Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

14.01.97

 

 

Eletti, amici cari, state vivendo il tempo speciale: non meravigliatevi, se accadono cose insolite. Non turbatevi, non temete, non preoccupatevi: la casa del giusto che mi ama e segue le mie Leggi è protetta dalla mia mano e non crollerà. Procedete nel bene e non abbiate altra preoccupazione: Io sono sempre con voi.

 

 

Sposa amata, vedrai ed udirai cose nuove, strane, insolite, inconsuete; il tuo, piccolo, cuore non tremi: è accanto a quello del suo Dio, come un bimbo nel seno materno. Fuori ci sono intemperie e gelo, ma dentro un dolce tepore; fuori urla il vento infuriato, ma dentro c’è una soave brezza profumata: proteggo così i miei figli, diletti, che non devono gemere e tremare nel rifugio sicuro.

Piccola cara, le tue intuizioni sono esatte: non sono intuizioni, sono ispirazioni che provengono da me, Dio, che tanto amo e desidero che presto il mondo fedele abbia la gioia ed il mondo ignorante la parola. Siate sempre in attesa; neppure per un attimo si spenga la vostra lampada, perché proprio in quel momento potrei venire.

Sono in molti coloro che hanno lasciato completamente spegnere i loro lumi: credono di poterli riaccendere, immediatamente, a tempo opportuno, dopo il grande preavviso. Io, Io, Dio, dico, però, che s’illudono: non ci sarà un grande preavviso; ci sarà un annuncio di cose imminenti e fatte. In quell’istante chi avrà preparato potrà procedere, ma chi dovrebbe incominciare in quel momento nulla potrà fare!

Vieni con me, diletta sposa, ti mostro la situazione del mondo in questo, grande, momento decisivo: dove vedi chiarore c’è veglia, dove vedi buio ci sono torpore ed inerzia.

Guarda, mia piccola sposa, guarda, amata, le dimore degli uomini che hanno abbracciato la fede col Sacramento del Battesimo: ci sono buio e tenebre, ci sono inerzia e gelo; poche sono le lampade accese e tante quelle spente!

Pensa, mia cara, se mi presentassi in tale momento in queste case: cosa troverei? Sarebbero pronti ad accogliermi? Tremerebbero di paura davanti alla mia presenza! Così sarebbe. Così sarebbe, perché entrerei come giustizia perfetta, non come misericordia. Guai a chi non mi attende in un momento nel quale tutte le lampade dovrebbero essere ben accese e nessun fuoco spento!

Mi guardi con tristezza: vedi tanta tenebra lì, dove dovrebbe, invece, esservi una luce sempre accesa; senti tanto freddo lì, dove, invece, la fiamma dovrebbe ardere perenne! Questo accade nel tempo decisivo della storia umana, quando ognuno dovrebbe essere, ormai, pronto, desto ed esultante, per la lieta novella del mio imminente ritorno.

Come vedi, pochi sono i pronti, pochi i desti e meno ancora gli esultanti. Il mio, santo, messaggio non è stato accolto, non creduto, non seguito; ecco, quindi, i risultati: tiepidezza, torpore, indifferenza, tenebra…! Questo, che ti ho mostrato, è il mondo credente e battezzato.

Ora vieni, amata, proseguiamo il viaggio e andiamo tra i semplici, i miseri che il messaggio l’hanno ricevuto solo nel cuore. Costoro non sono stati ancora battezzati, perché nessuno ha parlato loro di me; non conoscendo il mio nome, non possono, quindi, seguirmi, perché non sanno. Vivono nell’ignoranza; ma non per questo la loro, povera, dimora è squallida e buia. Le mie Leggi sono ben impresse nel loro cuore: Io, Io, Dio, le ho incise a lettere di fuoco.

Guarda e vedi quante fiammelle accese! In ogni angolo c’è n’è una: sono tutte anime, anelanti a me; mi chiamano, m’invocano con nomi diversi, ma sempre me vogliono.

Io, Io, Dio, benedico la loro povertà, accolgo il loro sospiro, esaudisco le suppliche e faccio sentire la mia presenza nel loro cuore. Essi non sanno bene, ma attendono; non capiscono bene, ma sono trepidanti di gioia: il loro cuore sta dando un dolce annuncio. Come vedi, sul loro volto non c’è tristezza, non c’è angoscia, non c’è preoccupazione; non sono attaccati ai beni, vani: hanno così poco! Cercano solo il mio volto, amoroso, e tendono a me le loro, povere, mani; Io, Io, Dio, li accoglierò nel mio regno e per ciascuno di costoro c’è pronto un posto, non avranno sete né fame e nessuno più speculerà su di loro. Non saranno merce, ma uomini, pieni di dignità, amate creature di Dio, degne dei suoi doni, sublimi. Costoro, piccola cara, si stanno preparando alla grande gioia, che già cominciano a percepire misteriosa nel loro essere. Mi avranno i miseri, dimenticati, mi avranno i sofferenti, soli; il mondo, ricco e superbo, non mi avrà! Chi mi ha rifiutato e non ha accolto i doni, sublimi, del mio Amore resterà a mani vuote, quelle mani che tanto hanno ricevuto e così poco dato!

Vieni con me: ti mostro una città, assai ricca e grande, le cui strade sono, artificialmente, illuminate. Ora ti mostro la situazione a luci spente in modo da poter vedere bene. Le tenebre ovunque sono profonde; questo pare un mondo pagano, dove la mia parola mai si è fatta udire: non ci sono fiammelle accese; ognuno procede a modo suo, le mie Leggi non contano e neppure sono tenute in considerazione dalla maggior parte delle persone.

Se improvvisamente comparissi davanti a costoro, immagini che terribile sorpresa? Dio, che essi hanno eliminato dalla loro vita, è lì, davanti, che li guarda, severo, chiedendo conto dei continui misfatti, abomini, tradimenti!

Come ti ho mostrato, qui ci sono tenebra profonda nella mente e gelo nel cuore: ecco un nuovo paganesimo, dopo venti secoli dalla mia venuta sulla terra! In questo grande, unico, momento storico, alla vigilia di fatti grandiosi e definitivi, il mondo non è affatto pronto. Come ti ho mostrato, non ha la fede, vive nel fango e non fa alcuno sforzo per rialzarsi. Solo una piccola parte dei battezzati mi è ancora fedele e cerca il mio volto: che popolo esiguo mi sta restando! L’apostasia continua, senza interruzione!

Il mio dolore è grande, mia, fedele, sposa: non posso salvare chi non vuole essere salvato, non posso, perché questa è la mia logica! Alla fine dei tempi, il mondo, che avrebbe dovuto essere nella luce, è immerso nelle tenebre e le dimore, che avrebbero dovuto essere sfolgoranti, perché in attesa, sono sopite nel più grande torpore. Neppure ci saranno, brevi, istanti supplementari: ciò che deve accadere, accadrà nel momento fissato e nel modo voluto e stabilito da me.

Tutti, tutti, amata sposa, vedranno il mio volto, in modo diverso, però: ognuno, secondo la propria scelta, quello che ha voluto avrà. Non aspettatevi, figli cari, frutti deliziosi da piante secche né fiori profumati da cespugli putrescenti: così, come avete seminato, tutti raccoglierete!

Il, nuovo e grande, giorno è sorto, mia sposa. Ogni giorno, che ti offro, è dono e benedizione perché l’istante mi appartiene e tu me lo doni, pieno di tanto amore.

Prosegui, piccola. Prosegui e non ti stancare. Dona con larghezza la tua povertà a me che sono dimenticato e così poco amato!

Mi dici: “Gesù adorato, nulla ho perché sono solo una misera creatura; ma questo nulla lo offro tutto a te, Amore! Non rifiutare il mio dono…!”

Certo che l’accolgo: esso è un soave balsamo alle mie innumerevoli ferite. Ti amo e ti benedico, assieme alle persone che hai più care al tuo cuore.

                       

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

14.01.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Miei piccoli, non vi turbino le burrascose vicende del momento. Certo, sentirete, forti, scossoni alla vostra casa, ma essa non crollerà; sentirete, certo, il sibilo, tagliente, del vento che infuria, ma non ne avrete alcuna offesa: Gesù è con voi. Servitelo, fedelmente, con tutta l’anima, con tutto il cuore: il pericolo vi sfiorerà, ma non vi colpirà.

Piccoli cari, Dio è la roccia, che nessuno può scalfire: se la vostra casa è radicata in lui resisterà a qualunque terremoto; anche se, intorno, dovesse tutto crollare, voi resterete sicuri ed incolumi.

Questa è la grande promessa Divina di ogni tempo, ma di questo, in modo speciale e particolare.

Piccoli cari, vi vedo, docili ed obbedienti, intorno al santo altare ogni giorno; vedo l’emozione con la quale vi avvicinate a lui. Sono gioiosa, per questo e vi esorto a continuare, senza lasciare mai quella, santa, mensa che vi offre il cibo che dà vita. Chi si è nutrito di tale cibo mai deperirà, neppure in tempo di carestia: esso è divenuto la vostra forza e l’energia che vi accompagnerà nel cammino.

Adorate l’Ostia benedetta, dove Dio è presente, vivo e vero: entra nel vostro, misero, essere e lo trasforma, fino a renderlo sempre più simile al suo. Esultate, per questo. Sia gioia la vostra vita, pur nella pena e nel tormento, sia gioia in ogni istante, perché mai siete soli: Dio, Dio vive in voi e vi accompagna lungo il cammino.

Può venire il giorno della tristezza e della solitudine; ma per voi mai ci siano tristezza e solitudine: sapete, bene, chi avete vicino, sapete con chi camminate! Certo, il nemico, feroce, vi tenterà e vi dirà: “Vedi, molta fatica hai fatto; ma ora sei stato lasciato solo, solo! Vieni con me: ti consolerò.”

Non lasciatevi sedurre dalle sue insidie. Non lasciatevi, minimamente, tentare; rispondete: “Mai sono solo, mai; Gesù è con me, anche se non lo vedo e non lo sento! Non sono triste né solo.”

Ricordatevi delle mie parole, a tempo opportuno.

Siete i dolci amici di Gesù. Grande è il suo Amore per voi e non vi lascerà soli; statene certi. Non abbiate paura, non temete, anche se i tempi sono cupi e vedete, intorno, tanti nemici, minacciosi.

Chi è di Dio, chi è con Dio, chi serve Dio deve solo chiudere gli occhi, felice, e lasciarsi condurre dall’onda soave dell’Amore di Gesù: mentre i suoi nemici si affanneranno, senza nulla concludere, egli concluderà, senza faticare, e nel sonno e nella pace otterrà ciò che sarà tolto a coloro che si sono tanto affaticati per costruire contro il volere Divino.

Figli cari, siate saggi: questi sono gli ultimi tempi, grandiosi ed unici! Il sole sorge ogni giorno, tramonta ogni giorno e tutto sembra procedere con monotonia; ma il fuoco sta già squassando la terra per prepararla ad una, totale, purificazione, necessaria ad accogliere il Santissimo che viene per abitarla.

Operate con zelo, anche se non vedete, immediatamente, i risultati. Operate, senza stancarvi, e date gioia a Gesù Altissimo con il vostro, continuo, entusiasmo. Adoratelo e lodatelo sempre, in ogni istante di vita che vi viene concesso.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima