Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
22.02.97
Eletti, amici cari, usate bene la vostra libertà. Essa
è un dono, preziosissimo e può essere la vostra salvezza. Essa vi dà ali di
aquila per giungere fino a me; essa può, però, anche tarparvi le ali e farvi
precipitare nella rovina!
Sposa
amata, giglio, che stringo al mio Cuore, grande dono è la libertà e ogni uomo
la possiede. Con essa potete salire in alto, fino a toccare le vette più
sublimi dello spirito; ma con essa sempre potete sprofondare nell’abisso e
perdervi in esso. Vi lascio questo dono fino all’ultimo soffio di vita: in tal modo
potete offrirmi voi stessi o negarmi il vostro sì in ogni istante di vita.
Amati
figli, Io, Io, Dio, vi chiedo qualcosa in ogni istante; siete liberi di
offrirlo o di negarlo, di accettarlo o di respingerlo: la vostra sorte futura è
condizionata dalle scelte che fate.
Sposa
amata, l’uomo è sovrano, proprio in virtù del dono che possiede: non è uno
schiavo che deve obbedire, senza potersi opporre. Sono i suoi simili che
cercano di ridurlo in questo stato; lo fanno per egoismo e malizia; ma anche se
l’uomo è schiavo dell’uomo, è sempre libero davanti a me che non gli impongo la
mia volontà con la forza, ma gli chiedo di farla, proponendogli una libera
scelta.
Diletta,
l’uomo deve rinunciare a se stesso per essere completamente mio; quando, dopo
un lungo processo, sarà giunto a tale traguardo, solo allora si accorgerà che
in me, solo in me ha realizzato, pienamente, il suo io. La tua esperienza te lo
conferma. La tua esperienza ti fa comprendere quanto divenga ricca l’anima che
si è spogliata delle sue vesti, logore, per indossare le mie, sontuose; prima
ha creduto di perdere tutto; invero, tutto ha guadagnato, perché, sposa amata,
si arricchisce oltre modo colui che s’impoverisce per servire me.
Amati,
cosa avete che vi appartenga, completamente? Il vostro corpo è mio, i vostri
beni sono miei, tutto ciò che possedete è mio; sapete cosa non è mio, perché
Io, Io, Dio, così ho voluto? È solo la vostra volontà: essa vi appartiene; per
essa, siete liberi!
L’Universo
è mio, gli esseri animati ed inanimati obbediscono al mio comando e nessuno di
essi osa trasgredire ai miei ordini. Potevo sottomettere a me anche la creatura
prediletta; se, però, così avessi fatto, le avrei tolto la sua sovranità e con
essa la sua, alta, dignità. Ho creato l’uomo a mia Immagine e Somiglianza e
l’ho dotato d’intelletto e libertà: col suo intelletto deve guidare la sua
volontà; con la sua volontà deve fare le sue scelte e con le sue scelte, fatte
nell’arco di un’intera esistenza, decide il suo destino eterno.
È grande
l’uomo, sposa amata, è il più grande essere della terra: può, se vuole e
nessuno è in grado di privarlo della libertà, che Io gli ho donato! Proprio
tramite essa, egli può farsi mio schiavo, può farsi misero davanti a me per,
poi, trovarsi ricco della più grande ricchezza.
Sposa
amata, mi piacciono le tue parole, quando mi dici: “Mio, adorato, Gesù,
considerami la tua, umile, schiava. Decidi tu, Altissimo, quello che vuoi che
faccia, poi, comunicamelo, senza aggiungere alcuna spiegazione. Solo questo
desidero, Amore mio: fare la tua volontà. Solo in questo provo felicità: ottemperare
ai tuoi ordini.”
Ecco
quello che desidero dalle mie creature predilette: l’obbedienza desidero,
l’obbedienza, incondizionata! Spesso, sposa, do anche spiegazioni per rendere
più agevole la comprensione; ma il più delle volte chiedo e basta. Non posso
aggiungere altro, perché la piccola creatura non è in grado di capire di più.
Bene hai spiegato ai piccoli, che tu guidi, bene hai detto, quando hai
evidenziato la grande distanza tra la capacità intellettiva umana e quella
Divina: la mente umana non può accedere alle sublimi altezze di quella Divina,
deve, quindi, umiliarsi ed attendere il momento, nel quale Io stesso la renderò
capace di accedere a speciale conoscenza.
Parlavo
prima, sposa amata, della volontà. Nell’uomo la volontà è tutto: con essa egli
può vincere la sua partita o perderla, completamente, davanti a me. Fa’ conto
che l’esistenza umana sia una grande partita a scacchi: ogni mossa ha una sua
notevole importanza. L’uomo, accorto, studia attentamente, prima di spostare la
sua pedina; l’uomo, meno attento, riflette poco e muove a caso, commettendo
molti errori; c’è poi quello proprio stolto che non pensa e opera, senza fare
caso a ciò che fa. Ebbene, che accade, che accade al primo? Al secondo? Al
terzo?
Il primo
procede, facendo buon uso della sua volontà: ogni atto è preceduto da un
profondo lavorio dell’intelletto che ha come obiettivo quello di vincere la
partita. Costui è senz’altro candidato alla vittoria. Il secondo, vedendo i
suoi continui errori, può essere indotto a correggersi, quindi, divenire come
il primo. In tal caso anch’egli può vincere la partita. Il terzo, invece, che
ha sempre fatto mosse avventate, si accorge ad un tratto di aver sbagliato
tutto, di essere sul punto di subire la sconfitta: se non si scuote in tempo,
non avrà più alcuna speranza.
Sposa
diletta, questo accade oggi, più che mai, nel mondo: pochi appartengono alla
prima categoria, moltissimi alla seconda e molti alla terza. Questa lunga
partita, durata secoli e millenni, sta per concludersi. Il termine l’ho fissato
Io, Io, Dio. Si chiude, perché Io, Io così ho deciso; ho fissato il tempo ed il
modo: un attimo in più non ci sarà e un modo differente non si verificherà.
Ogni
giocatore è chiamato a fare le ultime mosse; Io, poi, stabilirò quali saranno i
vincitori ed i vinti.
Sposa mia,
si affrettino, si affrettino i miei figli, perché nulla concedo più di quello
che ho già concesso. Tutto si deve definire entro questo numero, ristretto, di
giorni: si sappia, si comprenda, si provveda! Mia piccola, la Madre, dolcissima,
premurosa e tanto preoccupata per i suoi figli, appare ovunque per avvertire,
per guidare, per chiamare alla ragione. Ascoltino i figli le parole di una
Madre Santissima che vuole veder splendere ovunque il raggio della felicità.
Ecco la
reazione degli uomini di questa generazione: alcuni sono spaventati, perché
temono una grande catastrofe; altri sono disperati, perché sentono le prove
assai pesanti; altri non si curano di nulla e brucano dove trovano, come se in
essi fossero scomparsi l’intelletto e la volontà; altri, ancora, vivono beati,
felici, in attesa del Re che viene nella storia di questo tempo per mutarne,
completamente, il corso. Occorre che i primi lascino il terrore e riprendano
l’uso della ragione. Occorre che i secondi comprendano che non sono soli: Dio
non li ha dimenticati. Occorre che i terzi si ricordino di essere uomini, fatti
ad Immagine e Somiglianza di Dio. Gli altri sono i felici del tempo della
massima infelicità: per essi il corso della storia è già mutato, il paradiso è
cominciato e la gioia fluirà, senza avere mai pausa.
Diletta,
il grande, nuovo, giorno è sorto. Stringiti al mio Cuore pieno di tenerezza,
d’Amore, e vivilo con me. Ti dono il mio tutto: non farai alcuna fatica a
rinunciare al nulla, che il mondo ti porge. Se hai paura, pensa che nulla ti
può accadere, che Io, Io, Dio, non permetta ed Io permetto solo ciò che giova a
te ed all’Umanità intera. Gioisci ed esulta, amata sposa. Servimi in letizia.
Ti
amo. Vi amo
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
22.02.97
La Mamma parla agli eletti
Piccolini,
tanto amati, Gesù vi ha parlato dell’importanza della volontà: essa vi dà ali
per volare fino a Dio, entrare nel suo regno di delizie, essere suoi nella
gioia e nella pace. Così state operando, piccoli. Così molti di voi stanno
facendo. Vi vedo come aquile nel Cielo, vi vedo volare alto, alto tra le nubi,
rosee, del Cielo. Il mondo si volge a voi con astio, con invidia: il vostro
bene lo turba, la vostra felicità lo sconvolge.
Chi è
nel mondo, immerso nei suoi inganni, non capisce chi vola nel sole, splendente
della luce nuova che è sorta all’orizzonte. Di qui nascono un amaro, profondo,
del cuore, un tormento, misterioso e sconvolgente.
Piccoli
cari, molti vi guardano con astio e cercano in ogni modo di ostacolare il
luminoso cammino. Contro questo male non c’è rimedio che possa portare sollievo;
la malizia genera l’invidia e l’invidia odio. Nei sentimenti negativi agisce il
nemico. Egli non estingue la bruciante fiamma, ma la rende sempre più alta: con
essa vorrebbe bruciare il bene, distruggere chi nel bene opera e cresce. Non
temete chi vi odia di questo odio; non tremate, piccoli cari, per il male che
può farvi: Dio vi tiene nelle sue braccia, amorose, e nulla opera il seminatore
di odio che non gli sia concesso di fare. Ogni scintilla di odio contro di voi
si trasforma in merito e felicità che si aggiunge a felicità. Ogni scintilla di
odio contro di voi si trasforma in demerito e grande infelicità.
Piccoli,
piccoli miei, questa è la legge, eterna, che Dio ha posto nel mondo: chi opera
il male si prepara la rovina; chi progetta il male lo vedrà avverarsi tutto
contro se stesso; chi aspetta il danno altrui per godere lo chiama su se stesso.
Piccoli
cari, Dio è geloso dei suoi prediletti e li cura con l’attenzione di una madre
che veglia sulla culla del piccolo nato. Quando un pericolo si avvicina, ella è
pronta a difenderlo: Il bimbo può dormire sonni tranquilli, perché c’è chi
veglia ed ama. Con queste mie parole voglio risollevare il vostro cuore, che
vedo spesso turbato, vedendo i continui assalti nemici.
Il mondo
si accanisce contro i giusti, si accanisce ancora di più contro i dolci eletti
che non solo seguono le Leggi di Dio, ma operano con zelo affinché anche gli
altri le seguano.
Questa è
un’opera grande, degna di grande premio. Voi state svolgendola, ma non pensate,
miei cari figli, al premio, nulla fate, per la ricompensa che ne segue: fate
per amore, agite per amore, operate per amore! Dio merita il vostro, piccolo,
sacrificio. Dio merita qualunque sacrificio. Quando mai potreste restituire a lui
quello che egli vi ha donato?
Procedete,
amati, nella gioia e nella pace; gli angeli, mandati dal Cielo, vi vegliano e
vi proteggono. Non contate i giorni che mancano al trionfo; utilizzate al
meglio ognuno di essi che vi viene concesso: neppure uno ne scorra invano. Donate
a Dio ogni pensiero, ogni azione, ogni anelito, ogni palpito. Riempite il
giorno, che vi viene concesso. Riempitelo d’amore, d’amore, prima, per Dio, poi,
per il prossimo, specialmente se vi è ostile, se vi è nemico, se tende trappole
contro di voi! Quanto è misero colui che odia un prediletto di Dio: non esiste
povertà maggiore di questa!
Figli,
siate lieti: le pene del momento sono passeggere; le gioie, che vi aspettano,
sono eterne!
Vi amo. Ti
amo, piccola figlia, piena di zelo.
Maria
Santissima