Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
22.12.96
Eletti, miei
fedeli, guardate pure con gioia lo scorrere del tempo. Guardatelo, cantando le
mie lodi, operando secondo il mio volere, amando col mio Amore. Gioia sia ogni
attimo di vita, letizia ogni vostro sospiro, perché Io colgo tutto e preparo a
voi ed al mondo una grande sorpresa. Amati, nulla avviene a caso; ciò che
accade in questi giorni vi può guidare a comprendere quale progetto stia
dispiegando su voi e su tutta l’Umanità. Ogni giorno di vita, che vi concedo, è
pieno dei miei messaggi: vi parlo con la luce che sorge; vi parlo con la
pioggia che cade; vi parlo con la brezza leggera che vi accarezza; vi parlo
attraverso i fratelli, che incontrate, attraverso gli amici che vi stanno
vicino; vi parlo nel silenzio raccolto della vostra camera; vi parlo, anche
quando siete nella folla. In ogni istante sono con voi.
Sposa amata, diletto
fiore, che ti sei riempito di molti boccioli, resta in conversazione con me;
resta, piccola mia, mi piace parlare, intimamente, con le mie creature
predilette. Come sono rimasti in pochi coloro che conversano con me! Gli uomini
di questo tempo parlano, parlano, dicono tante cose fra di loro; ma quanti sono
quelli che vivono con me?
Ti risparmio la
risposta, amata. Te la porgo Io stesso: sono pochissimi. Il mondo con le sue
luci, fittizie, con il suo clamore, assordante, col suo fare, insidioso, si è
attirato l’attenzione e l’interesse delle mie amate creature. Esse non hanno
orecchie che per udire ciò che esso declama; esse non hanno occhi che per
vedere ciò che viene mostrato. Quanti idoli, nuovi, sorgono ogni giorno! Essi
hanno preso il mio posto! Voglio, sposa mia, voglio parlare ai figli del mio
Cuore; ma essi, ormai, non mi ascoltano più: sono intenti ad udire ben altre
voci. Voglio mostrare, diletta mia, le mie meraviglie; ma essi non le guardano
più. Ben altro attira la loro attenzione: sono cose luccicanti, sono strani
effluvi, inebrianti, sono matasse, infinite, di parole che si dispiegano sotto
i loro occhi incantati. In questo contesto quale posto ha Dio, quale posto ho
Io, Io, Dio, e quale avrò nel prossimo futuro? Nei cuori non c’è Dio, nelle
menti non c’è Dio, nelle azioni non c’è Dio, nei progetti non c’è Dio: Io, Io,
sposa amata, sono morto in molti cuori!
A che servirebbe
continuare a parlare a lungo? Ancora a lungo? Perché attendere per vedere
miglioramenti? L’uomo del grande benessere non migliorerà: occorre togliergli
il palazzo e lasciargli la casa; se non basta, occorre togliergli la casa e
lasciargli solo un misero rifugio. Sposa amata, ho tolto, per grazia e per
misericordia, il superfluo a molti, ma non ho ottenuto risultati rilevanti. Ho
tolto parte del necessario, ma non ho notato cambiamenti notevoli. Proseguirò
su questa strada ancora per qualcuno; ma la scissione, ormai, è netta: ognuno
ha scelto. Ti dico, con immenso dolore, ti dico che pochi sono quelli che hanno
scelto me! Mille sono gli interessi degli uomini: Io, Io, Dio, sono l’ultimo!!!
Vedo il viso tuo,
tristissimo: non puoi capire, non puoi pensare che ci sia un uomo che possa
vivere senza di me nel cuore e nella mente. Un terribile nemico ha agito da
tempo; ora, poi, si è preparato un trono sulla terra e regna, sovrano, sui miei
figli, detta leggi, pronuncia sentenze, prepara progetti, guida alle scelte,
detta ogni cosa che gli uomini devono fare.
Anche i miei
consacrati lo ascoltano; prestano a lui molta attenzione e per me non trovano
un minuto di tempo: pregano, ma fiaccamente; agiscono, ma non secondo la mia
volontà; si muovono con noia, obbediscono poco, non amano, non ascoltano col
cuore la mia parola, ma la fanno passare attraverso il labirinto della loro
mente superba e travisano il senso del mio dire.
Se parlo nel
profondo del loro essere, essi non prestano attenzione a me, seguono il filo
del loro ragionamento, si dànno sempre ragione e ciò che dico si perde nel
nulla. Non sono, sposa, amate le mie parole, che hanno importanza per molti, ma
quelle dei loro simili: gli uomini di questo tempo sono ebbri di chiacchiere.
Osserva con me, mia diletta, cosa accade in una giornata di un uomo comune;
seguilo nel suo movimento: egli spreca fiato da mattina a sera, dice tante
cose, pensa poco, riflette ancora meno, prega quasi niente. Ebbene, come si
presenterà costui all’incontro con me? Ho chiesto di parlare poco, pensare e
riflettere a lungo, pregare, continuamente, per non cadere in tentazione!
Sposa amata, il
nemico dell’uomo sa quando coglierlo di sorpresa per farlo cadere. Il suo trono
è al centro di questo mondo di consumi e di degradazione; è servito da molti
servitori che eseguono a puntino la sua volontà. Gli oppositori quasi non
esistono. I miei servi si sono nascosti per paura e per vergogna; dicono sempre
sì, qualsiasi infamia si proponga. Anche nell’insegnare i miei precetti sono
accomodanti: “Se vuoi. Se puoi. Non importa… Dio ha pazienza… Non ti
preoccupare. In fondo l’uomo è fatto così; non riesce, è debole… Dio perdonerà.
Va’ avanti… Non ti preoccupare. Tutto andrà per il meglio”.
Intanto, l’enorme
valanga del male continua a travolgere, a schiacciare, a rotolare,
ingrossandosi. Il mondo acconsente e tace; il nuovo re sorride, soddisfatto:
gli uomini, creati da Dio per Dio, sono asserviti ai suoi piedi e già sta
annunciando ai servitori la sua, indiscussa, vittoria.
Tra le mura sante
sta per trionfare il mio grande nemico perché ha trovato appoggio e
condiscendenza. Tra breve, lo vedrete troneggiare anche lì. Non tremare, mia
amata sposa, non gemere per questa situazione, che già ti avevo preannunciato.
Neppure tremi il mio piccolo gregge che vede, pronti ovunque, ferocissimi lupi
dalle fauci spalancate!
Ecco: il vostro
Signore viene e al suo passaggio scompariranno trappole e tranelli, nemici e
loro collaboratori. Al mio comparire scomparirà dalla terra ogni traccia di
lerciume: ne ripulirò ogni angolo, così, come fa la massaia con la sua casa,
quando deve accogliere ospiti tanto attesi.
La terra diverrà un
giardino fiorito, profumato, ordinato e lindo. La scuoterò con forza, come si
fa con una tovaglia, dalla quale si vuole togliere anche la minima briciola.
Poi, sposa diletta, la purificherò ben bene con acqua e fuoco: profumerà di
nuovo di soave fragranza; infine, tutti a tavola per il grande banchetto di
cibi succulenti.
Non tormentarti,
dolce sposa, se vedi il grande deviare, il medio sviarsi, il piccolo
disobbedire: sono tutti coloro che non mi hanno voluto seguire, sono briciole,
di diversa dimensione, che scuoterò insieme via dalla mia tovaglia. Non ti
preoccupare, neppure per le grandi macchie, che vedi in ogni angolo: ti dico
che, fra poco, la rivedrai perfetta, stirata e pronta per la grande festa.
Ti invito alla
gioia. Amami e gioisci. Esulta, perché il tempo è giunto. Ogni cosa avrà il suo
compimento: ogni progetto giungerà a conclusione e ogni parentesi, aperta, sarà
chiusa.
Adorami, sposa
fedele. Adorami, stretta al mio Cuore, ed attendi gioiosa.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
22.12.96
La Mamma parla
agli eletti
Stringetevi, figli,
vicino a mee ditemi quello che il cuore
vi detta. Apritevi, pure, completamente, alla vostra Mamma; fate, come ogni bimbo
fa, quando si sente sulle ginocchia amorose della madre.
Piccoli, conosco le
vostre pene, quelle passate, quelle presenti. Conosco ogni cosa che avviene in
voi; ma voglio che siate voi stessi a spalancarmi la porta, segreta, che è nel
profondo di ogni essere. Mostratemi le vostre ferite: Gesù ve le rimarginerà.
Mostratemi le pene che vi colpiscono: Io voglio alleviarle, perché Gesù lo
vuole, lo permette.
Siate tutti miei,
perché Io conduco i piccoli a Dio che li benedice e li attira, sempre più, a
sé.
Il volo, miei
piccoli amati, è iniziato. Il volo, miei piccoli, diletti, comincia già dalla
terra. Mai può volare chi non ha ali: occorre che le metta proprio in questo
tempo di attesa, che Dio, così generosamente, concede.
Ogni istante serve,
sì, ogni attimo serve ad imparare bene ad usare le ali, che Dio ha porto ad
ogni uomo. Guai a chi le rifiuta per rotolarsi nel fango! Dio non fa
preferenze: vuole vedere ogni anima innalzarsi verso il Cielo e concede grazie
su grazie. Basta chiederle con umiltà e a nessuno, che supplichi con cuore
sincero ed ardente, esse sono negate.
Piccoli miei, figli
cari, supplicate anche per chi è tanto immerso nel torpore da non aver più
forza neppure di chiedere. Chiedete voi, figli cari; mai scordatevi del
fratello che dorme nell’insipienza, mentre dovrebbe essere ben desto e
riflessivo! Non chiedetevi se riuscirà o no a salvarsi: non è questo problema
vostro. Operate e non chiedete; amate, senza porvi, inutili, quesiti.
Gesù, prima di
venire, vuole dispiegare la sua grande potenza per dare modo a tutti di
librarsi, leggeri, nell’aria come libellule felici che vanno incontro al loro
Signore. Nulla avrà chi nulla cerca, chi nulla vuole; chi chiede, chi è ardito
e sincero nel chiedere avrà.
Vi amo, piccoli, ad
uno ad uno vi conosco e ad uno ad uno vi abbraccio. Non temete l’errore del
passato: Gesù l’ha perdonato. Non temete le debolezze del presente: Gesù vi
accoglie così come siete. Non temete l’uragano che deve venire: Gesù vi
accoglierà tra le dolci, sue, braccia e sarete protetti e sicuri, come bimbetti
tra le coltri calde e morbide.
Figli, siate lieti,
siate nella gioia, siate esultanti, perché Gesù viene a fasciare tutte le
piaghe, a curare ogni ferita; viene, perché è il Re dell’Universo, padrone di
ogni cosa. Viene a riprendere ciò che gli appartiene.
Ogni giorno
l’Altissimo vi porge i suoi doni, splendidi; non pensate, però, di poterne fare
l’uso che volete, senza mai dover rendere conto a nessuno. Dovete rendere,
invece, conto di ogni cosa, grande e piccola, che vi è stata porta. Trattate
tutto con amore, con immenso ed infinito amore, perché anche la minima creatura
esiste, perché Dio l’ha voluta.
Amate, amate, figli:
questi sono i giorni, nei quali il cuore deve avere la massima dilatazione!
Pregate per i
nemici. Pregate prima per loro, appena aprite gli occhi al mattino. Affidate
tutti quelli che vi tormentano a Gesù Santissimo, chiedendo per loro grazie e
perdono.
Questo, miei
carissimi, è il grande tempo dell’amore!! Datene a tutti col cuore purissimo.
Datene con larghezza: più ne date, più ne riceverete.
Vi
amo. Vi amo, infinitamente.
Maria
Santissima