Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
19.12.96
Eletti, amici
sinceri, ecco che il tempo è giunto; è giunto, amici cari: è questo di oggi.
Voglio compiere il mio progetto su di voi. Voglio compiere il mio progetto sul
mondo intero. Questo è il momento scelto dal Padre, questo, per fare al suo
popolo la più grande sorpresa. Mai nella storia umana è accaduto ciò che sta
per accadere: gli uomini rimarranno stupiti e disorientati davanti alla mia,
grande, potenza. Ho chiesto fiducia, ho chiesto obbedienza, ho chiesto fedeltà
assoluta. Voglio offrire le cose mai offerte, voglio che questo memorabile
tempo sia la più grande svolta della storia umana. Cari amici, sto completando
l’opera, sto ultimando il mio disegno e giorni di grandi cose saranno questi,
giorni nei quali gli uomini credono di realizzare i loro piani, invece, per mio
volere, vanno ultimando i miei.
Sposa cara, esulta,
esulta di gioia in questo giorno: ti offro ancora per breve tempo la
possibilità di servirmi. Non temere, per le parole che ti dico, sposa, non
temere: dico questo, perché i tempi si stanno chiudendo e con essi tutta la
storia precedente dell’Umanità. Il sipario lo chiudo con le mie stesse mani.
Tutto è, ormai, deciso: la nuova scena avrà uomini nuovi; la vecchia
tramonterà, portando con sé i suoi protagonisti.
Il passato sta
tramontando, completamente; l’Umanità ora è davanti a me e ciascun uomo deve
rispondere del suo operato. È iniziato ora il tempo senza tempo: vi trovate
immersi in una realtà, nuova, che sboccerà da un giorno all’altro, dopo essere
stata in gemma per molto.
Preparati, sposa dolce,
a vivere sempre con me, amata, sempre intimamente legata al mio Cuore, diletta,
ma in un mondo assai differente. Più volte ti ho detto che la tua luce brillerà
al momento da me scelto: sei la mia, piccola, perla che ho tenuto gelosamente
nascosta nello scrigno prezioso. Così è piaciuto a me e così è piaciuto a te,
fedele. Tra poco non sarà più così. Non devi tremare, per questo: sempre
resterai in me, ma non più nascosta; voglio mostrare ai grandi, senza luce, lo
splendore delle mie piccole stelle, luminosissime. Lo mostro, però, in un tempo
nel quale nessuno potrà più nuocere, ma tutti devono solo contemplare le mie
meraviglie, quelle che ho operato nel pieno nascondimento. Vedranno solo gli
occhi degni di vedere; saranno resi ciechi quelli che sporcano e profanano solo
con uno sguardo. Sì, sposa cara, voglio aprire lo splendido scrigno, che tengo
gelosamente chiuso, voglio che gioisca il mondo che ha compreso, che gioisca a
fondo, vedendo le pietre assai preziose che essi avevano davanti, di cui mai hanno
afferrato il vero valore. Gli oggetti più preziosi Io, Io, Dio, sono solito
mostrarli in ultimo, quando gli occhi, senza velo, sono in grado di coglierne
tutta la bellezza.
Amata sposa, i
giorni della grande felicità sono ormai giunti, i giorni del grande oblio
incedono per chiudere e sigillare un passato da dimenticare. Non temete, miei
amati, non temete, miei fedeli: ciò che ora vi fa soffrire non esisterà più;
anche il ricordo sarà sparito e neppure le ceneri resteranno. La gioia che
offro deve essere gioia pura, gioia totale. Date ogni cosa a me: Io, Io, Dio,
la renderò bella ed armoniosa; Io farò la grande trasformazione esterna, simile
a quella che ho operato nel vostro profondo. Questo è tutto tempo mio: l’opera
dell’uomo serve a me e le intenzioni degli uomini – sia quelle volte al bene
sia quelle volte al male – serviranno al compimento del mio piano. Ognuno
riceverà secondo ciò che ha operato, ma anche secondo ciò che ha pensato di
operare: l’azione è sempre preceduta dall’intenzione. Nel valutare terrò sempre
conto di entrambe. Scruto il cuore di ogni uomo e penetro, profondamente, nel
pensiero: so quello che ciascuno è disposto ad offrirmi e so fino a dove posso
spingermi nel chiedere. Leggo nell’intimo la disponibilità. Scricciolo amato, nel
momento in cui ti parlo Io sono dentro ogni tua fibra e la permeo di me stesso;
sento l’ardente amore e la piena disponibilità di ogni tua cellula
all’obbedienza, alla perfetta sottomissione. Se ti chiedessi la vita – il bene
che è più prezioso per ogni uomo – tu non esiteresti un attimo a donarmela. Tu,
diletta, non hai parlato; Io, Io, Dio, nemmeno te l’ho chiesta, ma conosco il
tuo pensiero nascente, mi è nota ogni tua intenzione, prima ancora che si
manifesti.
Sposa amata, so chi
mi è fedele, pronto e disposto a tutto; so chi, invece, mi chiederebbe infiniti
perché. Ebbene, chiederò in questo ultimissimo tempo ai miei fedeli di mettersi
in condizione di offrirmi tutto, tutto, tutto nell’intenzione, nella
disposizione, senza “ma” e senza “se”, senza “perché” di alcun genere. Ci
saranno tra costoro alcuni, ai quali chiederò veramente, altri, dai quali nulla
pretenderò: mi basterà l’intenzione, piena. Questa sarà stimata come opera
compiuta.
Piccoli cari, siate
veramente tutti abbandonati a me. Vi chiedo il totale abbandono, la piena
disponibilità: voglio poter contare su ciascuno al cento per cento, non al
cinquanta per cento.
Il motivo di questa
mia richiesta deve restare per ora ben nascosto; lo rivelerò al momento
opportuno.
Siate docili al mio
volere, sappiate entrare nella mia logica e dimenticate la vostra di uomini.
Non è certo facile
quello che vi chiedo. Siate disposti a darmi tutto di voi stessi. Non vi ho
detto che sicuramente ve lo chiederò; vi ho chiesto solo di darmi la piena
disponibilità di agire su di voi a mio piacimento. Voglio un sì, generoso,
voglio un sì, totale, che voi dovete offrire solo a me nel fondo del vostro
cuore, nel fondo della vostra mente. La risposta la capirò da solo. Non mi
servono parole, non ho bisogno di sentire vane chiacchiere: scruto nel profondo
e capisco.
Sposa amata, non ho
parlato per te: il tuo sì l’ho colto sin dal primo istante, pieno, completo,
totale. Desidero che anche coloro che tu, per mio ordine, hai preso per mano si
uniscano a te anche nell’obbedienza totale, senza esclusione di nulla.
Agirò sui
disobbedienti, sugli indocili, sui ribelli con grande potenza, grazie al sì di
pochi, al sì, totale, dei miei fedelissimi. Per l’obbedienza completa di pochi,
godranno molti, se lo vorranno.
Sposa amata, l’aurora
sorge per annunziarti un altro, grande, giorno d’Amore. Resta, felice, in me,
come sposa che ama le braccia amorose del suo sposo. Esulta in me, solo in me:
sono gelosissimo delle mie perle e nessuno deve contemplarle prima del tempo,
da me stabilito. Resta in me, diletta: voglio accrescere il tuo splendore e
prepararti per il giorno, ormai vicino, della gloria con me.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
19.12.96
La Mamma parla
agli eletti
Piccoli tanto amati,
Gesù più volte ha ripetuto di non fare progetti per il futuro che abbiano un
fine di profitto egoistico. C’è chi cerca ricchezza da aggiungere a ricchezza,
chi gloria umana, chi maggiore cultura per strabiliare il mondo; ebbene,
bisogna che gli uomini rinuncino a questi progetti, perché questo è il tempo
specialissimo, nel quale occorre porsi al servizio del piano Divino o volenti o
nolenti.
Chi crede di
preparare qualcosa per sé, a proprio vantaggio, ben presto si accorgerà, invece,
di stare in posizione assai diversa: la sua fatica sarà utilizzata per fini
diversi che nemmeno lontanamente aveva calcolato.
Sì, figli cari,
questo tempo, più che mai, appartiene a Dio. Chi lo volge al suo servizio ne
avrà grande ricompensa; ma chi si adopera contro di lui, per fini personali,
non raggiungerà lo scopo prefissato, anzi, si accorgerà di aver faticato per il
fine opposto.
Ogni progetto
ambizioso, ma contro Dio si risolverà in un clamoroso fallimento: la fatica del
malizioso arricchirà il giusto e il sudore dell’iniquo aumenterà i beni dei
dimenticati. Chi crede di lavorare per sé dovrà lasciare tutto agli altri, ai
prescelti da Dio, che solo col loro amore, la loro obbedienza, nel riposo e
nella letizia erediteranno i beni accumulati con ingiustizia.
Figli cari, non
progettate se non di servire Dio con tutte le vostre forze e offrite i beni che
avete anche ai bisognosi. Fateli godere insieme a voi. Non chiudete ad essi la
mano, date con larghezza; aprite il vostro cuore al misero e avrete il centuplo
da Dio in beni, gioia, pace ed Amore.
Vedete quanti sono i
ricchi che nascondono il loro tesoro per non farlo scoprire ad alcuno?
Ebbene, questi beni
verranno alla luce, tutti! Ciò che è nascosto sarà manifesto e le ricchezze,
celate per egoismo, verranno poste a disposizione di tutti i bisognosi. Ne
resterà privo colui che le ha accumulate: l’avaro arricchirà molti contro la
sua volontà!
Questo il tempo del
capovolgimento. Questo è il tempo dei più grandi mutamenti. Preparatevi a
vedere le meraviglie di Dio, in atto, comprensibili da tutti coloro che fino a
questo momento sono stati scettici: Dio aprirà le menti più chiuse per far
comprendere le grandi verità. Chi crederà e muterà vita potrà accedere alla
salvezza, dopo aver percorso la lunga strada della grande purificazione.
È gioia per i
gioiosi, è esultanza per gli esultanti, è pace per gli operatori di pace, è
giustizia per coloro che l’hanno amata; ma guai a coloro che hanno dato dolore,
solo dolore, provocato danno, solo danno; guai a chi ha tolto la pace e negato
la giustizia: questo è il momento del resoconto finale!
Ecco: come la
giornata volge al tramonto, così la scena umana volge al termine, dopo secoli e
millenni. Avverrà qualcosa, che molti aspettano, ma che i più temono.
Siate sereni,
piccoli miei, e pregate, incessantemente.
Vi
amo. Ti amo.
Gesù.
Maria Santissima