità: egli vuole espandere il suo Amore.

La terra deve vivere, figli cari, deve godere, figli amati, deve esultare; diverrà il giardino di Dio, se voi in questo tempo, che vi viene concesso, v’impegnerete a fondo.

Siete pochi, è vero, ma avete una grande potenza: Dio vi dà la forza perché possiate rialzare le sorti dell’Umanità. Un attimo di preghiera, fatta da un cuore tutto offerto a Dio, frena l’impeto delle acque di un oceano che vorrebbe sommergere un continente! Tanta è la potenza della preghiera dei veri figli di Dio!

Gesù ripete alla sua prediletta: “Donami ogni istante della tua vita”. Questo significa che proprio con le suppliche e le offerte di simili anime egli potrà mutare la faccia della terra e trasformare il deserto in giardino irriguo.

Perseverate. Adorate Dio col pensiero e l’azione.

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Maria Santissima