Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
17.01.97
Amici cari, eletti che mi state vicini in tempo di,
totale, abbandono, un momento grande è questo per la storia dell’uomo, un
momento tanto importante, quanto quello che ha preceduto la mia venuta al mondo
nel grembo di una creatura umana. Sono entrato nella storia umana come bimbo,
come ogni altro bimbo: il mio essere, infinito, si è calato nel finito, solo
per Amore!
Sposa
diletta, per Amore, sono sceso sulla terra e mi sono incarnato; sempre per
Amore, ora ritorno, non aspettato. Allora ero aspettato, ma ben pochi mi hanno
riconosciuto, perché la mia logica non è la vostra logica ed il mio pensiero
non è il vostro pensiero: mi immaginavano ricco e potente, invece, sono apparso
povero, tra gente povera; avrei dovuto portare la violenza e la forza, invece,
ero pace ed umiltà. Avrei dovuto, secondo il pensiero umano, sconfiggere e
distruggere i nemici, debellarli, fino a non lasciarne in piedi alcuno; invece,
ho insegnato a perdonare e ad essere disposti a dare la vita per gli altri.
Sposa
mia, allora non sono stato compreso che da pochissimi. Dopo venti secoli
d’insegnamento, esamino i miei “allievi” e vedo che ancora nulla hanno
compreso; allora agirono, per totale ignoranza, ora molti, per insipienza e
superbia.
Vengo
nel mondo, sposa mia; anzi, sono già presente vivo e vero, come Spirito
d’Amore, in molti cuori. Vengo, amica mia; ma non vedranno il piccolo bimbo,
come allora: vengo come Re dei re, coronato di potenza e di gloria! Vi ho dato
tempo venti secoli per crescere e capire ed ho operato cose grandiose per
rendervi la vita più agevole e comoda. Pensa, sposa amata, alle privazioni di
allora, ai sacrifici di allora ed al benessere di oggi in tanti stati del
mondo!
Quanto
tempo in più potrebbe avere l’uomo per la preghiera, la riflessione, la
dedizione alla mia causa! Guardati intorno e vedi, invece, cosa fanno le mie
creature predilette: adorano idoli di ogni genere, se ne creano sempre di nuovi
per non annoiarsi con gli stessi. Il risultato è che per me c’è ancora meno
tempo di prima! Dopo venti secoli di lezione, gli allievi sono totalmente
impreparati, mentre l’esame, grande ed unico, è alle porte e ad esso verrà
sottoposto ogni uomo, senza differenza di razza e condizione!
A molti
è stata concessa una quantità enorme di beni proprio perché potessero elargirne
anche a coloro che ne erano privi: ho offerto agli uni perché ne facessero
parte con gli altri. Ora torno, mia, amata, sposa, torno per vedere come sono
stati distribuiti i miei doni, se equamente oppure no. Torno per chiedere ai
miei amministratori conto della loro amministrazione, ad ogni servo conto del
suo servizio, a ciascuno il resoconto della sua vita. Il mio sguardo abbraccia
tutto il pianeta; vedo profonde disuguaglianze: alcuni vivono ancora privi di
tutto; sono privi anche del necessario e mai hanno posseduto il superfluo;
altri hanno il superfluo, al punto da sprecare, senza alcun riguardo, i beni
che Io, Io, Dio, nella mia bontà, ho concesso.
Vedo
punti della terra, nei quali si vive un benessere sfrenato, e altri, nei quali
la miseria è totale, talora oasi di grande povertà in un generale benessere,
sfrenato. Perché accade questo? Perché la situazione non cambia, malgrado i
miei, continui, ammonimenti, malgrado i miei continui rimproveri? Il ricco,
perché tiene per sé ciò che invece deve, dovrebbe distribuire al misero? Perché
tiene stretto in pugno ciò che non gli appartiene affatto? Ho parlato con
insistenza e ho dato ordini, precisi. Ma chi li ha ascoltati, chi vi ha
prestato attenzione? A che sono servite le mie parole, a che i miei ordini?
Vedo sulla terra un grande disordine: che fanno gli uomini, opera delle mie
mani? Perché non prestano attenzione a ciò che dico? Perché operano, senza
consultarmi, senza minimamente tenere conto del mio dire? Vedo un mondo, terribilmente,
sviato: chi percorre una strada, chi una diversa, chi un sentiero, chi un
altro; ma tutti cercano di allontanarsi da me col pensiero, con l’azione, col
sentimento!
Vedo il
tuo pensiero; è questo: “L’uomo devia, stoltamente, è vero; ma le potenze del
male in questo momento sono terribili ed esse nulla potrebbero, senza il
permesso Divino. Molti deviano, perché un terribile nemico li spinge al male ed
essi cedono per debolezza.”
Sposa amata,
è vero che c’è un nemico, astuto e feroce, che non dà pace ed è vero che esso
agisce, indefessamente; è vero, però, che Io sono sempre disposto a correre in
aiuto alla mia creatura per fornirle nuove energie. Perché tanta debolezza e
rilassatezza, quando rivoli d’acqua purissima sono dovunque? Basta solo
attingere, basta un piccolo sforzo per dissetarsi!!!
Sposa
cara, il mondo devia, perché vuole farlo, non mi cerca, non mi chiama, non mi
chiede consiglio; il mondo della grande ricchezza è divenuto il mondo della più
grande povertà spirituale: i miei doni sono stati sprecati, utilizzati per la
disobbedienza!
Volevo
la pace; invece, ovunque c’è guerra! Volevo vedere trionfare la giustizia,
invece, l’arrogante va avanti, a forza di pugni e spintoni, e il debole
soccombe, cade; nessuno lo aiuta, nessuno lo sostiene, nessuno si cura di lui!
La
carità è morta, assieme alla giustizia: questa è la verità, mia amata, questa
la, triste, verità! Io, Io, Gesù, vivo nei cuori di pochi; volevo mettere le
mie tende in ogni cuore umano e volevo fare del suo cuore la mia dimora, ma
dalla maggior parte di essi sono stato allontanato!
Ho
accesso in pochi; ma questi sono accoglienti ed amorosi, come pochi nel
passato. Al gelo generale corrisponde il fuoco, ardentissimo, di alcuni che
vivono solo per me, solo a me anelano, che sono servi, zelanti ed instancabili,
disposti a qualunque sacrificio.
Ebbene,
mia diletta, per costoro Io, Io, Gesù, vengo nel mondo, per voi che mi chiamate
giorno e notte ed invocate il mio regno d’Amore e di giustizia e non riposate
per implorarlo.
Diletta,
fedeli amici, avrete il regno di delizie che desiderate; lo avrete e sarà così
splendido, come nessuno di voi può immaginarlo. Godrete, mie fedeli, le pure
gioie e gusterete le sublimi delizie del mio Amore.
Sarò
benevolo anche con i popoli che, senza loro colpa non mi hanno conosciuto e,
quindi, nemmeno servito. Sarò rigorosissimo con chi ha ben sentito, ma si è
finto sordo, ha ben visto, ma si è finto cieco!
Sposa,
esulta anche in questo nuovo, grandissimo, giorno. Esulta, perché l’onda soave
del mio Amore ti conduce, dolcemente, alla splendida meta, e con te tutti
quelli che hai preso per mano.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.01.97
La Mamma parla agli eletti
Siate
tutti di Dio, piccoli miei; siate suoi in ogni istante della vostra vita.
Questo è il proponimento, che dovete farvi. A questo dovete pensare, sempre.
Tenetevi lontani dalle tentazioni ed evitate la compagnia dei ribelli e dei
superbi: ricordate, figli, che il male è contagioso. Nessuno può dire: “Sono
sicuro di me stesso”.
Non
inseguite fole e sogni, vani, e non cercate l’irraggiungibile: la felicità, che
il vostro cuore desidera, è in Dio; la pace, che esso vuole, è in Dio; la
tenerezza, alla quale il vostro animo anela, è solo in Dio! Egli è la roccia,
incrollabile, alla quale dovete tendere. Siate saldi nella fede! Chiedete di
non tentennare, mai: non vi lascerà delusi il dolcissimo Gesù; anzi, vi sorriderà,
come il padre sorride al suo piccolo che gli dimostra tutto il suo amore.
Cari
figli, l’Umanità intera sta attraversando un momento pesante; ma ognuno è
chiamato a rispondere delle proprie responsabilità. Molti entro quest’anno in
corso saranno chiamati a restituire a Dio i doni ricevuti, con l’interesse
guadagnato: guai a colui che non è stato capace di mettere a frutto i talenti!
Guai a chi teme di incontrare il volto di Dio!
Bisogna
riflettere bene in tempo e prepararsi in ogni momento di vita. L’incontro, come
Gesù più volte ha detto, avverrà, improvvisamente ed inaspettatamente.
Ricordatelo, figli miei! Ricordatelo sempre! La Mamma del Cielo mai parla
invano: vuole la vostra completa felicità; vuole che possiate gustare le
sublimi delizie, che vi sono state preparate.
Gesù
desidera che Io parli a voi ogni giorno. Gesù desidera che Io vi faccia tenere
a mente le sue parole. Gesù desidera che Io tenga stretta la vostra mano nella
mia affinché nessuno si perda.
Con
gioia, con grande gioia scendo dal Cielo per stare con voi! Non vi lascerò
soli: non sentitevi soli anche nei momenti più difficili; anzi, proprio quando
siete preoccupati, chiamatemi, chiamatemi con fede ed Io mai, mai starò lontana
dai miei piccoli, tanto bisognosi di una mia carezza!
Vedete
come già tanto tempo è passato da quando ho cominciato a manifestarmi in
maniera più sensibile: ne è passato molto più di quanto ancora ne debba
trascorrere, prima dei grandi eventi, già annunciati. Siate lieti, siate,
sempre, lieti e mostrate a tutti il vostro viso gioioso: anch’esso sarà un
segno, una testimonianza, sulla quale riflettere.
Se vi
chiedono il motivo di tanta letizia, dite: “Sono tutto di Gesù. Egli mi ama, mi
dà esultanza e pace. Confido in lui e nulla temo, in qualunque evento mi sento
al sicuro nella reggia del suo Cuore!”
Il tempo
dei tempi, che gli uomini tanto hanno aspettato, è questo. Quanti lo hanno
desiderato, quanti sospirato nel profondo del cuore! Gli uomini di oggi, che lo
vivono, in gran parte non ne sanno riconoscere la grandezza e l’importanza!
Gesù ha
parlato, chiaramente, e continua a parlare, tramite gli antichi ed i nuovi
strumenti; occorre solo avere orecchie ben attente ed occhi ben aperti. Chi
capisce si salva, chi si prepara si salva, chi si dona a Dio si salva; chi non
crede non capisce e non fa attenzione ai segni.
Cosa
accade ad un treno che non rispetta i segnali, all’agricoltore che mai alza lo
sguardo a vedere il Cielo, al navigante che non consulta gli strumenti di
bordo?
Inevitabilmente,
chi poco prima, chi poco dopo, inesorabilmente, tutti cadono nella rovina! Voi,
piccoli miei, avete visto, sentito e vi siete ben preparati. Tenete ben alte le
vostre lampade: fate lume a voi stessi ed a quelli che vi circondano!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima