Opera scritta dalla Divina Sapienza
per gli eletti degli ultimi tempi
19.11.96
Amici cari, eletti, che mi amate, questo tempo, prezioso, sia colto in ogni istante.
Non stancatevi, miei fedeli, e non turbatevi, se gli orrori proseguono in ogni
parte del mondo. Il mio nemico agisce nei cuori, li ha sconvolti, colpisce le
menti, le ha allontanate da me; agisce con violenza su piccoli e grandi. La
nebbia, già fitta, si è fatta densa; man mano che gli uomini si allontanano da me crescono gli abomini, perché trionfa il male. Il nemico
domina la terra, già gusta l’illusione della vittoria finale, perché vede che
molti lo seguono, molti sono i deviati, la gran parte dei potenti. Quando uno
di essi sbaglia, clamorosamente, trascina con sé un grande numero di piccoli
che operano il male, per emulazione. Assieme all’imperversare del male c’è
l’estremo languore di chi dovrebbe alzare la sua voce a condannarlo: chi
dovrebbe parlare non parla; chi dovrebbe tacere alza
la voce per attirare su se stesso e sui propri misfatti l’attenzione. Così è in
questo tempo, senza tempo che precede un tempo mai
stato, mai sperimentato, senza precedenti. I cuori dovrebbero essere volti
verso di me: le mie parole, che si ripetono sulla terra da venti secoli,
dovrebbero essere entrate nel cuore di tutti ed aver
prodotto semi santi, fiori, frutti in abbondanza. Ora vengo a raccogliere, piccoli miei, vengo a raccogliere ciò che ho seminato Io
stesso. Aspettatemi, pronti a rendermi ciò che mi spetta.
Sposa
amata, vengo sulla terra per prendere il mio: lì, dove molto ho seminato,
voglio trovare in proporzione. Non chiederò, certo, mia diletta, a chi nulla ha
ricevuto, senza sua colpa, ma solo a chi possiede il mio prezioso dono. È tempo
di raccolta, è tempo di resoconto: è il grande
momento, tanto sospirato e tanto temuto. Ognuno verrà davanti al mio volto,
ognuno lo vedrà, sfolgorante di luce. Non solo nei cuori mi vedrete, anime mie
dilette, non solo con gli occhi del vostro cuore, ma anche i sensibili godranno
ciò che in precedenza ben pochi hanno potuto godere.
Nuove
esperienze, sposa mia, sono pronte per voi, nuove sorprese, nuove
gioie, infinita esultanza.
Passerete
da una vita illuminata solo da un piccolo raggio di luce, che già a voi sembra
un sole sfolgorante, ad una, luminosissima,
rischiarata da un vero, grande, sole che non conoscerà tramonto. Io, Io, Gesù,
sposa cara, sarò il sole che illumina il mondo. Io, mia, fedele, amica,
elargirò tutte le gioie a chi mi ha offerto tutto se stesso.
Ora
operate per me, ora parlate di me, pieni di entusiasmo, ora mi servite, felici e radiosi, ora che mi tengo ancora nascosto.
Mi adorate, mi adorate, nascosto in un umile pezzo di
pane. Io, Io, Dio, mi celo in esso per non accecarvi col mio splendore. Non
siete ancora in grado di sostenere la mia vista; ecco, quindi, che uno spesso
velo mi nasconde. Sono, però, accanto a voi, sono proprio vicino in ogni
istante: vedo il vostro volto, conto i palpiti del vostro cuore, sento il
vostro anelito, profondo, odo la voce dell’anima che mi chiama, che m’invoca,
che mi supplica di venire, presto, per alleviare le pene dei cuori, per
abbreviare le sofferenze dei miseri, per rovesciare dai troni i potenti, per
portare la mia giustizia, per fare rivivere questo deserto che è divenuto la
terra dei viventi. Sì, diletta del mio Cuore: il mio giardino, irriguo e
fecondo, è divenuto una landa senz’acqua, sterile e produce spine e rovi, rovi e spine.
I
fiori ci sono, sì, amata sposa, certo, che ci sono, i loro colori sono
splendidi ed i petali straordinariamente vellutati, il
profumo è soave e delicato; ma Io, Io solo, Io, Dio, li conosco: il mondo non
li vede. Io stesso desidero questo: voglio che le stupende meraviglie restino
nascoste agli occhi di questo mondo, così stravolto dal male, che calpesta ed infanga tutto ciò che tocca.
I
miei, splendidi, fiori verranno alla luce davanti agli
occhi di tutti, allorquando Io lo permetterò, neppure un istante prima.
Potranno goderne la bellezza solo coloro che Io stesso riterrò degni di farlo.
Non bisogna gettare le perle ai porci, perché essi le calpesterebbero: davanti
agli occhi pieni di malizia e torbidezza ciò che è puro non deve comparire.
Sposa
amata, prosegua pure ciascuno il proprio cammino, liberamente. Come vedi, anche
se i tempi sono giunti, Io, Io, Dio, non forzo la mano, non costringo a seguirmi
colui che non vuole farlo. Guardati intorno, mia
amata, guardati bene intorno: come vedi, come puoi da te stessa constatare, chi devia è lasciato libero di farlo, chi
inganna prosegue, senza che alcuno apra bocca, chi trama può procedere,
indisturbato; mi segue chi vuole farlo, senza alcuna coercizione, come non c’è
alcun, palese, rimprovero per chi tesse la sua tela di tradimenti nei miei
confronti. Davanti a tale situazione vedo i vostri cuori gemere, profondamente,
sento le vostre parole, rivolte a chi ancora ha un po’ di volontà di seguirle;
ma vedo anche che, nella grande maggioranza dei casi, non siete nemmeno
ascoltati, perché i dolci messaggeri di Dio possono essere uditi solo da chi ha
saputo cogliere il raggio, luminoso, proveniente da me. Solo chi vede il mio
raggio guida e lo segue può fare i primi passi nel mio regno di splendore. Voi,
eletti, tu, sposa amatissima, siete i dolci messaggeri, che ho mandato incontro
al mio popolo per annunciare cose splendide e gioiose, cose splendide ed inaudite, cose splendide ed incredibili: la fine del
dolore, la fine del tormento, il trionfo della giustizia, la gioia dei cuori,
un’era di luce senza tramonto, un’era di esultanza, mai vissuta, una terra,
tutta nuova, che darà frutti a non finire, senza fatica alcuna. Voi portate,
per mio conto, questo annuncio, gioioso, al mondo,
invitandolo a prepararsi all’evento grandioso. Ebbene, chi accoglierà il
messaggio, chi accoglierà con gioia il messaggio e lo
vivrà sarà accolto in questo nuovo regno: esso è il biglietto d’ingresso, che
Io, Io, Dio, mando al mondo. Chi, invece, non lo prenderà, chi lo rifiuterà non
sarà accolto, verrà rifiutato, perché, senza di
questo, l’ingresso è impossibile.
Vedo,
sposa amatissima, il viso tuo rattristarsi: pensi a quanti che potevano
coglierlo con facilità lo hanno rifiutato, senza
nemmeno leggerlo. Hanno fatto come coloro che ricevono
una lettera e, senza neppure aprirla, la gettano nel cestino; quando sapranno
che in essa era annunciata una vincita, strepitosa, che avrebbe cambiato
completamente la vita del ricevente, allora si dispereranno, ma solo la
disperazione resterà loro, conseguenza della loro insipienza e grande
stoltezza. Così sarà anche ora, mia diletta sposa. Proprio così accadrà. I
messaggi d’Amore, che Io, Io, Gesù, mando, servendomi di te, docile e fedele
strumento, non costituiscono solo una preparazione, una gioia continua, una
porta, che collega la terra al Cielo, ma anche un biglietto di
ingresso al nuovo regno. Chi l’avrà in mano e nel cuore entrerà in volo;
chi non l’ha accolto verrà respinto. Chi lo ha avuto tra le mani, ma rifiutato, è come colui del
quale prima ti ho fatto l’esempio: tremerà, gemerà, quando verrà a sapere ciò
che era pronto per lui e ciò che ha rifiutato, per la grande stoltezza della
sua mente annebbiata! Piangerà, ti dico che si dispererà, al pensiero di ciò
che avrebbe posseduto ed al nulla che gli è restato!
Amata
sposa, ognuno è arbitro del proprio destino. Non desidero la tua tristezza.
Vieni tra le mie braccia amorose e posa il tuo capo sul mio Cuore. Godi le
sublimi delizie, che oggi voglio ancora donare al mio amato scricciolo. Vivi in
me. Respira in me. Esulta in me in ogni istante.
Ti amo.
Infinitamente, ti amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
19.11.96
La Mamma parla agli eletti
Il
grande Signore viene, viene a prendere ciò che gli è dovuto,
figli cari. Ogni parte della terra si prepari a rendere conto al Padrone che
torna, dopo tempo, perché ha seminato: ora vuole il raccolto che gli è dovuto. Queste parole dovrebbero fare pensare ogni uomo.
Ognuno dovrebbe affrettarsi a preparare ciò che ha da restituire; invece, come
vedete, figli cari, c’è tanta tranquillità in questo senso e di tutto si
occupano gli uomini, di tutto si preoccupano, meno che di restituire ciò che
hanno avuto con gli interessi, dovuti al Padrone.
Vedo
che ognuno agisce come se fosse egli stesso il vero
padrone di ciò che possiede e pochi pensano, pochi riflettono, perché sono
pochi coloro che seguono le parole di Dio. C’è chi ascolta e non pone mente;
c’è chi ode, ma dimentica; c’è chi solo in parte pone mente agli insegnamenti
che riceve, perché molto occupato a risolvere i grandi problemi quotidiani, non
quelli veri, ma proprio i più inutili che da solo si crea.
Coloro
che veramente hanno quelli grandi, non per loro colpa, che subiscono, verranno graziati dal Signore, perché egli è il giudice
giusto, Padre tenerissimo, Padrone amoroso e non imputa colpe che non ci sono,
non chiede a chi ha le mani vuote, perché quel poco che possedeva gli è stato
preso da altri uomini, pieni di malizia. Dio chiede a chi possiede, chiede molto a chi molto possiede; nulla, però, certamente,
esigerà da chi, senza colpa, gli mostra le mani vuote e logorate dalla fatica.
Sì,
figli miei, sì, miei piccoli: i popoli più poveri saranno graziati, a causa
della propria povertà; egli guarderà negli occhi le povere creature, affamate e
dimesse, vedrà il viso stanco ed il corpo straziato
dal dolore; sul suo viso ci sarà per ciascuna di esse un dolce sorriso. Da
quell’istante la vita, pesante e faticosa, cambierà e ognuno godrà le sublimi
delizie, preparate anche per loro, anche per coloro che, senza colpa, mai hanno
sentito parlare di Gesù Altissimo, coloro che, non conoscendolo, non l’hanno
potuto adorare, ma che, se l’avessero conosciuto, l’avrebbero, certo, fatto.
Piccoli,
il giusto viene sulla terra per distribuire, equamente, le ricchezze, così mal distribuite e non ci sarà più un esiguo numero a godere
ed uno grandissimo a patire. Non sarà più così; consolate pure il vostro cuore
che soffre ogni volta che pensa a tale ingiustizia. Se gli uomini per anni ed anni hanno potuto agire indisturbati, ora dovranno
cambiare stile, perché Dio, Dio stesso ha dato un ordine e nessuno può disobbedire.
Vedrete,
figli cari, vedrete quali stupende meraviglie sono
pronte per voi! Siate fedeli ed obbedienti. Egli vi
dirà ciò che dovete fare, egli vi dirà dove andare:
avrete ordini, precisi. Obbedite con gioia, prontamente. In breve, ciò che per
secoli e millenni non è accaduto avverrà, non per merito umano, ma per volontà
Divina. Egli ha stabilito questo tempo per far gustare le sue, maggiori,
delizie non a tutti, però: non a chi si è turato gli orecchi per non udire, gli
occhi per non vedere, il cuore ha tenuto sigillato per non amare. Non per
costoro: non ci sarà misericordia per chi non ha avuto misericordia né Amore
riceverà chi l’ha negato a Dio ed al prossimo nel
tempo in cui gli è stato chiesto di offrirlo.
Amati,
attendete, felici, ed operate, secondo gli ordini che
vi verranno dati. Voi siete il seme, santo, dal quale Dio si aspetta tanti
fiori e tanti frutti benedetti!
Vi amo. Ti amo.
Maria
Santissima