Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

14.02.97

 

 

Amici fedeli, vengo per alleviare le vostre pene. Vengo ogni giorno da voi con la mia presenza, viva. Vengo da chi mi chiama con cuore sincero. Sono nel cuore, nella mente, nell’anima di chi anela a me. Il mio spirito avvolge l’Universo e lo vivifica; agirà, potentemente, su ogni uomo che si abbandonerà, fiducioso: voglio dare ai miei fedeli la piena felicità.

 

 

Sposa amata, ti ho fatto riposare, serena, tra le mie braccia; ho riempito di pace e gioia l’anima tua, ti conduco come onda soave verso la meta ormai vicina. Non destarti, sposa amata; resta in me, fidati di me: la bufera ancora non è cessata intorno, imperversa, perché il mondo ha abbandonato la via di luce. Ovunque sta affiorando il paganesimo: dopo secoli e secoli di insegnamento, la terra, che ora avrebbe dovuto riempirsi dei più bei fiori, è divenuta una landa, arida e deserta.

Le oasi sono poche, ma ti dico: mai sono state tanto lussureggianti e ricche di frutti prelibati. Ho chiesto, ho parlato; tutti hanno sentito nel cuore il mio richiamo d’Amore, ma i cuori sono come cocci. Il mio sangue ha irrorato la terra e l’ha fecondata; tutto l’ho sparso perché cessasse per sempre quest’aridità. Essa si ridesterà al momento da me stabilito, rifiorirà e diverrà uno splendido giardino, ma tutte le anime che mi hanno tradito ed abbandonato, sposa, mia, diletta, non vedranno la grande primavera, non sentiranno il dolce tepore del sole, nuovo, né il vento soave accarezzerà più le loro carni ed il loro cuore. Il tempo propizio volerà via, rapido, istante dopo istante. Beato colui che lo sa cogliere e vivere, intensamente! Beato chi ha vinto la tiepidezza per divenire ardente, come un fuoco divampante: solo tale fiamma può innalzarsi fino a me, solo tale fiamma può congiungersi al Cielo! Quando essa è molto flebile, si spegne al primo soffio: bastano due gocce d’acqua. Siate ardenti, anime belle, siate sempre più ardenti del mio Amore.

Voi desiderate me, voi chiamate me; giorno e notte sento le vostre suppliche: “Vieni, Gesù! Vieni, Adorato! Vieni, unico Amore!” Ecco, spose dilette, ecco gioie del mio Cuore: vengo da voi, vengo per farvi felici! Ora scendo nel cuore e nella mente: voglio penetrare in ogni vostra cellula, voglio rinnovare tutto il vostro essere con la mia linfa Divina. Godete ed esultate, perché sta per accadere il più grande miracolo: voglio una terra di viventi, tutti santi, tutti miei, tutti felici. Questo è il mio tempo: mai ho operato così potentemente, come oggi faccio. Voglio riportare la felicità, primigenia, nell’Universo e nelle anime e ciò che era ritornerà: nulla in me va perduto. Ad essa voglio aggiungerne altra, sempre più intensa.

Eletti, vivete, sereni, pensando che il giorno, nel quale vi troverete tutti vicini, tutti insieme, sta arrivando. Non vedrete visi cupi intorno a voi né sguardi maliziosi che vi scrutano: vedrete occhi limpidi di bimbo che sorridono, vedrete letizia ed armonia, dovunque letizia ed armonia.

Guai a coloro che mi continuano a vedere morto, morto su di una Croce, infamante! Guai a coloro che pensano e agiscono come se tale Io fossi! Sono risorto, miei fedeli! Sono risorto e glorioso! Torno sulla terra per ridestarla dal lungo sonno che in questi tempi è divenuto ‘coma profondo’.

Ho preparato il mio popolo: l’ho, abbondantemente, irrorato con la mia rugiada. La terra vive solo perché pochi sono tutti miei: la mia attesa di misericordia è dovuta alla loro preghiera, incessante. Ho fissato, però, un tempo che si è consumato, un supplemento che ormai è finito. Altro non ne concedo. Altro non ce ne sarà. Tutto si sta compiendo, secondo il mio piano.

Sposa amata, vedi quanto male si compie ogni giorno sulla terra? L’uomo si ribella al mio disegno, non lo asseconda. Quanti oppongono resistenza e fanno ritardare il mio ritorno! I diletti, i miei amorosi sospirano e piangono; ma i miseri si salvano, gli indecisi si scuotono, i malati guariscono! Attraverso il male, anche per mezzo di esso, compiuto da stolti ed insipienti, porto ugualmente a compimento tutti i miei progetti. Credono, credono gli uomini di realizzare, in pieno, la loro libertà, pensando di costruire a modo loro; non è così: il male, che compiono, sarà loro imputato come colpa! Da esso Io, Io, Dio, trarrò tanto bene, quanto ne serve per far rifiorire ogni angolo, inaridito, del pianeta.

Sposa mia, vedrai le mie meraviglie e godrai, per esse. Chi ha confidato in me, chi si è abbandonato in me non resterà deluso: ho detto che vedrà lo splendore di un mondo nuovo e così sarà.

Eletti, amati, avete visto la luce del nuovo giorno, l’avete goduta nel profondo del vostro cuore: è un’alba, luminosa, che darà il posto ad un giorno nuovo, senza più tramonto, allorché Io, Io, Gesù, verrò sulla terra. Verrò non nel pensiero. Non regnerò solo nelle menti e nei cuori, come ora faccio per molte anime, che a me si sono offerte; regnerò nel mondo, fedeli amici, regnerò perché siate felici, pienamente, regnerò, come i più grandi re della storia: come Davide e Salomone, regnerò sul mio popolo, fedele. Cambierò gli equilibri e sanerò tutte le ferite: esulterà l’Universo, tornato a vivere; esulteranno tutte le creature, per la gioia, intensa. Le anime, poi, avranno una beatitudine tutta nuova, unica. L’uomo mai ha sperimentato le grandi delizie, che sto per concedere. Ci sarà un attimo, breve, di sofferenza, ancora solo un attimo e, poi, gioia, solo gioia per i diletti che mi attendono, mi desiderano, anelano a me, adorano il mio volto e praticano, fedelmente, le mie Leggi.

Non sospirate, giusti. Non versate lacrime: Io, Io, Gesù, voglio la gioia; desidero vedervi gioiosi e festanti, come bimbi che sono pronti per partecipare alla loro festa. Quale festa vi ho preparato; non come quelle che allestiscono gli uomini, tutte uguali, sempre monotone e stancanti! È festa Divina, opera del vostro Signore che, infinitamente, vi ama, profondamente vi conosce, che ha preparato le delizie più sublimi per coloro che, tra tanto tradimento, gli sono restati sempre fedeli!

Sposa, resta così: felice e serena, nel mio Cuore. Ti dono la mia gioia: offrila al mondo. Ti dono la mia pace: donala a chi la chiede.

Ti porgo il sorriso del mio Amore: volgilo anche tu a chi incontri.

                                                                                  Ti amo, sposa. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

14.02.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, vengo a voi con l’immenso Amore di Madre. Vengo per confortarvi, per ravvivare la vostra speranza. Vengo per rinnovare le promesse di Gesù che si stanno compiendo. Abbiate fiducia: Gesù è vicino; è nel vostro cuore stanco per ristorarlo, è nella vostra mente, talora, un poco smarrita, per ridarle luce, è in voi, in misura del vostro anelito. Ardentemente, amatelo! Ardentemente, desideratelo: Gesù si dona a voi e vuole donarsi sempre di più; ma dovete chiederlo, dovete volerlo! Non può possedere Dio chi mai lo cerca. Non può possedere Dio chi mai gli rivolge un pensiero. Vive bene egli nelle anime ardenti: vuole permearle tutte, vuole conquistarle, interamente.

La creatura si realizza in Dio. La creatura è pienamente, felice, abbracciata al suo Signore: nulla desidera, perché tutto possiede, nulla desidera, perché Dio soddisfa, pienamente, conosce a fondo le necessità e provvede, ancora prima di essere invocato.

Sapete, figliolini, che Dio vuole essere invocato, supplicato non per conoscere ciò che desiderate, ciò che vi manca: egli sa tutto, legge il pensiero ancora nella mente, sente l’anelito del cuore; vuole, però, che voi, volontariamente, vi rivolgiate a lui perché dimostriate la vostra fiducia e l’umiltà. Con la fiducia dimostrate di credere in lui; con l’umiltà di essere come piccoli bimbi che chiamano la loro mamma, perché solo da lei si aspettano vero aiuto, sollievo e certezze. Volete dare gioia a Gesù?

Sento, spesso, le vostre parole che dicono: “Voglio fare ogni cosa che possa fare lieto il mio Gesù”. Ebbene, Io v’insegno come fare in modo semplice per consolarlo e farlo sorridere: chiamatelo, rivolgetegli, continuamente, la parola. Fate conto di averlo davanti a voi e ditegli quanto l’amate. Apritegli l’anima: parlate, parlate, come bimbi, felici, che cinguettano tra le braccia del dolce papà.

Parlate come ad un amico che è pronto a consigliarvi, ad aiutarvi, a venirvi incontro in ogni circostanza. Ditegli tutto, tutto, con totale fiducia ed aspettate la sua risposta: figli, figli cari, essa viene sempre, sempre! Siatene certi.

Ogni vostra preghiera viene esaudita, non dubitate, non abbiate proprio alcun dubbio. Sappiate, però, tener sempre presente che parlate a Dio, non ad un uomo, sappiate che il suo pensiero non è il vostro pensiero e la sua logica non è la vostra. Voi dovete entrare nella sua dimensione, non egli nella vostra.

Anche oggi vi esorto ad abbandonarvi all’onda soave del suo Amore, lieti, sereni, sicuri.

Viene Gesù sulla terra, viene per fasciare, curare, guarire; ma viene anche per giudicare i malvagi e chiedere il resoconto delle loro opere. Il suo volto è dolcissimo per chi l’ha amato, seguito, per chi è vissuto per lui ed ha obbedito ai santi precetti; non lo sarà nei riguardi dei disobbedienti, dei testardi che hanno osato ribellarsi, senza mai sentire ragione.

Consolatevi, figliolini. Siate in pace ed attendete.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima