Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

01.12.96

 

 

Eletti, amici cari, quando verrò e sarà assai presto, fatevi trovare pronti: il cuore gioioso e purificato, la mente sgombra e tutta volta a me. Quando verrò, voglio che mi veniate incontro. Sì, amati: i miei più diletti mi verranno incontro nell’aria, chiamati da me. In un attimo sarete trasformati dalla mia potenza e godrete le gioie più pure e sante. Le pene presenti sono poca cosa. Esse passeranno. Non si ricorderà più il passato doloroso né esisteranno più nemici; sarete fratelli e sarete felici di stare insieme. Nulla esisterà d’immondo; tutto gronderà rugiada Divina. Piccoli miei, vi voglio incontrare, presto; voglio la vostra, totale, felicità. Il mondo non mi aspetta, il mondo non mi attende proprio, il mondo mi respinge; nel profondo mi teme: ha paura del mio volto di giudice perfetto, di avvocato dei miseri, che vengono straziati dagli arroganti. Sento dire: “Dio è misericordia. All’ultimo istante Dio avrà misericordia di noi tutti, che abbiamo operato secondo il nostro volere e non secondo il suo. Quando comparirà, ecco che noi, subito, subito lo imploreremo ed egli ci perdonerà, prontamente.

 

 

Sposa amata, c’è tanta stoltezza nel mondo, c’è la più grande insipienza sulla terra dei viventi! Spesso dimostra più saggezza di vita chi non mi conosce, che colui che sempre mi gira intorno.

Le mie Leggi, incise profondamente nei cuori, guidano tanti miseri che mai hanno sentito parlare di me. Le mie Leggi vengono ignorate o palesemente trasgredite da molti che girano attorno al mio altare e odono le mie sante parole, le commentano, le meditano.

Sposa mia cara, al mio ritorno, coloro che mai mi hanno conosciuto passeranno avanti a tanti che non hanno fatto altro che citare a memoria le frasi da me pronunciate. Guai a chi continua a ripetere: “Dio è misericordia, è sempre misericordia, è solo misericordia!” Guai a chi lo dice, illuso di poter proseguire, tranquillamente, nel peccato, di poter fare tutto ciò che desidera, senza rendere conto a nessuno sulla terra né a me. In questo, grandioso, momento storico c’è chi vive come se Io non esistessi, c’è chi opera, senza sentire mai rimordere la coscienza, ormai soffocata da una enorme valanga di colpe: costui non sente rimorso per le colpe, anzi, osa spesso vantarsene, quasi egli fosse già il nuovo legislatore di se stesso.

Sposa mia, tu inorridisci, nel sentire tali affermazioni; ti chiedi: “Com’è possibile fare il male e non provarne rimorso? Com’è possibile offendere Dio Santissimo e non provare alcunché nel profondo, non udire le urla della coscienza che si ribella? Come si può chiamare male il bene e bene il male, senza sentirsi smarrito in un mare terribilmente tempestoso?

È possibile, mia amata sposa, è possibile ed è accaduto in questo tempo presente e continuerà ancora ad accadere per un poco. Ti ho più volte ripetuto che l’onda del male diviene sempre più alta anche intorno a te, dovunque. Esso è una peste che si prende, per contagio. Già molti si sono lasciati colpire, perché non hanno permesso a me di rafforzare il loro organismo. Il male li trova debilitati e li assale, li strazia, senza che essi possano più difendersi. Quando per un attimo si risveglia la coscienza, essi dicono: “Non temere, non temere, Dio è misericordia infinita. Opera a tuo piacere, fa’ quello che ti piace, senza timore; al momento giusto, eventualmente, quando lo ritenessi necessario, implorerai perdono delle colpe commesse e Dio, immediatamente, sanerà l’anima tua.

Sposa cara, guai a colui che fa questo ragionamento! Guai ad ogni anima che procede con questo pensiero: chi opera il male, perfettamente cosciente di ciò che fa, confidando nel mio eterno perdono, si sbaglia di grosso. Chi persevera nel male in esso resterà prigioniero per sempre.

Chi mi pensa solo misericordia che sempre perdona e non assieme giustizia che tiene conto anche di una sola parola, detta a vanvera, si sbaglia assai. Io, Io sono Dio di misericordia, ma solo per coloro che invocano, con cuore sincero, la mia misericordia, solo per coloro che si sforzano di procedere nel bene, di emendarsi dai propri errori. Chi viene a me ora, subito, con cuore contrito e versa sincere lacrime di pentimento avrà la mia misericordia ed il mio perdono, ma dovrà sottoporsi a purificazione, adeguata alle colpe commesse. Io stabilirò la moneta da pagare. Ecco

chi è degno di perdono: chi si pente dell’errore fatto e promette in cuor suo di migliorare, di procedere sulla mia via.

Lontano da me gli ipocriti! Sì, sposa amata, non tremare: ora vedi il volto di Gesù, giudice eterno della storia. Guai agli ipocriti che si accostano al mio altare con l’aspetto di docili agnelli, ma nel profondo sono lupi rapaci che divorano il mio gregge! Guai a chi sorride al fratello e medita nel profondo la sua rovina! Guai a colui che dice: “Pace. Pace”, ma nel cuore ha la guerra! Guai a coloro che uccidono con la lingua e diffamano il prossimo, senza neppure ritenere questo un peccato; guai a chi è stolto di tale stoltezza e guai a chi li lascia perseverare in questo male profondo, senza aiutarli ad emendarsi: se salato sarà il conto per il meschino peccatore, ancora più salato sarà quello di chi, potendo, nulla ha fatto per farlo guarire da simile peste.

Guai, intendo dire, guai ai ministri permissivi che dicono: “Niente, niente, tutto va bene”, mentre la piaga diviene purulenta! Guai ai ministri che non correggono in tempo e permettono che le anime perseverino nei più gravi peccati, senza nemmeno più accorgersene. Chiederò conto a loro di ogni pecorina, smarrita per loro insipienza. Se poi l’anima s’è perduta, allora, allora... il conto sarà molto, molto salato!

Sposa, sposa amata, terribile è il mio volto di giudice rigoroso, terribile e sconvolgente: guai a chi lo vedrà tale nel giorno del giudizio!

Vedi, amata sposa, quanta paura entra nel tuo essere quando, anche per un solo istante e nella più grande penombra, ti mostro il mio volto iroso; ebbene, puoi immaginare cosa accadrà a chi mi ha ingannato e tradito, a chi ha straziato il mio Cuore col peccato, continuo, senza neppure un minimo barlume di pentimento sincero. Guai, sposa, tre volte guai a coloro che perseverano nel male! Guai a chi attende solo la mia misericordia e non si aspetta anche la mia ira, persevera nell’orrore e s’illude di vedere il mio volto sorridente che gli porge ogni delizia! Come si può fare simili pensieri? Se questo non è valido neppure tra gli uomini, imprecisi, imperfetti, corruttibilissimi, può aver valore davanti a me, Dio perfettissimo, che vedo anche le minime ombre di peccato che sono nell’anima? Certo, il mio nemico sta giocando bene le sue carte: egli è astuto e maestro di inganni; i miei figli sono stolti e privi di sapienza.

Sposa cara, faccia ognuno il suo gioco, è libero di farlo, fino a quando Io, Io, Dio, lo fermerò, così, all’improvviso, senza alcun avvertimento: sarà una sorpresa, ma che dolorosa sorpresa!

Oggi, dolce sposa amata, hai tremato per un attimo, hai sentito gelarti il sangue nelle vene nel vedere il volto terribile di Dio, anche se in grande penombra. Non gemere più amata; ora le mie braccia ti stringono più fortemente, il mio profumo ti avvolge e ti delizia: ho parlato per gli altri e non per te, docile colomba, sempre in mia adorazione. Per te sono Dio Amore, dolcezza, tenerezza infinita. Chi colpisce te, mia diletta, colpisce me: ti ho chiusa nel mio essere infinito e sono assai geloso della mia, piccola, perla preziosa.

Il giorno è sorto, sposa, il nuovo, splendido, giorno da vivere solo per me, con me: offrimi ogni battito del tuo cuore, ogni respiro, ogni tuo anelito. Anche oggi molti si dimenticheranno di me; tu però mi adorerai con tutte le tue forze ed Io prenderò gioia da te, piccola amata. Prosegui così giorno dopo giorno, fino a quando, al mio ritorno, Io, Io, Gesù, completerò la trasformazione, offrendoti un corpo, simile al mio Divino.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

01.12.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, vivete bene ogni istante della vostra vita, non rimandate a domani la conversione totale, Non lasciatevi tentare dal terribile nemico che vi dice: “C’è tempo. C’è tanto tempo; attendi, concediti qualche godimento, lecito o illecito che sia. Questa insidia è continua: il nemico non riposa; mentre i miei piccoli spesso dormono, saporitamente, sulle proprie colpe, indugiano ad implorare perdono, perché sanno che per essere perdonati devono essere ben decisi nel cuore a non ricadere più nella colpa.

Piccoli miei amati, staccatevi dal peccato, staccatevi, decisamente, anche dal peccato veniale! Quando vi accostate al Sacramento della riconciliazione, siate pieni di umiltà e buoni proponimenti che sgorgano dal cuore; dite così: “Gesù, ti amo, ti amo tanto e vengo a te, come il figliol prodigo che tanto ha vagato nel buio, tanto ha sofferto, lontano da te, infinita dolcezza. Ora torno, Dio Santissimo, torno per supplicare il tuo perdono; non scacciarmi, come meriterei, per averti offeso tante e tante volte, ma accoglimi, mio Amore, accoglimi tra le tue braccia amorose. Io, piccolo e misero, voglio riposare sul tuo seno, come bimbo ferito, vicino alla dolcissima sua mamma. Ti prometto, Altissimo Dio, che non mi allontanerò più da te. Te cercherò, te servirò. Solo per te vivrò, per servire la tua causa, per adorare il tuo Cuore Santissimo e pieno di tenerezza.

Ecco la preghiera del convertito che vuole tornare alla sua casa, dal Padre che lo aspetta.

Piccoli miei, figli amati, pregate, pregate, ardentemente, perché ogni uomo della terra in questo brevissimo tratto, che manca, torni a Dio, ma sinceramente, pentito, profondamente, deciso a non cadere più.

Piccoli cari, ditelo e ripetetelo a tutti: non ci si accosta al Sacramento della riconciliazione, senza le dovute disposizioni. Non si giochi con Dio, come si fa con gli uomini: è facile ingannare un uomo; ma è assai difficile ingannare Dio, è impossibile! Chi vuole ingannare Dio inganna se stesso e la verità non è in lui.

Molti sono vicini a Dio col corpo, ma lontani, molto lontani col cuore, con la mente, con la volontà. È amico di Dio chi fa la sua volontà. È amico di Dio chi opera solo ciò che a lui è gradito ed evita tutto il resto.

Piccoli, amati figli, nessuno di voi sia tra coloro che dicono: “Signore. Signore”, ma non fanno la sua volontà, non obbediscono alle sue Leggi, non percorrono la strada da lui illuminata. Dio volge il suo sguardo dagli ipocriti. Tanti e poi tanti sono gli uomini che dicono a parole, ma non hanno alcuna intenzione di cambiare; tanti sono coloro che tengono il Rosario tra le mani, ma hanno la bocca piena di veleno verso il prossimo ed il cuore traboccante di sentimenti negativi.

Questi devono cambiare, devono cambiare, subito; diversamente, non entreranno, non saranno accolti nel regno che sta per compiersi proprio in questo ultimo scorcio di secolo!

Molti crederanno, s’illuderanno di stare già al sicuro, ma il giudizio Divino sarà assai deludente per coloro che non hanno amato con sincerità e lo avranno fatto solo per apparire santi davanti agli uomini. Molti rischiano di trovarsi tra questa schiera di disperati, molti che riflettono assai poco e non lasciano penetrare nel proprio essere la linfa vitale che tutto rinnova.

Piccoli, vedete: anche oggi vengo a voi, piena d’Amore, per portarvi la gioia, la speranza, il sostegno che vi serve per giungere, vittoriosi, a destinazione. Vengo, amati. Vengo e verrò attraverso questa fonte di acqua limpida, che Dio ha messo a vostra disposizione.

Non temete, figli benedetti che avete attinto a questa purissima acqua: non vi mancherà il prezioso alimento anche quando le altre saranno asciutte completamente!

                                                                                  Vi amo. Ti amo e ti lodo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima