Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
28.11.96
Miei eletti, ecco che un altro
giorno si affaccia all’orizzonte, giorno grandioso
anche questo, giorno di grande chiamata, giorno ultimo e decisivo per molti che
tornano a me, dopo il cammino terreno. In questo momento essi non sanno, non
pensano, non immaginano che questa sarà l’ultima giornata per loro: la campana
è suonata e annuncia la loro sera. Sono molti e si presenteranno ad ore diverse dinanzi al mio trono. Ho avvertito nel cuore,
ho chiamato col dolce sussurro d’Amore; ma ben in pochi mi hanno dato risposta
adeguata. Gran parte di costoro sono vissuti,
attendendo il giorno dopo per mutare vita. Gran parte di questi in questo
momento sono assorti in pensieri di vita. La
riflessione sulla possibile dipartita viene evitata
“per non rattristare l’animo”, dicono essi; “per insipienza assoluta”, dico Io.
Vedete, figli cari, ogni giorno avvengono tali cose.
Ogni giorno saranno assai numerose le chiamate: i pronti pochi, i degni meno
ancora, gli sviati in gran numero, assieme agli stolti, dubbiosi, che troppo a
lungo hanno voluto attendere! Con dolore dovrò pronunciare sentenze di morte,
molte, mentre desideravo aprire a queste anime la porta della grande felicità.
Sposa
amata, anche oggi sarà assai grande il carico della mia sofferenza: molti hanno
con oggi terminato il cammino sulla terra e vengono a
me, senza essersi dati pensiero di nulla, vengono a me, come ebbri che neppure
sanno ciò che sta accadendo nel loro essere! Nulla sanno, perché nulla si chiedono e vivono, come insensati, anche le ultime ore della
propria esistenza, dopo aver vissuto in tal modo il resto della loro vita.
Che
fare, sposa? Che fare per svegliare questi stolti,
dormienti, dal loro torpore? Vedi, mia dolce sposa, ti faccio vedere il numero
di costoro che oggi devono restituire a me il superfluo ed
il necessario: è una lunga processione di uomini, dalle vesti cupe e dai volti
straziati, che procedono, lentamente, verso la meta che essi stessi si sono
scelti. Grazie alle assidue preghiere, ognuno di essi ha avuto innumerevoli
possibilità, nel cuore ha sentito l’avvertimento
Divino, perché sempre grande è la mia misericordia anche con coloro che non ci
vogliono ricorrere.
Ebbene,
dopo una pioggia di grazie, dopo una rugiada continua che è scesa lieve dal
Cielo per preparare queste anime, ecco la chiamata, improvvisa. Coloro che si
sono lasciati avvolgere dal mio Amore percorreranno la via luminosa ed
entreranno attraverso la porta spalancata nel mio regno di grande felicità.
Coloro che, invece, hanno rifiutato le mie innumerevoli grazie e non si sono
lasciati bagnare dalla mia rugiada, santa, si avviano verso il regno delle
ombre cupe e della disperazione assoluta.
Due
strisce di anime in processione sono davanti ai tuoi occhi, incantati a tale
scena: una striscia assai scura, spessa e senza luce; una, invece,
sottilissima molto luminosa. Procedono entrambe con lentezza; quest’ultima
durante il procedere viene investita, improvvisamente,
da una grande luce sfolgorante e il lento procedere si trasforma in volo, come
di libellula: sembrano esili petali di fiori che danzano nell’aria, divenuta
luminosa e tersa. Intorno a questa sottilissima scia in cerchio vedi fiori
candidi, come gigli, e da ognuno di essi esce un viso delicato e bellissimo.
Ecco: le labbra di questi angeli si dischiudono ed un
canto soavissimo si leva. Che armonie, sposa cara, che suoni sublimi si sprigionano da quelle splendide creature! Tu vedi ed odi e guardi il mio volto per sapere cosa significhi
questo canto, dolce e sublime: un giglio animato si muove verso di te e una
voce gentile ti offre la risposta che aspetti.
Ecco,
piccola cara, ecco la fine dei santi della terra: essi si dipartono dalla vita
di pene e tormenti per avviarsi verso la grande luce; il raggio Divino le
investe lungo il cammino ed esse volano, felici, verso il trono di Dio, mentre
gli angeli intorno intonano il canto della vittoria, il peana celeste.
Guarda
bene, piccola stella, che brilli ancora sulla terra, osserva quello che accade
alle anime dei giusti che si preparano al grande volo finale. Anch’esse sono
come stelle di diverso splendore che formano una scia luminosa che procede in
volo verso la libertà, la grande felicità con Dio. Non tutte, però, hanno lo
stesso splendore, come puoi constatare, ma tutte sono
tanto felici e procedono leggere, leggere ed agili, perché sono state liberate
dal peso del corpo.
Non
ti dico ciò che accade alla scia, cupa, che hai visto dividersi nettamente
dall’altra per prendere un cammino completamente diverso. Puoi vedere con i
tuoi occhi come una grande tempesta la investa. Il vento, impetuoso, urla e
travolge: neppure una resta al suo posto. Si odono urla, grida scomposte,
bestemmie e maledizioni, mentre la forza del vento diviene sempre più tremenda.
Un grande pianto di angoscia è l’unico rumore che si ode.
La
mia piccola sposa si è turata le orecchie per non ascoltare: non vuole udire
quelle atroci urla di disperazione, alle quali nessuno può più rispondere.
Ecco,
la visione tristissima scompare, perché non voglio sconvolgere il tuo cuore
neppure per un attimo in più. Vedi, amatissima sposa: questa è la fine degli
insipienti che non pensano, non si preparano, non credono, non vogliono
accogliermi, quando sono misericordia ed infinita
bontà.
Vedo
il tuo viso bagnato di lacrime, perché pensi a quante anime
ancora saranno travolte da tale tempesta.
Vieni,
diletta, vieni a me, giglio amato del mio Cuore: non
voglio che la visione, così agghiacciante, rattristi la tua giornata. Chiedo
agli angeli, che accompagnano le anime felici da me, di alzare il dolce tono di
voce per penetrare, profondamente, in ogni fibra del tuo essere e riempirla di
gioia sublime. Godi, diletta, e non pensare ai persi, non addolorarti, per
quelli che ancora si perderanno. A tutti è stata concessa l’opportunità di
salvarsi, per tutti sono morto, anche per costoro: potevano scegliere la vita,
hanno, deliberatamente, girato le spalle alla felicità per un pugno di polvere
che, come hai visto, ciascuno teneva ben stretta nelle mani. Per il nulla hanno
lasciato il tutto! Costoro non sono da compiangere: hanno usato la loro libertà
per il male; sono i miei nemici!
Amami,
piccola mia, amami per coloro che non mi amano.
Adorami per coloro che mai mi volgono un pensiero. Sacrificati per coloro che a
nulla sono disposti a rinunciare per me. Donami, sposa
cara, quello che gli altri mi negano. La loro sorte è ormai segnata; come hai
visto che oggi è accaduto, così domani ancora accadrà
e poi in seguito, fino a quando la terra avrà il minimo, che Io, Io, Dio, ho
stabilito che debba restare, né uno in più né uno in meno. Capisci, ora, in
modo assai chiaro quanto sia importante e decisivo il tempo che stai vivendo.
Ogni giorno avvengono fatti, grandiosi, palesi e nascosti. Serva questo
pensiero a tenere le anime ben sveglie, attente e pronte, perché la chiamata
sarà improvvisa, continua, fino alla determinazione finale.
Prega,
sposa amata, perché quella scia sottilissima di stelle di varia grandezza
divenga molto più spessa e quella che hai visto, cupa, avvolta dal vento di
bufera, sia sottilissima o addirittura scompaia proprio completamente.
Un
grande giorno si è aperto davanti a te: ti dono ancora una
manciata di istanti, preziosi. Vivi per me, opera per me, servi me,
adora me; offrimi il balsamo delle tue parole dolcissime e delle tue opere
sante. Procedi con gioia, diffondi la gioia, dona speranza a chi l’ha perduta,
sorridi a colui che non vede intorno che visi tristi
ed angosciati.
Dona
la mia luce, piccola mia, amata stella. Chi coglierà
questo raggio, che Io mando attraverso di te, potrà volare, come una libellula,
verso l’orizzonte della grande felicità.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
28.11.96
La Mamma parla agli eletti
Figli
cari, nella gioia del presente pensate alla felicità
del futuro. Sentendo le mie parole, voi dite nel vostro
cuore: “Proprio il dolore non esiste? Proprio ogni pena è già stata
bandita per i veri figli di Dio, i fedeli servitori che vogliono solo lui?”
Così
è, amati figli: per chi ama Dio tutto è gioia, tutto
delizia e ogni giorno uno splendido dono da offrirgli. Il tormento è bandito,
quando la volontà si è conformata a quella Divina.
Ecco,
figli, che il Paradiso è sceso sulla terra; ecco che, ancora viventi, i figli
possono godere le gioie celesti. Così è, piccoli cari: chi possiede Dio possiede tutto; non esiste la paura e sono risolti i
problemi. La luce sfolgorante ha dato il posto alla
tenebra della notte. Siate, quindi, nella gioia, figli, oggi, mentre vi parlo.
Preparatevi nell’esultanza alla prossima venuta di Gesù. Il bimbo, piccolo,
tremante, è ora il Re più grande che viene per regnare prima nei cuori degli
eletti e poi su tutta la terra, sull’intero Universo.
Voi dite: “Anche ora regna, anche ora
domina.
Egli è Re da sempre e per sempre.”
Certo,
figli cari, certo; ma molti, molti, veramente, non l’hanno ancora capito, molti
si arrogano diritti che non possiedono e s’illudono di essere padroni, mentre
sono umili servi. Anche tra i servi ci sono coloro che odiano il vicino, lo
offendono, gli rendono la vita difficile e penosa. Sentono di potere tutto,
perché al male che operano nessuno si oppone; procedono con arroganza,
assalgono con superbia, si concedono ciò che non potrebbero concedersi. “Il padrone manca, dicono, nel frattempo domino io. Chissà
quando tornerà! Chissà se, veramente, tornerà mai!”
Dico
che il padrone è già tornato: è dietro la porta, sente tutto e vede tutto,
attende solo il suo momento per intervenire con potenza, per procedere con
autorità. Già da questo momento chiama alcuni servi per volta per dargli conto
dell’operato; chiama gli uni all’insaputa degli altri,
chiama a poco a poco e giudica, secondo i meriti.
La
terra si spopolerà, ma non resterà del tutto spoglia; il seme santo non sarà
tolto. Il seme, sparso da Gesù proprio in questo momento storico, sta dando i
frutti più splendidi: quanti, quanti grappoli dorati troverà il padrone nella
sua vigna! Ora non si vedono, è vero, ora sono nascosti dai folti pampini, ora
sono protetti perché anche la preziosa vigna di Dio non venga
depredata in modo selvaggio.
Gesù,
però, toglierà con le sue Santissime mani tutte le foglie e, meraviglia delle
meraviglie: appariranno i grappoli splendidi che daranno gioia al Creatore.
Egli li coglierà e sarà festa, festa grande sulla
terra. Con la sua potenza moltiplicherà i frutti deliziosi ed
ogni angolo del pianeta tripudierà, ancora, dopo aver patito e aspettato.
Preparatevi, diletti, alla grande felicità, vicina, vicina.
Non
siate tristi né preoccupati, se prima deve arrivare il più grande scompiglio
della storia: non per voi sarà lo sconvolgimento, non per voi, fedelissimi
adoratori, cuori purificati dalla linfa Divina.
Sia
gioia la vostra vita. Sia gioia in attesa di gioia
eterna e massima.
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima