Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.01.97
Eletti, amici cari, sempre come Dio Amore vengo a
voi; camminate sulla mia strada di luce e vedrete sempre questo, mio, volto. I
tormenti e le insidie non vi turbino, perché sono sempre con voi e scruto nel
vostro profondo: ciò che non siete in grado di sopportare non lo permetto. Vivete
sereni e date a me i vostri problemi, piccoli e grandi: ogni sospiro Io lo
trasformerò in rugiada benefica per voi e per l’Umanità intera.
Sposa
amata, vedo un velo di tristezza sul tuo viso: il tuo pensiero corre alla
freddezza del mondo, al gelo dei cuori, alla noncuranza generale verso le cose
essenziali della vita. Io, Io, Dio, ti dico: non è nel mio volere la tristezza
delle creature; voglio gioia e pace nei cuori, voglio esultanza in ogni anima,
ma questa è la morsa finale e tutto, ormai, volge a conclusione. Il nemico,
astuto, non potendo ottenere di più, cerca di strappare un po’ di gioia dal
cuore dei miei eletti, incitando gli stolti al male. Sposa amata, Io permetto
questo, perché le pene dei giusti procurano grazie ai miseri che si dibattono
nel fango del peccato continuo. Offrimi quindi, mia amata, anche questa
tristezza, come fiore fresco che tanto gradisco; non la lascerei, se fosse
inutile. Lo sai: nulla ignoro di quello che accade nell’animo umano e anche i
capelli, che avete in capo, sono contati.
Donatemi
ogni anelito, eletti, che vivete per me: anche il più piccolo sacrificio
diverrà merito per voi e santa rugiada per il mondo. Vedi: tante cose accadono
nel mondo ogni giorno si verificano i
grandi fatti, significativi; ma alla luce ne vengono solo la minima parte. Quanti
abomini si compiono, mia amata, nel nascondimento, noti solo a me, Dio! Vedo
ogni cosa; ma lascio fare fino al momento, da me preparato, per la risoluzione
di tutti i conti: allora tutto ciò che è nascosto verrà alla luce, ogni nodo
verrà sciolto ed ogni verità sarà svelata. Lascio ancora che le cose procedano
nel silenzio per vedere fino a che punto d’infamità possano giungere le mie
creature, quelle fatte a mia Immagine e Somiglianza. Niente c’è di nascosto che, tra breve, non
divenga palese, fino ad essere di dominio pubblico.
Beati
gli operatori di bene: splenderanno, come stelle luminose, davanti agli occhi
di tutti! Una grande vergogna sarà per gli stolti che hanno operato, credendo
di poter proseguire all’infinito, senza mai essere scoperti!
Sposa
amata, rasserena il tuo cuore e confida in me, rassicura il tuo cuore e
lasciati andare all’onda soave del mio Amore che ti conduce, dolcemente, senza
profondi sconvolgimenti.
Vedi,
amata, vedi in questo mare, procelloso, quante imbarcazioni sconquassate? Vedi:
sono quelle che hanno perso la rotta e sono andate ad urtare contro gli scogli.
Non pensare che queste siano state abbandonate da me: mai, mai abbandono le mie
creature alla rovina! Ho fatto tutto per salvarle! Io stesso mi sono messo al
timone; ma esse mi hanno respinto, per superbia, hanno chiesto, espressamente,
di procedere da sole, così, come hanno visto fare da molte altre.
Sposa
amata, con quanto dolore vedo la rovina di un’anima! Non posso salvarla con la
forza: l’ho creata libera e la lascio libera fino al momento estremo! Chiedo ad
ognuno di lasciarmi scegliere la rotta; ma non insisto, quando vedo resistenza
e perseveranza nella ribellione.
Amata,
quanti relitti, ormai insensibili e solo nocivi, vedi intorno: sono anime
perse, perse, inesorabilmente, perse, che vegetano in un corpo ancora in vita! Queste
sono le prime che farò sparire dall’orizzonte, perché solo inutili e per di più
nocive. Altre imbarcazioni sono in cattivo stato, perché le onde le hanno
percosse e colpite, ma potrebbero ancora riprendere la giusta posizione;
occorrono, però, tanti, altri, vostri sacrifici, quelli che vi fanno emettere
profondi sospiri e versare anche qualche lacrima.
Ebbene, mia
diletta, per queste c’è ancora un filo di speranza, se voi, se voi, miei
fedeli, unirete tutte le vostre forze nella preghiera, continua e profonda.
Questo tempo è volto a risanare ciò che ancora è risanabile, prima che venga,
completamente, eliminato ciò che è putrido e ciò accadrà, poco prima della mia
venuta: sarà l’ultima fase del processo che è in via di conclusione.
Sposa
amata, benedici il tuo dolore, ogni pena, ogni delusione: anche il minimo
tormento davanti ai miei occhi ha un profondo significato. Chi mi offre con
amore ogni attimo della sua vita è colui che, veramente e proficuamente,
coopera con me. Non preoccupatevi, amici cari, il dolore mai passerà i limiti
della sopportabilità e le pene mai saranno tali da indurvi all’avvilimento; ci
sarà, sempre, prima il mio intervento che placherà la vostra inquietudine. Fidatevi
di me, miei piccoli, fidatevi di me, totalmente, in questo tempo nel quale, più
che mai, l’uomo confida nell’uomo, il cieco si appoggia all’altro cieco e lo
storpio si fa condurre da uno simile a lui. Fidatevi di me almeno voi, eletti,
che mi manifestate il vostro amore; non lasciatevi prendere dalla tristezza,
siate lieti nel cuore, lieti, lieti, perché sicuri, fiduciosi, totalmente
abbandonati a me: Io, Io sono Dio, non uomo. Guai a chi pone la sua speranza in
un uomo che nulla può, perché nulla possiede! Io, Io, Gesù, sono la roccia che
tiene salda la vostra dimora; restate in me, piccoli, restate in me ed Io vivrò
sempre in voi!
Abbiate
profondo disgusto del peccato: esso è lacerazione, è rovina; combattete anche
le mancanze minori. Vi offro ancora questo breve tratto per giungere sempre più
in alto, fino alla vetta che è diversa per ciascuno di voi. Solo a conclusione
definitiva del processo vedrete quale posto vi ho preparato. Allora sarà
felicità, sarà esultanza e benedirete, miei cari, ogni pena sopportata con
pazienza, ogni sospiro, emesso, ogni lacrima, che avete offerto a me nel silenzio;
la gioia è vicina, ogni giorno è un passo avanti che fate; ogni giorno è una
nuova conquista; procedete con la letizia nel cuore e scacciate i pensieri
inutili, le preoccupazioni vane; posate il vostro pensiero in me. Consolatevi,
perché verrò presto a togliervi anche le catene che ancora vi legano: ogni
vincolo sarà sciolto e ogni nodo tagliato. Ancora poco, sposa mia cara, ancora
poco, poco e verrò, carico dei più splendidi doni.
Il nuovo,
grande, giorno si è già affacciato all’orizzonte. Vivilo, come sai. Posa il tuo
capo sul mio Cuore e gioisci della mia gioia, godi la mia pace, attendi ed
opera, secondo il mio volere.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
16.01.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, offrite ogni palpito del vostro cuore a Gesù. Non stancatevi di essere suoi:
la felicità consiste proprio nell’appartenergli, totalmente.
Vedete
intorno uomini che tradiscono, altri che vivono, come se Dio non fosse, e altri
con tanta tiepidezza, da lasciare smarriti. Ebbene, non guardate questi esempi,
non lasciatevi trascinare dal male: non gli esempi negativi vi devono guidare,
ma quelli, splendidi, dei santi, di coloro che, prima di voi, ed ora anche con
voi combattono la buona battaglia per il trionfo del regno santo.
Lasciate
che gli empi si accompagnino con gli empi e gli storditi con i loro simili; voi,
piccolo e fedele esercito di Dio, restate fra voi e datevi, reciprocamente,
coraggio: parlate di Gesù, pensate a lui, sempre, lasciatevi guidare dalla sua,
sublime, tenerezza. Ogni giorno egli è in mezzo a voi, ogni giorno viene ad
incontrarvi e vi parla, vi guarda nel cuore. Siate felici, felici di vivere per
lui! Quanto è divenuta fruttuosa la vostra vita in questo, grandioso, momento
storico: nel tempo, nel quale Dio viene dimenticato dagli uomini, nel tempo,
più difficile della storia, ecco delle creature viventi che vivono solo per lui,
che guardano il suo volto, gustando, ancora sulla terra, le delizie del suo
Amore!
Voi
aspettate di incontrare Dio per stringervi a lui e non lasciarlo più. Certo,
questo accadrà, anche visibilmente, in modo straordinario, improvviso e
splendido; ma tutto ciò non potrebbe accadere, se voi non l’aveste già incontrato
nel vostro cuore e abbracciato, strettamente. Tutto avviene prima a livello
spirituale, poi, si realizza anche concretamente.
Pensate
a me, figli cari: il mio Cuore era strettamente unito a Dio, ancora prima che
divenissi Madre di Gesù: mi sentivo tutta di Dio, ancora prima di avere il
grande annuncio di Maternità Divina. Il mio essere gli apparteneva, il mio
Spirito era unito a lui, la mia Anima era solo volta ad adorarlo; amavo Dio,
insomma, con tutte le mie fibre ed ogni mio palpito gli apparteneva, ogni
anelito era suo.
Tutta
questa tensione mi sembrava logica e credevo che fosse propria di ogni essere
umano; non mi sentivo, certo, una privilegiata, ma un’umilissima fanciulla che
voleva appartenere, completamente, al suo Creatore ed era felice solo
nell’intimo abbraccio con lui.
L’angelo
mi sorprese, mentre ero immersa nei più sublimi pensieri. Ero in una dolce
estasi, quando egli mi rivelò che nel mio seno avrebbe dovuto incarnarsi il
Salvatore del mondo.
Piccoli miei,
tanti pensano: “Chissà quante preoccupazioni! Chissà quanti pensieri, quando
seppe del suo, sublime, compito!” No, figli amati: nessun pensiero, nessuna
preoccupazione, nessun problema, ma solo abbandono, totale, a Dio, solo
completa fiducia in lui, solo intensissima felicità di poter fare,
completamente, il suo volere! Ad ogni cosa avrebbe provveduto Dio, ogni nodo
l’avrebbe sciolto la sua tenerezza; dovevo solo lasciarmi trascinare, docile,
dall’onda soave del suo Amore.
Così
feci e così chiedo che facciate anche voi, angeli miei, ora e sempre, senza
stancarvi, senza ingannarvi, senza mai dubitare, nemmeno per un attimo.
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima