Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
22.11.96
Eletti, amici cari, da lungo
ormai vi parlo e da lungo mi seguite, fedelmente. Non
temete la sofferenza presente, non gemete, per i piccoli problemi che avete.
Deponete tutto nel mio Cuore, ardentissimo d’Amore: Io, Io, Dio, mi sono
piegato su di voi e vi sostengo. Il nuovo giorno, che sorge, vi donerà ancora
tanti istanti preziosi; coglieteli, perché sapete quanto importante
è non lasciarvene sfuggire alcuno. Tenete sempre ben presente che l’oggi conta,
l’attimo presente è importante, non ciò che è passato né ciò che ancora deve
venire. Vi preoccupate tanto per il domani; ma il domani potrebbe non esserci.
Non vi dovete dar pensiero che per il presente; vivetelo bene, amici cari: vivetelo con me. Soavemente, vi conduco alla felicità, se vi
lasciate condurre; soavemente vi conduco alla pace, se
voi siete docili. Cercate la mia giustizia in un mondo di grande ingiustizia?
L’avrete, miei cari, l’avrete. Voi soffrite, nel
vedere trionfare l’arroganza e la superbia e morire il diritto; ancora per poco vi angustierete, perché Io trionferò e con me tutti
i giusti della terra che mi hanno seguito, fedelmente, sulla croce.
Sposa
amata, chi con me è salito sulla croce con me godrà
nella gloria. Ora sono ancora sulla croce e voi con me; tu, diletta, in modo
speciale: chiusa nel mio Cuore.
La
mia sofferenza è anche la vostra: Io sono colpito a morte ogni istante dai
gravissimi peccati che ovunque si commettono; voi guardate il mio petto,
squarciato, e gemete per il dolore che trafigge anche voi, perché siete miei.
Certo,
piccoli, voi vedete quello che accade intorno: si dice “Signore, Signore”
anche, ma non si fa la mia volontà; si gira e rigira intorno ai miei altari, ma
non si fa la mia volontà; si opera il male con superbia, si crede di ottenere
da me il premio a forza di chiacchiere, insensate, così come si fa con gli
uomini. Io sono Dio e vedo nel profondo del cuore: non
mi sono gradite le preghiere di chi non ha alcuna intenzione di mutare vita.
Voglio il profondo pentimento delle colpe. Voglio che sia vivo nei cuori il
desiderio di migliorare e di salire sulla scala della spiritualità. Ciò mai può
accadere, se uno è radicato nel peccato: occorre decisa volontà di staccarsene,
occorre decisione e rigore con se stessi!
Sposa
amata, si sappia, si capisca: nulla otterrà da me chi ha troppa affezione ad un qualsiasi peccato. Occorre detestarlo, occorre respingerlo, occorre provare disgusto di esso.
I miei figli, più fedeli, dicevano:
“Meglio la morte che il peccato mortale. Meglio la
morte che il peccato veniale”. Costoro, sposa mia, hanno ben capito
quanto sia grave l’attaccamento al male. Occorre odiare ciò che è contrario
alla mia Legge santa; occorre entrare in questa, nuova sfera di
idee. Come vedi, mia cara, oggi la colpa ha quasi perso completamente il
suo significato.
Ognuno
agisce come fa l’altro che sbaglia, l’uno si appoggia al vicino nel male ed insieme si sostengono. Dovrebbe, invece, avvenire proprio il contrario: ognuno dovrebbe volgersi al bene con
coraggio e dare testimonianza agli altri.
Sposa
amata, vedo profondamente ciò che accade in te: in me trovi infinita dolcezza,
gioia sconfinata, letizia e pace; ma nel mondo ci sono amarezza, grande
tristezza, inquietudine ed angoscia. Amata sposa,
proprio per questa grave situazione che si è venuta a creare, ti chiedo di non staccarti neppure per un attimo da me.
Gioisci, piccola, gioisci, guardando il mio volto;
gioisci, mia sposa, chiusa tra le mie braccia. Affacciati poco sulla scena del
mondo; ti dico che è orrenda e per un po’ non muterà, fino a quando non sarà
giunto il momento, da te tanto desiderato. Non tarderò,
sposa amata! Non tarderò!
Ripeti,
spesso, la frase: “Arriveremo, sì, fino in fondo; saremo, sì, fedeli fino alla
fine, ma conserveremo l’equilibrio della mente?” Questo ti chiedi, vedendo
aumentare lo sfascio intorno a te.
Ti
risponde il tuo Signore, ti risponde il tuo Dio che si
è piegato con immenso Amore su di te per farti sua: attendi, serena, piccola;
attendi in letizia. Vedo ciò che accade in ogni istante nel tuo cuore e nella
tua mente: lascio che accada solo quello che serve
alla mia causa. Quando la sofferenza sarà eccessiva Io stesso
l’attenuerò ed eviterò che i tuoi occhi vedano ciò che potrebbe sconvolgere la
tua mente. Ora, come vedi, ti permetto di condividere in parte la mia
acutissima pena; ma l’attenuo, quando vedo che si
affaccia l’avvilimento, considerata l’impossibilità di arginare l’onda violenta
del male che incalza ovunque. Non spetta a te fare quello che non ti compete,
ma tutto ciò che serve alla mia causa ed è nelle tue possibilità compiere. Ora
ti chiedo di stare unita a me ed ai fratelli nella
grande miseria con la supplica e la preghiera assidua: desidero la continua
adorazione del cuore. Questi sono i mezzi, che ti ho concesso, e di questi ti
devi servire; ad altro non pensare. A che servirebbe affaticare la mente per
ciò che non sei in grado di compiere?
Opera,
mia diletta, opera e gioisci in me. Il servo fedele
ottiene subito la ricompensa della sua fedeltà: è la gioia di servire il
padrone che lo rende pago e soddisfatto e raddoppia le sue energie.
In
questo caso, poi, il padrone che si serve è Dio, è il Creatore, è il Salvatore!
Quale gioia profonda del cuore, al pensiero che neppure un sospiro è
trascurato, che neppure una lacrima viene dimenticata!
Di tutto, sposa cara, di tutto terrò conto al momento
opportuno.
Ognuno
operi secondo la sua scelta. C’è chi percorre le vie,
tenebrose, del male con massima superficialità: sia libero di farlo. C’è chi fa
ogni sforzo per procedere sulla mia strada, anche se irta di ostacoli, posti
dal nemico feroce; geme e sospira, ma procede, perché grande è l’amore verso di
me. L’onda è violenta, ma egli non si spaventa: vuole giungere lì, dove sa che
Io lo aspetto.
Vede
gli altri cedere, vede gli altri abbandonare
l’impresa. Sempre meno sono i compagni di cordata; sempre più numerosi coloro
che si sono lasciati vincere dalle difficoltà. Ciononostante, prosegue,
fiducioso; già i suoi occhi intravedono la meta e ci vuole giungere.
Sposa
amata, ti dico che giungerete in pochi, anche se siete partiti in molti, perché
le difficoltà sono in aumento. Ebbene, per i pochi che avranno la perseveranza
di giungere fino in fondo, ci sarà il premio dei molti che erano attesi.
Sposa
amata, riposa in me. Sii serena nel mio Cuore amoroso
e affronta con pace questa nuova, grande, giornata d’Amore.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
22.11.96
La Mamma parla agli eletti
Trionferanno
i giusti della terra, figli cari; trionferanno assieme a Gesù, vittorioso.
Attendete, attendete e pazientate: è questo il grande
tempo, stabilito dal Padre, è questo il tempo che prepara alla grande gioia.
Dio non ha lasciato l’uomo nella sua miseria, non ha abbandonato la creatura al
suo nulla: dolcemente, soavemente, si è piegato sul misero essere, uscito dal
suo Cuore amoroso. Non tema chi si è abbandonato, fiducioso, in lui, non tema,
anche se i tempi sono difficili, non tema, anche se i problemi dell’Umanità
sembrano senza soluzione: davanti a Dio non esistono
difficoltà e non c’è problema senza soluzione. Tutto muterà molto presto. Tutto
muterà, perché questa è la decisione dell’Altissimo.
Piccoli miei, che mi
guardate con gli occhi del cuore ed attendete parole di sollievo, siate fedeli
fino in fondo e ascoltate bene le parole che Gesù vi ripete con insistenza:
state andando verso la grande gioia, non verso la grande tribolazione; bastano le
pene quotidiane, basta il tormento, che soffrite ogni giorno con amore e per
amore. Benedetti siate, piccoli, che avete scelto Dio come guida soave della
vostra vita! Egli è come un’onda che, dolcemente, spinge verso la grande
spiaggia felice.
Non
occorre nemmeno affannarsi: basta lasciarsi andare, basta
lasciarsi condurre e si giunge con ben poca fatica. Non così, non così quelli
che hanno fatto resistenza! Non così quelli che si sono opposti al disegno
Divino! Non così quelli che non l’hanno voluto come Re!
Amati
figli, vorrei che non ci fosse alcun nemico di Dio, ma tutti suoi adoratori.
Come
si può vivere senza la tenerezza di una Madre dolcissima? Come si può vivere
senza la protezione di un Padre, giusto e generoso?
Sembra
impossibile che possano esistere uomini, fatti ad
Immagine e Somiglianza di Dio, che conducono una vita miserrima, come orfani
volontari, quando invece potrebbero procedere nella gioia di sapersi
immensamente amati. È orfano, figli cari, è il più triste orfano colui che ha allontanato Dio dalla sua vita. È povero,
quanto il più miserabile della terra, l’uomo che vive nella tiepidezza: non ama
Dio, non ama il prossimo, non geme per nulla, non
gode.
Ebbene,
siccome tanti e poi tanti in questo grande momento storico sono coloro che vivono in simile maniera, chiedo a voi, dolci
figli, docili ed obbedienti, di agire con saggezza, di usare sempre la sapienza
che Dio vi ha donato e vi dona, continuamente.
Chiedo
a voi, amati figli, di usare la carità. Non lasciate che trascorra un solo istante,
senza metterlo ben a frutto: pregate, pregate, implorate, supplicate per coloro che lasciano che il tempo passi, inerti ed incapaci
di utilizzarlo, adeguatamente. Dio ha il Cuore tanto grande e generoso; adorate
questo meraviglioso Cuore, dal quale escono torrenti di
grazie, se voi lo implorate!
Non
limitatevi a commiserare i peccatori: siate attivi nella preghiera, nel
sacrificio, nell’offerta; Dio concede molto a chi con fiducia si rivolge a lui,
Dio vuole concedere delizie su delizie a chi chiede
con cuore puro e sincero. Una sola Ave può ottenere doni, grandiosi, per il
mondo!
Ditene
tante, tante durante la giornata. Abbiate le labbra sempre dischiuse per lodare
e benedire Dio e il cuore ardente d’amore per lui. Chiedete, chiedete
per i fratelli e vi sarà concesso. Bussate al posto di chi è troppo debole per farlo e vi sarà aperto!
Siate
perseveranti, amati figli. Siate perseveranti e salverete, assieme alla vostra,
tante anime.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima