Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
22.03.97
Amici cari, voi mi date la vostra fedeltà; Io vi
offro la mia tenerezza di Padre: può un padre amoroso permettere che le proprie
creature soffrano a lungo? Se le vede tristi e afflitte, si affretta a
consolarle; se proprio non toglie, completamente, la loro pena, certo,
l’attenua, l’abbrevia fino a farla, poi, scomparire del tutto.
Sposa
amata, confida in me, perditi in me in ogni istante di vita: il piccolo
tormento, quotidiano, è il sale che dà sapore ai tuoi meriti di piccola
creatura. La mia tenerezza mai verrà meno e su quest’onda, soave, giungerai, per
sempre, nel mio regno di pace e d’Amore. Non ti turbi la piccola pena del
momento: Io, Io, Dio, la permetto ed Io stesso te ne libererò, quando ogni cosa
sarà compiuta.
L’iniquo
non comprende il retto di cuore; il malizioso giudica ogni cosa con malizia. Il
mondo è impregnato di questi sentimenti negativi: i miei piccoli non vengono
accolti né capiti. Quello che oggi accade anche in passato è avvenuto; ma il
travaglio produce merito ed al merito segue il dono che diletta il cuore.
Amata
sposa, non c’è via che porti al mio regno che non sia lastricata di pene e
tormenti; ma dolci sono le pene e sopportabili i tormenti, quando la mia
presenza è viva nel cuore. Ognuno la possiederà nella misura in cui mi ha
cercato. Rifletti, mia amata, e pensa che accadrebbe a tanta gente, se mi
presentassi in questo momento: pochi sono coloro che pensano a me e mi cercano
con cuore sincero. Se il possesso è direttamente proporzionale al desiderio, in
questo momento storico quanti mi avrebbero perso?
Opero
con potenza in ogni direzione; ma solo gli umili di cuore colgono il mio
messaggio e ne fanno tesoro, si preparano, quindi, a godermi in eterno. Bisogna
essere come bimbi nel profondo per comprendere, bene, il mio linguaggio che è
chiarissimo ai piccoli, mentre resta incomprensibile per i superbi. Questo è il
tempo conclusivo e c’è chi vede ogni cosa con grande chiarezza, perché una luce
interiore lo guida. C’è chi, invece, ha la vista così appannata che non riesce
a distinguere alcunché. Questo è il tempo dei più grandi doni, concessi o
negati: concessi a chi tanto li ha desiderati; negati a chi ha creduto bene di
poter procedere da solo, senza di me.
Chi ha
chiesto luce ne ha avuto tanta, in essa procede e non inciampa, malgrado che un
essere maligno abbia preparato ovunque trappole ed ostacoli.
Guai,
sposa amata, guai, diletta mia, ai superficiali di questo tempo e guai a coloro
che si definiscono ‘agnostici’: le tenebre, che hanno cercato, stanno scendendo
così dense e fitte da non permettere loro di vedere dove posano i piedi! La mia
misericordia ancora li ha sostenuti, malgrado la grande ingratitudine; ma
presto essa, la misericordia, si trasformerà in giustizia, perché siamo giunti
alla fine di un lungo processo, iniziato col dolore, che deve concludersi,
invece, con la più grande felicità di coloro che hanno scelto il bene e la,
definitiva, condanna per coloro che si sono persi nel male.
I segni
che dovevano comparire sono presenti; ma chi non mi ha ascoltato prima non
riesce a farlo neppure ora e chi ha sigillato il proprio cuore si trova a
vivere solo, senza di me e soffre, profondamente; ma la grande superbia, che il
nemico ha accentuato, non gli permette di ammettere di avere un infinito
bisogno del mio Amore.
La sete,
che Io pongo nel profondo di ogni cuore umano, la sete del Divino è la grazia
che concedo. Essa, unita alle prove, deve smuovere gli animi; ma, se anche
questi doni non vengono accolti, non c’è più altra speranza. Chi mi cerca nel
dolore mi trova accanto a lui, pronto a curare le sue piaghe a concedere
conforto e tenerezza, a fasciare le ferite, a salvare da sicura morte. Non
così, non così è per chi, pur nel dolore, non vuole piegarsi a me, fugge
lontano e non implora con umiltà il mio nome. Sposa, chi mi ha rifiutato e
continua a rifiutarmi mi perderà per sempre. Non si facciano inutili illusioni
gli uomini: chi non mi ha preparato una via d’ingresso per passare non mi avrà.
Nel momento finale della vita dell’uomo, sono presenti paura e smarrimento, la
mente si offusca e la volontà s’infiacchisce: occorre prepararsi in tempo per
superare la, grande, prova finale. Chi mai ci ha pensato, chi è vissuto come
uno stolto, da stolto, finirà la sua esistenza. Chi si fa cogliere dallo
stordimento non è più in grado di prendere una decisione; vale allora l’ultima
che ha preso, quando ancora era in grado di intendere e volere.
Sposa
cara, chi è vissuto saggiamente queste cose le ha chiare in mente e la prova
non lo sorprenderà, certo, impreparato; ma chi si è perso nel fango del
piacere, vano, proprio in tali condizioni si farà sorprendere da me che
arriverò all’improvviso, in punta di piedi, come ladro nella notte.
La mia
piccola guarda il Cielo limpido di questa, nuova, giornata: ti sorride il
Cielo, perché è opera delle mie mani, ti mostra la sua bellezza e la sua
benevolenza. Tutto ti è amico, sposa cara, perché così Io desidero. L’Universo
intero parla del mio Amore, eterno, per le mie creature più fedeli, della mia,
infinita, misericordia per ogni uomo che ad essa voglia ricorrere.
Questi
sono i momenti decisivi per la storia umana; lo sto ripetendo, in
continuazione. I segni sono presenti e tutto è, ormai, pronto per il
cambiamento.
Sposa,
si avvicina la mia settimana di passione. Vivila sul mio Cuore, metti balsamo
sulle mie, infinite, piaghe; i fratelli, che ti assomigliano, siano con te.
Dovete anche voi stare sulla mia Croce, per poco, però, ancora per poco, miei
fedeli.
Vedo,
nel mio dolore, il volto, dolcissimo, della Madre ed intorno voi, piccoli miei:
lenite in tal modo la mia pena. Dopo il terribile momento, ci saranno la più
grande gioia, la vittoria, amati, e la gloria con me, sempre vittorioso, sempre
glorioso.
Vi
amo. Ti amo, fedele sposa.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
22.03.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, Gesù vi ama, infinitamente: ogni tenerezza è per voi, ogni premura ve la
rivolge. Guardate a lui, figli, e sarete radiosi di felicità. Chi non confida
in Dio è triste e pessimista; non lo è chi si è abbandonato a lui: può il bimbo
essere triste, quando mamma è vicina? Può il pulcino temere sotto le ali della
chioccia? Può la goccia sentirsi sola nell’oceano?
Dio è
con voi, piccoli cari; l’uomo nulla può contro l’uomo che ha cercato rifugio
nel suo Creatore. Guardate la primavera e gioite, guardate il Cielo ed
esultate: tutto vi dichiara amore, tutto vi testimonia che Dio vi ama e che il
male mai avrà il sopravvento sul bene.
Figli
cari, la lotta dura dall’inizio del mondo: sempre il maligno ha insidiato la
dolce creatura di Dio e ha messo in campo forze, spaventose. Pensate, piccoli,
alle guerre, alle distruzioni. Il male è opera sempre del maligno. Come vedete,
è un nemico che mai si è dato per vinto; è rimasto sconfitto, ma non ha voluto
deporre le armi. È il vinto e sempre tale sarà.
Voi
tanto temete le forze del male, uomini, voi pensate al nemico come ad una
potenza che vi può prostrare: perché non ricorrete a Dio, invece di avvilirvi e
dire: “Non ci riesco a combattere con un tale nemico. Sempre cedo al suo
volere!” Non è così: voi vi dichiarate vinti, prima di esserlo; non fate
appello alla vostra volontà, dono stupendo di Dio e vi fate sopraffare, quando
potreste vincere!
Perché,
figli, tanto amati, strizzate sempre l’occhio al male? Perché scendete a compromessi
con esso? Dite: no! Dite, risolutamente, no! Se le conseguenze, immediate, vi
sembrano difficili da sostenere, pensate che mai siete soli: siete come la
creatura vicino alla potenza creatrice, siete il figlio con la mamma vicina,
siete il pulcino sotto l’ala che lo copre! Cercate lo sguardo di Dio,
chiamatelo con amore e pronunciate con fiducia il suo nome, Santissimo! Cercate
lui, figli cari, e sarete raggianti di gioia: il cuore vuole Dio, il vostro
essere anela a lui che per essere suoi vi ha creato, perché ogni anelito sia a
lui volto. Quale uomo non sente il fuoco dell’Amore Divino? Solo quello che,
volontariamente, si è staccato, quello che con il peccato, grave, ha detto:
“Vattene! Non voglio il tuo Amore!”
Piccoli
cari, restate nel nido, caldo ed accogliente, che Dio vi ha preparato: siete
nel rifugio sublime e godete le pure gioie, le continue delizie. Le piccole
pene stanno per scomparire: Cieli nuovi e terra nuova annuncia l’Universo
intero. Guardate come il Cielo sorride. Sentite il palpito d’emozione, perché
il suo Creatore la sta visitando; le montagne fremono di gioia ed i ruscelletti
gorgogliano, felici: Dio viene, sta venendo! Dio sta disegnando per voi,
eletti, fedeli adoratori, la nuova, sublime, realtà.
Gioite
ed attendete.
Vi amo. Ti
amo, figlia.
Maria
Santissima