Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

09.12.96

 

 

Eletti, fiori profumati, che aprite i vostri petali alla brezza sottile del mio Amore, vi ho preparato ogni cosa perché siate felici. Attirate, piccoli cari, nel vostro giardino più anime possibile, conducete a me i cuori dei piccoli che vogliono dischiudersi alla mia luce. Ho preparato per tutti un grande futuro. La, grande, scena attuale del mondo passerà col suo riso e con il suo pianto; già si affaccia la nuova che non conoscerà pianto di dolore. Ognuno, che ascolta la mia parola, si rallegri e offra a me il piccolo tormento, che permetto: non chiederò molto di più a chi già tutto il cuore mi ha donato. Venite a me tutti voi, che siete oppressi dall’arroganza dei malvagi. Non ribellatevi, non vendicatevi, non covate nel cuore pensieri di odio: costoro sono come pula, che verrà eliminata in un attimo; ora gridano ed opprimono, domani di loro neppure resterà il ricordo. Spariranno i violenti: voglio i docili, voglio solo cuori amorosi sulla terra. È già pronta la trappola per il beffardo e i suoi giorni sono ormai segnati.

 

 

Sposa amata, piccola cara, guarda attentamente la scena del mondo attuale e supplica perché gli uomini, spontaneamente, cambino il loro gioco, gettino le carte, che hanno nascosto per ingannare e tentare di vincere la partita. Ognuno si penta dell’inganno. Ognuno riconosca il proprio tradimento. Si ripari! Si chieda perdono! Si cerchi di rimediare agli errori del passato! Chiedo umiltà e pentimento. Chiedo umiltà e sacrificio. Ognuno esamini la propria posizione davanti a me; ognuno corra ai ripari subito. Ecco: Io vengo ancora come bambino in questo grandioso Natale; vengo perché ciascuno si avvicini a me con tenerezza e con amore. Chi ha paura di un bimbo? Chi trema davanti alla culla di un, piccolo, neonato? Si prova gioia, si prova dolcezza, non timore, non angoscia: il bimbo è speranza, è diletto, è letizia, è fiducia in un futuro nuovo.

Ebbene, sto per giungere nel mondo ancora come bimbo e ancora per molti apparirò sotto le sembianze amorose. Voglio elargire la mia misericordia ancora a tanti uomini che potranno goderne gli effetti.

Sposa cara, ti ho detto in passato che il mio Cuore è pronto ad accogliere le anime che in esso si rifugino: c’è posto per tutte, per tutte quelle della terra. Ebbene, in questo Natale la mia immagine di bimbo parlerà in modo speciale ad ogni creatura; questo dirà: creature predilette del mondo, che procedete spaurite in ogni direzione, Io, Io, Dio, bimbo, vi indico la direzione esatta da seguire. Venite a me, senza paura: le mie braccia sono aperte per accogliervi. Vedete com’è dolce il mio aspetto?

Ognuno mi sorride. Ognuno è portato a tendermi le mani. Ognuno vorrebbe prendermi tra le sue braccia. Ecco, amati: anche quest’anno, quest’anno, specialissimo, mi offro a voi con tanto Amore; mia Madre Santissima, sorridente, vi porgerà me, Santo Pargoletto, perché benedica la vostra esistenza presente e ne prepari a ciascuno una splendida per il prossimo futuro.

Amati, accostatevi, fiduciosi, alla mia culla: voglio elargire una pioggia fitta, fitta, di grazie, voglio rinnovare tutti i cuori, voglio chiudere i miei occhietti, sentendo, beato, il canto della vostra soave ninna nanna! Sì: voglio riposare tra le braccia dei miei amati. La mia presenza cambierà la sorte di molti, se essi accettano il mio invito. Rivolgetevi alla Madre mia Santissima. Sappiate bene questo, però: ella non mi porgerà a colui che persevera, senza pentimento nel male. Le braccia dei prepotenti, degli arroganti, dei ladri, dei lussuriosi, dei maliziosi, dei falsi profeti, degli ingannatori, dei promotori di leggi inique non mi avranno: la Mamma mi terrà stretto al suo Cuore. Chi, invece, è affaticato, chi opera per il trionfo della giustizia, chi persevera nel bene, senza cedere alle insidie del nemico, ferocissimo, chi è povero e nudo, solo e tradito, chi piange e non ha alcuno che lo consoli, chi ha tanto dolore e non trova intorno alcuno, pronto a regalargli un dolce sorriso, chi è senza occupazione, senz’amore, senza consolazione alcuna, costui mi terrà tra le braccia. Io, Io, bimbo Dio, gli sorriderò, gli parlerò, dolcemente, all’orecchio, gli suggerirò le parole più soavi, lo consolerò. La mia manina lo accarezzerà ed egli proverà nel cuore una grande gioia, un’immensa gioia, tutta nuova, tutta diversa da quelle precedenti. Voglio consolare i miseri, sollevare i deboli, sostenere i vacillanti. Dono a piene mani in questo, grande, Natale le più splendide grazie; chiedetemele tutti, chiedetele vicino alla mia culla ed Io vi accontenterò.

Ecco: avete ancora un dolce bimbo davanti; ma quel piccolo è Dio! Ricordatelo ogni volta che vi accostate alla culla. Egli conosce il profondo del vostro cuore, ogni pensiero della vostra mente; non potete ingannarlo, nulla potete nascondere a lui.

Venite, docili, docili, pronti a farvi mutare il cuore! Venite docili, docili, pronti a farvi perdonare ed a perdonare a vostra volta! Venite, pieni di fiducia, perché il bimbo tutto può ciò che vuole, ogni ricchezza è in suo possesso e vuole offrirla a chi la chieda con cuore sincero.

Non nega quest’anno il bimbo, non nega ai cuori, docili, alcuna grazia: chiedete, chiedete e, poi, attendete, attendete. Ognuno si sforzi di entrare nella mia logica Divina: non porgetemi, figli cari, un programma da seguire; ma attenetevi al mio, fidatevi del mio, abbandonatevi al mio. Ho un piano, sublime e splendido, per ogni uomo; chi lo accetta con amore vedrà svolgersi subito le prime fasi. È un piano di gioia e di esultanza: voglio porgere molti doni a chi pochi ne ha ricevuti dagli uomini; voglio restituire ciò che gli altri hanno tolto. Preparatevi, uomini, bene, alla mia venuta; ancora sto per venire come bimbo. Divenite anche voi bimbi nel cuore, puri ed innocenti, per giocare con me. Ognuno, che bimbo divenga, è degno di accedere nel mio regno di felicità. C’è posto per tutti i, nuovi, bimbi del mondo: cresceranno con me, vedranno le mie meraviglie e sorrideranno, felici. alla vita. Non si troverà più chi la rifiuta, chi la disprezza, chi trama contro di essa: ognuno benedirà il giorno della propria nascita ed il seno, dal quale ha succhiato il latte.

Sposa cara, come vedi, grande Natale preparo agli uomini, unico. Darò tanti, tanti, splendidi, doni a chi pochi di solito ne riceve sulla terra, perché non è amato, non è accettato, non è accolto.

Sposa cara, sii gioiosa, sii felice ed esultante. Offrimi ogni attimo di vita. Abbandonati con fiducia all’onda soave del mio Amore.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

09.12.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, questi sono i giorni della grande passione di mio Figlio; voi soffrite con lui, perché il mondo non si converte, il mondo prosegue sul cammino del peccato. Il nemico incalza e i miei figli nulla fanno per respingerlo. Egli nulla potrebbe, se gli uomini non gli rendessero facile il gioco. Egli nulla potrebbe, se trovasse barriere molto resistenti; trova, invece, fuscelli, che ogni filo di vento può sradicare. Le querce sono poche: solo quelle che resisteranno fino alla fine.

Piccoli cari, siate querce e non temete: il vostro grande dolore sarà quello che condividerete con Gesù. Se il mondo prosegue questa folle corsa molti dovranno ancora soffrire, molti venire scalzati ed andare in rovina. La responsabilità del disastro è da attribuirsi agli scandali che inducono al male i più giovani, i più fragili. Nessuno, che dia scandalo, sarà risparmiato: ricordate bene le parole di Gesù, tenetele bene a mente.

Siate mirabile esempio di fedeltà alle Leggi sante e dite pure con chiarezza ciò che è giusto dire; non temete di proclamare la verità, di proclamarla davanti al mondo, chiamandola col suo nome.

Non lasciatevi suggestionare dagli esempi che vedete intorno a voi. Guardate a me, piccoli miei, e lasciatevi condurre per mano: il terreno è viscido e scivoloso, ma Io vi tengo saldi, Io vi offro la mia corona, la mia medaglia. Tenetele sempre con voi; stringendole, vi parrà di sentire il calore delle mie mani. Vi proteggerò, figli cari; andate, però, in giro ben muniti di, sante, difese.

Le prime siano un cuore aperto alla rugiada Divina e una mente ben illuminata dalla sua luce; poi, le altre, che vi ho indicato.

Vedo che alcuni di voi si accostano ogni giorno più volte, degnamente, alla SS. Eucarestia: li lodo e li benedico. Quel cibo, santissimo, sarà la vostra forza in ogni insidia, sarà la corazza, invulnerabile, che terrà lontano il terribile nemico che ora si è scatenato con massima furia e che può molto dove trova muri sgretolati e cadenti. Nulla, invece, può lo schiavo davanti a fortezze, ben difese, con mura solidissime e sentinelle sempre all’erta. I peccati sono le brecce; i peccati, a seconda della loro gravità, indeboliscono le difese, fino a renderle proprio nulle.

Piccoli miei, prima di tutto detestate il peccato, combattete il peccato, specialmente, quello abituale; è inutile che teniate tra le mani il Rosario, che teniate sul cuore la mia medaglia, se non vincete il peccato. Esso nuoce a voi stessi ed attira il castigo su tutta l’Umanità. Come più volte vi ho detto, siete un corpo, unico, con tante e tante membra; se una di queste soffre, langue tutto intero l’organismo. L’amputazione delle membra cancrenose è già iniziata; solo ad operazione compiuta il resto del corpo continuerà a vivere una vita nuova. Le parti malate non ci saranno più e tutto tornerà a vivere in una nuova giovinezza.

Piccoli miei, ogni giorno sarò con voi. Ogni giorno la Mamma vi porgerà la sua carezza. Ogni giorno, quando ella smetterà, sentirete quella, soavissima, di Gesù stesso.

Gioite ed attendete.

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Maria Santissima