Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

16.11.96

 

 

Eletti, amici, che mi seguite, portando sereni la vostra croce, il traguardo è ormai molto vicino. State attraversando proprio l’ultimo tratto: più impervio per coloro che non sono ancora ben preparati; più agevole per chi si è lasciato plasmare da lungo tempo. Il mondo geme, sotto il grave peso delle sue colpe. Geme e non avrà, certo, sollievo chi non ha seguito la via che Io ho indicato. Potete constatare intorno a voi come già la mia giustizia sta raggiungendo le anime che sono state molto ribelli. Vedete sofferenze, fisiche e morali, assai profonde; ma sappiate che proprio nel dolore l’uomo si stacca dagli idoli, vani, e cerca il mio sguardo. Certo, la grande tribolazione sgomenta sia chi la riceve sia chi gli sta intorno; ma colui che la sopporta con pazienza, senza farsi cogliere dalla disperazione, potrà avere poi la grande consolazione che gli farà scordare il travaglio trascorso. Le croci, che permetto, sono sempre proporzionate alle necessità; in esse, certo, si intravede la mia, rigorosa, giustizia, ma sempre preceduta dalla misericordia. Se l’anima si potesse salvare senza alcuna fatica, sarebbe solo gioia la vita dell’uomo; invece, è grande tribolazione per chi non ha voluto comprendere in tempo ciò che Io, Io, Dio, chiedevo.

 

 

Sposa amata, diletta, che godi già in terra le sublimi delizie del Cielo, chi poco ha pensato in passato, chi è vissuto come se Io, Io, Dio, non fossi ora si deve ricordare di me, deve essere nelle condizioni di pensarmi. Chi non l’ha fatto, per amore, lo deve fare, per forza: ognuno deve prendere coscienza dei suoi doveri non solo verso le cose del mondo, ma soprattutto verso di me. A nessun uomo è concesso di vivere come se la sua anima non esistesse.

Sposa amata, la ricchezza, maggiore ed unica, che possiede l’uomo è proprio questa essenza Divina che è in lui. Quanti uomini sono vissuti, a lungo, senza occuparsi della propria ricchezza spirituale! Quanti hanno agito così insensatamente!

Ebbene, piccola mia, ora è suonata una tromba che li deve far uscire dal loro letargo. L’ho detto e lo ripeto: non è tempo di letargo questo e non si può vivere come bruti, quando si è uomini.

Sposa amata, avrei potuto lasciare il mondo nel suo sonno letale e sommergerlo lentamente: questo avrei fatto, se non lo amassi. Non è così: da un lembo all’altro della terra risuona il mio richiamo. È una chiamata generale e ognuno è messo in grado di sentirla. La Voce non tace, è sempre più forte e risuona sui monti, sui colli, attraversa i mari, si diffonde nel Cielo. Non è questo un tempo come un altro tempo: è specialissimo e così, come veramente è, deve essere vissuto!

Occorre ascoltare, occorre stare all’erta, perché il messaggio non è per pochi, è per tutti; non parla solo ai piccoli, parla, specialmente, ai potenti della terra che credono di essersi sostituiti a me, Dio. Parlo alle menti, parlo ai cuori dei figli che abitano la terra e ne preparano la distruzione, mentre Io, Io, Dio, voglio che viva, viva bene ed a lungo. Chi medita nel suo cuore morte e rovina prepara morte e rovina prima di tutto per se stesso: egli sarà il primo a sperimentare ciò che ha progettato per gli altri.

Se il mondo non pensa avrà una, grande, sorpresa, non gradevole, però. Se il mondo non si converte e non paga subito il grave debito contratto, ti dico, sposa mia, che ogni giorno sperimenterà una sorpresa nuova, ma non di gioia, non di pace, non di amore: la gioia scomparirà dal pianeta; la pace diverrà un sogno, irraggiungibile; l’amore si spegnerà, come lampada senza più olio.

Piccoli miei, senza di me, nulla potete fare, senza di me, c’è il buio, senza di me, il sole perde la sua luce ed il suo calore, senza di me, la giornata perde il suo splendore, è come una lunga notte, non rischiarata da alcuna lampada. Ecco cosa sta divenendo il pianeta terra, giorno dopo giorno: più si allontana da me, più s’inoltra nelle tenebre fitte.

Cosa accade, sposa cara, quando si cammina nel buio? Che accade, amica, mia, fedele? S’inciampa in ogni ostacolo, si cade in ogni buca, si precipita nel vuoto, senza neppure avvedersene! Tutti coloro che vivono, volontariamente, nel buio, ora proprio ora, troveranno sul loro cammino gli ostacoli peggiori. Come già ti ho detto, questo è il tratto più difficoltoso, perché gli ostacoli maggiori sono prima di arrivare alla meta. Vi sono difficoltà ed inciampi di ogni genere, non posti, certo, da me, Dio, ma dagli uomini per gli uomini; occorre avere ali per superarli, occorre avere ali per alzarsi in volo e non urtare contro di essi che sono sparsi dovunque. Pensa cosa può accadere a chi non si è alzato neppure di pochi centimetri dal suolo, ma striscia come bruto: costui si accinge proprio ora, così come devono fare gli altri, ad attraversare il tratto molto accidentato: che fare? Non fatevi illusioni, piccoli miei! Non pensate che possano avvenire, improvvisamente, cambi di rotta per coloro che fino a questo momento non hanno alzato un dito per modificare la propria condizione: il male si è radicato in loro e il buio è tanto cupo da non riuscire a distinguere proprio nulla. Faranno errori, dopo errori perché ormai neppure sanno discernere ciò che è giusto da ciò che non lo è: è entrata nella loro mente una tale confusione da rendere assai grave ogni passo.

Piccoli cari, il mondo, senza luce, è un mondo che si avvia verso la propria rovina, totale. Per questo, ti dico, sposa amata, di non gemere per coloro che continuano a brancolare nel buio, pur avendo vicino una forte sorgente di luce. Costoro usano male la propria libertà; vedo il loro procedere tortuoso; ma nulla posso fare per chi nulla vuole che faccia per lui.

Ecco che la fine dei tempi ultimi si appressa; ho chiamato, ho invitato, la terra è traboccante di grazie da cogliere, di àncore, alle quali, aggrapparsi; ma chi non vuole servirsi del raggio, luminoso, che Io mando incontro al misero, nulla vede e tutte le innumerevoli possibilità non verranno colte.

Quando il sibilo del vento sarà cessato, quando la tenebra fitta darà posto alla luce, mia, sfolgorante, allora, sposa cara, vedrete il terreno cosparso delle vittime della propria stoltezza. Vedrete chi non ha saputo cogliere il tempo favorevole. Vedrete la gioia, sconfinata, dei redenti ed il tormento degli altri che dovranno avviarsi verso il luogo di dolore, che essi stessi, con la propria insipienza, si sono scelti.

Guai agli spensierati di questo grande tempo, guai ai gaudenti di questo momento, decisivo, guai agli adoratori di idoli vani, guai a chi occupa un posto di grande prestigio e cammina sulle teste dei miseri, guai a chi pensa al suo futuro e trascura quello altrui: lo lascerò camminare per un breve tratto, poi, però, Io, Io stesso, Io, Dio, gli comparirò davanti e chiederò conto di ogni azione, di ogni pensiero, di ogni passo fatto! Allora, allora, sposa amata, il mondo tremerà! Il cuore finirà di palpitare nei petti: sarà angoscia, sarà giustizia, senza misericordia, per chi ha agito senza misericordia verso il suo prossimo!

La mia piccola pensa in questo momento: “Quanta pena avranno i nostri cuori, nel vedere tanto dolore nei fratelli che devono avviarsi al martirio eterno!” Non soffrirete, piccoli miei; allora non soffrirete proprio più: la vostra volontà, perfettamente conformata alla mia, vorrà solo quello che Io voglio. Un dolce oblio invaderà le menti dei miei amati e la dolcezza li riempirà di nuova, grande, felicità. Vivete in me. Cooperate con me e ogni istante di vita sia al mio servizio.

Ti amo, sposa cara. Godi la tenerezza di Dio Amore che si è rivelato, così palesemente, a te!

                                                                                  Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

16.11.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, la grande gioia diviene sempre più vicina; potete già intravederne i contorni, voi che da tempo operate al servizio di Dio.

Gesù ha detto che la vita è grande tribolazione per chi non ha voluto udire il suo richiamo: sarebbe solo gioia, se le scelte fossero state fatte bene, a tempo opportuno. Perché, piccoli cari, perché tanta tribolazione? Perché tanto dolore, provocato dalla continua disobbedienza dell’uomo?

Non potrebbe la creatura prediletta decidersi a lasciare la sua debolezza, ad uscire dal cunicolo, tenebroso, per vivere nella luce?

Figli, ciò che potrebbe sembrare facile, assai, è profondamente complicato: l’uomo è tarato dalla colpa originale! Solo la grazia Divina può dargli luce per comprendere quale è il giusto sentiero tra il labirinto che la vita gli presenta davanti. Gesù, incarnandosi, ha portato sulla terra il regno di Dio che deve giungere a comprenderla tutta.

Questi sono i tempi, forti, della scelta; di fase in fase, nell’arco di secoli e millenni, è giunto il tempo, beato, della completa realizzazione della Promessa: Gesù torna sulla terra per completare la sua opera iniziata nel momento della nascita. Il regno di Dio è già fra voi; voi, fedeli, voi, piccoli, voi, obbedienti, voi, adoratori, ci siete già dentro. Voi, ogni volta che dite il vostro sì, cooperate con Dio per attuarlo, pienamente. Dovete ora dimostrarvi fedeli fino all’ultimo, dovete perseverare fino alla fine; dovete percorrere l’ultimo tratto, come Gesù vi ha detto, per nulla doloroso per chi ha capito, terribilmente angoscioso per chi ha ostacolato il, sublime, processo, voluto da Dio.

Il mondo si è lasciato trascinare dall’onda violenta del male; Dio, però, ancora non vuole abbandonarlo al suo nulla. Ecco, ecco che il Re si è affacciato alla porta e, maestoso, ancora pieno di Amore e di misericordia, sta mostrandosi nella splendida grandezza, pieno di bontà e tenerezza! Ma quella porta, socchiusa, non sarà tale ancora per molto: cercate Dio, figli del mondo, cercate Dio, finché si lascia trovare! Aborrite il peccato, anche il più piccolo; respingete da voi la tentazione. Accostatevi spesso al Sacramento della riconciliazione e siate umili, umili e docili; non vi spaventino le vostre imperfezioni. Continuate nella preghiera e accostatevi all’Eucarestia, prendete il corpo Santissimo in voi: egli, egli vi trasforma, figli; egli è Dio che entra nel vostro misero essere e lo sana, lo rinforza, lo trasforma!

L’uomo con la colpa originale è caduto nel baratro più profondo; Gesù Dio lo aiuta a risalire, entrando nel suo essere con la potenza Divina.

Il grande segreto della felicità è la vicinanza a Dio: più l’uomo cerca Dio, più si avvicina alla luce, più nitida diviene la sua esistenza.

Qualcuno dice; “Mamma cara, mi cibo del Santissimo corpo, ma ancora non sono soddisfatto di me stesso; vorrei essere migliore, vorrei vincere meglio la debolezza che è in me”. Ecco la mia Risposta: persevera, persevera, senza stancarti. Umiliati, sempre, davanti al tuo Signore riconoscendoti povera creatura. Umiliati nel cuore e sforzati di cambiare. Lasciati condurre dall’onda, soave, dell’Amore Divino: egli è un medico, infallibile, la sua terapia può durare di più o di meno, secondo la resistenza che trova, ma è sempre risolutiva. Siate fiduciosi: talora i risultati tarderanno a giungere, perché deve essere provata la profondità della fede!

Siate lieti e camminate, sicuri: il sentiero, che Dio vi ha preparato, è stato sgombrato da molte spine che lo avrebbero reso più arduo. Siate docili, obbedienti e completamente abbandonati. La vita ora sarà letizia, proseguirà in letizia, finirà in esultanza.

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Maria Santissima