Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
19.01.97
Eletti, amici fedeli, venite nel mio Cuore e restate,
sereni, nel rifugio sicuro. Certo, miei piccoli, fuori la pioggia è sempre più
fitta e lampi spaventosi attraversano il Cielo; ma voi non temete: Io, Io sono
Dio, non uomo e chi in me si è rifugiato sta sicuro e nulla deve terrorizzarlo:
ogni elemento obbedisce a me. Abbiate fiducia in me: quest’oceano di male sarà
risucchiato dall’abisso, orrendo, dal quale è uscito.
Sposa
cara, capisco il tuo turbamento. Resta più a lungo sul mio Cuore per riposarti
un po’ dalla fatica quotidiana. La mia reggia ti accoglie: troverai solo in
essa ogni consolazione, ogni conforto. Piccoli cari, questi sono tempi di
grande felicità per chi si è lasciato permeare dal mio Spirito, ma anche tempi
nei quali il nemico non dà sosta, perché conosce il termine del suo periodo di
azione intensa.
Guardate,
miei piccoli, ai vostri fratelli del passato: quelli che vi hanno preceduto in
santità hanno sofferto assai per testimoniarmi, per difendere le Leggi sante,
per cooperare affinché si realizzasse, pienamente, il mio regno. Nessuno, figli
cari, si è fatto santo, senza fatica alcuna, nessuno senza tormento e senza
lacrime. Questo è il momento del grande sviamento generale: avrete tribolazioni
ed ostilità. Il servo non è da meno del padrone: Io, Io, Gesù, sono stato
offeso, calunniato, percosso, messo su di una croce infamante, sono morto nel
modo che conoscete. Piccoli cari, a gran parte di voi non chiedo il martirio;
ma qualche sofferenza, qualche sacrificio dovete sopportarlo. Siate lieti,
siate forti, siate miei: chi è nel mio Cuore non verrà toccato dal male. State
saldi: ho fatto di voi delle colonne, poderose. Esultate e gioite,
continuamente, perché non voi avete scelto me, non voi, ma Io, Io, Gesù, ho
scelto voi. Il mio progetto su ciascuno si è pienamente dispiegato; le fasi
sono note a me solo, ma, miei amati, fidatevi di me, lasciatevi condurre
dall’onda soave del mio Amore verso la meta, ormai, tanto vicina.
Sposa
cara, vi sono molti che con superbia agiscono e, operando in tal modo, credono
di poter stare sempre vicino a me e godere di posti d’onore; non hanno lasciato
che li scegliessi Io, Io, Gesù, per loro, ma essi stessi hanno scelto già i
primi, per mancanza di umiltà e grande presunzione.
Ricordate
le mie parole, più volte ripetute: il padrone di casa, che aveva invitato al
suo banchetto nuziale tanti ospiti di ogni genere, si accorse di come alcuni si
scegliessero i primi posti, si fossero ben accomodati e troneggiassero,
spavaldi, su di essi. Egli lasciò che prendessero posto tutti; osservò che
tutti i posti in fondo erano rimasti vuoti, mentre gli ospiti si accalcavano
davanti. sservò, attentamente, ogni cosa, poi, chiamò
ad uno ad uno i convitati e, chiese loro di spostarsi secondo un ordine
diverso, secondo il suo ordine. Tutti coloro che avevano occupato le poltrone
furono spostati in fondo e molti del fondo andarono a prendere i posti d’onore,
quelli vicino al padrone di casa.
Sposa
mia, com’è accaduto in quella festa, così accadrà alla mia, imminente e
grandiosa, venuta. Coloro che sono ai primi posti già si sentono al sicuro,
guardano con degnazione gli altri che stanno in fondo, neppure lontanamente
pensano che quello sarà il loro posto, perché vicino a me voglio i miei
diletti, coloro che ho chiamato e scelto per servirmi giorno e notte ora e,
poi, godere per sempre la mia gloria.
Amata,
sappiate sopportare ogni tormento per me, sappiate sopportare, per amore mio, i
sacrifici, che vi chiedo. La gioia non scomparirà dai vostri cuori, perché chi serve
me anche nel dolore è gioioso. Non sempre comprendete la ragione del vostro
patire, ma abbiate fiducia in me, abbiate piena fiducia nel vostro Signore che
vi ha preso tra le sue braccia e vi aiuta ad attraversare i punti più scabrosi
del vostro cammino.
Piccoli
cari, la meta è vicina. Lo sappiano coloro che hai preso per mano, per mia
volontà, lo sappiano per gioire anche nel sacrificio, lo sappiano perché il
cuore rimanga lieto anche nella presente tribolazione.
Amici
cari, guardate quanti posti ci sono nel mio regno e ognuno ha già assegnato il
suo: gli angeli hanno scritto i nomi. Sapete cosa significa? Se venissi in
questo momento a prendervi, quella sarebbe la vostra posizione. Siete pronti:
ancora un poco, miei amati, ancora poco, poco e, poi, vengo.
Ora
siete con me sulla croce; sarete con me nella gloria. State percorrendo la mia
stessa strada. Vivete per me, per fare la mia volontà sempre, sempre, anche
quando occorre eroismo per farlo. Chi molto ha ricevuto dalle mie mani molto
deve porgermi: mai offro così tanto per, poi, nulla pretendere. Esaminate voi
stessi, fedeli amici, esaminate ciò che possedete: chi ha grandi doni deve
offrire il corrispondente in interessi e capitale.
Sposa
cara, non gemere, per qualche pena in più che ti ho chiesto: ogni sacrificio,
che mi offri con tanto amore, è merito per te e rugiada per i miseri che
languono nel fango. È sorto il nuovo giorno. Rasserenati e preparati a godere
le mie delizie.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
19.01.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, l’oceano di male, che ora lambisce la terra, ritornerà nell’abisso dal
quale è uscito. Siate certi che, tra breve, tutto muterà. Non è promessa vana,
figli cari: Gesù lo dice, Gesù lo ripete perché siate pazienti e fiduciosi in
questi momenti, certamente, assai difficili.
La
grande alba è già spuntata: è un’alba senza tramonto, nuova, sorta nel vostro
cuore che volge verso il massimo splendore.
Figlia
cara e tanto amata, docile ed obbediente, sei mesta, per un attacco, furioso,
del nemico: certo, è furente, perché sei strumento prezioso per molte anime che
hanno ritrovato la luce e vivono, intensamente, la splendida alba che è sorta.
La tua vita è preziosa agli occhi di mio Figlio Santissimo. Tu l’hai donata a
lui, completamente: potrebbe mai abbandonarti nelle mani del nemico, senza
correre, subito, in tuo soccorso?
Vivi
serena e godi le sublimi delizie dell’Amore che ti viene donato. Qualche
attacco ci sarà; ma non temere: la mia mano ti tiene, saldamente. Guai a chi
non è disposto a fare alcun sacrificio! Guai a chi mai ha tempo e disponibilità
per Gesù: quando chiederà, nessuno lo ascolterà, sentirà intorno a sé il vuoto
della solitudine e dell’abbandono!
Piccola
cara, ogni giorno presenterà le sue delizie, ma anche i suoi tormenti; questo
accadrà fino alla fine; quando, poi, vedrai comparire, radioso e sfolgorante,
il volto di Cristo, trionfante, nella gloria degli angeli e dei santi, allora,
allora alzate tutti il capo e tirate un grande sospiro di sollievo, perché è
venuta l’ora della grande felicità, senza limiti di spazio, di tempo,
d’intensità.
Non
siate tristi, se qualche prova più incisiva vi fa gemere di dolore: Gesù chiede
a voi, perché siete disponibili e generosi. Neppure un sospiro va perso,
neppure una lacrima dimenticata. Offrite, offrite sempre con larghezza al
vostro Re che tutto se stesso ha donato per la salvezza di ogni uomo!
Guardate
il Cielo: è scuro di dense nubi, minacciose, minacciano temporali, lampi
funesti. Sì, amati: la terra deve essere ben lavata e purificata, la superbia
umana deve cadere ed ogni uomo divenire docile al suo comando.
Le Leggi
Divine devono divenire le uniche Leggi, osservate in ogni angolo della terra.
Gesù, figli cari, Gesù dominerà i cuori e sarà il Re, assoluto, di tutto
l’Universo. Ancora un tratto, piccoli miei, un breve tratto ed accadrà
l’imprevisto, l’imprevedibile; gli uomini stupiranno, grandemente, per non aver
saputo prevenire il pericolo, ma dovranno rendersi conto, credenti e non, che
vi sono forze poderose che essi non possono controllare.
Piegheranno
il capo, figli amati, piegheranno il capo i superbi. Davanti alla potenza
Divina, l’uomo si sentirà un piccolo pulcino che vede davanti a sé un gigante,
irraggiungibile, e dovrà arrendersi e piegarsi. Tutti dovranno arrendersi e
piegarsi davanti alla Maestà Divina! Allora sarà il trionfo, la gloria, la fine
del dolore!
Attendete
con pazienza, miei piccoli, ed operate con zelo. Vi amo. Ti amo, figlia, e ti
porgo la mia, tenera, carezza.
Maria
Santissima