Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

30.01.97

 

 

Eletti, amici cari, questo è il mio tempo, questo è il vostro tempo: opero, potentemente, per cambiare il volto della terra; operate con me, perché il momento è giunto, è questo, nel quale vivete e respirate. Non dovranno ancora attendere i giusti né a lungo soffrire gli innocenti: Io, Io, Dio, mi sono chinato su di voi per mutare la vostra sorte.

 

 

Sposa diletta, che vegli con me, attendi il giorno promesso e resta immersa nell’oceano, infinito, del mio Amore. Voglio regnare, come Sovrano assoluto, in ogni cuore, voglio dominare l’universo interiore di ogni uomo; quello esterno già mi appartiene, già mi obbedisce. Forse c’è elemento che osi agire, fuori dal mio comando? No, di certo! Se Io, Io, Dio, dico sì, chi mai oserebbe resistere al mio Comando?

Amata sposa, tutto mi obbedisce; solo l’uomo continua a resistermi: la mia creatura prediletta, fatta a mia Immagine e Somiglianza, si ribella, vuole, addirittura, tentare di procedere da sola, credendo di poter andare lontano da me.

Sposa amata, quanti ciechi vedo in procinto di precipitare! Io, Io, per Amore, ho rallentato la loro corsa, ho mandato loro incontro i miei angeli per fermarli e convincerli a retrocedere; ma pochi hanno ascoltato e molti sono coloro che non odono più, oltre a non vedere più. Anche oggi, mia diletta, sarà un giorno nel quale molti devono lasciare la dimora terrena per giungere da me che li attendo. Quale sorpresa, strana, sarà per alcuni di essi la mia, improvvisa, chiamata! Fino a questo momento procedono, spensierati; oggi si ferma la loro corsa e devono pensare, in un attimo, a tutto ciò, di cui non si sono preoccupati per un’intera vita!

Mia piccola, ripetilo al mondo, ripeti che ciascuno deve porre mente alla sua situazione spirituale, perché non preavviso, prima di chiamare: è questo, che faccio ora, in questi giorni decisivi, l’unico, grande, preavviso valido.

Nessuno osi procedere nel cammino, come se non fossi, come se non esistessi, nessuno, sposa cara, perché la rovina sarebbe certa! Non ti stupire, non ti stupire delle mie parole, piccola mia: pensi che colui che è vissuto senza di me possa cercarmi alla fine della sua vita, specialmente se questa è repentina ed inaspettata? Se nel momento della serenità l’uomo non mi cerca, tanto meno lo farà nel tempo dell’angoscia e dello sconvolgimento, quando la mente è annebbiata ed il cuore in sussulto.

Mia piccola, si cerchi me, Dio, finché mi faccio trovare. Si cerchi il mio volto amoroso, non quello severo che tanto fa paura al mio docile scricciolo, solo a vederlo per un attimo. Ora, ancora per poco mi farò trovare; ma chi non coglie quest’occasione potrebbe mai più riaverla.

Ogni giorno nella tua città si celebrano varie messe: Io, Io sono lì ed attendo coloro che, tanto malati, possono ancora farsi risanare; attendo, ma pochi si avvicinano alla mia mensa! Il cibo, che offro, ristora e guarisce; ma chi lo cerca, chi corre a nutrirsene?

Le mie chiese sono vuote, come vuoti sono i cuori. Chi frequenta, assiduamente, spesso lo fa, per abitudine, senza calore, senz’amore, senza fare alcun progresso nella vita spirituale!

Sposa cara, vedo la profonda tristezza che è in te, ogni volta che fai questa constatazione: è riflessione di ogni giorno che turba l’anima tua.

I fedeli alla mensa Divina spesso sono i suoi più acerrimi nemici; possibile questa contraddizione?

Questa è la domanda che si fa il cuore. Amata sposa, la risposta a tale quesito l’ho data in passato e tu la conosci bene: chi si accosta a me, per abitudine e non per fuoco d’amore, non procede di un passo nel cammino di luce. Il nemico, astuto, prepara trappole ovunque, anche nel mio tempio santo, sotto i miei occhi. Io non sempre ostacolo la sua opera, perché voglio essere amato, come desidero, e non ingannato, palesemente.

Sì, diletta: chi si accosta a me con astio, superbia, invidia, ostilità verso il proprio simile mi inganna e non mi ama, mi offende e non mi loda. Respingo ogni suo dono e non lo gradisco. Un cuore puro voglio e una mente senza nebbie pericolose, prodotte dal fumo infernale! Quanto

dolore provo, per l’ostilità tra fratelli! Predico l’amore, la concordia, la carità; vedo odio, discordia, ostilità! Ebbene, chi deve presentarsi a me con animo sconvolto da tali pensieri verso il proprio fratello indugi e cambi idea; prima vada a riconciliarsi col suo simile e poi si presenti, puro e libero, a me. Allora, allora, mia diletta, lo accoglierò con gioia, lo abbraccerò con tenerezza e gli farò gustare le mie delizie, infinite! Ti dico, per darti gioia, che colui che ora gode, felice, tra le mie braccia continuerà a farlo e vedrà le meraviglie che compirò, dispiegando la mia potenza; colui, invece, che si rode d’ira, di rabbia, per il bene altrui, e manifesta sentimenti negativi vivrà nel tormento, perché questa è stata la sua scelta di vita.

Scelgano bene, scelgano bene gli uomini fino a che sono ancora in tempo! Un cuore puro non si ottiene in un attimo: occorre sottoporsi ad un adeguato processo, lasciarsi plasmare dalla mia mano; se non si opera in tempo, tutto sarà vano.

Queste notti fruttuose di veglia con me salveranno molte anime dalla rovina, perché la mia rugiada salvifica cade sul mondo, inaridito; ma pochi sono coloro che vegliano, cooperando con il mio piano di salvezza: le necessità sono numerose, ma le disponibilità esigue.

Chiamo ancora a me gli uomini, di buona volontà, perché mettano a frutto ogni giorno, che il mio Amore concede, e ne comprendano l’importanza: è tempo di scordare le vanità e le inezie del mondo, svagato, per provvedere al proprio futuro spirituale.

I miei messaggi accompagneranno il tuo cammino: questa polla, che ho voluto, continuerà a dare acqua purissima e fresca, fino al mio ritorno visibile. Quanto tutto tacerà d’intorno ed il silenzio sarà caduto sul mondo ribelle, si udrà il gorgoglio, proveniente dalla mia sorgente: chi si avvicinerà, docile e contrito, potrà prendere forza e salvarsi.

Ho nascosto bene la mia sposa che deve restare così per operare in maniera più proficua: è un’arpa che suona, armoniosamente; chi riesce a percepire il delicato suono sentirà la voce del suo Dio che l’ama, teneramente, e gli ricorda il suo destino di felicità.

Resta vicina a me, sposa amata. Godi le purissime delizie del mio, infinito, Amore.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

30.01.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli amati, si alza un gemito dalla terra: sospirano i giusti, aspettando il riscatto; sospirano i deboli, perché sono oppressi; sospirano i piccoli, perché si sentono soli; sospirano e piangono coloro che cercano giustizia, perché non l’hanno. Chi non ha voce non viene aiutato. Pare che tutti prendano le parti dei più forti: lì, dove le voci risuonano più potenti, c’è interesse; lì, dove il grido è flebile, viene spento dall’arroganza. Nessuno bada più al misero che cade; lo sguardo è volto verso il prepotente che comanda e cambia, a piacimento, le leggi.

Figlia cara, questa è la situazione nel presente. Gesù vede ogni cosa e sente il, silenzioso, gemito. Egli non è indifferente a tanto dolore: il suo, splendido, Cuore è straziato. Egli, però, non è uomo che tace e soccombe; egli è Dio, unico e potente: attende che i cuori si aprano; aspetta che le menti capiscano; accarezza, dolcemente, gli afflitti; ridona speranza ai disperati che a lui si volgono; fascia le ferite del colpito ed abbraccia chi, innocente, chiude gli occhi, ormai esausto.

Il tempo dell’attesa sta per scadere: il grande Re con la sua splendida corte si affaccia all’orizzonte e nasce un’alba, tutta nuova, sfolgorante di luce.

Vedo i miseri fermare il loro lamento ed i laceri chiudere le labbra. Vedo gli innocenti asciugarsi il pianto ed i caduti tentare di riprendere energia. Miei, amati, figli, non è un sogno il mio, non è un bel sogno, che cesserà con il risveglio: è la realtà, che vedo, la realtà che si approssima, è il futuro che lascia intravedere la sua bellezza!

Consolatevi, tutti voi, che soffrite nel presente, ma avete alzato gli occhi a contemplare lo splendore del Cielo! Certo, la terra è divenuta sempre più triste; ma dal Cielo sta scendendo una luce, nuova, che ridà speranza.

Certo, la terra sembra un deserto senz’acqua; ma ecco una, misteriosa e benefica, rugiada continua a cadere, provvidenzialmente: dal terreno putrido sale un lezzo, pesante; ma nell’aria già si percepisce un soave profumo lieve e benefico. Si avverte il cambiamento, già in atto: lo avvertono i cuori più sensibili; lo avvertono gli animi dei giusti che attendono e sperano, che soffrono, ma non si rattristano. Nel fondo della mente emerge una, grande, promessa che non viene da essere ingannevole e mendace; sono parole Divine che continuano a ripetere un, consolante, ritornello: “Gesù risanerà tutte le piaghe e asciugherà tutte le lacrime. Gesù non è lontano; viene a consolare i suoi fedeli. Non tarda, l’ha promesso: è questione di giorni; sta preparando ogni cosa, a puntino, perché la felicità dei suoi piccoli sia completa.”

Nell’attesa, figli amati, guardate la, splendida, alba che è spuntata. Lasciatevi bagnare dalla, benefica, rugiada e respirate, respirate, profondamente, il soave profumo che vi avvolge: viene dall’alto e vi fa comprendere che le promesse, sublimi, stanno per essere realizzate. Dio lo vuole! Dio lo desidera! Dio ha stabilito da sempre questo tempo per il compimento di ogni cosa!

Anche questo sia giorno di gioia. Anche questo sia giorno di esultanza, perché Gesù non si fa attendere. Viene l’Altissimo Sovrano! Viene il sublime liberatore! Accoglietelo, degnamente, e adoratelo in ogni istante!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima