Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
24.02.97
Eletti, amici cari, siate uniti nell’amore e nella
preghiera; Io concedo molto a chi mi chiede prima per il fratello e poi per sé.
Questo, piccoli è il tempo dei doni più grandi; implorateli: li avrete e grande
sarà la vostra gioia.
Sposa
amata, in tempo di tribolazione, generale, il tuo Signore ti parla sempre di
gioia; sì, amata, perché tale è la vita di chi è immerso nella mia dimensione.
In me, sposa diletta, ogni anima trova la sua, piena, realizzazione; non cerca,
perché ha già trovato, non anela ad altro che a penetrare sempre più nel mio
abisso infinito.
Offro
una reggia alle mie creature, predilette, che non ha limiti di spazio: è
infinita; offro una felicità che non ha limiti di tempo: è eterna. Bisogna solo
dire un sì, profondo, sincero, totale. Attendo dall’Umanità questa risposta,
attendo da ogni uomo tale risposta.
Sposa
fedele, hai visto fitte schiere di potenze negative attraversare la terra? Il
tuo piccolo cuore si è sentito raggelare a tale vista; ma il calore del mio ti
ha fatto comprendere che nessuna paura ha l’uomo che mi appartiene: se Io, Io,
Gesù, sono con voi, chi può essere contro di voi?
In me ci
sono la salvezza, la pace, l’Amore; dono largamente questi doni a chi li
desidera ed opera per averli. Colgano gli uomini questa, preziosa, manna perché
questa elargizione dura poco; terminato il tempo propizio, ognuno terrà stretto
in pugno quello che si è meritato e con tale ricchezza deve affrontare il
passo, grandioso, che conduce verso una nuova realtà, voluta da me, preparata
da me, definita secondo i miei canoni.
Cogliete,
amati, cogliete questi frutti, maturi, che il mio Amore vi offre: solo chi si
nutre di essi vivrà in me oggi, domani, sempre. Chi si nutre del mio corpo
Santissimo vivrà per me. Chi vive per me ora, in tempo di abbandono generale,
si prepara a vivere con me per l’eternità, senza fare alcuna sosta intermedia.
L’uomo, fedele, può godere oggi ciò che ieri lo stesso uomo non avrebbe potuto
godere. Questo, sposa amata, è il più grande tempo della storia umana: offro qualcosa
di speciale alle mie creature, predilette, qualcosa di, veramente, molto
speciale.
Le
schiere di nemici marciano, compatte, su tutta la terra: vogliono sedurre il
mondo e distruggere la mia Immagine nella mente e nel cuore umano.
Sposa
amata, l’uomo è fatto a mia Immagine e Somiglianza, possiede la libertà; ma che
uso ne sta facendo? Vedi come sono molti coloro che si stanno degradando per
vivere come bruti, per concludere, come tali, la propria esistenza? Come può un
uomo, che ha dato tale impronta alla propria esistenza, mutare improvvisamente
rotta?
Dite ai
piccoli che c’è un Dio che li ama. Parlate di me alla creatura che cresce;
insegnate ai piccoli la preghiera, conduceteli a me quando ancora vivono nella
grande innocenza ed Io stesso li plasmerò, fino a farli entrare, completamente,
nel mio Cuore. Questa è l’azione che si devono preoccupare di fare i genitori,
gli insegnanti, i dirigenti, i conduttori della società.
Sposa
amata, una società è gravemente malata, quando chi guida è gravemente infermo:
nulla può dare chi non possiede neppure per sé. Con dolore, con immenso dolore
vado constatando che questa società è malata, all’ultimo stadio!
Segui
con la mente il processo doloroso di un uomo colto da un terribile male: esso
si dispiega attraverso varie fasi, intermedie, fino a giungere a quella
ultimale, la più terribile, la più penosa; ormai ogni cellula ne è invasa,
l’organismo cede, gradualmente, e non reagisce più neppure ai medicinali.
Questa generazione, che vedi vivere e respirare intorno a te, si è lasciata
aggredire da quelle schiere che hai visto. Esse, penetrando profondamente nel
tessuto umano, stanno agendo per distruggerlo: le menti non sanno più pensare
il bene; i cuori si sono svuotati dai buoni sentimenti e riempiti di odio, astio
reciproco.
Vedo,
sposa amata, vedo tanta e tale disgregazione e chiamo ancora con Amore le mie
creature: desidero farle uscire da questo, buio, tunnel, nel quale si sono
infilate. Offro le energie, necessarie, e chiedo di seguirmi affinché possa
operare su ogni creatura il grande miracolo della guarigione.
Non
sono uomo che si deve arrestare davanti ad un processo, ormai giunto al suo
termine, sono Dio, che tutto può ciò che vuole, ed Io, Io, Gesù, voglio guarire
questa società, voglio salvare le anime. Non godo, certo, della rovina
dell’empio, desidero che guarisca e viva; ma non posso salvare chi non vuole
essere salvato. Non posso: s’intende, perché questa è la Legge che ho posto,
allorquando ho fatto l’uomo libero di scegliere; quindi non posso, perché non
voglio e non voglio, perché, senza libertà, non c’è merito. Senza merito, non
c’è premio.
Capiscano,
finalmente, le mie creature, ribelli, che nulla avranno, che nessun posto
potranno conquistare nell’inerzia e nell’inedia! Lo dico, sposa cara, lo ripeto,
perché leggo nei pensieri e vedo che gli illusi sono tanti: nulla si conquista,
senza fatica, tanto meno la salvezza eterna!
Soffrite,
soffrite un pochino ora, amati: godrete dopo e per sempre. Non sono vane le
fatiche del giusto, neppure i sospiri, tanto meno le lacrime, silenziose. Tutto
raccolgo, di tutto tengo conto: non va perduto il tormento del giusto,
angariato. Guai agli arroganti, guai ai violenti, guai agli ingiusti!
Sposa
diletta, se sapesse il prepotente cosa lo aspetta, se sapesse quanto duro sarà
il frutto della sua prepotenza, desisterebbe, subito! Se gli uomini potessero
calarsi nel loro futuro capirebbero molte cose che ora ignorano. Io, Io, Dio,
invece, tengo celato il futuro: è grazia, è penitenza, è prova. È grazia,
perché la sofferenza futura diverrebbe sofferenza presente, quindi, si
soffrirebbe due volte; è penitenza perché, non conoscendo le meraviglie
nascoste, l’uomo si prepara, per fede, a goderle; è prova, perché l’oro si
purifica col fuoco; solo così uscirà splendente e libero da scorie nocive. Chi
si è abbandonato a me, chi si lascia condurre dal mio Amore non ha alcun
bisogno di conoscere il futuro, già nell’inconscio lo intuisce: la sua fede
glielo rivela. È splendido il futuro del figlio, prediletto, che ha servito il
padre sempre con zelo ed obbedienza; deve solo attendere il momento decisivo
per il godimento, totale, del premio.
Sposa
mia, ogni figlio, fedele, avrà il premio di fedeltà; ogni figlio, che tradisce,
subirà le conseguenze del suo tradimento. Questa è logica, è logica
comprensibile anche all’uomo. Chi serve con amore me avrà il premio che spetta
al servo docile ed obbediente.
Sposa
cara, se voi, se voi, che siete uomini, mostrate gratitudine e riconoscenza a
chi vi serve, scrupolosamente, quanto più farò Io, Io, Dio, nei riguardi di
coloro che amo d’Amore Divino?
Esulta,
diletta. Esulta, per il presente che vivi con me. Esulta, piccola, per il
futuro che vivrai con me, libera, libera, come un’aquila che può volare nel
Cielo senza nuvole, può toccare le vette più eccelse e contemplare lo splendore
del sole!
Sii
felice.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
24.02.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli,
tanto amati, questo momento di grazia va colto, senza lasciare cadere neppure
un solo istante. Dio dona, Dio elargisce, secondo la sua misericordia, ma
ognuno deve cogliere secondo il bisogno. Non temete di chiedere, piccoli miei,
non indugiate: portate ai piedi di Gesù, Santissimo, tutta l’Umanità, i figli
bisognosi, ogni creatura della terra, perché il tempo, il dono meraviglioso di
Dio, concesso per la conversione ed il ritorno a lui, è scaduto. Ricordate,
figli, le mie parole a Fatima: “Se l’Umanità non torna a Dio, un grande
flagello si abbatterà su di essa.”
Il
grande peccato sociale attira la, rigorosa, purificazione generale.
Vedete,
figli, osservate, figli cari, il grande martirio del mio Papa: egli soffre,
fisicamente e moralmente; è il grande martire che tiene ancora ferma la mano
del Padre. Soffre l’angelo bianco soffre ed offre; ma Io presto scenderò, molto
presto, molto presto, per porre fine al suo, grande, martirio.
Piccoli
cari, il mondo non crede, il mondo è scettico; non ascolta le parole di Dio e
continua a procedere per conto proprio. Vedo quanti sono i progetti, presenti
nelle menti umane: gran parte di essi hanno escluso Dio. Così non può essere,
così non può continuare: siamo entrati nei tempi decisivi e conclusivi!
Vi
ricordo le parole di mio Figlio: “Chi crede si salva; chi non crede si è già
condannato da sé.”
Piccolini,
questo tempo di Quaresima non viene utilizzato a modo: vedo grande
superficialità e molta dispersione. Piccolini, supplicate voi per coloro che
non supplicano, offrite voi per coloro che non offrono e invocate il perdono di
Dio per questa Umanità che non chiede perdono; battetevi il petto per coloro
che non vogliono umiliarsi: chissà che Dio non attenui e non renda troppo duro
il castigo, che pur il mondo continua a cercare.
Oggi, i
miei, dolci, piccoli hanno rinnovato, insieme, la loro consacrazione a me.
Quanta gioia ha provato il mio Cuore nel vedere i miei, piccoli, angeli uniti
insieme, formando un tutt’uno con esso! Gesù, figliolini cari, era presente in
quel momento; ha allargato le sue braccia, amorosissime, ed ha abbracciato,
insieme a me, anche voi, piccoli fiori profumati del suo, splendido, giardino,
ancora chiuso al mondo, ma tra poco visibile e sensibile. Ognuno ne vedrà la
sublime bellezza: non ci sarà uomo sulla terra che non comprenderà, perché lo
Spirito Santo illuminerà le menti e brucerà i cuori. Capiranno, figli cari,
capiranno tutti, come ho già detto; ma questo non implicherà l’accettazione e
la sottomissione. I ribelli, figli amati, i ribelli, incalliti, pur vedendo
tanta luce, continueranno a scegliere le tenebre. Nella grande luce alcuni
resteranno ciechi: udranno, sì, la parola di Dio, ma, ancora una volta, non ci
crederanno. Figli, amati figli, non si può credere da un momento all’altro:
occorre un processo, un lungo processo di preparazione interiore!
La terra
resterà deserta e gelida, ma un grande fuoco, il fuoco Divino la scalderà ed
essa tornerà a sussultare di gioia, a palpitare per Dio, a vivere la vera vita.
Piccoli,
dolci figli, che oggi avete ricevuto il mio caldo abbraccio, entrate, entrate,
sì, nel mio seno verginale! Entrate in esso: lì, dove Gesù è stato, conduco
anche voi. Come Mamma vi nutro e vi proteggo: Gesù lo vuole. Gesù ha un
grandissimo progetto su ciascuno di voi; lo sapete, piccoli cari?
Siate
felici, felici, felici! Adorate! Adorate! Adorate!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima