Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
12.03.97
Amici, che guardate il mio volto amoroso, la vostra
preghiera continua consola il mio Cuore, lacerato. Continue, scendono le grazie
sui peccatori; ma i tempi sono difficili e ancora molti rimangono ancorati nel
male, non sentono la mia voce che li chiama né vedono i molti segni, che Io
mando loro. Cerco per salvare, cerco ogni uomo per condurlo a salvezza; ma la
risposta è troppo scarsa!
Sposa
amata, anche oggi andrò vicino a molti; in modo speciale, parlerò, dolcemente,
al cuore per l’ultima volta: non desidero la morte del peccatore, ma che si
salvi e viva.
I testardi
sono molti e il tempo scorre, velocemente; lo dono perché l’uomo ne faccia
tesoro. L’oggi c’è, il domani, sposa amata, sarà diverso, assai diverso:
occorre cogliere l’istante, occorre che neppure uno passi invano. Chi non viene
a me, ora, non potrà più farlo, dopo. Mi offro con larghezza perché ognuno, che
è chiamato, possa godere la gioia, che ho preparato per le mie creature
predilette.
Venite
tutti a me oggi: il mio volto è ancora benevolo, il mio Cuore aperto alla
misericordia. Chi ha sete venga: lo disseterò con la mia acqua. Chi ha fame
venga: lo nutrirò col mio cibo. Sposa cara, il mondo indugia e agisce, come se
il tempo mai dovesse avere termine: ognuno cammina per la strada che ha scelto,
senza riflettere se è quella giusta o quella sbagliata; passo dopo passo,
giorno dopo giorno, prosegue e non pensa ad altro che a procedere, senza badare
a considerare la sua situazione. Sembra che le mie creature abbiano perso
l’intelletto e siano divenute macchine insensate, senza mente e senza cuore.
Vedi,
sposa mia, vedi quella lunga fila che ti mostro: sembra che non abbia inizio né
fine, procede, compatta, e non si arresta. Tutti sono in corsa, tutti procedono
con tanta fretta: sembra debbano raggiungere chissà quale ambíto
traguardo. Lungo il percorso vi sono delle figure, nere, che incitano alla
corsa: appena uno si arresta, ecco comparire chi lo sprona a continuare. Ora,
mia diletta, ti mostro dove si conclude questa marcia, così compatta, dove
ognuno segue l’altro, senza sapere né importarsi di nulla.
Vedi,
piccola mia: i primi sono già sull’orlo della grande voragine. Prima di loro,
altri sono scomparsi; ma essi non lo sanno. Oggi tutte le prime file
scompariranno, inghiottite dal nulla, che hanno perseguito e, dopo di loro, ci
saranno altre, poi altre, poi, altre ancora!
La mia
piccola mi chiede: “Gesù adorato, possibile che nessuno di questi si chieda a
quale traguardo siano diretti? È possibile tanta stoltezza nell’uomo?”
Piccola
cara, forse qualcuno se lo chiede; ma l’altro, pronto, lo convince che lo saprà
dopo e che bisogna procedere, senza nulla sapere, seguire quello davanti e
tacere. Questo, tremendo, inganno è stato architettato dal maestro di ogni
malizia; come vedi, nascosto tra gli altri uno che – non si nota – procede
davanti ed induce molti a seguirlo.
Nel
breve tratto, che resta – guarda: te lo mostro – costoro si perderanno, come
insensati, uno ignora la rovina dell’altro. Questi, che hai visto, non
appartengono ad un popolo che mai mi ha conosciuto: sono tutti stati battezzati
nel mio nome, scelti da me e condotti per mano; ma, ad un certo punto, hanno
lasciato la mia guida per avventurarsi da soli, sollecitati da idoli di ogni
genere, da falsi richiami.
Hai
visto quanti sono? Hai osservato dove sono diretti? Come fermare questa massa
ed indurla a ragionare? Puoi fermare un fiume, impetuoso, che scorre in discesa
ed ha rotto gli argini? La piena travolgerà tutto, l’impeto distruggerà ogni
cosa preesistente! L’uomo ha l’uso della ragione, può ragionare e comprendere,
se vuole; ha la volontà: tutte facoltà, superiori, che Io ho donato perché
vengano utilizzate.
L’animale
l’ho dotato d’istinto ed ho posto Io stesso in esso delle regole di
comportamento; la creatura prediletta deve reggersi da sé, usando la mente, il
cuore, la volontà. Che fare se ella, pur tanto dotata, rinuncia ad usare la sua
ricchezza e segue il comportamento animale? Aiuto chiunque voglia essere
aiutato, guido chiunque voglia essere guidato, accolgo chiunque voglia essere
accolto; ma nulla faccio per chi nulla chiede: chi cerca la rovina l’avrà. Come
puoi vedere, ogni giorno per il mio popolo allestisco una ricca mensa: quanti
vi accedono e con quale amore si nutrono? Le mie Chiese sono un deserto e la
mia mensa senza commensali! Tra quei pochi che vi accedono ce ne sono alcuni,
indegni, che meglio farebbero a non accostarsi proprio!
Le
strade pullulano di gente; il mio tempio è deserto. Le tavole del mondo sono
imbandite di cibi velenosi; guarda, sposa cara, guarda quanta gente vi accede!
Sono stretti l’uno all’altro e si contendono il posto. La mia tavola, imbandita
con cibi, succulenti, che dànno la vita senza fine è vuota; pochi accedono e
più per abitudine che per amore!
Ogni
giorno preparo il cibo Santo e lo offro perché tutti possano nutrirsene; con
infinito Amore preparo ogni cosa, come fa la più tenera mamma del mondo. I miei
figli, però, i miei, cari, figli, se ne sono tutti andati! Hai veduto dove
sono: quella lunga fila, che pare non abbia inizio né fine, li raccoglie;
procedono, insieme, ma non verso di me, sposa amata, non verso il loro Signore
per adorarlo e ringraziarlo degli immensi beni donati, ma contro di me. Sì,
sposa: contro di me per combattermi e sostituirmi.
Non gema
il tuo cuore: la tristezza di oggi sarà la grande felicità di domani per te che
hai scelto di vivere in me, di operare per me, di servire sempre me. Supplica
il mio Cuore che abbia ancora compassione di tanta stoltezza ed attenda un
poco, ancora, prima di procedere alla severa condanna.
Ogni
istante è grazia, ogni attimo è misericordia; ma il mondo non comprende lascia
che trascorra il tempo, senza fare nulla per cambiare. Chi è con me resterà,
felice, nel mio Cuore, vedrà realizzarsi tutte le promesse, godrà le infinite
gioie, che il mio Amore ha preparato.
Sposa,
amata sposa, il nuovo giorno è sorto. Col tuo amore consola il tuo Signore,
così addolorato per l’ingratitudine e l’insipienza del mondo.
Resta in
me e godi le delizie, che ti dono. Soffri un pochino delle mie sofferenze:
ancora per poco, poco, poco ed il dolore scomparirà.
Ti amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
12.03.97
La Mamma parla agli eletti
Vengo a
voi, figli cari, per portarvi a salvezza. Sono la Mamma del Cielo che vi ama,
teneramente.
Non
temete, piccoli cari: la mia carezza vi dia coraggio e il mio sguardo vi
sostenga nel tragitto, ormai tanto breve.
Qualcuno
di voi dice, nel suo cuore: “La Mamma Santa dice sempre che poco manca, che
siamo quasi arrivati; perché non ci rivela, esattamente, il termine, così lo
sappiamo ed esultiamo di gioia?”
Sarebbe
nocivo per voi sapere, esattamente, ogni cosa: alcunché dovete conoscere,
alcunché ignorare. Vi dico, per Amore, figli; taccio, sempre per Amore.
Rimanete accanto a me col vostro cuore e non temete alcunché; fidatevi e
lasciate che la mia mano si posi sul vostro capo.
Verrà
l’amato giorno, verrà il giorno, tanto desiderato, allora. . . allora potremo
stare sempre insieme. Vedrete il mio volto tutti, sentirete la mia voce; Io
sarò la vostra Mamma e voi i miei piccoli, tanto felici. Sin da ora dovete
esultare, a questo pensiero, sin da ora sentirmi vicina, anche se gli occhi non
mi vedono e le orecchie non mi odono. Io vi vedo benissimo e odo quello che
dite. Anche quando sussurrate, sento benissimo; anche quando siete ben chiusi
nella vostra stanza vi vedo e vi sorrido. Pensatemi sempre così. Parlatemi,
come se gli occhi mi vedessero, come se poteste sentire le mie parole di
risposta.
Non è
concesso all’uomo di vedere le realtà soprannaturali con gli occhi sensibili né
udire in tal modo; ma col cuore potete percepire benissimo, se mi amate,
veramente, se sarete sempre docili ed obbedienti, come bimbetti, tanto buoni.
Sempre mi avrete vicino, ma in maniera speciale, quando qualche pena affliggerà
il vostro cuore, quando la paura entrerà in voi, quando la tristezza, per un
attimo, velerà il vostro sguardo.
Dite,
allora, fra voi: “La Mamma mi vede, sa ogni cosa; sicuramente viene in mio
aiuto. Certo, non mi dimentica: è la Mamma. Può mai la Madre scordarsi della
sua, piccola, creatura?” Se anche una mamma della terra lo facesse, non può
farlo la Madre del Cielo che tanto, tanto ama ogni suo figlio. Gesù mi ha
concesso questo tempo. Esso appartiene a lui e a me: la sua presenza diviene
sempre più percettibile nel mondo, così, la mia. Perché questo oggi, più di
ieri?
Chi ha
ascoltato le mie lezioni lo sa. Chi mi segue con amore lo ha ben compreso.
Questo è un tempo decisivo, questo è il tempo, decisivo: c’è un traguardo,
assai vicino ad ogni uomo della terra. È necessario che il mondo lo sappia,
perché non si può vincere, senza sapere questo.
Talora,
la fiacca giunge proprio quando occorrerebbe fare il massimo sforzo. Se uno sa,
stringe i denti e prosegue; se pensa, invece, di avere tanto e poi tanto tempo,
ancora, a sua disposizione, se la prende con comodità, potrebbe, quindi, cadere
nell’inganno di lasciare le redini, per stanchezza, proprio quando bisogna
tenerle ben strette in pugno.
Verrò da
voi ogni giorno. Verrò da voi col sorriso, consolatore, di una Mamma che tanto,
tanto vi ama, vuole vedervi felici, completamente felici, definitivamente
felici.
Pensate:
tra poco staremo sempre insieme; voi con me, Io con voi, tutti adoranti, vicino
a Gesù Amore.
Esultate
e proseguite in letizia.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima