Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

13.12.96

 

 

Amici, che avete scelto il mio Cuore come dolce rifugio, vivete nella mia pace questo tempo, grandioso. Vi dono la mia pace e tutte le delizie ad esso connesse; non lasciatevi tentare, non lasciatevi nemmeno turbare dalle insidie del maligno che vuole togliervi la gioia del cuore. Alcuni di voi si sentono indegni di tanti doni, alcuni guardano con timore alle proprie imperfezioni, si vedono opachi, confrontati alla perfetta trasparenza del mio cristallo. Amati, vi conosco nel profondo del cuore: nessun uomo sulla terra può ritenersi degno dei doni, che da me riceve, nessuno può dire che li riceve per merito e non per grazia. Io, Io, Dio, sono l’Amore che vuole sempre donare, solo donare; in me c’è la più grande ricchezza che vuole arricchire ogni uomo. Gioite, mie creature dilette, gioite e non rattristatevi: ho progetti di vita per voi, non di morte; ho progetti di grande gioia, duratura. Queste, che ora vi faccio godere, sono stille, minutissime stille.

 

 

Sposa amata, anche questo giorno, che sta per aprirsi, ti porta i miei, grandi, doni, i miei, nuovi, doni: tu hai scelto il mio Cuore come dolce dimora. In esso è contenuta ogni ricchezza, in esso è contenuta ogni delizia. Amata, per chi è tutta questa ricchezza? Chi la deve godere, se non le mie creature predilette? Per chi sono le grandi delizie, se non per ciascuna di esse?

Hai scelto, piccola, un regno, sconfinato, un regno, luminoso di infiniti raggi. Mai finirai di conoscerlo e di gustarlo, perché le mie delizie non durano un giorno, non durano un tempo limitato, ma proseguono per l’eternità.

Gli uomini, stolti, lasciano la felicità eterna per stringere nella mano una moneta falsa e pensano, si illudono di poter con essa acquistare qualcosa; ma è tutto un inganno della bestia orribile. Tra gli uomini di questo tempo ce ne sono di stolti! Sono tanti e di tale stoltezza che pare impossibile che siano potuti precipitare così in basso. Qualcuno giustificherà questa caduta, attribuendo tutta la responsabilità ad un nemico molto abile, agguerrito e ben armato; Io, Io, Dio, vi dico che il nemico, certo, agisce con estrema arroganza, ma ottiene grandi risultati solo perché l’uomo si assoggetta a lui, lo asseconda, lo segue, lo ascolta, si lascia sedurre. Egli è il più astuto seduttore; ma l’uomo ha ciò che occorre per vincere.

Questo è il secolo del maligno ed egli opera con forza per sedurre il mondo; molto ha ottenuto, molto continua ad ottenere, perché i cuori si sono raffreddati, le menti sono sature di pensieri vani e di preoccupazioni inutili. Può molto dove molta fragilità e debolezza regnano: nulla potrebbe, se gli uomini avessero scelto me, Dio, come loro rifugio sicuro. Per accedere ad un regno di massima felicità, nel quale Cielo e terra si uniscono nell’esultanza e nel godimento dei doni più sublimi, occorre un po’ di sacrificio e il sacrificio, che chiedo, è la perfetta fedeltà a me. Non desidero che gli uomini scendano ad alcun compromesso col male. Sposa cara, vorrei che i miei quattro uditori, veramente fedeli, capissero che occorre agire sempre secondo la mia volontà per avere dimora, stabile, nel mio Essere. Nessuno s’illuda, amata, nessuno faccia progetti di gloria, se continua ad immergersi nello stagno, melmoso, del peccato: bisogna che le ali siano ben robuste per volare in alto. Si possono toccare le vette più sublimi proprio in questo tempo di grazia, se si segue la via, luminosa, da me tracciata.

Ripeto ciò che già prima più volte ho detto ai miei fedeli: non sono le lunghe preghiere né i duri digiuni né le severissime penitenze che dànno accesso al mio Cuore; è l’amore. L’amore possiede la chiave che può aprire il Santissimo rifugio. A che servono le lunghe orazioni che scaturiscono da un cuore arido ed egoista? A che può giovare un duro digiuno, se esso non è gradito a me e non produce alcun merito? A che serve la severa penitenza se non a rendere ancora più facile il compito al nemico? Se un cuore è pieno d’amore, se l’azione è compiuta in modo da essere sempre di mio gradimento, allora, solo allora vi è merito e anche un semplice sospiro è merito, anche una silenziosa lacrima è grande merito, anche la più semplice preghiera diviene uno splendido atto d’amore a me accetto. Quando, però, vedo tanta malizia e un groviglio di sentimenti negativi che si rivolgono verso il prossimo più prossimo, quando vedo nel profondo inganno e falsità, come posso accettare la preghiera, accogliere il sacrificio? Giro, invece, la faccia e non ascolto.

Miei piccoli, quanti sono pieni di illusioni, quanti si credono già giunti al traguardo, ma non sono ancora partiti! Guai ai presuntuosi, guai ai superbi, guai a coloro che s’immergono, profondamente, nello stagno, limaccioso, del peccato e si sentono mondi e degni del Paradiso: costoro imitano i Farisei che, per essere perfettamente ossequienti alle leggi, credevano di essere i primi e molti di loro neppure per ultimi sono entrati.

Sposa cara, il mio ritorno sarà pieno di sorprese, certo. Lo ripeto: sarà inaspettata la mia venuta nel mondo in vesti umane e sarà grande sorpresa constatare che molti, che tutti si pensavano già pronti, ai primi posti e sulle poltrone più comode, neppure un umile sgabello avranno!

Siate umili, miei piccoli! Siate umili davanti a me: battetevi il petto, pieni di dolore, anche per le minime mancanze, anche per quelle che non emergono alla luce della coscienza. Questa è la via della perfezione: riconoscere sempre il proprio nulla per potersi poi rifugiare nel mio tutto.

Amata sposa, nel mio regno nessun superbo ci sarà, nessun prepotente, nessun presuntuoso, egoista, nessun malizioso né invidioso né arrogante. I cuori puri regneranno: più puri saranno, più alta la dignità che avranno.

Resta anche in questo giorno, serena, nel mio Cuore. Non tremare per un nonnulla: Io sono con te, piccola mia. Io, Io, Dio, sono con te: di chi puoi avere paura?

Anche oggi la mia gioia riempirà la tua, faticosa, giornata. Offri i miei doni ai piccoli, che ti ho affidato. Da’ loro il mio sorriso e fa’ capire, con semplice linguaggio, quanto Io li ami e come desideri che ciascuno di essi sia felice!

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

13.12.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, non sforzatevi di cercare ciò che dovete fare per essere graditi a Dio: egli stesso vi mostrerà ciò che desidera da voi. Vivete sereni, vivete in pace, operando ciò che vi viene comandato.

Vedete, piccoli cari: ogni giorno, nell’obbedienza e nella docilità, voi percorrete un tratto di strada luminoso e lo fate percorrere anche agli altri col vostro esempio silenzioso. Siate lampada per i passi dei fratelli. Siate calore che li aiuta, che li scalda in questo tempo di grande gelo. È in atto un terribile periodo di glaciazione spirituale; sta a voi far sciogliere il ghiaccio che avete intorno.

Non preoccupatevi di quello lontano, non guardate al lago gelato che è tanto, tanto distante da voi; guardate bene: avete tanti ruscelletti intorno che hanno le acque gelate. Spezzate quel ghiaccio col fuoco dell’amore, con la fiamma che si sprigiona dal vostro cuore, tutto donato a Dio. Egli, ogni giorno, vi offre un compito, da assolvere. Quello dovete fare, bene, non altri!

Voi pensate: “Lo capisco o non lo capisco ciò che devo fare?”

Certo che lo capite, non fatevi alcuna preoccupazione del genere: se Dio vuole qualcosa da voi usa, certo, un linguaggio adatto alle vostre capacità. Si esprime con molta chiarezza Gesù: non capisce solo colui che non vuole capire; non intende solo colui che non vuole intendere.

Vi dico di vivere sempre nella pace e nella gioia, senza complicarvi la vita, ponendovi problemi inutili.

Lasciatevi guidare come scolaretti che imparano ogni giorno qualcosa di nuovo, qualcosa di bello; la vita, figli cari, va costruita, vivendo, adeguatamente, intendo secondo Dio, ogni istante.

Nessuno pensi specialmente in questi tempi, così grandiosi, di lasciare andare in futilità l’attimo fuggente per poter poi recuperare tutto insieme. Chi ragiona in tal modo va lentamente, ma inesorabilmente, verso la rovina.

Piccoli amati, come vedete, Gesù mi permette di venire ancora tutti i giorni: vuole che la Mamma stia accanto ai figli in un tempo così decisivo e pericoloso.

Io vengo a voi, piena di allegrezza, perché so che le mie parole vi portano sollievo, asciugano le vostre lacrime, rafforzano la fede e lasciano spalancate le porte della speranza.

Verrò, figli cari. Verrò, perché Gesù lo permette ed Io vedo che l’ultimo tratto di percorso è duro: vi aiuto a percorrerlo con meno fatica.

Come faccio Io con voi, fate anche voi coi fratelli, con tutti, con quelli più amabili come con gli altri. Alleviate fatiche e offrite consolazioni. Quello che offrite vi verrà offerto; quello che negate vi verrà a mancare. Date molto; siate generosi e sarete premiati, adeguatamente; Gesù viene preceduto da doni a non finire: li distribuirà, però, solo a coloro che li hanno meritati.

Piccola mia, come vorrei che nessuno se ne andasse sospirando, a mani vuote! Come vorrei che questo mai accadesse!

Unisci le tue suppliche alle mie affinché tante, tante grazie piovano su questo, misero, mondo!

La dolce Lucia è accanto a me.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

                                                                                 

                                                                                              Maria Santissima