Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.03.97
Eletti, seguite con umiltà i miei precetti,
proseguite sulla strada che vi ho indicato. In letizia procedete, perché Io
sono con voi. Non vi spaventi il cammino, che vi resta da fare: l’oggi è sereno
per voi che avete la mia presenza, viva, nel cuore; il domani non sarà
differente. Giorno si unisce a giorno, merito a merito per chi ha compreso,
gioia a gioia per chi mi serve, fino a giungere al compimento del tempo,
stabilito dal Padre. Non amarezze vi riserba il domani, anche se le prospettive
del mondo sono tristi: una grande allegrezza ho preparato per voi, fedeli
amici.
Procedi
in umiltà, piccola sposa. Non gloriarti di nulla, non vantarti di nulla, anche se
massimi sono i doni, che ti concedo: non sono tuoi, certo, i meriti, ma è la
mia, infinita, bontà che porge ad ogni uomo ciò che serve per proseguire il suo
compito.
Amata
sposa, sempre più voglio fare sentire agli uomini il fuoco del mio Amore e
desidero che ad esso si scaldino tutti: essi si allontanano da me, per
insipienza, cercano il nulla; ma Io, Io, Gesù, non voglio abbandonarli.
Vedi,
piccola mia: concedo ancora giorni sereni alla tua nazione; i grandi pericoli,
però, che incombono, devono essere ammonitori: non respinga i miseri che
chiedono aiuto, non mostri durezza verso i perseguitati, perché chi respinge
sarà respinto, chi usa durezza verso il bisognoso non chieda a me dolcezza!
Sposa
cara, ‘oggi a me, domani a te’: si ricordi questo
detto e lo si tenga ben presente ogni volta che si è tentati di stringere il
pugno, senza aprirlo a chi chiede. Vedrai, diletta, vedrai aumentare i bisogni
intorno a te; dona, ogni volta che ti è chiesto, offri con generosità a
chiunque ti chieda: sei la mia mano che porge, sei il mio Cuore che dona. Così
facciano tutti gli altri, che hai preso per mano: vedrete il mio sorriso,
vedrete il mio volto, benevolo; sempre potrete contemplarlo nel vostro cuore,
fino al giorno, santo, benedetto, atteso, al quale tendete.
Piccola,
mia, cara, ognuno sarà ricompensato, in proporzione a quanto ha offerto: chi
molto ha dato molto avrà; chi poco ha porto riceverà altrettanto.
Operate
con umiltà, miei piccoli: non sappia la destra quello che fa la sinistra. State
in silenzio, agite con umiltà e non siate orgogliosi di voi stessi: in ogni
cosa benedite me, dal quale proviene tutto. Piccola mia, chi verrà trovato ad
operare in grande umiltà sarà innalzato; fino al Cielo sarà elevato, godrà ed
esulterà per sempre; ma chi anche avrà compiuto cose buone per mostrarsi grande
davanti al mondo si dovrà accontentare di ciò che ha cercato e di più non avrà.
Amata,
la superbia e l’orgoglio distruggono tutto e nulla costruiscono.
Si ode
di grandi beneficenze che fanno questi o quelli: quanti vengono elogiati dagli
uomini che non scrutano i cuori, ma non sono ben accetti a me che riconosco in
essi l’erba, velenosa, dell’orgoglio e della superbia che cancella i meriti e
dà spazio, invece, all’azione del serpente, astuto, che trova terreno adatto per
agire e tentare!
Siate
profondamente umili nel cuore. Non attribuitevi meriti, piccoli cari, perché
non ne avete: il buono che è in voi è dono mio. Procedete nella vita con questo
pensiero: di vostro c’è solo la libertà; il resto mi appartiene. Usate bene del
dono sublime, che vi ho concesso: usatela per dire sempre sì a me e sempre no
al mio nemico, lasciatevi condurre, docilmente, dall’onda soave del mio Amore,
senza opporre resistenza alcuna. Solo questo è il compito che vi resta da fare:
abbandono, abbandono, totale abbandono a me.
Vi
mostro con chiarezza ciò che desidero e nessuno può non comprendere, perché la
mia pazienza è infinita. Non mi stanco di ripetere, perché so che siete lenti
nell’apprendere e facili a dimenticare.
Sposa
cara, bene fai a dire: “Gesù, mio adorato, ripetimi tante volte quello che vuoi
da me; fammelo capire proprio bene. Amore mio, non stancarti! Ti prego di
ribadirlo, continuamente; quando bene avrò compreso, eseguirò, subito, il tuo
desiderio, perché solo questo desidero: fare la tua volontà e rinunciare alla
mia, desidero conformare, perfettamente, il mio volere al tuo.” Questa
preghiera l’esaudisco, subito, e opero cose meravigliose con l’anima, che si
lascia guidare, così docilmente. Il bene proviene sempre da me, fonte,
infinita, di felicità; il male è privazione di bene, è resistenza continua a me
che non altro desidero che la piena realizzazione della mia creatura.
Quanti
credono che sia difficile essere miei! Pensano: “Devo rinunciare a questo, a
quello. Non posso godere le gioie della vita, devo sempre operare con fatica e
fare mille sacrifici!” Nulla di più stolto che questo ragionamento! La
creatura, prediletta, che viene al mondo, è pensata da me, voluta da me,
accompagnata da me e resta mia, fino all’uso della ragione e della volontà;
dopo, deve fare una scelta: o lasciarsi condurre o resistermi e procedere da
sola.
Nel
primo caso la vita scivola via, serena ed in letizia, gli ostacoli vengono
superati ed affrontati con coraggio; nel secondo caso ogni minima difficoltà
diviene gigantesca, perché senza di me il cammino diviene insopportabile e la
vita un peso.
Vedi,
amata sposa, la realtà che ti circonda. Ogni giorno puoi constatare ciò che
accade: coloro che hanno me per guida procedono col cuore lieto, sorridono alla
speranza e non tremano per ogni batter di foglia; gli altri, che, con superbia,
vogliono staccarsi e si ribellano a me, sono come conigli che procedono nella
foresta: tremano, gemono, sospettano, soffrono terribilmente, ogni rumore li
turba, ogni alito di vento li sgomenta. Perché, stolti, dico a loro, soffrire
tanto, quando potreste vivere in pace? Perché essere sempre tristi e
preoccupati, quando potreste essere lieti e spensierati? C’è un Padre, un
Padre, amorevolissimo, che provvede a tutto; basta abbandonarsi a lui,
fiduciosi, come figli, obbedienti e docili! Egli provvede ad ogni necessità:
conosce, conosce, perfettamente, i vostri bisogni e non farà restare privo del
suo aiuto il figlioletto che spera in lui e si aspetta aiuto.
Se i
genitori della terra provvedono con amore ai propri figli: li vestono, li
nutrono, li curano quando stanno male, li baciano ed accarezzano, dolcemente,
quando si sentono tristi; quanto meglio e quanto più farà il Padre vostro che è
nel Cielo e non distoglie, per un attimo, lo sguardo da voi! Pensate a questo
ogni volta che recitate la preghiera, che Io, Io, Gesù, vi ho insegnato.
Abbiate
fiducia e procedete in letizia, perché Io vi amo, vi amo e desidero la vostra
felicità completa.
Sposa
amata, dono anche a te questo giorno; riempilo del tuo amore per me, istante
dopo istante.
Ti
amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.03.97
La Mamma parla agli eletti
Grande gioia
annuncia Gesù, piccoli miei: egli vi vuole felici con lui. Non sentite le voci
che annunciano tristezze e sciagure: non ci sono tristezza e sciagura per chi
serve, fedelmente, Dio. Quale tormento può giungere, senza il permesso del
Creatore del mondo?
La
grande pena, presente sulla terra, è la conseguenza del peccato. Esso porta in
sé un grave castigo: il peccato è azione contro Dio; egli opera,
incessantemente, con pazienza ed Amore infinito, perché gli uomini capiscano
l’errore e non compiano il male.
L’uomo,
ribelle, soffre, soffre, secondo la sua ribellione; Dio lo chiama a ragione e
lo riempie dei suoi doni perché comprenda l’insipienza del suo agire. Vedi,
figlia cara, quanti giorni si susseguono? Il giorno che nasce è grazia, il
giorno che muore è grazia; la vita stessa è grazia! Ogni istante, concesso, è
dono della misericordia Divina: finché c’è alito di vita, c’è possibilità di
salvezza. Viene, però, il giorno e viene per tutti, nel quale occorre dare il
resoconto a Dio delle proprie azioni, dei pensieri, dell’impiego del tempo
concesso!
Vedete,
figli: ci sono dei luoghi in cui appaio ancora ogni giorno. La mia presenza
serve a far comprendere quanto sia significativo il momento che state vivendo.
Attraverso la mia, piccola, figlia, parlo a voi, vi guido, vi esorto, vi invito
a prepararvi al grande, magnifico, evento. Vedete, cari figli: parlo di cose
stupende, che il Cielo vi donerà: è il Paradiso, è il Paradiso che scenderà
sulla terra. Questo è il tempo, scelto dall’Altissimo! Questo quello che ha
stabilito per l’avverarsi dei fatti più stupendi.
Come
vorrei vedere i cuori pronti! Come vorrei vedere le menti aperte a questa luce!
La mia presenza è viva fra voi per prepararvi al giorno che sta arrivando;
anticipo i tempi ed opero perché ogni uomo possa godere e nessuno patire. Chi
aderisce al mio invito godrà; ma come farlo capire ai miei figli? Molti si
dimostrano lenti e fiacchi, altri inseguono chimere, altri dormono e non
vogliono proprio destarsi! Che devo fare per scuotere le volontà?
Dio non
può agire sulle volontà; non può, perché non vuole. Io vedo, con dolore, i
figli allontanarsi dalla via, luminosa, che porta alla vera felicità, vedo ogni
giorno anime, pronte, sul sentiero che conduce alla rovina; ma nulla posso fare
di più di ciò che già opero, per volontà Divina. Per l’uomo tutto diviene
abitudine: la mia presenza è ritenuta tale e le mie parole sono considerate
ripetitive. Non si riflette abbastanza: ora, nel tempo della grande
misericordia, non si capisce l’importanza del dono di Dio; dopo sarà troppo
tardi!
Ebbene,
voi, voi, almeno, figli fedeli, ascoltatemi, prestate bene attenzione al mio
dire e seguite i consigli che vi do! Seguiteli alla lettera: più precisi
sarete, più grande sarà il vostro dono d’amore.
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima