Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
04.12.96
Eletti, amici fedeli, sia gioia la vostra esistenza, sia gioia la
vostra esistenza con me. Per voi, amati, sono Dio
Amore, Dio gioia; vivete vicino a me, vivete stretti
al mio Cuore e il giorno sia letizia, la notte sia letizia, ogni istante sia
letizia. Piccoli cari, non si può essere miei e sentirsi nella tristezza:
sapete quello che vi attende, sapete quante delizie vi
farò gustare non per un momento, ma per l’eternità. Proprio nel momento della
tribolazione quotidiana, proprio nell’attimo della prova dovete pensare a ciò
che sarà di voi, se saprete superare bene, se saprete
vincere le debolezze del vostro essere. Vi ho creato per me, eletti. Vi ho
creato perché possiate vivere per sempre con me. Pensate che dono sublime è la vostra vita, che dono sublime ogni istante, che vi
offro: potete stare abbracciati al vostro Dio, potete vivere con lui, come
bimbo con la propria mamma. Il mio Cuore è pieno di dolcezza, è una miniera,
che Io metto a disposizione di chi lo desideri. Vedete quanti affanni deve
sopportare l’uomo d’oggi? Vedete quanti travagli vi sono nel presente e quanti
si preparano nel futuro? Eppure, l’uomo potrebbe evitarli, potrebbe superarli,
facilmente, potrebbe esserne liberato, subito: Io tendo le braccia ad ogni uomo, Io tendo le braccia ad ogni mia creatura per
sollevarla a me e liberarla dall’affanno!
Sposa amata, diletta
del mio Cuore, avrà molto da me chi, presto, si libera anche delle scorie che
appesantiscono la sua vita: il sacrificio per vincere se stessi e la propria
debolezza è già vittoria.
Vola più alto chi si
è alleggerito del peso inutile, vola più alto chi vuole farlo, vincendo se
stesso.
Ecco, sposa cara:
questo è proprio il tempo di superare se stessi, vincendo la propria, innata,
debolezza. Nessuno dica: “Non riesco a vincere il peccato
abituale. Non posso farlo. Mi è impossibile”.
Nessuno può venire a me, se non fa questo, grande, sforzo. Ognuno riuscirà,
ognuno sarà vincitore se vuole. Il peccato abituale è un male che corrode,
profondamente. Il peccato abituale porta l’uomo al rischio di farsi sorprendere
in tale situazione: il tempo, che ho concesso ad ogni
uomo, è segnato, è limitato. A nessuno ho rivelato quanto tempo ho concesso e
neppure lo rivelerò nel prossimo futuro. Ho detto più volte ed
ora ripeto che la mia venuta sarà una sorpresa per tutti, una grande sorpresa
anche per chi parla con me ogni giorno, per chi vive nel mio Cuore: si
addormenterà alla sera, senza immaginarsi nulla; si sveglierà al mattino nel
mio giardino fiorito, se questo avrà meritato. Assai differente sarà la sorte
di chi verrà pescato, mentre nuota in acque torbide e
piene di lezzo; queste rappresentano il peccato abituale, dal quale l’uomo non
si è distaccato. Sposa mia diletta, dillo e ripetilo, dillo
e ripetilo con frequenza: chi non opera, subito, su se stesso in questo senso,
chi si accosta a me, pieno di marciume nel cuore, nulla si aspetti di buono dal
suo futuro. Bisogna tagliare, subito, col peccato; occorre odiare ed avere nausea di esso! Vi dico che il mio nemico ha pronto
il suo, astuto, piano per ogni peccatore abituale. Chi ripete sempre gli stessi
errori è un testardo che non vuole redimersi.
Qualcuno dirà:
“Gesù, è la debolezza umana che porta a questo; è la grande forza del male,
presente, che conduce a ciò.” Io dico, invece, che non è così, non è proprio
così: sono, invece, la tiepidezza e la presunzione, la superbia e la
testardaggine che conducono l’uomo sempre per vie sbagliate. Ho parlato di
tiepidezza, perché chi non mi ama non fa alcuno sforzo
per emendarsi in modo da donarmi gioia. Parlo di presunzione, perché questo
essere umano pensa di riuscire a fare tutto da sé, senza bisogno di aiuto
soprannaturale. Ho anche accennato alla superbia che non fa riconoscere alle
creature il niente suo e quindi cercare il mio aiuto; infine, c’è la
testardaggine che è legata alla superbia ed
all’insipienza. Ogni uomo può liberarsi del suo peso di debolezza, se si
rivolge con fiducia a me. Pensate che Io possa distogliere lo sguardo da chi
m’implora giorno e notte? Pensate che Io possa rimanere insensibile alle
preghiere, che mi vengono porte da un cuore che vuole
essere rinnovato? Se un figlio chiede al padre del pane, potrà egli
negarglielo? No, certamente. Neppure Io, Io, Dio, nego aiuto a chi lo chiede,
sinceramente. Solo col mio aiuto si può ottenere tutto. Cercate, figli amati, cercate e troverete. Bussate, piccoli,
e vi sarà aperto: il mio Cuore è spalancato per voi; occorre solo avere il
grande desiderio di entrarci.
Ora
qualcuno penserà: “Come si fa ad avere questo grande anelito?” Piccoli cari,
l’ho già ripetuto più volte e mai mi stancherò di farlo: allontanandosi con
orrore dal peccato, odiando il peccato, anche il minimo. Chi odia il peccato fa ogni sforzo per non
commetterlo. I miei figli, più fedeli, dicono: “Voglio fare
qualunque sacrificio per evitare il peccato. Esso offende il mio
Signore, che io amo e voglio servire.” Si evita, sposa
mia, si evita la colpa, quanto più grande è l’amore
verso di me. Come già ti ho detto nel passato, vi sono molti che restano ore ed ore a pregare, molti che sostano vicino al mio altare e
pare che mai siano stanchi. Dicono parole e parole, ripetono formule, delle
quali talora non capiscono neppure il senso; terminate queste lunghissime
orazioni, vanno nel mondo e compiono i più grandi
errori, dànno una pessima testimonianza, scandalizzano i piccoli, disgustano
gli adulti con il loro comportamento. Ebbene, sposa mia, questi soggetti
costruiscono o demoliscono?
Sposa amata, costoro
sono i tarli, dannosissimi, che demoliscono tutto quello che Io ho costruito.
Per costoro ci sarà un provvedimento assai grave, perché mi hanno
allontanato le anime, che stavano venendo a me, con l’esempio disgustoso.
Perché la preghiera sia efficace occorre che essa
prepari opere adeguate e l’anima, che si è abbandonata alla preghiera del
cuore, deve mettere in pratica le parole dette, deve essere sempre disposta a
fare la mia volontà, solo la mia volontà, non la propria, ma la mia. La mia
piccola sposa pensa: “Non è poi cosa tanto facile questa, considerando la
cupezza dei tempi e la fragilità delle menti.” Mia diletta, tutto è complicato
per l’uomo senza Dio, com’è complicato ogni breve percorso per il bimbo senza
mamma; tutto è, invece, facile, facile, quando Dio prende
per mano. Quando la mamma è vicina al suo bimbo, non c’è alcun problema
insolubile, non vi è alcun ostacolo insormontabile; quando i gravi problemi
sopraggiungono, quando i più difficili ostacoli si frappongono, ecco che il Dio
d’Amore interviene con la sua potenza e tutto si risolve, ecco che la madre
interviene con la sua tenerezza e tutto si conclude
felicemente.
Sposa cara, è facile
la vita con me, è piana la strada e senza inciampi, difficili in modo
eccessivo. Cerchino me gli uomini che vivono un momento assai difficile, cerchino me con cuore puro e pieno di umiltà, cerchino il
loro Dio e ti dico che la loro angoscia diverrà esultanza e le preoccupazioni
sfoceranno in gioia grande. Veglia con me, sposa amata, veglia con me, diletta:
vedrai la mia azione sul mondo, vedrai la mia luce, sfolgorante, raggiungere
ogni angolo della terra ed illuminarla. Vedrai la luce
e sentirai la gioia profonda, vedrai la luce e sarai colta dalla più grande
felicità e con te tutti coloro che mi hanno chiamato,
che mi hanno desiderato, hanno obbedito alle mie parole, trasformandole in vita
vissuta. Perseverate, mie dolci e fedeli creature.
Perseverate; ognuno segua la strada che ha imboccato, la strada,
che Io, Io, Dio, illumino col mio raggio. Nessuno di voi ceda alla stanchezza,
nessuno ceda, per paura: Io sono la guida; darò la
vittoria, darò la palma della vittoria solo a chi sarà giunto in fondo con me.
Chi si fermerà, prima, perderà tutto ciò che ha fatto, demolirà tutto quello
che ha costruito.
Sposa amata, ripeti
le mie parole a chi non le ha ben capite. Chi ha orecchi per intendere intenda.
Voglio che la mia
piccola sposa rimanga stretta al mio Cuore in ogni istante, durante questo
breve tratto di cammino, che resta ancora da percorrere, sempre, sposa amata,
fino in fondo.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
04.12.96
La Mamma parla
agli eletti
Date a Gesù ogni
attimo della vostra esistenza, date a lui ogni istante: egli ne farà un
capolavoro; vi ricaverete una grande felicità di vita. Sì, piccoli cari, sì,
amati figli: potete voi stessi tessere la tela della vostra vita con un filo
d’oro. Potete, cari. Potete, se lo volete.
Ogni giorno voi
operate su voi stessi e, come una tessitrice sulla propria opera, ogni giorno
aggiungete qualcosa. Se lavorate bene, se avete lavorato bene, tra breve
potrete contemplare il vostro capolavoro finito. Sapete, cari figli, quanto sia
importante aggiungere qualcosa in ogni attimo di vita che vi viene
regalato.
Tra poco ognuno
potrà vedere il suo lavoro finito, proprio come una tessitrice, come una
ricamatrice che vede bene lo splendore della sua opera solo quando essa è
conclusa.
Gesù stesso vi ha
porto il filo d’oro, splendente. Gesù stesso si è occupato di ciascuno di voi
con immensa tenerezza; quando verrà, quando tornerà e sarà presto, assai
presto, vorrà vedere nel vostro lavoro quotidiano quel filo d’oro splendente
che vi ha donato. L’opera che non l’avrà non sarà accetta. L’opera che non lo
presenterà sarà respinta.
Qualcuno,
allora, dirà: “Signore, Signore, io ho lavorato, continuamente. Mi sono affaticato giorno e notte; non ho
riposato durante il giorno, non ho dormito nella notte per tessere, tessere,
senza mai fermarmi.”
Gesù risponderà:
“Tutto hai fatto, ma senza di me! Hai sudato, hai
faticato, assai, ma sempre senza di me! Come vedi, davanti a te c’è l’opera
tua, finita e conclusa. Guarda, bene, osservala, bene.”
Il
misero dirà: “Signore, Signore, i miei occhi nulla vedono, i miei occhi non si
posano sopra alcun lavoro compiuto. C’è il nulla davanti a me, c’è solo il nulla!”
Ebbene, uomo, questo
è il risultato del tuo grande lavoro. Senza di me, non hai costruito, senza di
me, non hai tessuto. Senza di me, ti è restato solo quello che i tuoi occhi
vedono: nulla, proprio nulla. Prendi, ora, il tuo e vattene!
Piccoli, non voglio
che alcuno di voi si senta dire queste parole. Queste,
invece, voglio udire: “Guarda che splendido capolavoro è la tua opera finita!
Hai lavorato, hai lavorato con diligenza; ma Io, Io, Dio, non ti ho concesso di
vedere alcunché, Io, Dio, ti ho fatto lavorare, senza
mostrarti immediatamente i risultati. Ti ho provato, ti ho lasciato concludere, senza dirti nulla: ho voluto vedere la tua
perseveranza. Mi sono detto: voglio fargli una bella sorpresa conclusiva; il
mio piccolo deve rimanere sbalordito, quando vede la fatica della sua vita.” Così sarà, così sarà per i buoni, per i giusti, per i
fedeli, così sarà per ciascuno di voi, se persevererete, senza mai fermarvi.
Io ve lo dico, Io ve
lo dico, perché Gesù me lo permette: l’opera vostra è
quasi completamente conclusa; state solo finendo le splendide rifiniture. Vi
sarà mostrata molto presto. Continuate con pazienza, continuate
con gioia, vi dico che ognuno consegnerà a Gesù un’opera sublime, proprio come
egli desidera avere.
Piccoli amati, vi
abbraccio ad uno ad uno, vi abbraccio col mio grande
Amore materno. Vedo il viso vostro un pochino stanco,
vedo il vostro viso segnato da qualche lacrima, che a nessuno volete mostrare;
ma alla Mamma, sapete, nulla si può nascondere! Vedo tutto e conosco tutto, vi
dico che avrete il premio per tutto quello che ora sopportate con amore, per amore suo, sì, per amore di Gesù Santissimo.
Il mio sguardo
incontra quello di mio Figlio e, insieme, i nostri sguardi si posano su
ciascuno di voi e vi avvolgono, completamente, come una dolcissima carezza
d’amore!
Prendete gioia, prendete energia: siete quasi arrivati!
Vi amiamo. Vi amiamo, immensamente.
Maria
Santissima