Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

18.02.97

 

 

Eletti, amici fedeli, restate in me. Elargirò i miei doni a coloro che tanto li desiderano: può un padre restare insensibile alle suppliche dei propri figli? Se voi, voi, che siete uomini, esaudite i vostri piccoli e li accontentate, quanto di più farò Io, Io, Dio, con quelli che mi invocano con cuore sincero ed attendono da me ogni cosa bella!

 

 

Sposa amata, gli uomini desiderano la felicità, desiderano la giustizia, vogliono l’amore; rifiutano il dolore ed il tormento, sognano un mondo senza sofferenza e pieno di armonia.

Lo sai, diletta, spesso te l’ho rivelato: proprio questo mondo ho preparato per i miei amati. Io, Io, Gesù, sposa cara, mai deludo, ma concedo, sempre, oltre l’aspettativa di ciascuno.

Voi, fedeli, cercate di immaginare come sarà la nuova scena del mondo ora che l’anno zero è giunto; in questo momento state vedendo ancora le ultime scene di un mondo dilaniato, sconvolto, smarrito, angosciato.

L’uomo, oggi, più che mai, è divenuto lupo, feroce, che divora il suo simile e, di nascosto, gli prepara la rovina. Un gran fuoco divampa nei cuori, non d’amore, non d’amore, puro e santo, ma di astio, di odio, tremendo, e di concupiscenza, insensata!

Le azioni malvagie provengono dalla mente e dal cuore: da una mente sconvolta, da un cuore colmo di sentimenti negativi. Il nemico si è insinuato, profondamente, negli esseri umani ed opera, incessantemente; le volontà sono tanto fiacche che non riescono ad opporvisi e non fanno neppure alcuno sforzo per farlo.

Amata sposa, cosa accadrebbe, se Io togliessi il potere all’antico serpente e lo ricacciassi nell’abisso di fuoco, dal quale è uscito, facendosi seguire da tutta la sua corte, maledetta?

Sposa mia, le menti si schiarirebbero, i cuori si svuoterebbero del veleno e le mie creature predilette comincerebbero a ragionare, serenamente, a veder la realtà attraverso la luce, nuova, che proviene da me; i cuori, infuocati, troverebbero la pace e le menti, annebbiate, la ragione.

Gli uomini, sempre insidiati dallo spirito maledetto, non hanno saputo resistere ai suoi attacchi; il perché te l’ho spiegato tante volte: non si sono rivolti a me, chiedendo, supplicando, invocando il mio aiuto; hanno, sempre, deciso di procedere da soli, perché la superbia regna, sovente, nel cuore umano. Ebbene, diletta, esulta, per quello che intendo fare, esulta, per le mie parole! Sii felice, sposa amata, perché un grande giorno sta per giungere nel mondo! I più fedeli lo godranno per primi; dopo, verranno gli altri, secondo i meriti di ciascuno. Sto per strappare le redini di mano all’antico nemico; proprio nel momento nel quale oserà gridare vittoria, considerato il fatto che molte creature predilette l’hanno seguito, Io, Io, Gesù, strapperò a lui le unghie ed i denti, le armi usate per sedurre le mie, amate, creature.

Questo sto per fare, sposa amata. Tolto di mezzo il terribile tentatore, che tanto danno ha fatto, tornerà la pace sulla terra e l’amore, puro, fiorirà in ogni suo angolo, mentre i miei amati gioiranno e si abbracceranno, per l’immensa felicità. In quel momento, unico ed irripetibile, anche la terra con tutti gli elementi esulterà per la grande gioia: gli alberi, intirizziti e brulli, allungheranno le loro braccia legnose, scossi dal mio alito e, subito, subito si ricopriranno di fiori, le umili creature esulteranno anch’esse, per il sorriso della natura. Il creato innalzerà canti di gioia, di lode a me, unico Creatore, che ho tolto di mezzo il tremendo nemico, operatore di ogni male.

Sposa amata, certo, la bestia, tremenda, non se ne tornerà sola nel suo, orrido, nido di fuoco. Questa è la mia, grandissima, pena e anche la vostra sarà: assieme ad essa, andranno nell’antro maledetto anche quelli che mai si sono ravveduti, coloro che hanno sempre rifiutato la mia voce, che hanno respinto con testardaggine i miei doni, che non hanno risposto alla mia chiamata.

Certo, mia diletta, questo è il tempo, grandioso, della più grande gioia per i miei, fedeli, amici, ma anche del più grande dolore per i miei, decisi, nemici.

Ho preparato una splendida sorpresa per il mondo fedele ed obbediente; ma essa diviene, triste, condanna per chi non ha creduto, non ha voluto ascoltare e si è intestardito nella disobbedienza. Questi sono gli ultimi giorni, concessi alla bestia: essa, certo, neppure un istante lascerà cadere, invano; ma i miei, coloro che si sono rifugiati in tempo nel mio Cuore, non subiranno danni.

Le piccole tribolazioni serviranno solo a consolidare l’edificio spirituale, già costruito, e a rendere più salde le fondamenta e più resistenti le colonne.

Accettate, fedeli amici, dalle mie mani anche qualche, minimo, sacrificio; non ribellatevi, ma, docili, docili, piegate il capo: solo Io, Io, Dio, so quanto l’oro deve stare nel fuoco per liberarsi da ogni scoria. Lasciatevi purificare; lasciate che Io, Dio, completi la mia opera in voi. Umiliatevi e mai alzate il capo; sto per completare in voi la mia opera.

Uscirà dalle mie mani oro, purissimo, che servirà a splendere sulla terra, rinnovata ed adornarla di bellezza. Ancora un poco, sposa diletta, ancora poco, poco e tutto sarà concluso. Contemplerete solo in ultimo la mia opera, finita. Come il disegno di un mosaico si può ammirare solo quando tutto è concluso ed ogni parte è stata messa in sesto, così voi, fedelissimi amici, ben comprenderete il significato del mio procedere solo ‘a posteriori’, quando, cioè, tutto sarà ormai concluso.

Procedete con la gioia del cuore. Ogni giorno sia gioia. Ogni giorno sia esultanza. Offritemi l’istante e riempitelo del vostro amore: Io, Io, Gesù, per il vostro piccolo dono, elargirò al mondo il mio, infinito. La terra stillerà rugiada Divina. Cantate di gioia, perché Io non ho lasciato la mia creazione nel dolore; ho permesso le doglie, tremende, del parto perché potesse dal seno uscire una nuova creatura, pura e santa, degna del suo Creatore.

Ecco, sposa: il mio, sublime, sacrificio ora ha pieno compimento. Beato chi ha detto sì a me e non mi ha girato le spalle! Beato chi mi ha detto sì, anche senza nulla comprendere: ora comprenderà, ora esulterà e benedirà quel piccolo sì, pronunciato con labbro tremante.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, sposa fedele.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

18.02.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli, tanto cari, aspettate con fiducia e gioia il giorno promesso. Donate ogni istante a Gesù; fate di ogni attimo un dono, prezioso, a Dio e a voi stessi. Solo volto a Dio, l’uomo realizza, pienamente, se stesso, perché solo in lui ha senso la vita umana. Egli sta per fare all’Umanità il più splendido dono. L’ha annunciato e lo sta annunciando, continuamente, con parole e con segni; ma molti non prestano attenzione: quanti non sentono, perché si sono resi sordi ai suoi richiami! Quando Dio chiama, insistentemente, i figli, è solo per dare loro cose splendide, offrire i doni del suo Amore. Ormai da anni la sua presenza, viva, è percettibile, sempre di più.

In tutto il mondo vi sono apparizioni, messaggi, locuzioni: Dio si mette in contatto col genere umano in modo sempre più sensibile. Cosa vuole annunciare l’Altissimo con la sua presenza, viva, sempre più frequente tra il suo popolo?

Egli parla d’Amore, figli cari, piccoli, che mi seguite in questo cammino luminoso: dice che ha tanto, tanto amato il mondo e lo vuole salvare; dice che crea, continuamente, cose splendide perché l’uomo possa goderle ed essere felice; annuncia che il tempo nuovo è giunto, ormai, e la grande felicità, mai goduta prima, l’uomo l’avrà. Non è solo un’illusione, che da secoli e millenni la creatura umana insegue invano, non è un’ombra fugace che, quando uno crede di averla raggiunta, sfuma e si dissolve nell’aria: è una realtà che aspetta gli uomini di fine secolo. Occorre, però, essere degni di tanto dono: non bisogna attenderlo nell’ozio e nell’inerzia, tanto meno, immersi nel fango del peccato. Se Dio offre tutto all’uomo, egli pur qualcosa dovrà dare. È sempre poco ciò che il misero può offrire all’Altissimo; ma Dio è Padre, è Padre, amorosissimo, e non disdegna, non respinge, mai rifiuta i doni, offerti con tutto il cuore.

Vi ripeto e vi ripeterò, fino all’ultimo istante, sempre le stesse cose: offrite, offrite quello che possedete a Dio. Siate generosi col vostro poco ed egli sarà grato a voi, offrendovi le infinite ricchezze, che egli solo possiede.

Perché, quindi, ogni giorno tanti messaggi, tanti segni, tanti avvertimenti? Gesù vi chiede di essere pronti per quel giorno che è già giunto, figli cari, è già giunto: un passo, un passo, ancora, e ci siete. L’ho detto che il Figlio Santissimo vi vuole fare una grande sorpresa, l’ho ripetuto; ma voi riflettete sempre troppo poco! Se venisse esattamente nel giorno, che voi pensate, quale sorpresa sarebbe? Verrà, quando il mondo non lo immagina e nel modo, che mai si aspetterebbe. Viene, viene, Gesù, figli cari! Viene il Santissimo, carico di doni per i fedeli. Viene per farli suoi e felici per sempre. Viene per alleviare le pene, per dare ai poveri e togliere ai superbi. Viene per portare pace e giustizia, armonia e concordia. Viene perché la terra profumi ancora ed il Cielo si stenda, terso e limpido, sopra di essa. Viene, figli, viene! Attendete, fiduciosi.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima