Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

01.03.97

 

 

Eletti, procedete con me e non temete i fatti che si approssimano: Io sono l’arbitro dell’Universo e tutto dirigo; al di fuori del mio volere, nulla accade, non può accadere ciò che non voglio. Miei, cari, amici, desidero farvi felici, desidero concedervi le delizie, che nemmeno Adamo gustò. Servitemi in letizia, piccoli fedeli. Pregate, figli cari, pregate, incessantemente, perché le anime, smarrite, ritornino a me.

 

 

Sposa amata, il mondo, come anche tu puoi constatare, non vuole fare penitenza. Ho concesso questi giorni, così importanti; ma ben pochi ne colgono il significato, pochi tesaurizzano queste, ultime, stille di tempo che mancano, ormai, alla fine!

Diletta, Io, Io, Gesù, perdono l’uomo che si pente profondamente delle sue colpe, perdono chi da sé comprende che deve fare penitenza ed espiare le colpe; ho pietà della mia creatura, lacerata dal dolore per avermi offeso. Perdono e dimentico le colpe dei miseri che ritornano a me.

Ricorda la parabola del figliuol prodigo: il padre aspettava il figlio, l’aspettava con ansia e scrutava l’orizzonte per vedere se arrivava. Al ritorno, pentito ed umiliato per sua iniziativa, non l’ha rimproverato e nemmeno gli ha rinfacciato i suoi errori, ma gli ha restituito il posto d’onore, ha fatto grande festa, perché era perduto ed è stato ritrovato. Com’era amato quel figlio! Egli stesso nulla aveva compreso e si era allontanato per cercare nuovi amori; ma quale delusione, quale, profonda, delusione!

Anche oggi gli uomini corrono lontano da me in cerca di nuovi amori; ma cosa trovano, sposa amata, cosa trovano questi miseri che, senza riflettere, fuggono la dolcezza della casa paterna?

Quanta rovina, quanto dolore aspetta coloro che affrontano una simile avventura!

Sposa mia, parla e non tacere, ripetilo, non stancarti: ritorni ogni uomo, smarrito, a me; ritorni subito, subito! Ora mi faccio trovare, ora; domani non si sa! Ho preparato ogni cosa, ho curato ogni particolare affinché l’uomo possa ritrovare la felicità. Sposa, darò tutto ai meritevoli che perseverano fino alla fine, un tutto a voi ancora misterioso, ma che un pochino potete immaginare, se pensate che Io, Io, Dio, sono una Madre, tenerissima, che conosce a fondo i suoi piccoli, sono un Padre, provvidente, che conosce profondamente il cuore e la mente dei figli. Ogni vostro desiderio santo avrete appagato, ogni vostro anelito sarà esaudito: conosco il vostro essere profondamente e nulla a me sfugge.

L’uomo non sospirerà più, non soffrirà più, non languirà più, non subirà più violenti e dolorosi distacchi. Voglio riversare sul mondo tutta la mia tenerezza e desidero perdonare, subito, tutti coloro che, senza indugio, implorano il mio perdono: le vesti rosse, come scarlatto, diverranno candide, come la neve. Amati, figli del mio Cuore, certo, qualcuno di voi penserà, così, come fece il fratello del ‘figliuol prodigo’: “Sono stato obbediente e zelante, ho servito con amore e mi trovo ad avere lo stesso premio che avrà anche colui che ha tanto sbagliato e solo all’ultimo momento s’è ravveduto!!”

Amati, nessuno di voi faccia pensieri simili; esulti, invece, vedendo ritornare a me uno che si era smarrito già nel buio della notte e con il vostro raggio di luce, da me concesso, ha saputo trovare a fatica la strada del ritorno! Ha camminato, ha camminato per strade impervie, si è lacerato i piedi, per le spine e ha avuto tanta paura, a causa dell’insidia del nemico, ma non si è fermato, è giunto!!

Quanto gli è costato questo ritorno, sposa mia! Certo, che Io lo premierò: è molto più faticosa la strada di chi, perduto, deve ritornare, di quanto non sia quella di colui che mai si è allontanato dalla casa del Padre.

Sposa cara, non stancarti, non stancarti di pregare perché le anime, in cammino, abbiano la forza di giungere fino a me. Subito, subito devono farlo, perché la porta si chiuderà, la porta sta per chiudersi, poi, poi… non si riaprirà più!

Chi ascolta queste, mie, parole, chi trasforma in vita queste, mie, parole sappia farle intendere a chi dimostra ancora un poco di buona volontà. Giungano subito a me le anime: ho pietà di esse e voglio sanarle tutte. Nessuna, sposa cara, nessuna busserà invano, se si affretterà, prima che ci sia il mio decreto di conclusione; ma diverrà proprio inutile piangere e gridare, quando la porta chiusa, completamente sbarrata, farà comprendere che ormai essa per nessuno si riaprirà.

Guai, guai, sposa cara, a chi continua ad attendere, rimanendo nel fango della colpa! Guai a chi non coglie ancora questo tempo, grandioso, per fare penitenza e guarire dalle colpe che hanno piagato, profondamente, l’essere suo! Questo è il tempo propizio, diletta mia, questo, che molti lasciano trascorrere invano; terminato questo, altro non ne seguirà.

Fate penitenza, subito, uomini della terra, coprite il capo di cenere e piangete sui vostri peccati, orribili: chissà che Io, Io, Gesù, non mi commuova e restituisca a voi i doni che vi ho tolto e ne aggiunga anche degli altri!!

Sposa cara, chi ha avrà sempre di più, a chi possiede l’indispensabile aggiungerò anche il necessario, a chi possiede solo il necessario aggiungerò anche il superfluo, se vedrò umiltà e desiderio, profondo, di emendarsi; ma ai superbi toglierò tutto insieme, quando meno se lo aspettano e nel tempo che mai pensano.

L’uomo fedele di oggi deve godere quello che l’uomo fedele di ieri non ha potuto godere, perché i tempi non erano maturi. Io, Io, Dio, ho stabilito un tempo per tutto: questo, nel quale state vivendo, è il più grande, il più significativo, il più conclusivo. Vivetelo bene, vivetelo, intensamente, vivetelo per me: nessuno, mia diletta, resterà deluso, anzi, benedirà i sacrifici fatti, le rinunce volontarie. Ciò che ho tolto ad Adamo, per la sua grande disobbedienza, darò al nuovo Adamo, per la sua obbedienza. I figli di Adamo, primo, soffrirono per secoli e millenni ed il dolore morse le loro carni; i figli miei, invece, godranno, sposa amata, godranno, intensamente: sarà loro restituito quello che era perduto e ci saranno, inoltre, tante meraviglie nuove, splendide, mai viste e mai godute.

Perseverate, eletti, amici, amici cari; perseverate nel bene e nel servizio. Siate lieti e non lasciatevi rattristare da alcunché. Io, Io, Gesù, voglio la vostra gioia, vi preparo la più grande gioia.

Ti amo, piccola, sposa fedele.

                                                                                  Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

01.03.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Proseguite, figliolini cari, proseguite nel bene e nel servizio; vedete, vedete, miei cari, quante anime si smarriscono e corrono lontano, lontano, attratte da miraggi ingannevoli! Poche stanno tornando ed il tempo si consuma, definitivamente.

Guardo con dolore, piccoli, con immenso dolore alcuni figli che si perdono dietro a vanità, vivono come se la vita fosse un gioco, un gioco, senza importanza, in cui niente conta vincere o perdere. Quanta superficialità, piccoli cari, quanta superficialità intorno a voi!

Non restate indifferenti, cari figli, non restate indifferenti alla rovina generale! Sapete già – voi lo avete capito, perché ve l’ho ripetuto più volte – quello che potete fare, che dovete fare in questo tempo, così decisivo: occorre lasciare le attrattive del mondo, non solo quelle illecite, ma anche quelle lecite, per offrirsi totalmente a Dio. Certo, figli cari, oggi vi viene chiesto questo sacrificio. Godete in Dio, abbandonatevi a Dio, servite Dio; per fare questo bisogna rinunciare a se stessi, bisogna morire a se stessi per rinascere, interiormente, secondo la volontà Divina.

Non desiderate le cose del mondo: esso passa con tutte le sue illusioni; anelate. Anelate alle cose Divine: esse, esse, solo, resteranno per sempre.

Non lasciatevi distrarre; restate riservati a riflettere. Alcuni di voi hanno una missione, speciale, che, certo, implica e richiede sacrifici e rinunce. Figli cari, benedetti questi sacrifici e queste rinunce: lavorare per Dio, soffrire per Dio è grande merito! Egli ricambia con generosità, paga con larghezza.

Vedrete le cose mutare in peggio; sì, figli, lo sapete che i malvagi non desisteranno, facilmente, dalle loro azioni. Vedrete aumentare la disobbedienza e l’indifferenza: il mondo continuerà ad allontanarsi da Dio, perché questa è ormai la direzione che ha preso. Vi sembrerà, addirittura, vedere precipitare ogni cosa; voi non perdete la speranza, siate saldi nella fede, pronti ed arditi nella testimonianza.

Quando il mondo darà l’impressione di avere proprio dimenticato Dio e gli stessi consacrati vivranno nell’indifferenza e nella massima freddezza, quando voi, piccoli cari, vi guarderete negli occhi l’un l’altro un poco stanchi, un poco smarriti, allora, proprio nel momento nel quale non è più aspettato, verrà Gesù nella gloria, poserà la mano sul vostro capo e voi riconoscerete la sua carezza, delicata, che vi preannuncia la grande gioia, tanto attesa, tanto sospirata.

Piccoli cari, non vi avvilite, nel vedere che il mondo rifiuta Dio e lo tradisce, non vi rattristate, nel vedere tanti Giuda attorno a lui; pregate, invece, pregate che si ravvedano in tempo, che si umilino, riconoscendo i propri errori.

Siate perseveranti e supererete ogni ostacolo. Siate perseveranti e vincerete ogni battaglia. Siate perseveranti, senza fermarvi davanti ad alcuna difficoltà, ed avrete la palma della vittoria in mano molto presto.

Io sono con voi in questo cammino. Chiedo a Gesù di alleviare le pene, di cancellare molti castighi, meritati, di accogliere le suppliche di voi, piccoli, che intercedete per gli empi e gli stolti di tutto il mondo.

Gesù mai nega nulla alla Madre; unitevi a me ogni giorno nella preghiera di intercessione, mettete il vostro cuore vicino al mio: Gesù agirà con potenza ed infinita misericordia ed altri figlioli prodighi, torneranno, in tempo a casa dal Padre.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima