Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.02.97
Eletti, amici cari, siate concordi nella preghiera,
siate un cuore solo ed un’anima sola; poi, chiedete, chiedete, fedeli amici,
chiedete e vi sarà concesso, bussate e vi sarà aperto. Molto potete in questo
momento, perché molto vi concedo. Operate, assiduamente, per le anime; portate
al mio Cuore le più lontane con suppliche e sacrifici.
Amata
sposa, il mondo è tanto bisognoso di bene, ma non si trova chi lo persegua.
L’oceano del male sta travolgendo ogni cosa, ma proprio in questo momento, così
tragico per l’Umanità, concedo ai pochi, che mi sono restati fedeli, molto. Un
solo uomo, giusto, può ottenere fiumi di grazie; quando, poi, più persone si
uniscono insieme per pregare ed i cuori sono concordi e le anime sono unite
allora, allora, amata sposa, Io concedo, concedo oceani sconfinati di grazie:
pochi, che pregano uniti, fanno tremare la terra, scuotono le montagne, fermano
le acque dei mari, riescono a sedare le guerre, rendono vane molte insidie del
nemico.
Sposa
amata, ho guardato il mondo; con uno sguardo l’ho abbracciato tutto: di fedeli
ne sono restati pochi, di ardenti pochissimi. Vedo le mie creature seguire le
ombre, fuggitive, in cerca di felicità. Esse scompaiono nel nulla, lasciando un
profondo vuoto: quante, false, promesse si trasformano in profonde delusioni
che portano alla disperazione! Mia diletta, vedo volti tristi, emaciati,
sconvolti in creature predilette che potrebbero ora godere le pure gioie; vedo
il vuoto lì, dove potrebbe esserci la più grande ricchezza, vedo
l’approssimarsi della rovina lì, dove potrebbe già esserci la felicità della
vittoria.
Ho
aperto tutti i canali, quelli ordinari e quelli straordinari, che funzionano,
ininterrottamente: voglio che gli smarriti ritrovino la strada; voglio che i
miseri si rialzino e riprendano respiro; voglio che i lontani ritornino a casa.
Non un giudice, severo, li attende, non un giustiziere, senza Cuore, ma un
Padre, amoroso, li vuole abbracciare, un Padre, amoroso, che desidera fare
nuove, grandi, rivelazioni.
Sì,
sposa amata: voglio aprire il mio Cuore ai figli, voglio parlare loro ancora
dolcemente. Desidero accarezzarli, perché sono tanto stanchi: la pioggia ha
bagnato il loro capo, le spine hanno insanguinato i loro piedi; sono feriti e
deboli, colpiti nell’anima e nel corpo. Voglio, sposa mia, che costoro non
continuino a fuggire lontano: c’è una splendida casa che li aspetta. Qui
troveranno ogni conforto, qui ogni dolcezza, qui il riposo, la pace e l’amore.
Come si può indurli a tornare, se hanno perso, ormai, il lume della ragione?
Una nebbia, densa, oscura la vista ed un freddo, tagliente, li gela!
Piccola
mia, Io vado loro incontro; per monti e per valli li inseguo per convincerli a ritornare.
Ho bussato ad ogni cuore, ho porto il mio dono e attendo, attendo una risposta
che non viene, attendo un abbandono che non c’è. Approfittando della generale
debolezza, il nemico fa grande strage di anime, le fa cadere nelle sottili
trappole, invisibili all’occhio offuscato: ogni giorno ne restano prigioniere
molte. Io avverto, sempre, mia diletta: non permetto che un’anima si avvii alla
rovina, senza che se ne accorga; prima agisco in maniera a voi misteriosa, ma
ad essa assai percettibile per convincerla a darmi il suo sì. Senza di esso,
senza questa disponibilità, Io non posso operare; Io, Io, Dio, non voglio
operare. Nessuno mai sarà costretto a fare ciò che non desidera fare: ho creato
uomini liberi ed essi continueranno ad essere tali fino alla fine del mondo.
Amata
sposa, ho fatto parlare, chiaramente, il mio angelo bianco; ho rassicurato,
attraverso le sue parole, l’Umanità che non ci sarà la fine di questo mondo,
anche se il peccato è gravissimo: non distruggerò ciò che con tanto Amore ho costruito.
La terra sarà purificata e ogni suo angolo sarà splendente e profumato di
purezza; per ottenere questo agirò in modo speciale: dispiegherò la mia potenza
ed inonderò il mondo del mio Spirito che aprirà nuove vie, ancora sconosciute.
Non tema
l’Umanità la completa distruzione dell’Universo: esso esisterà e non verrà
annientato. Tema, però, ciascuno la distruzione che opera il peccato: esso è la
grande lacerazione che distrugge le anime; esso è la lebbra che consuma l’anima
ed il corpo!
Sposa
cara, vorrei che tutti lo capissero, che ognuno se ne rendesse conto:
l’Universo, da me voluto e creato, continuerà a vivere ancora a lungo, ma
l’anima nel peccato, l’anima, che non si svincoli dalla prigione del male, in
esso perirà, non si rialzerà più.
Più volte
l’ho ripetuto, più volte l’ho detto: la natura con i suoi elementi, tutto il
creato mi obbediscono. Chi si oppone al mio volere? Chi resiste alla mia
volontà? Se dico sì, chi osa dire no e, se dico no, chi osa dire sì?
Solo
l’essere libero mi si oppone, resiste, si ribella, si divincola; gli uomini
sono divenuti come quei monelli che non vogliono sentire ragione, non
obbediscono agli educatori né ai genitori, a nessuno: procedono, decisi, verso
il male e non cessano di farlo, neppure dopo aver preso una bella lezione.
Ognuno
in questo tempo è sottoposto a speciale purificazione: è la grande prova che
precede gli esami conclusivi. Chiedo al mondo di cominciare ad usare, bene, la
ragione. I ribelli cesseranno di esistere e di essi se ne perderà anche il ricordo;
esalterò gli umili di cuore. Li innalzerò fino al Cielo, mentre farò
sprofondare tutti i disobbedienti, incalliti, che, nella loro superbia,
continueranno a girarmi le spalle.
Piccola
mia, gli uomini tanto si preoccupano delle sorti dell’Universo: dovrebbero,
invece, pensare e riflettere sulla sorte della propria anima che spesso è assai
languente e dimenticata. Vivrà l’Universo. Ti dico, Io, Dio, ti dico che
l’Universo vivrà e stillerà rugiada Divina; ma da esso scompariranno i
prepotenti, gli arroganti, gli ingiusti, gli adulteri, i ladri, gli operatori
di male, tutti i disobbedienti, i ribelli, gli stolti.
Questo è
tempo propizio ancora, sposa mia, questo è tempo di grazia ancora per molti;
ma, se esso passa invano, se le grazie non vengono colte e tesaurizzate,
allora, allora non ci sarà la gioia promessa, non ci sarà la vittoria, tanto
attesa. L’Universo si rinnoverà, per mio volere, si rinnoverà; ma molti dei
suoi abitanti non potranno gustare le mie, infinite, meraviglie, quelle
presenti e quelle che ancora aggiungerò.
Venite a
me, uomini! Venite a me, finché ancora mi lascio trovare! Venite a me e
godrete!
Sposa
diletta, tu sei già mia. Riposa, gioiosa, sul mio Cuore ed offrimi tutto il tuo
amore in ogni istante di questa, grande, giornata.
Ti amo. Vi
amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.02.97
La Mamma parla agli eletti
Un
giorno grande, un giorno unico si avvicina: aspettatelo con gioia, figli miei,
aspettatelo con ansia. Tenete il cuore puro, la mente sgombra e lo godrete a
pieno. Non tarderà. È giunto, amati piccoli, è il giorno, al quale il cuore
anela da tempo. Non basta attenderlo, non basta intuirne la venuta: occorre
prepararsi, occorre affrettarlo con preghiere e suppliche! Chi ha operato in
tal modo si troverà pronto per esserne assorbito.
Ciò che
accadrà deve restare un mistero per voi. All’uomo non è dato conoscere, se non
in minima parte, i progetti di Dio: mai potrebbe capire la piccola creatura ciò
che ha in mente l’infinito Creatore. Quando Dio vi rivelerà ogni fatto, sarete
in grado di comprenderlo.
Piccoli,
lasciatevi guidare da Gesù, lasciatevi andare, serenamente, al suo, dolce,
abbraccio, e di nulla preoccupatevi. L’ho detto e lo ripeto: siete dei bimbi,
che Dio vuole condurre ad una grande festa. Egli stesso si è curato di
prepararla; egli stesso si è preoccupato di ogni particolare.
Vedete,
piccoli miei, come gli uomini sono gelidi ed indifferenti alle esigenze altrui.
Vedete
prevalere nel mondo l’egoismo e l’ingiustizia? Ebbene, gli stessi occhi, che
ora vedono tanto male, contempleranno il trionfo del bene, della giustizia,
della carità.
Chi ora
si sforza di camminare per la via di luce, chi pratica la giustizia e la
insegna agli altri, chi ha il cuore traboccante del fuoco della carità godrà,
pienamente, nel giorno grandioso ed unico.
Figli,
vi guardo ad uno ad uno; con immenso Amore vi guardo: conosco il travaglio
della vostra vita e la fatica quotidiana. Vi ripeto: coraggio! Coraggio! Sono con
voi: Gesù lo desidera. Egli stesso guida i vostri passi e scruta le vostre
scelte interiori.
Ciò che
è nascosto all’uomo è noto a Dio. Vi ho sempre detto di curare non solo la
vostra condotta esteriore, ma anche il pensiero, sorgente: quando vi accorgete
che esso non è gradito a Dio, quando vi rendete conto che esso è una
tentazione, un’insidia del maligno, spegnetelo con la volontà, cancellatelo sul
momento.
Un
pensiero volto al male non deve sostare nella mente; qualora fosse insistente e
la volontà un pochino debole, implorate il mio aiuto materno: non altro
desidero che di essere chiamata dai miei figli per aiutarli in ogni situazione.
Guardate con serenità al futuro.
Il
Vicario di Cristo in terra ha rassicurato il mondo circa un altro diluvio universale,
distruttivo ed annientante. Questo Dio l’aveva già detto e ripetuto più volte;
ma gli uomini sono pieni di paura: temono Dio, che è Amore infinito, ma non
temono il suo nemico e si lasciano trascinare dalle terribili insidie.
Figli
cari, non temete Dio, perché può punire; adoratelo, perché è Dio, Creatore,
Salvatore, Spirito d’Amore che dà la vita ad ogni creatura. Non è la paura che
crea l’amore, ma l’amore che annulla la paura.
Amate
Dio, figli cari, e non tremate. Amate Dio e camminate, sereni. Amate Dio e
guardate con fiducia al futuro. Amate Dio! Adoratelo, perché egli merita tutto,
è tutto! Siate suoi e la gioia vi accompagnerà per sempre.
Teme chi
non ama e non ama chi vive nella continua disobbedienza del peccato. Chi non
ama non si fida e chi non si fida non ottiene. Pensate con gioia al futuro,
figli, tanto amati. Io vi dico: sarà splendido, luminoso, felicissimo per chi
ha seguito con fede la Croce di Gesù.
Adoratelo!
Adoratelo! Adoratelo!
Vi
amo.
Maria
Santissima