Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

16.12.96

 

 

Eletti, amici fedeli, vivete nella pace, nella gioia del cuore questi giorni così significativi per la vostra vita, per quella dell’Umanità intera. Amati, quante volte vedo nel cuore vostro agitazione, impazienza, desiderio che tutto giunga, rapidamente, a conclusione. Io, Io, Dio, vi chiedo di fare come la diligente ricamatrice che opera con molta lentezza e molta perfezione: conta i fili, sui quali deve porre il suo ricamo, esamina con grande cura ogni cosa e procede, sforzandosi di essere attenta al particolare ed all’insieme; non ha smania di finire, desidera, invece, che l’opera proceda al meglio. Piccoli cari, liberatevi dalla vostra impazienza e non continuate a chiedervi: “Cosa avverrà? Quando? Come? Prima di...? Dopo di...?” Vivete sereni, vivete in letizia, cercando di fare bene, bene ogni cosa che fate. Nessuno può conoscere con precisione assoluta né i tempi né i modi: Io non lo desidero, Io Dio non lo voglio.

 

 

Sposa amata, ti basti la gioia infinita di vivere nel mio Cuore; godi questa ed opera secondo il mio volere in ogni momento. Il lavoro che stai facendo è buono, la strada che stai percorrendo è luminosa; non ti porre problemi che non esistono né dilemmi che non servono. Ciò che devi fare o che devi evitare te lo indico ogni giorno. Non preparare progetti; prosegui, come un bimbo guidato dalla mamma.

Proseguite tutti, piccoli miei, con attenzione precisa alle mie parole: quelle che vi porgo mai sono troppe né vi è una sola virgola in più o in meno. Allorquando ripeto lo stesso concetto più volte significa che non è stato ben compreso né ben approfondito; voglio che, invece, sia afferrato a fondo perché molto importante.

Anche Io, Io, Dio, sono come una ricamatrice che opera con pazienza, senza fretta e, punto dopo punto, procede in perfezione. Quando il ricamo è terminato, solo allora se ne può cogliere lo splendore e vedere ogni particolare.

Piccoli amati, seguite me, imitate me. In tutto quello che fate cercate di non distogliere gli occhi dal vostro Maestro che vi sta guidando verso la meta più sublime che mai l’Umanità abbia potuto raggiungere.

Piccola sposa mia, come vedi mai chiedo troppo; ma non passa giorno che Io, Io, Dio, non chieda qualcosa di particolare. Così è. Così sarà. Sto operando con grande potenza le rifiniture di quest’opera, che vedrete tra breve compiuta. Voi siete i miei, preziosi, cooperatori. Non ho rivelato, nemmeno ai prediletti, esattamente come si svolgeranno le cose: nascondo, perché è bene per voi che non conosciate. Vi tengo all’oscuro perché non vi turbiate prima del tempo, inutilmente: il bimbo, che ha la madre accanto, non deve gemere né preoccuparsi di nulla; ella lo accoglie dolcemente tra le sue braccia, quando c’è un passo scabroso da percorrere e mai gli fa mancare il suo sorriso e la sua dolcezza, quando ciò che accade intorno lo spaventerebbe. Guai se il piccolo sapesse tutto prima: proverebbe paura e sgomento.

Quando, invece, lo saprà, perché lo vivrà, tutto passerà in un attimo. Tutto sarà passato, quando si sarà reso ben conto dei fatti. Non siate, quindi, impazienti, miei diletti. Il sole si alzerà, il sole tramonterà; ci saranno ancora albe e tramonti, fino al giorno nel quale vi sarà una strana alba, visibile da tutti, alla quale però non seguirà un tramonto: sarà luce, sempre più luce, fulgore luminoso, fulgore luminosissimo! Sul mondo, sbalordito e sconcertato, abituato a vedere sempre le cose ordinarie svolgersi nel modo ordinario, pioverà una nuova realtà, visibile, visibilissima, sensibile, sensibilissima. Nessuno resterà scettico, nessuno incredulo, perché tutto sarà evidente e comprensibile.

Oggi, sposa amata, ho parlato ai cuori ed alle menti con sussurri dolcissimi, con tenerezza di Padre che annuncia ai figli una grandiosa notizia, alla quale essi non sono preparati, tanto è grandiosa ed imprevedibile; domani mostrerò ai fedeli che mi hanno creduto e seguito la piena realizzazione del progetto, splendido, davanti agli occhi stupiti degli increduli, stolti, che hanno sempre sorriso e deriso.

Sposa mia diletta, ripeto ciò che ho ribadito già più volte: chi non crede ai messaggi, chi non accoglie questa grazia, stupenda, del mio Amore non verrà accolto nel mio regno, perché i tempi sono durissimi ed è assai facile perdersi, se si vuole procedere da soli con superbia e presunzione.

Se ho aperto canali nuovi, straordinari, significa che era necessario farlo, perché quelli ordinari non venivano utilizzati sufficientemente. Cercate sempre, figli cari, di sforzarvi di comprendere la mia logica; non seguite sempre la vostra di piccoli che non possono andare al di là di un esiguo orizzonte. Vi dico, continuamente, di guardare con gli occhi del cuore e della mente sempre il mio volto. Mai distogliete lo sguardo da me: se vedo molta attenzione e molto zelo, lascio trasparire sempre nuovi aspetti della mia logica affinché le creature capiscano bene e aiutino gli altri a fare altrettanto.

Conducete per mano i ciechi docili e parlate con l’esempio ai sordi che stanno attenti al vostro dire; portate tutti a me che uso un linguaggio adatto ad ogni uomo, facile da comprendere. Ognuno sappia che il tempo è vicino. Non accadranno fatti più strepitosi di quelli che già stanno accadendo, prima del momento, già stabilito, nel quale tutto sarà nuovo, tutto diverso, tutto inimmaginabile, quasi incredibile. Non si giunga, però, a quel momento come insensati che nulla hanno capito, nulla veduto, nulla udito. Concedo luce a chi la desidera, un udito attento a chi lo chiede, un’energia adeguata a chi mi supplica di ottenerla.

Dono, largamente, a chi mi chiede, a chi anela a me, mi cerca, mi vuole seguire, docile e, docile, si piega al mio comando. Uso l’infinita, mia, misericordia verso gli uomini di buona volontà; ma chi mi ha girato la schiena, chi mi ha estromesso dalla sua vita, chi ha osato scagliarsi contro di me, come nemico, ebbene, ebbene, sposa mia cara, costui, che mai mi ha cercato seriamente, mai mi avrà! Chi ha lasciato passare il momento, propizio, i momenti, favorevoli, non ne avrà altri! Sia ben conosciuta questa mia parola: presto avrà il suo compimento!

Piccola sposa amata, in questi giorni ti chiedo qualche sacrificio in più, qualche pena supplementare; offrimi tutto, senza chiedere, con pazienza ed umiltà.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

16.12.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Miei piccoli, nessuno conosce bene i tempi ed i modi che Dio ha stabilito per realizzare e completare il suo piano. Egli, certo, ha stabilito un momento, ma lo tiene nascosto, un modo, ma non lo rende noto. Gli uomini con il loro comportamento possono anticipare o posticipare di un po’. È sempre la grande misericordia Divina che opera, volendo che tutti gli uomini abbiano la possibilità di giungere a salvezza.

Quante volte vi odo implorare l’Altissimo affinché ponga fine al male che ha investito, così violentemente, la società!

Gesù, figli amati, non è sordo alle vostre preghiere né cieco davanti ai fatti; se tarda, dovete sempre essere convinti che lo fa per il grande Amore che ha verso l’Umanità intera e verso ogni singolo individuo. Egli vorrebbe che nessuno si perdesse, ma non impone il bene; mette solo l’uomo nella condizione di compierlo, spontaneamente, senza coercizione. Lo mette in tale condizione; poi, attende, attende un pochino perché la creatura comprenda bene ed obbedisca.

Pensate ad un buon maestro che ha davanti tanti e poi tanti scolaretti, discoli e lenti nel comprendere: egli spiega, rispiega, ripete; poi, attende che ciascuno rifletta bene su quello che ha imparato. Solo quando è certo che la lezione è stata ben assimilata, fa un accurato esame per vedere la diligenza del discente, il suo impegno; vuole, quindi, raccogliere i frutti del suo lavoro.

Occorrono pazienza ed attenzione: ogni piccolo deve essere messo in grado di superare la prova; diversamente, la colpa non ricadrebbe sul discente, ma sul docente. Ebbene, figli cari, l’Umanità, così ribelle e disobbediente, rappresenta tutti quegli scolaretti così discoli e disattenti. Il Maestro è Gesù che sta ripetendo, continuamente, la lezione a tutti: si avvicina, pazientemente, ad ogni uomo e gli parla, gli spiega, insiste, finché è ben convinto che possa averla ben assimilata.

Questo, figli cari, questo processo è già stato quasi ultimato. Concluso questo, in ogni parte del mondo aspetterà un minimo tempo per dare a ciascuno possibilità di riflessione ed approfondimento personale; quindi, ci sarà l’esame, esame singolo e collettivo e sarà la fine.

Piccoli cari, ciascuno, quindi, deve affrettarsi ad assimilare ciò che ha ascoltato, trasformarlo ogni giorno in vita vissuta e dare anche silenziosa testimonianza agli altri. Non basta, figli cari, ascoltare, attentamente; occorre mettere subito in pratica, giorno dopo giorno, istante dopo istante, quello che si è appreso. Non vi date pensiero per gli altri: ognuno ha in mano gli strumenti che gli servono. Badate a voi stessi, anzitutto, e pregate, incessantemente, perché tutti i dormienti, gli scettici, i dubbiosi si muovano in modo tale che l’esame non li colga impreparati e di sorpresa. Fatto questo, procedete in pace, col cuore sereno e lo spirito elevato a Dio. Il tempo scorrerà rapido e voi giungerete presto al traguardo, che volete raggiungere. Seguite, docili, docili, le mie parole e nulla temete.

Vi amo. 

Ti amo, figlia carissima.

 

                                                                                              Maria Santissima