Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
29.01.97
Eletti, piccoli, che mi aspettate ed anelate a me
con tutta l’anima, vi dono giorni, ore, istanti: metteteli a frutto al mio
servizio. Se sapeste quanto è importante ogni attimo, specialmente, in questo, delicato,
momento storico! Vivete per me, piccoli, lasciatevi condurre da me e non
sviatevi neppure poco: Io vengo nel mondo quando meno se l’aspetta. Beato chi
ha creduto in tempo e si fa trovare pronto a farsi accogliere, subito, tra le
mie braccia!
Sposa
amata, vengo nel mondo, presto, assai presto, come il più grande Re, per
cambiare il volto della terra e rovesciare i potenti dai troni! Vengo come il
più grande Sovrano per proclamare la giustizia ed instaurare una pace stabile.
Vengo, amata sposa, per togliere di mezzo i prepotenti e giudicare gli
ingiusti. Vengo nel mondo come sole di giustizia. Aspettatemi, miei eletti! Non
vi pesi troppo questa attesa. Capisco bene il vostro anelito, conosco ogni
pensiero della mente ed ogni palpito del cuore; se non fosse importante
attendere un poco, sarei già da voi per la più grande felicità vostra. Desidero
venire a voi molto più ardentemente di quanto voi lo desideriate: voglio
spezzare le catene di schiavitù che legano i miei figli diletti. Amata sposa,
fedeli amici, sarete presto liberi non della libertà che offre l’uomo, ma di
quella, che dono Io, Io, Dio. Sarete profondamente gioiosi non della gioia che
offre il mondo, vana, passeggera, ma di quella, vera, che solo Io posso dare,
perché solo Io posseggo.
Ancora
un poco, piccoli cari, ancora un poco dovete pazientare: un giorno assai
vicino, un giorno, come un altro, un giorno, nel quale nessuno vedrà un avviso
particolare, accadrà tutto ciò che in secoli e millenni non è accaduto.
Attendete quel momento con esultanza, voi che mi state così vicino e vi
nutrite, degnamente, del mio corpo: che ha da temere il figlio, obbediente, dal
padre amoroso e severissimo? Le sue braccia vogliono accogliere colui che tanto
l’ha aspettato: il figlio, caro, che mai ha perso la speranza di vederlo, dopo
la promessa fatta.
Beato,
sposa cara, beato chi ha creduto e non si è perso nel gran deserto del mondo!
Beato chi ha creduto, senza perdere un istante ed ha servito il suo Signore,
senza mai stancarsi.
L’ho
detto e l’ho ripetuto: vengo presto; se tardo, aspettatemi e non crucciatevi
per il ritardo, perché ogni istante è grazia. Voi non potete comprendere ancora
bene il senso delle mie parole; ma tutto capirete a momento opportuno.
Ora
vivete solo nella fiducia, nella piena e totale fiducia. Ricordi quello che
dissi al mio, amato, Tommaso? Pensaci un poco, piccola cara. Quello che ho
detto allora, lo ripeto anche ora: Tommaso, tu hai creduto, perché hai veduto;
beato chi crede, senza vedere! Vi chiedo, piccoli cari, di restare saldi,
incrollabili, nella fede; sto provando un poco la vostra pazienza, ma questo
piccolo sacrificio vi rende ancora più decisi, più forti, più preparati.
Soffiano
venti di tempesta da ogni angolo della terra: vedrete popolo contro popolo,
nazione contro nazione, un membro della stessa famiglia tradire ed ingannare
l’altro. Quando accadranno queste cose, sappiate che la fine è vicina ed Io
sono alle porte per la vostra, immensa, felicità.
L’attesa
presente non scoraggi nessuno, ma rafforzi la volontà. Le tribolazioni dei
giusti saranno nuovo ossigeno per i miseri che stanno immersi nella nebbia,
fitta, del peccato: ogni sospiro, ogni lacrima che mi vengono offerti con cuore
puro aprono le cateratte della mia misericordia che si riversa, a torrenti, sul
mondo. Sappiatevi sacrificare, piccoli cari, per la
salvezza delle anime e pensate a quanto bene faccia ogni vostro sacrificio, non
imposto, ma scelto deliberatamente.
Gli
stolti, sposa mia, anche in questo tempo, grandioso, pensano a divertirsi, ad
accumulare capitale su capitale, fanno progetti di gloria umana e cercano il
piacere immediato; per voi non sia così: il vostro pensiero, la grande
preoccupazione sia la salvezza delle anime. Aprite i vostri forzieri ed aiutate
i miseri che hanno bisogno; fateli gioire ed Io farò gioire voi di più grande
felicità.
Non fate
progetti di gloria umana: lasciatevi umiliare ed offrite a me la pena, come
fiore, candido e profumato, che gradisco. Rinunciate alle false illusioni del
mondo che dànno gioia immediata e tolgono quella duratura. Guardate lontano,
pensate al futuro, che Io, Io, Dio, ho progettato per voi: se ora sospirate per
servirmi, poi godrete per sempre.
Sposa
mia, è spuntato il giorno, un altro, grande, dono del mio Amore. Il mondo non
capisce e continua a chiudere il suo cuore a me che vorrei penetrare in
ciascuno col mio raggio: anche oggi, mia diletta, tormenti ed orrori, anche
oggi sofferenza e morte. Gli uomini vogliono procedere, senza di me; ma ripeto
ciò che più volte ho detto: chi non raccoglie con me disperde!
Vedi
quanta fatica nella vita degli stolti? Costruiscono, costruiscono, sudano e mai
prendono riposo! Guarda attraverso il mio sguardo, osserva la loro opera, la
costruzione che tanto li fa faticare: cosa vedi, sposa mia?
“Mio
Adorato, i miei occhi nulla vedono, proprio nulla!”
Nulla
vedono, perché nulla c’è: costoro soffrono, penano, lavorano, incessantemente,
ma nulla producono né per sé né per gli altri. Questo, furioso, vento di
tempesta non solo ha portato via i beni superflui, ma ora porterà via anche la
loro vita, così inutile, quella che hanno ottenuto come grande dono d’Amore e
non hanno apprezzato minimamente.
Non
gemere, piccola cara, per la sorte di questi che hanno avuto infinite
possibilità di conversione, ma tutte le hanno rigettate. Dietro a costoro,
vedi, ce ne sono tanti, tanti altri: una fila, immensa, che segue la loro
sorte.
Prega e
sacrificati perché, finalmente, la mia luce possa fermare questa, grande,
rovina generale.
Non ti
sia penosa l’attesa: vedi quanto c’è ancora da fare? Opera con amore e non ti
pesi, piccola sposa, il sacrificio che fai per me. Quante delizie ti offre il
mio Amore e quante ancora ne avrai! Vedi: per poco, ti offro l’infinito!
Esulta
in me ed offrimi ogni istante di vita.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Supplichi
il mondo e faccia penitenza, se non vuole, presto, vedere il mio volto,
terribile, di giudice severo!
Resta
in me e sii felice!
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
29.01.97
La Mamma parla agli eletti
Sono in
mezzo a voi, piccolini miei, per condurvi per mano, per darvi fiducia e
incoraggiarvi ad arrivare fino in fondo, senza avvilirvi, per le piccole
delusioni della vita.
Figli,
vorrei che tutti si facessero condurre da me: una madre vuole solo il bene dei
figli e guida, consiglia solo in vista del loro bene. Io parlo ed appaio,
visibilmente, sulla terra. Parlo da anni in varie parti del mondo; ma,
ultimamente, la mia presenza è ancora più viva: voglio avvertire l’Umanità intera
che qualcosa di nuovo sta per accadere, qualcosa di grandioso ed unico.
Perché i
miei piccoli mi ascoltano in numero così esiguo? Quanti fanno tesoro delle mie
parole?
I più
numerosi sono quelli che alzano le spalle e procedono, senza lume e senza speranza.
Alcuni di questi sono i ministri diletti di mio Figlio che hanno un compito
assai delicato: non solo devono farsi trovare pronti al suo ritorno, ormai così
vicino, ma devono anche preparare le anime ad accoglierlo.
Non si
può restare indifferenti ai grandi fatti che avvengono sulla terra in questo
tempo; occorre almeno riflettere, pensare, cogliere i segni che sono numerosi!
Piccola,
cara figlia, ho un figlio tanto amato, al quale parlo come a te: è un docile
ministro che dice tante cose, che Io gli suggerisco, e gira il mondo,
annunciando la grande primavera, che Gesù sta per far sbocciare sulla terra.
Figlia amata, egli è ostacolato da molti e poco creduto. Parlo attraverso le
sue labbra di sacerdote perché gli altri, tutti i sacerdoti del mondo odano la
voce e vedano i segni.
Parlo a
dei giovani, che diffondono nel mondo i miei messaggi d’Amore: anch’essi non
sono abbastanza seguiti proprio da coloro che invece non dovrebbero perdersi
neppure una parola per comprendere in fretta che il tempo è giunto di
svegliarsi dal sonno, destarsi dal torpore e destare ogni creatura prediletta.
Si
aprano i cuori e s’illumini la mente, perché il grande momento, tanto
sospirato, è giunto: è questo! Chi è nel buio esca dalla stanza tenebrosa, esca
e guardi che grande alba sta sorgendo. Palpitino i cuori con battiti nuovi,
perché è l’era della felicità: dopo la venuta di Gesù sulla terra, questo è il
tempo più significativo, già fissato dal Padre, tanto sospirato dal Figlio,
tempo di mutamenti gioiosi, di luce radiosa, di fermento nuovo.
La
Chiesa, dolente, martirizzata, tormentata, assalita dalle forze del male, non
crollerà, come molti pensano. La Chiesa sta soffrendo, terribilmente, per le
doglie, le ultime doglie che preannunciano tempo nuovo; ora piange, perché il
dolore è forte, ma a capo della Chiesa non c’è un uomo, che può essere
facilmente fiaccato e sconfitto, c’è Cristo che è sempre vittorioso. Egli è il
vittorioso e trionferà presto; sta già per farlo, proprio quando già molti
disperavano della vittoria.
Figli,
figli, tanto amati, ora soffrite, per un attimo, ancora con Cristo sofferente,
ma trionferete, tra poco, con Cristo, trionfatore, che viene coronato di
gloria.
Vi
invito alla gioia, all’esultanza. Lasciate le lamentele ed esultate, perché
Gesù torna per stare sempre con voi. Adoratelo! In ogni istante adoratelo!
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima