Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
05.01.97
Eletti, fedeli, che vi siete rifugiati in me, godete
le delizie del mio Amore e non temete i tormenti del presente: il mondo passa
col suo tormento; chi è in me vive, senza fine. I miei, benedetti, godranno la
vera gioia; la tempesta non li colpirà e la folgore starà lontano dalla loro
vita. Ho dato libertà di scelta. Ognuno può accogliermi o respingermi, ma
sempre in me vive o nella mia misericordia o nella mia giustizia.
Sposa
diletta, beato l’uomo che in me si rifugia: grande sarà la sua gioia e sereno
ogni istante della vita! In me non ci sono uragani, il Cielo è sempre
terso il sole non conosce tramonto; la
natura è amica: tutto diviene canto, soave, ed armonia. Queste parole le ripeto,
ormai, da venti secoli: sono Dio della gioia, non della vendetta e del dolore.
Sono sceso, bimbo, sulla terra, bimbo, come un altro bimbo, per allietare con
la mia presenza, umile e docile, ogni uomo. Ho porto la mano in segno di
amicizia ed ho sorriso ad ogni creatura. In questo sorriso si nascondeva una,
sublime, promessa che doveva avere pieno compimento un giorno non ben definito.
Diletta sposa, quel giorno, tanto desiderato, è venuto, è ormai imminente. Ho
sorriso anche quest’anno dalla mia culla. Ho sorriso a tutti gli uomini ed ho
alzato la piccola mano per benedirli; ma intorno a me ben pochi ne ho trovati!
Volevo
tanti e tanti cuori da riempire di gioia, desideravo offrire ad ogni uomo le
mie delizie; ma pochi sono venuti ad adorarmi, pochi a cogliere il fiore,
profumato, che Io porgevo!
Perché
questo? Perché tanta insensatezza, sposa amata, in un momento così decisivo
della storia?
Chi
sfugge da una parte, chi dall’altra; tutti vogliono la stessa cosa, ma scelgono
vie diverse. Cosa desidera, mia amata, ogni uomo della terra? La felicità;
cerca la felicità, perché proprio per essa Io, Io, Dio, l’ho plasmato. Questo
sia sempre presente a voi; non scordatelo, miei amati: l’uomo, che Io ho
creato, non ha per fine che il raggiungimento della grande felicità; porta,
quindi, nel suo cuore sempre questo, profondo, anelito. Tende a me: da me è
venuto ed a me deve tornare. Il primo uomo, da me plasmato, era felice,
perfettamente felice, puro e gioioso, vedeva solo armonia intorno a sé e si
sentiva appagato, perché non mancava di nulla.
L’astuto
avversario ha prodotto in lui il desiderio di essere simile a me: l’uomo voleva
i privilegi di Dio. Come ben sai, questa sua disobbedienza gli ha fatto perdere
ogni cosa ed è rotolato, come masso, in fondo alla montagna: doveva, con
immensa fatica, ritornare lì, da dove era rotolato!
Sono
passati anni ed anni in grandissima quantità; è giunto il tempo dei tempi ed
Io, Io, Gesù, ho fatto la mia comparsa sulla terra in una carne umana per accelerare
questo processo. Ogni masso doveva ritornare al suo posto e godere le stesse
delizie, sublimi, dei primi uomini, anzi, ancora maggiori.
Questo,
mia amata, è proprio il tempo, da me stabilito, per l’avvenimento grandioso.
Ogni uomo deve tornare a me e deve riconoscermi come Dio, Creatore e Salvatore.
Tutto deve ritornare ad essere gioia ed armonia come allora, più ancora di
allora, perché il mio sangue, il sangue dell’Uomo Dio ha fecondato la terra che
produrrà proprio ora, in questo momento storico, i suoi più splendidi frutti.
Già voi,
voi, eletti, amici cari, tutti miei, tutti abbandonati a me, siete il risultato
del mio sacrificio totale. Io, Io, Gesù, devo regnare nelle menti, nei cuori,
devo essere in ogni fibra, in ogni anelito.
Questo
voglio. Questo voglio che sia presto, assai, assai presto! Sto operando con
potenza proprio in questo tempo, grandioso ed unico. Vorrei che ogni uomo
cooperasse, attivamente, per la realizzazione completa del mio piano; ma ancora
il mio avversario crea ogni sorta di ostacoli perché questo non si realizzi. Ha
attirato a sé cuori e menti; così, come fece in un giorno lontano, fa oggi,
pensando di ottenere gli stessi risultati di allora. L’uomo, creatura sublime,
fatta a mia Immagine e Somiglianza, era divenuto simile ad un bruto. Così
avvenne allora; così non avverrà ora: questo è il mio volere. Godranno, invece,
godranno le gioie più sublimi tutti quelli che mi sono restati fedeli. Per
loro, per i pochi, restati, farò nuove tutte le cose: il nuovo Eden ci sarà, ci
sarà più splendido e più ricco ancora di quello precedente, perché il Dio Uomo,
Io, Io, Gesù, Dio Uomo, voglio regnare
su ogni creatura per vederla anche sulla terra felice, felice, perfettamente
felice.
Sposa
cara, sposa amata, Io sono Dio della gioia, sono Dio della gioia non solo per
te, piccola mia, ma anche per ogni uomo che, docile ed obbediente, diviene cera
nelle mie mani. Sono Dio Amore per ogni uomo che tale mi desidera e che opera
in modo da vedermi così. Non basta, certo, volerlo, non basta volere la
felicità: occorre conquistarla col sacrificio. Non basta lodare le mie Leggi,
dire che sono belle e giuste: occorre seguirle, viverle giorno dopo giorno,
istante dopo istante.
Mi
piace, mia diletta, sentirti parlare con tanta gioia della tua vita con me. Mi
piace l’entusiasmo che tu dimostri per ogni mia azione nella tua vita. Dillo,
dillo pure al mondo che ti vuole ascoltare, dillo e ripetilo, sempre, che Io,
Io sono buono, che sono gioia, che sono esultanza, che sono Amore che vuole
solo dare la felicità, vera, ad ogni sua creatura prediletta.
Questa,
però, non è proprio un dono completamente gratuito: occorre conquistarlo non
una volta per tutte, ma poco alla volta, poco alla volta con le scelte giuste
da fare. Nessuno può illudersi di avere tutto con poco. Chi tutto di sé offre
tutto da me ottiene!!! È una regola, sulla quale riflettere.
Amata,
come possono pretendere gli uomini, dal cuore di pietra, di avere le più
sublimi delizie da Dio? Se amore non dànno, Amore non avranno da me e neppure
dai propri simili.
Tutti
aspirano alla, piena, realizzazione della vita; ma non si può giungere a questo
traguardo senza di me. Gli uomini di questa generazione agiscono come se Io non
fossi, decidono secondo la loro logica, non secondo la mia; sono ebbri di vanità
e si saziano del nulla! Cosa possono, quindi, aspettarsi? Annegheranno in un
oceano di vanità e continueranno a penare, per quel nulla, scelto nell’arco
della vita.
Quale
preziosità ha ogni istante di vita! Sposa amata, quale preziosità!
Vedi
come gli uomini sprecano questo attimo, unico, in insulsaggini di ogni genere,
mentre Io, Io, Gesù, grido nel loro cuore, perché desidero riempire totalmente
quel vuoto che, diversamente, non è possibile colmare! Solo la mia acqua
disseta e solo il mio cibo sazia: chi non beve l’acqua, che porgo, avrà sempre
arsura; chi non mangia il cibo, che porgo, avrà sempre fame. Misero, veramente
misero, totalmente misero colui che, pur conoscendomi, fugge lontano da me,
cercando fuori di me ciò che solo in me esiste!!
Guai
agli stolti di ogni tempo, ma tre volte guai agli stolti di questi tempi
specialissimi: li aspetta una sorpresa, assai dolorosa! Ho avvertito in tempo,
ho fornito il necessario per accedere alla vita di luce, unica che conduce alla
salvezza! Cosa potevo fare di più di ciò che già ho fatto?
Stringiti
al mio Cuore, sposa mia. Voglio offrire a te tutte le delizie, che gli altri
rifiutano: gioia a gioia nel tuo cuore, delizia a delizia aggiungo. Vedi, amica
mia, il nuovo giorno è spuntato, lieto e pieno di pace per te. Questa è la
sorte dei fedeli amici di Dio: godere, godere le più sublimi meraviglie del mio
Amore!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
05.01.97
La Mamma parla agli eletti
Venite,
piccoli cari, venite a me, venite ad adorare il piccolo Gesù! Adoratelo nel
vostro cuore, adoratelo nel pensiero, adoratelo con ogni azione. Offritegli i
vostri doni, quelli che tanto gradisce: sono l’obbedienza alla sua Legge, sono
l’accogliere con gioia la sua volontà, qualsiasi essa sia, sono la capacità di
abbandonarsi a lui, fiduciosi che qualunque cosa accada avviene sempre per il
vostro bene. Ecco l’oro, l’incenso, la mirra che desidera da ciascuno di voi.
Il piccolo
Dio sorride, quando vi avvicinate alla sua culla e i suoi occhi brillano di
felicità. Guardateli bene: vi vuole
comunicare la sua letizia. Significa che ha gradito i vostri doni e ricambia
con i suoi, Divini. Il primo che porge è proprio la pace del cuore che dona la
gioia profonda, dona l’amore alla vita e la coscienza che essa è uno splendido
dono.
Vi
libera, poi, dalla profonda paura del futuro: non c’è più incertezza del
futuro. Quale incertezza? Occorre che ognuno di voi sia sereno e certo che con
Dio il presente è splendido, il prossimo futuro sarà splendido, il futuro
remoto sarà ancora più splendido. Dio vi offre tutto e vi offrirà tutto, per
l’eternità. Pensate a quello che dico e pensate quanto vi offre il mio piccolo
Figlio per ricompensarvi del poco che gli porgete!
Vuole
amore, vuole l’amore, sincero, di ogni creatura prediletta; non altro chiede il
Re dei re. Cosa potete dargli, che già non abbia? tutto possiede, ogni
ricchezza gli appartiene; ma quella che può venirgli a mancare, anche se Dio,
anche se Re, anche se il più potente Re, è proprio il vostro amore. Siete
liberi, liberi di donarglielo o di negarglielo.
Quanto
gioisce nel vedere le anime, docili ed obbedienti, accostarsi a lui per
adorarlo e quanto geme nel vedere la freddezza dei cuori e l’ottusità delle
menti che lo rifiutano! Questa, figlia cara, è la grande passione del tuo Gesù,
che adori in ogni istante! Tu la vivi con lui; Io sono con voi e con chi
condivide questo suo, tremendo, dolore.
Ogni
anima, che si perde, gli lacera il cuore e, sta operando con grande potenza per
salvare tutti dalla, tremenda, bufera che imperversa. Guarda, guarda il mondo
che si sbanda sempre più: vedo i suoi occhi velati di lacrime! Sì, ditelo,
ditelo pure, ripetetelo: Gesù piange, piange le anime che vanno disperdendosi
per strade senza ritorno.
Quante,
quante, figli cari, hanno imboccato una via sbagliata, tanto ripida, da non
permettere di fermarsi più, prima di essere rotolati proprio fino in fondo,
come un masso che, trascinato dalle acque impetuose, rotola, rotola e mai si
ferma, se non in fondo! Questi sono figli perduti, perché questo è l’ultimo
tempo, concesso al terribile nemico e il suo attacco è tanto feroce che è assai
arduo liberarsi dalle spire che stritolano, senza speranza.
Vivete
in santità di vita: liberatevi da ogni concupiscenza, abituate il vostro corpo
ad obbedire, docile, non lasciategli imporre la sua tirannia! Quando lo vedete
ribelle ed indocile, piegatelo con energia. Lo spirito abbia in ogni istante il
dominio sulla carne. Desidero che il serpente, astuto, non abbia alcuna
vittoria su di voi, neppure la minima.
Oggi la
mia piccola, amata, figlia ha dato un consiglio utilissimo ad un’anima a me
cara: “Recita, continuamente, l’Ave in ogni attimo possibile della giornata; la
Mamma sarà con te, sempre, sempre, perché chiamata dalla tua preghiera.”
Fate,
fate tutti così e vedrete quali meraviglie Gesù opererà in voi, per il grande
amore che ha per me!!!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima