Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

27.12.96

 

 

Amici, vi chiamo amici, cari e fedeli amici, perché mi state fedelmente accanto in un tempo di grande abbandono, di totale abbandono. Non lasciatevi ingannare, amati, non lasciatevi ingannare dalle stolte statistiche che dicono che è aumentata la religiosità nelle persone: Il cristianesimo non è un vago sentimento religioso, non è un tiepido anelito al Divino. Amati, se gli uomini si possono facilmente ingannare, non altrettanto si può fare con Dio. Osservo e scruto nel profondo di ogni essere: vedo il gelo dei cuori, la nebbia delle menti, la tiepidezza, totale, nei miei confronti. Noto che c’è una, grande, confusione generale. Non è questo l’amore che salva il cristiano.

 

 

Sposa amata, fedele, docile, senti ripetere dai mass media che gli uomini stanno tornando a me, che mi pensano, che si rivolgono al loro Dio. Non è così, dolce, mia sposa: sono falsità. Non è questa verità; magari lo fosse!

Gli uomini mi stanno lasciando sempre più, si allontanano da me col cuore, perché il peccato è continuo, è grande, non viene neppure più riconosciuto come tale. Le mie Leggi sono disattese dagli stati, dai governanti, dai grandi, dalla maggior parte degli uomini e le offese che ricevo sono continue e gravissime! Sta cadendo il senso del peccato: ognuno procede secondo leggi personali, leggi di comodo, leggi che permettono di fare a ciascuno, esattamente, quello che desidera, senza impedimenti di alcun genere. L’uomo vive secondo un suo schema, vuoto di principi: tutto è lecito, tutto è permesso e non c’è alcun freno. Si seguono gli istinti, si concede a se stessi il lecito e l’illecito: tra l’uno e l’altro non c’è più differenza.

Sposa amata, che vivi nel mio Cuore, quanta pena provo per questa Umanità, così smarrita, che ormai non sente se non ciò che vuole sentire, non vede se non ciò che vuole vedere e neppure chiede, perché non sa cosa chiedere, neppure cerca, perché non sa ciò che deve cercare, si costruisce idoli ed illusioni per colmare il grande vuoto che ha nel profondo.

Piccoli cari, l’anima non ha pace, fino a quando non riposa in me: l’anima desidera, anela al proprio Creatore. Questo, profondo, anelito l’ho posto Io, Io stesso in ciascuna perché avesse una grande spinta verso di me. Il nemico, terribile, sta distraendo le mie creature con infiniti idoli, sempre nuovi, sempre più luccicanti. La sua fantasia ne ha creati di ogni genere e per ogni gusto; tutto sta facendo perché Io, Io, Dio, sia trascurato, accantonato, dimenticato.

Sposa amata, egli, che ha perso tutto, vuole trascinare con sé le mie, amate, creature, per invidia: non può sopportare l’idea che esse siano felici con me, mentre in lui c’è disperazione. Mia diletta, il serpente, astuto, usa lo stesso inganno sempre; Io, Io, Dio, lascio fare, Io, Io, Dio, permetto, perché ogni uomo deve saper fare la giusta scelta, dopo aver capito l’insidia.

Certo, i tempi sono durissimi, ma le mie grazie scendono copiose, sono una pioggia fitta, una rugiada, continua. Ogni uomo ha la possibilità di opporsi alle forze del male, ha le armi che gli servono: deve solo usarle. Quali sono queste difese, potentissime, che ho messo a sua disposizione? Sono i Sacramenti. Io stesso entro nel cuore dell’uomo, Io stesso mi offro ad ogni creatura, Io, Dio, non disdegno di entrare nel piccolo essere per riempirlo dell’energia, necessaria alla lotta.

Sì, amata sposa, la vita umana è, indubbiamente, una grande battaglia continua contro il male e solo la vittoria dà la salvezza. In questo tempo, assai difficile, il male è un oceano che lambisce ogni angolo della terra; ma questo non a caso è avvenuto: l’uomo, la creatura mia, prediletta, l’ha permesso. Il grande male è il risultato della grande disobbedienza continua. I grandi disobbediscono per tutelare i propri interessi e dànno scandalo ai piccoli che guardano a loro come ad esempio da seguire. Il risultato lo vedi, piccola mia: l’errore è comune, lo sviamento dei cuori totale. Le vostre, assidue, preghiere ottengono ancora grazie su grazie; ma esse scendono nel mondo, come acqua sulla pietra: la bagna in superficie, ma non penetra nel profondo per mutarne la struttura. Ecco la spiegazione di questa, vaga, religiosità, della quale ti ho parlato all’inizio. Gli uomini sono divenuti come ciottoli, bagnati dalla pioggia, persistente: basta un soffio di vento perché divengano aridi e asciutti, come prima.

Sposa, amata sposa, la pioggia finirà, la pioggia cesserà: non può durare, eterna. Ti dico che la strada, ciottolosa, resterà tale, perché neppure un filo d’erba può nascere in tanto squallore. Io verrò e presto accadrà ciò che ho preannunziato; ma che farò delle pietre aride?

Se le grazie non penetrano in profondità, se non mutano i cuori, a che serve tanta abbondanza?

Gli uomini di questo tempo cercano se stessi, non me, vogliono soddisfare la loro bramosia, non dare gioia a me, Dio. Voglio un popolo obbediente e docile alle mie Leggi: tutti devono piegarsi ad esse! Certo, vedrai, sentirai dire che molte persone sono venute alla messa di Natale, ma con quale spirito? Quante sono venute per me? Per amore? Non è forse una consuetudine per molti?

Ho agito, sì, su tanti cuori; ma li ho trovati chiusi e gelidi! La risposta è stata minima e tutto sta per giungere a conclusione!

Ecco quello che desidero da ogni uomo: scopra i falsi idoli, quelli ingannevoli e devianti, li spezzi e torni a me col cuore, con la mente, con ogni palpito dell’anima! Il tempo si sta consumando, inesorabilmente, ed i risultati sono assai scarsi.

Sposa diletta, questo Natale è stato un’ultima, grande, possibilità; ma quanti l’hanno colta?

Non voglio nei miei figli un vago sentimento religioso; voglio cuori ardentissimi, palpitanti d’amore che mi aspettano, m’invocano, mi supplicano, mi adorano!

Sia bandita la tiepidezza: non è per i tiepidi il mio, splendido, regno né per i chiacchieroni né per i venditori di illusioni e di idoli! Il mio regno è per i cuori che si sono fatti permeare dalla mia grazia, è per i cuori che si sono lasciati bagnare dalla mia rugiada.

Che si fa con un ciottolo, che s’incontra lungo la strada? Che si fa? Rispondimi, amata sposa.

Che farò Io, Io, Dio, di quelli che troverò, aridi e secchi, sulla strada, che percorrerò? La risposta è palese.

Vengo, vengo, presto. Riempitevi di boccioli, voi, che bevete ogni giorno il mio nettare: curo personalmente i miei, candidi, gigli: li vedo splendidi e rigogliosi. Sono ancora tutti nascosti; così è, perché così desidero che sia; ma quando li mostrerò al mondo, rimarrà stupito, per tanta bellezza. Allora, allora, però, ogni sguardo sarà puro, ogni cuore permeato di linfa Divina. La bellezza sarà capita e tutto diverrà gioia ed armonia su questa terra dei viventi, divenuta ora un atomo, opaco, senza vita.

Sposa amata, il nuovo giorno ti offre nuove occasioni per lodarmi, adorarmi, testimoniarmi. Opera, come desidero, sposa, docile e fedele.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

27.12.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Miei piccoli, non siate lucignolo fumigante; siate fiamma che arde, vigorosa, sempre più vigorosa. Siate un fuoco, grande, che vuole incendiare la terra. Incendiate la terra col vostro amore che è quello che proviene da Dio. Operate nel nascondimento, senza suonare la tromba ogni volta che fate un’opera di bene. Amate Dio sopra ogni cosa, ardentissimamente; poi, amatevi fra voi nel profondo del cuore e siate disposti a dare la vita per lui e poi per ogni fratello.

Altro che tiepidezza: Dio vuole eroismo! Altro che fiammella che sta per spegnersi: è questo il tempo di essere fuoco divorante, testimonianza, viva e forte, della potenza Divina in voi!

Difendete le Leggi sante e mai tacete, quando occorre parlare. Chiamate il male col suo vero nome; non giustificate, quando non c’è da giustificare. Non siate permissivi, ma misericordiosi, quando si merita misericordia, quando si supplica misericordia. Siate, invece, rigore, quando serve essere decisi nel condannare il male.

Giovanni, il fratello, che ora vi guarda con tanta tenerezza, ha dato la sua vita per testimoniare Gesù: non ha avuto paura del potente, non ha risparmiato il rimprovero al grande re, Erode.

Ha parlato con decisione, con fuoco, non si è nascosto, ma ha proceduto, deciso, fino alla morte.

Ecco la testimonianza, sublime, del precursore di Gesù. Ecco, ecco, figli, Gesù manda voi a preparargli la strada: siete tanti, piccoli, Giovanni. Parlate per condannare il male, apertamente, e condannate le leggi inique: quelle saranno la rovina dei popoli.

Oggi si festeggia un altro Giovanni, l’evangelista. Egli è qui, accanto a me e sorride, felice; ancora in vita ha potuto posare il capo sul petto dell’Uomo Dio e lo ha amato tanto, tanto col suo cuore puro, puro!

Piccoli, piccoli, che splendido destino avete anche voi, se volete, se perseverate, se sapete giungere fino in fondo! Poserete il capo anche voi sul Cuore di Gesù. Sì, amati: molti di voi potranno posare il capo, felicissimamente, sul Cuore di Gesù, palpitante d’immenso Amore.

Non vi limiterete ad andargli incontro, no: sarà un abbraccio caldissimo, tanto anelato da voi, ma più ancora da lui. Sì, figli, sì: Gesù è dolcissimo, Gesù è tenerissimo e vuole farvi godere questa gioia, sublime! Sul suo petto verserete tante e tante lacrime d’amore e di consolazione; egli vi stringerà forte, asciugherà le lacrime poi, poi… sarà l’oblio del dolore, del male, del ricordo penoso… solo gioia resterà, la gioia, come unico oceano, nel quale restare immersi.

Anche oggi vi annuncio la grande felicità in Dio. Leggete l’Apocalisse di S. Giovanni, l’apostolo prediletto. Leggete le ultime pagine. Non temete: ciò che accadrà sarà la conclusione della storia, ma anche l’apoteosi dei prediletti di Dio. Sarà il trionfo del mio Cuore Immacolato e la vittoria di Cristo. Servite il Re della gloria che sta per venire sulla terra. Servitelo giorno e notte, immergetevi nel sublime pensiero di lui. Cullatevi nella gioia di questo annuncio e fatevi forti per sostenere questi ultimi, duri, attimi di dolore. Poi solo gioia, solamente gioia ci sarà per l’eternità.

Io sono la vostra Mamma e sono con voi: vi sprono, vi aiuto, vi consiglio, vi sostengo, vi rialzo. Vi amo. Vi amo. Infinitamente, vi amo.

 

                                                                                              Maria Santissima

 

Piccolo Giovanni, docile strumento di Dio, persevera in letizia e servi con docilità. Godi, godi, sin da ora, le delizie del Cielo.

                                                                                  Ti amo.

 

                                                                                              Maria Santissima