Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

                                                                                   

07.01.97

 

 

Amici fedeli, eletti, che anelate a me con tutto il cuore; ecco, il grande giorno si approssima, sempre più e ci state arrivando, serenamente. Il mio Amore vi avvolge, la mia gioia è nel vostro cuore; proseguite nel bene, piccoli miei: chi opera il bene di nulla deve aver paura. L’amore, che date, vi sarà ricambiato in misura centuplicata. Piccoli cari, sarete giudicati sull’amore, sulla carità. Conoscete bene l’argomento d’esame: preparatevi ogni giorno.

 

 

Sposa cara, vedi come il tempo scorre, velocemente. Questo è tempo conclusivo: ognuno di voi ne faccia gran tesoro di un solo istante. Resta immersa in me, piccola, amata, sposa: nell’oceano, dolce, del mio Amore c’è la vera gioia. La sua onda soave ti spinge verso la meta, ormai tanto vicina.

Beato l’uomo che ha ben capito ciò che deve fare e non lascia scorrere, inutilmente, il tempo; opera per sé e per i fratelli, immergendosi nell’abisso, infinito, del mio Amore e prova le vere, grandi, gioie della vita! Voglio donare la gioia ad ogni uomo; ma le condizioni le conosci: occorre vivere le mie Leggi, occorre obbedire, incondizionatamente, occorre sapersi abbandonare con fiducia a me.

Vieni, sposa amata, vieni in giro per il mondo; in questa notte ti voglio mostrare alcune scene, significative. Vedi, amata, vedi quanto è grande questa città, molto popolata. Ti conduco, come prima cosa, nei luoghi di preghiera, nei luoghi, dove si dovrebbe pregare per sollevare l’Umanità dal suo torpore.

Guarda bene, sposa diletta, guarda bene e rifletti: quanti sono coloro che pregano? Quanti stanno invocando il mio perdono per i fratelli stolti ed insipienti? Ben pochi! Come vedi, nei luoghi, che ti ho mostrato, c’è un gran silenzio: ognuno riposa e non pensa, non riflette, non fa orazione.

Vieni, mia diletta, ti faccio vedere i luoghi di divertimento. Guarda quanta gente c’è: una grande folla che crede di utilizzare il suo, unico e preziosissimo, tempo. I volti sono stanchi e pallidi; costoro bruciano in questo modo i doni, che Io, Io, Dio, ho porto. Domani essi potrebbero non essere più inquilini della terra. Vedi quanta stoltezza, quanta insipienza nell’uomo, nella dolce creatura, che Io, Io, Dio, con tanto, tanto, Amore ho creato!

Quanti pensano? Quanti si preoccupano di vivere bene questi, ultimi, tempi di vita? Quanti, sposa amata, pensano di essere graditi a me in ogni loro azione? Vedi questi soggetti, che ti ho mostrato: spossati e barcollanti, tornano alle loro case, mentre il cuore è vuoto e la mente annebbiata. Dov’è la felicità che hanno inseguito? Cos’è restato del piacere, goduto contro il mio volere?

Restano una profonda delusione e una stanchezza, profonda, morale e fisica; resta, ora, l’attesa di gustare il frutto, amaro, di quel seme mortale. E questo mondo, questa generazione, in tal modo si prepara alla fine, prossima! Non taccio; come vedi, piccola, non nascondo ciò che deve accadere, ciò che, necessariamente, gli uomini vogliono che accada. Chi opera il male prepara un terribile futuro per sé e per gli altri. Il peccato di uno deve essere espiato da tutti: non vivete indipendenti, ma siete membra di un unico corpo, come più volte ti ho spiegato. Certo, ancora per un po’ le membra cancrenose resteranno unite al resto; ma è in corso già una grande operazione di risanamento e da quest’anno le sue, varie, fasi saranno molto più evidenti.

Purificate il vostro cuore, uomini del mondo, che pensate solo al divertimento, dannoso. Snebbiate le vostre menti, voi, che state perdendovi nelle tenebre del peccato, e mettete tutte le vostre energie al servizio del bene, altrimenti, perirete tutti e nessuno resterà più in vita! Ogni giorno che passa è un giorno in meno da potermi offrire e sarà sempre mancante, se sprecato in opere di male.

Mia diletta, è tempo che il mondo si volga a me per avere aiuto e protezione, senza pensare ad altro. Ogni laico deve divenire fervente religioso, deve occupare ogni istante a prepararsi per affrontare la grande prova. Offro ancora il mio perdono a chi, sinceramente, me lo chieda, offro le mie grazie a chi mi supplichi; ma lascio chi mi respinge, in continuazione. Guai all’uomo che non cerca me! Guai all’uomo che nella grande tempesta si trova solo! Chi lo aiuterà?

Vedi, sposa amata, vedi quanta insipienza sulla terra! Già i miei angeli hanno ricevuto il, grande, segnale: mietete! Mietete; è tempo di grande mietitura da un angolo all’altro della terra. Niente lasciate: il campo deve restare pulito! Il grano andrà riposto nei miei granai, il resto bruciato.

Siate spighe, ricche di grano maturo, siate frutto, delizioso, del mio Amore, voi, che ascoltate, attenti la mia parola. Vi dico che il futuro sarà tanto bello, quanto mai potete immaginarvi, ed il dolore del passato e del presente sarà scordato. Io stesso, Io, Gesù, vi donerò l’oblio. Passerà il mondo con le sue insulsaggini e le sue stoltezze; resterà solo il seme, santo, che produrrà nuovi fiori, nuovi frutti per una nuova terra.

Proseguiamo nel viaggio per il mondo. Ti mostro altre scene in altri luoghi della terra. Vedi: questi credono di stare nel nascondimento, hanno preparato tutto accuratamente; pensando di non essere mai scoperti, fanno cose obbrobriose, convinti di non essere visti da alcuno. Ebbene, Io, Io, Dio, quando essi meno pensano, mostrerò in pubblico ciò che hanno operato nel nascondimento: saranno svergognati davanti a tutti ed espieranno, in tal modo, la loro colpa con la più grande vergogna! Sarà una prova, alla quale la mia misericordia, ancora la mia misericordia, li sottoporrà; se la supereranno, supplicando il mio perdono, potranno ancora salvare le loro anime; diversamente, perderanno tutto.

Continuo a far piovere grazie su questa Umanità, stordita, e anche in questo Natale ho concesso molto; ma di ciò che ho dato è stato utilizzato ben poco, come vedi. Le scene, che ti ho mostrato, dimostrano che l’uomo vuole perseverare nel male, si lascia trascinare dalla, terribile, corrente che lo investe, continuamente. Chiamo ogni uomo perché rifletta sul suo operato e si emendi: quando chiamo, desidero ricevere risposta immediata, non ammetto più alcun ripensamento, perché ciò che deve accadere richiede decisioni repentine.

Diletta, pare che la vita scorra abbastanza tranquilla nel tuo paese, nella tua città; ma il fuoco è già stato acceso e divampa per bruciare tutto ciò che non serve. Ognuno agisca secondo il mio volere e accetti la mia volontà, qualunque essa sia, comprensibile o incomprensibile: la logica umana non conta. Questo è, più che mai, il tempo, nel quale ognuno si deve adeguare alla mia logica Divina. Non accadrà, sposa mia, quello che voi pensate che accada, ma quello che voi neppure, lontanamente immaginate. Tutto si svolgerà secondo un mio piano, preordinato, ed ognuno dovrà adeguarsi.

Non sarà, certo, difficile per chi vive già in me e desidera solo vivere la mia vita; ma quanto sarà arduo accettare il mio volere per i ribelli che operano sempre secondo il loro e non conoscono freno e non accettano correzione! Cosa accade, mia diletta quando un’automobile, senza freno alcuno, si trova ad affrontare un’improvvisa, terribile, discesa? Ebbene, questa Umanità si trova ormai in questa situazione e deve affrontare tale emergenza.

Amata sposa, sia sempre preghiera assidua la tua vita. Poche lampade, ben accese, vedo, mentre questo momento richiede un ardore vivo e continuo, perché le anime si stanno perdendo in numero tale che superano di gran lunga i tempi più neri del passato.

Ecco, un grande, nuovo, giorno è sorto per te. Metti a frutto, mia diletta, ogni istante: i chiamati sono molti, i pronti molto pochi.

Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

07.01.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Miei cari piccoli, amati, che mi vivete intorno, ricevete da Gesù tanto, tanto Amore; ogni giorno vi offre il suo dono, palese e nascosto. Molto ricevete; porgete, quindi, al fratello con larghezza, perché il mondo sta languendo, per mancanza d’amore. I cuori sono come svuotati di questo sentimento e ognuno cerca nell’altro che nulla sa offrire. Perché non offre? Perché non porge a chi tende, misero, la mano?

Perché si è lasciato depauperare dall’astuto nemico che è il simbolo dell’anticarità: è uno spirito, carico di odio e d’invidia, che sotto la maschera, suadente, nasconde la più grande ferocia.

L’Amore, figli, l’Amore viene da Dio; l’odio e l’egoismo provengono dal grande nemico che sta dominando, in lungo ed in largo, l’intera terra.

Ecco dove giunge l’uomo che ha estromesso Dio dalla sua vita: domina nel suo essere l’egoismo, incontrastato; chiede, chiede, chiede e non offre; se gli si nega, si serve, da solo, con massima arroganza. Com’è dolorosa la situazione dei vostri giorni! Vedo i cuori degli uomini, vedo i cuori, dopo un momento di grazie grandissime, vedo i cuori intiepiditi per un attimo, per la festività sublime del Natale; ma il calore è stato quello provocato da un fuoco di paglia: è durato ben poco ed è finito, in breve. Sono restate le preoccupazioni, i problemi, il vuoto tremendo e il gelo di prima è tornato. Il processo di conversione non può avvenire, tempestivamente: occorrono tempo, impegno, sacrificio e decisione.

Oggi l’uomo non vuole dare il suo tempo: ne è gelosissimo e tutto è programmato al secondo. Non s’impegna per guarire la sua anima: è troppo occupato nel pensare al suo corpo. Il sacrificio lo detesta e le rinunce, anche le minime, se devono essere volontarie, neppure vanno prese in considerazione. La volontà è tanto debole da non piegarsi, se non con massima forza.

Piccola, cara figlia, come potrà il mondo cambiare in sì breve tempo? Si avvicina la nuova grande Pasqua; ma chi riuscirà a passare, se gli uomini neppure cercano la via?

Figli, amati figli, che vuole il mio Cuore tenere stretti a sé, perché continuate a sbagliare? Perché vi ostinate nel commettere le più terribili colpe? Neppure chiedete più perdono! Osate sentirvi nel giusto, mentre siete in, pieno, errore!

Ecco, ecco: ancora oggi, ancora oggi il mio Amore vi chiama, ancora oggi il mio Amore vi cerca! Gesù, il mio Gesù lo vuole, lo desidera. Vi chiamo per salvarvi, voglio solo il vostro bene; ma proprio nulla posso fare, se non vedo in voi la minima collaborazione.

Voi lasciate passare il tempo nell’inerzia, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno e di nulla vi date pensiero; eppure, dovreste affrettarvi e riflettere, ascoltare le mie parole e non procedere di testa vostra. Alcuni, anche dei miei più attenti ascoltatori, dicono: “Sì, sì, Mamma, faccio, come dici”; si girano, quindi, verso il mondo e seguono l’onda, limacciosa, che li invita all’errore.

Non lasciate il posto, non lasciate il posto, sicuro, nel Cuore di Gesù: è l’unico rifugio; altro non ce n’è!

Siate perseveranti. Non stancatevi e non sbuffate: Gesù sta per farvi una bella sorpresa!

                                                                                  Vi amo. Ti amo e ti lodo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima