Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
19.03.97
Eletti, vengo a voi ogni giorno col volto amoroso.
Esultate di gioia, perché Io non ho dimenticato il mio popolo, lo guido ogni
giorno ed ho preparato per esso una dimora di pace e felicità. Guardate a me e
troverete la pace. Fidatevi di me e l’attesa sarà gioiosa. Vi chiedo di
cooperare nel silenzio alla mia causa, santa. Nessuno di voi resterà deluso:
vedrà avvenire fatti meravigliosi, presto, assai presto.
Sposa
cara, ogni giorno vengo a te con immenso Amore: Io stesso, Io, Gesù, ho preso
per mano il mio popolo. Ascolti il mondo la mia parola: porgo il mio dono
perché ognuno acceda alla salvezza e nessuno si perda per strada. La mia Legge
è profondamente incisa nel cuore umano; ognuno si racchiuda in se stesso e
rifletta: troverà in sé la grande ricchezza che gli farà vivere la mia vita,
quella che Io ho preparato per ogni creatura prediletta.
Uomini
della terra, non imitate nel comportamento i bruti che non hanno in sé l’anima
che proviene da me; grande è la vostra dignità: potete giungere fino a me,
potete prepararvi un’esistenza nel mio regno d’infinita felicità! Non
perdetevi, inseguendo le insidie del mio nemico che vuole condurvi alla rovina.
Alzate gli occhi e guardatemi: ancora il mio volto è verso di voi, benevolo ed
amoroso; ma alla misericordia segue la giustizia; lasciatevi tutti abbracciare
dalla prima e non vi colpirà la seconda.
Sposa
amata, l’Universo è pronto, le cose, che ho creato, esultano di gioia e di
emozione, perché sentono la presenza, sempre più sensibile, del loro Creatore:
sto, infatti, attraversando la terra per purificarla e ridarle vita. Entro poco
tempo ogni angolo deve rifiorire: i miei piccoli non dovranno attendere a
lungo. Il mondo ha molto sofferto e sta gemendo la mia creatura prediletta;
grande frutto daranno, però, le sofferenze dei miei più fedeli: essi mi dànno
il poco che possiedono; Io darò loro la mia infinita ricchezza.
Gioisci,
sposa, esulti la terra, perché il suo Creatore guarda la sua miseria e sta per
toglierle il pesante giogo, che essa stessa si è posta sulle spalle. Vedrai,
mia piccola, diletta: un grande giorno avanza. Chi mi resta fedele, fino
all’ultimo e non si stanca di servirmi, fino in fondo, avrà una splendida
sorpresa. Tutto, ormai, è allestito e ogni particolare è giunto a perfezione
sotto le mie mani.
Vivrete
una nuova giovinezza, voi che ora siete spossati dalla stanchezza: coloro che
hanno il cuore esultante, per la mia continua presenza, vedranno rifiorire
tutto il proprio essere, come ora vedono i rami, che durante l’inverno erano
spogli, coprirsi di fiori deliziosi, quasi per incanto.
Accettate
per me e sopportate con me la piccola tribolazione del momento: con poco avrete
il dono più grande.
Quanti
stolti hanno voluto lasciare la mia guida per camminare, da soli, nel luogo
molto accidentato! Quanti hanno rinunciato a me per godere un attimo di gioia,
proibita! Ora essa è scomparsa: la loro illusione li ha resi vuoti, angosciati
e li vedo languire ogni giorno di più. Devono fare ricorso alle forze che Io
solo posso dare per sollevarsi dal fondo, fangoso, nel quale sono precipitati;
essi non sono più in grado di sentire la mia voce, tale è l’avvilimento che li
ha colti.
Sposa
amata, costoro hanno ben poco, ormai, a disposizione e anche questo, ultimo,
dono, concesso, non viene utilizzato. Intendo parlare di questa Quaresima,
tempo di grazia e di perdono, di sacrificio e di luce. Chi non cerca, diletta,
non può trovare, chi non bussa non può entrare, chi neppure si preoccupa
d’implorare il mio perdono non lo avrà. Chi non lo avrà resterà in preda della
più grande disperazione, perché le forze, avverse, si sono coalizzate insieme e
stanno penetrando, profondamente, nel tessuto umano, lì, dove c’è via di
accesso.
Le
vostre preghiere assidue, piccola mia, hanno dischiuso molte anime che hanno ritrovato
la gioia della mia presenza, viva, in esse: lì, dove c’era grande tempesta è
ritornato il sereno ed il sole, sorto non tramonterà più, perché Io, Io, Gesù,
ho concesso il dono della perseveranza a chi a me si è donato, totalmente, dopo
il tempo del distacco.
Amata,
non voglio la rovina del peccatore, ma che torni a me, si salvi e goda le
delizie del mio Amore. Vedi, sposa: ogni giorno si alza il sole; esso parla del
mio Amore, eterno, per le creature e annuncia agli uomini che nuove grazie
stanno per scendere sulla terra per fecondarla e rinnovarla.
Guarda,
diletta, la pianta, fiorita, che dà vigore a quei rami: chi li ha resi così
belli e profumati?
In mille
modi, diversi, comunico la mia amicizia all’uomo. La natura parla di me: in
questi, grandi, giorni annuncia che qualcosa di diverso dal solito sta
accadendo. Sembrano simili i giorni, ma, invero, ognuno porta in sé messaggi
differenti, volti a far riflettere e comprendere.
Opero
profondamente nei cuori. Diletta, non temere: prima del grande momento,
conclusivo, ognuno sarà nella condizione adatta a fare una scelta attenta;
agisco con immenso Amore e non piombo, improvviso, lì, dove nulla ancora si è
compreso. Prima avverto nel cuore, preparo la mente a recepire quanto sto per
fare; poi, si compie il mio piano, interamente.
Chi
desidera salvarsi, chi anela a me corra, perché la porta sta per chiudersi:
fuori non ci sarà più speranza; dentro, invece, la grande felicità farà
esultare ogni anima.
Riconciliatevi
con me, uomini! Cosa attendete? Questa, che vi concedo, potrebbe essere
l’ultima occasione da cogliere: oggi il Cielo vi promette grazie ed Amore;
domani per voi potrebbe non essere così.
Piccola
cara, vedi: la luce del mio Amore ti porta il nuovo giorno. Esulta e non
gemere, per le minime tribolazioni che si preparano. Vivi con me ogni istante
di vita: l’attesa è già felicità per chi si è rifugiato in me. È bello offrire
le pene del vivere quotidiano a me, Dio: Io rendo dolce anche l’amaro. Chi
soffre per me gode; chi gode senza di me soffre, terribilmente, e si prepara ad
un futuro assai peggiore.
Si
avvicina la mia passione; quest’anno la settimana sarà di particolare
intensità. Statemi unite, anime belle. Salite con me sulla Croce e vivete il
mio dolore; quando risorgerò, voi risorgerete tutte con me: accanto nel dolore,
accanto nella massima gioia!
Vi
amo. Ti amo, sposa fedele.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
19.03.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
miei, cogliete con gioia il tempo, che vi viene concesso. Operate secondo Dio e
coglierete frutto, delizioso, quale mai prima avete gustato. Dio vi ha invitato
a lavorare nella sua vigna: ognuno resti al suo posto, sereno, e faccia la sua
parte in ogni istante. Vedo i vostri cuori, pieni di ansia: siete emozionati e
aspettate di vedere il giorno dei giorni, che non sapete con certezza quando
sarà, ma avete capito che è assai vicino.
Ogni
volta che vedete il sorgere del nuovo giorno, volgete il pensiero, adorante, a
Dio; implorate, fidenti, il suo ritorno e donategli tutto il vostro cuore, la
mente, il pensiero nascente. Ponete in lui ogni speranza, certi che mai vi
deluderà.
Piccoli
miei, quest’attesa vi sembra interminabile, perché vi aspettate qualcosa di
grandioso e ardete dal desiderio di incontrare il dolcissimo Gesù. Vi capisco,
piccoli: è troppo bello ciò che deve accadere! Aspettate l’Amore, che già vi ha
comunicato il suo ritorno, glorioso, e ogni istante vi sembra lunghissimo; ma
verrà, figli, verrà il giorno, tanto desiderato!
Servite
ed obbedite, parlate fra voi e sostenetevi a vicenda, perché il mondo non può
comprendere, non sa comprendere. Comunicatevi a vicenda il messaggio, gioioso,
ed incoraggiatevi a sopportare con pazienza il piccolo tormento quotidiano.
Qualcuno deve sopportare una pena assai pesante, qualcuno più lieve; ma la
graduazione è voluta da Dio. Fate piacere a lui, se con amore accogliete la sua
volontà, anche se vi sembra pesante qualche giornata.
Gesù vi
ha parlato del tempo che viene: ogni cosa deve essere chiara davanti alla
vostra mente. Il tormento di oggi è di passaggio. Ogni giorno sento i vostri
discorsi: vedete il gelo dei cuori, l’ottusità di molte persone che non
vogliono cambiare, perché la malizia e la superbia le accecano.
Non
soffrite, per questo. Non avvilitevi, al pensiero che eterno debba durare
questo patimento. Dio permette il vostro dolore: esso serve come prezzo per la
salvezza dell’anima stessa che ve lo impone. Sapete: la sofferenza
dell’innocente alleggerisce il debito del colpevole; le lacrime ed i sospiri
giovano alla causa del misero. Ma anche in questo caso Dio ha concesso un
tempo, determinato, entro il quale il peccatore deve emendarsi. Concluso
questo, che è grande misericordia che parte dal Creatore ed attraversa la creatura,
giunge la giustizia che libera la creatura innocente dal suo peso e la eleva e
condanna il colpevole, in base alla sua colpa.
Voi
pregate per i miseri che vedete immersi nel peccato: Dio vi vuole cooperatori
di bene, chiedendovi di sopportare con pazienza ogni offesa ed ogni
umiliazione. Se, poi, a questo dolore si unisce la preghiera, profonda e
continua, le grazie a favore dei bisognosi sono innumerevoli; viene, però,
sempre il momento, conclusivo, del quale vi ho parlato.
Anche
nel vostro caso, piccole, mie, colombe, la fine della persecuzione verrà e voi
volerete, felici e libere, in un Cielo, terso e limpido, incontro a chi tanto
avete amato e tanto aspettato.
Vi dico,
sì: vi dico che non dovrete ancora sospirare a lungo!
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima