Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

05.12.96

 

 

Eletti, amici fedeli, le pene, che sopportate in questo momento, sono nulla, a confronto delle delizie che avrete. Miei piccoli, il demonio opera, senza tregua, agisce contro i miei amati; ma nulla fa che Io, Io, Dio, non permetta. State sereni, miei cari, e proseguite sulla via del bene. Ognuno sta subendo la purificazione conclusiva, quella che lo renderà bello e mondo ai miei occhi, lo renderà degno di accedere nel mio regno di eterna felicità. Miei cari, Io, Io, Dio, permetto solo ciò che serve, permetto soltanto ciò che ritengo utile ad ultimare la grande preparazione che vi prepara all’incontro con me. Sento le vostre parole, sento i vostri sospiri, neppure uno di questi mi sfugge, conosco ogni palpito del vostro cuore. Non temete di dover soffrire oltre il sopportabile: sempre ai miei amati, ai miei più fedeli permetto solo entro la piena sopportabilità, mai oltre. Benedite, piccoli cari, queste tribolazioni del momento attuale, questo tormento quotidiano: state divenendo sempre più splendidi, luminosi e trasparenti. Come stelle, brillerete al mio ritorno, come stelle, intorno a me, se saprete perseverare fino in fondo.

 

 

Sposa amata, vivi serena la tua vita quotidiana, vivi serena, anche se talora tanti e poi tanti sospiri escono dal tuo cuore, per l’acutezza delle pene. Piccola cara, benedici questo dolore che ti unisce tanto strettamente a me che soffro, infinitamente, in questo tempo di peccati gravissimi, di abomini continui, di persecuzione totale.

Sposa amata, unisci il tuo dolore al mio, acutissimo, nel vedere i miei sacerdoti tanto lontani da me: vedo il loro cuore gelido e senza palpito; vedo la mente annebbiata e senza luce; vedo il corpo ardente di concupiscenza. Li vedo circondati da un terribile vuoto, spesso incolmabile!

Dove sono i miei, cari, amici che mi hanno promesso fedeltà per sempre? Dove sono le dolci creature che si sono legate a me per la vita?

Ecco, ecco, sposa cara, te ne mostro alcuni, ti mostro alcuni, tristi, esemplari. Mentre tu, sposa dolce, preghi e supplichi, sospiri ed offri, costoro sono incollati alla televisione e vedono con morbosa attenzione il programma che il nemico ha preparato per loro: scene, ripugnanti, che devono sconvolgere, profondamente, la loro vita e portarli sempre più lontano da me.

Vivono nell’agiatezza, nel benessere, esagerato: il denaro, offerto per i miseri, è tutto nei loro forzieri. Mai sono sazi; aggiungono moneta a moneta con occhio avido e tengono ben stretta nella mano la loro ricchezza: nessuno ne può godere! Aggiungono agio ad agio, mentre il misero intorno a loro langue e trema, per il freddo e l’abbandono.

Vedi, vedi la causa del mio grande dolore, del mio, più grande, dolore? È l’abbandono da parte delle creature, mie, più amate, è l’abbandono da parte di quelli che mi hanno promesso fedeltà eterna! Se i più vicini mi lasciano, che devo aspettarmi dai più lontani? Se coloro che si sono consacrati a me per sempre mi girano le spalle, che accadrà degli altri, che vengono travolti dal terribile turbine che avvolge la terra? C’è ovunque una tremenda ventata di follia. C’è ovunque un forte uragano che agisce sui popoli e su ogni uomo travolto dalla sua debolezza. Il piano del maligno è assai ambizioso: vuole trascinare lontano da me prima i miei cari, poi, in seguito, attaccherà, senza trovare resistenza, gli altri. Se il pastore è assente, le pecore si disperdono e muoiono tutte. I pastori stanno lasciando ad uno ad uno il loro posto per correre dietro a false illusioni. Le mie pecorine sono smarrite; già il lupo si è nascosto fra loro e le sta divorando una dopo l’altra.

Vedi, sposa amata, questo è il tempo della preghiera: fra poco sorgeranno le luci del nuovo giorno che parla del mio, grande, Amore per l’uomo. Ti mostro la scena del mondo: quanti vegliano?

Quanti si offrono a me? Quanti mi ringraziano, per il nuovo giorno? Quanti mi benedicono nel loro cuore? Quanti si preparano ad obbedire alle mie parole?

Scruto menti e cuori e vedo tanta lontananza da me, tanta vicinanza al mondo. Ti mostro anche i pensieri di una piccola suora, consacrata a me da poco. Anche in questo cuore, come vedi, c’è ancora tanto gelo: non pensa a me in questo momento, così dolce, della giornata; non pensa a me, ma si sta arrovellando, riflettendo su di un dispetto che ha ricevuto da una consorella. Il cuore è rimasto ancora attaccato al mondo, incollato alla terra.

Chiedo cuori ardenti d’amore per me e per il prossimo; trovo, invece, cuori gelidi, attraversati da venti turbinosi che meditano vendette e rivendicazioni di ogni genere. Chiedo di perdonare, così, come Io ho perdonato; ma continuo a vedere pensieri di odio, astio, invidia.

Ecco, sposa cara, uno squarcio dell’Umanità di oggi. Come puoi constatare, il mio nemico tesse molte vittorie proprio nel momento, cruciale, della storia, nel quale dovrebbe invece essere stato già sconfitto, perché le mie grazie sono scese copiose e continuano a scendere come pioggia fitta, fitta per permettere a più anime possibile la redenzione. Così è, amata mia, perché l’uomo è pienamente libero di scegliere la via che desidera, anche se questa porta tanto lontano da me.

Piccola, stando così le cose, dovrei agire con massima severità, dovrei bloccare il vortice, tremendo, che mi trascina lontano le amate creature. La mia logica, invece, è differente, sposa mia: lascio liberissimo ancora ciascuno di fare le sue ultime scelte e dono grazie su grazie perché ognuno ne possa cogliere in quantità; poi, improvvisamente, opererò un cambio decisivo di rotta. Quello sarà il momento più cruciale dell’Umanità; inizierà, quindi, l’anno zero per la terra.

Sposa amata, non pensare, non affaticare per niente il tuo intelletto: ciò che deve accadere lo so Io soltanto e non lo rivelo che in minima parte ai miei diletti. Dico a te, amata, che vivi in me: adagiati, felice, sul mio Cuore, palpitante di immenso Amore, e riposa, serena. Non ti crucciare proprio per alcunché: ciò che accadrà è ciò che deve accadere e ogni uomo avrà ciò che ha voluto, godrà ciò che si è preparato.

Benedici i piccoli sacrifici che ti do l’opportunità di offrirmi, benedici i sospiri, che mi doni: per me è gioia in tempo di profondissimo dolore.

Veglia ed adorami. Tutte le notti siano mie e tutti i giorni siano volti a me; ogni palpito volgilo in adorazione. Così sempre, sempre, fino alla fine; ti dico che le mie pene così acute, per l’ingratitudine umana, lo saranno meno. Tu esulterai, esulterai al momento opportuno, per aver dato gioia al tuo Signore. Gioisci e prosegui il cammino, stretta al mio Cuore.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

05.12.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, benedite le sofferenze del momento: questo tormento, offerto a Dio con tutto il cuore, sta operando grandi cose su di voi. Vi vedo belli, figli cari, belli nel cuore, sempre più luminosi. Offrite le sofferenze a Gesù e unitele alle sue che sono grandi, perché il mondo assomiglia ad una nave, incalzata dalle onde altissime: il timoniere ha perso la rotta ed il vento sibila sempre più forte. I marinai, che dovrebbero darsi da fare per modificare la situazione, sono distratti e trascurano il proprio dovere: che accadrà?

Piccola, cara figlia, sai perché la nave si regge ancora, malgrado le enormi falle che vi sono in essa? Sono le preghiere dei piccoli fedeli, è l’adorazione continua delle anime pie che non fanno progetti di svago, di divertimento, di evasione, ma supplicano Dio in ogni istante perché abbia misericordia dell’Umanità, folleggiante, e usi ancora l’infinita sua bontà, prima di colpire con la sua giustizia.

Vedo cuori ardenti che offrono al Padre i meriti, infiniti, del Figlio per la salvezza delle anime; sento i loro palpiti ed il profumo dei continui sacrifici. Proseguite, piccoli cari, non recedete neppure di un passo proprio ora che c’è tanto bisogno di voi!

Grandi sciagure si abbatterebbero sul mondo, se non ci fossero i piccoli, amorosi, tutti di Dio.

Sia, continua, adorazione la vostra vita dall’alba al tramonto, dal tramonto all’alba: adorazione del cuore, adorazione della mente, adorazione di tutto il vostro essere.

Vedete intorno tanta freddezza, tanta indifferenza: c’è il gelo della morte in tante anime. Come fare per cambiare questa situazione?

Impossibile per l’uomo in questo breve tempo che resta, ma possibile per Dio che vuole agire attraverso di voi che siete il sale della terra, la luce del mondo. Date testimonianza, coraggiosa; non tiratevi indietro, perché moltissimo dipende da voi. Certo, a queste mie parole, voi pensate: “Sono così piccolo, sono così insignificante! Nessuno mi tiene in considerazione. Nessuno mi ascolta, quando parlo.”

Così è tra gli uomini. Voi non siete i più potenti, non vi mettete in mostra, non dite parole che rimbombano; parlate nel silenzio, sussurrate, senza fare alcun clamore, e nessuno bada a voi, perché oggi la voce soave dell’arpa non viene ascoltata. Parlano, invece, i tromboni e fanno a gara tra loro su chi grida più forte. Questi ha più successo. Ode, però, la soave armonia chi ha il cuore dischiuso dalla grazia Divina, capisce tutte le note e si sente deliziato da tale, sublime, armonia. Ebbene, vi dico, piccoli miei, che tra breve solo le dolci arpe suoneranno, solo le voci angeliche canteranno e cesseranno le urla scomposte, si spegneranno le luci sfacciate. Sarà il tempo dell’armonia Divina, solo della, sublime, armonia Divina!

Attendete, sempre pronti ed attivi: ogni giorno Gesù vi offrirà occasione per dare testimonianza; non perdetevene alcuna. Quanta felicità proverete nel ricordare il tempo, passato, che avete utilizzato bene!

Godete, piccoli cari, delle tribolazioni che avete e unitele a quelle di Gesù. Offrite le vostre per attenuare le sue: egli vi mostrerà il suo sorriso, splendido. Lasciatevi condurre dall’onda soave di tale dolcezza e siate felici!

Il tempo conclusivo è questo: l’armata santa è già in postazione, ormai la battaglia è alle porte e sarà quella definitiva e conclusiva. Siate pronti, attenti, obbedienti e fedeli. La palma della vittoria è già nelle vostre mani.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima