Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.03.97

 

 

Eletti, è iniziata la grande settimana di passione. Vivetela con me, intensamente! Unite il vostro cuore al mio. Questo è il mio, ultimo, tempo di passione e coloro che mi amano lo vivranno con me. Il mondo vive con leggerezza questo, grande, evento; voi, invece, vivetelo, intensamente: chi è con me sulla Croce sarà con me nella gloria.

 

 

Sposa cara, il mondo non vuole comprendere. Il mio messaggio ha attraversato gli oceani, ma ci sono tanta indifferenza intorno e tanta freddezza nel mio popolo che dovrebbe ardere di zelo ed essere già pronto al grande mutamento di rotta. Vedo troppi proseguire nell’indifferenza, come se nulla dovesse accadere, mentre tutto sta per giungere a conclusione.

Sposa cara, voglio il mio popolo, fedele, attento agli avvenimenti di questa settimana: soffra con me l’anima che mi appartiene, gema con me, per l’abbandono generale. Vedi, amata, come l’odio trabocca da ogni parte, come la ferocia diviene inaudita: l’uomo volge il suo intelletto al male, non si pente e non prova rimorso. La mia, amata, creatura, fatta per la gioia, destinata, per mio volere, al godimento, sceglie la rovina, cerca il dolore: rinuncia a me per accogliere un nemico crudele ed ingannatore! Io, Dio, ho progetti di vita e di pace. Chi sceglie me avrà la vita, ha la pace del cuore e naviga in acque tranquille, dove c’è grande bonaccia e vola, in questo momento, verso il porto, sicuro, su di una spiaggia, piena di delizie.

Perché, popolo mio, vuoi tanto gemere, quando potresti godere le più soavi delizie, che Io voglio porgerti? Non sai che in me ci sono misericordia e giustizia? Sta a te scegliere l’una oppure l’altra!

Pensa, rifletti, uomo, in questa settimana sul perché della mia grande passione di allora e di ora: essa è frutto di Amore, di un eterno Amore che vuole accogliere tutte le creature! Se confessi il tuo peccato e ti penti, profondamente, e prometti di non commetterlo mai più, ottieni il perdono. Perché – te lo sei chiesto – tanta facilità? Perché basta così poco per riparare una, sì, grande breccia?

Sappi che il peccato, anche leggero, è sempre una disobbedienza a me, Dio, a me che sono il tuo Creatore e, per questo, dovrei essere adorato, lodato, benedetto in ogni istante e non disobbedito! È sempre gravissima mancanza la ribellione a me che meriterebbe un severo castigo; invece, come ti ho detto, basta avere il cuore contrito e supplicare il mio perdono per ottenerlo e trovare la pace e la gioia.

Pensa al passato: occorreva sacrificare vittime e vittime, in continuazione, e fare grandi sacrifici per ottenere la benevolenza del Padre. Come mai questo cambiamento? Sono cambiate le Leggi? Sono differenti le Leggi presenti da quelle passate? Sono abolite le passate?

No, uomo: nulla è stato abolito, neppure una virgola è in più o in meno; Io sono venuto nel mondo per dare compimento e completare, non per abolire. Leggete tutti le Sacre Scritture e riflettete sul loro contenuto: Io sono il Dio di ieri, di oggi, di sempre. In me non c’è cambiamento, perché ogni cambiamento sottintende un’imperfezione: Io sono sempre lo stesso, perché sono perfezione assoluta.

Se oggi tutto è più facile per l’uomo, se con un piccolo saldo può saldare un grande debito, significa che qualcuno ha pagato il resto. Può mai un debitore colmare un grande vuoto con poco? Non pretenderà il suo prossimo il saldo, completo, che richiederà un sacrificio, proporzionato alla somma ricevuta? Così è tra gli uomini; così è anche davanti a me, Dio!

Tutto è divenuto facile da quando Io, Io, Gesù, volontariamente, mi sono offerto in olocausto per tutti voi. Per il peccato di tutti e di ciascuno ho pagato Io, Io, Gesù, col mio, infinito, sacrificio. La mia passione è stata terribile, le mie sofferenze indicibili: pene morali e pene fisiche, che mai nessuno ha sofferto e mai nessuno soffrirà. Io, innocente, ho preso su di me tutto il peccato degli uomini di ogni tempo: del passato, del presente, del futuro. Ho pagato il grande debito dei figli di Adamo; ora l’uomo deve saldare solo con spiccioli, perché tutto è stato saldato. Pensa, sposa amata, ad alcuni episodi riportati nell’antico Testamento: l’uomo, che peccava, gravemente, veniva lapidato; doveva morire ed essere tolto dal popolo santo: espiava con la vita il suo delitto. Oggi il peccatore basta che si accosti al Sacramento del perdono, si penta, profondamente, di ciò che ha commesso e faccia un sincero proponimento: ottiene la remissione, completa della colpa e può tornare tra il suo popolo e ritrovare la pace.

È cambiato Dio, è divenuto, forse, più permissivo? Pensaci, uomo, e rifletti a lungo su questo: Dio è sempre lo stesso! Io, Io, Dio, come sopra ho detto, sono sempre lo stesso; ma quel sacrificio, che si è consumato allora, in questa settimana ha sollevato le anime dalla polvere per farle volare, se vogliono, fino alle più sublimi vette.

Prima c’è stato il sacrificio della Croce; oggi ci sono il sacrificio e la passione, tremenda, per la perdita di tante anime che, pur avendo facilitato il cammino, ridotto al minimo il debito da saldare, pur tuttavia, si ribellano, si rifiutano di umiliarsi, procedono con superbia e continuano ad offendere me, Dio, senza neppure fermarsi per un attimo a riflettere! Dietro questa massa di insipienti, c’è l’altra degli emulatori: procedono, compatti, verso la rovina. Per essi il mio sacrificio è stato vano.

Sposa fedele, resta accanto a me e condividi il mio dolore. Soffri con me, piangi con me la fine di queste anime che, create per Amore, destinate ad essere felici nel mio regno, mi hanno venduto per pochi denari, si sono lasciate irretire dal, terribile, nemico che le ha tutte avvolte nelle proprie spire.

Il nemico, feroce, verrà cacciato dalla terra; non la tormenterà più. Avverrà, presto, questo, per mio decreto. Sarà incatenato e reso inoffensivo; ma tutti quelli che si sono fatti abbagliare da lui lo seguiranno: sono anime che mi dovevano appartenere, create da me, per Amore!

Il nuovo giorno si annuncia nel Cielo. Vivilo, intensamente, con me, sposa amata. Resta stretta al mio Cuore, affranto, e consolalo col tuo amore e la tua adorazione.  

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.03.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, vivete, intensamente, questa settimana, Gesù desidera tanto che voi siate con lui, perduti nel suo Cuore, pieni di amore e di abbandono.

Il mondo vuole continuare ad ignorare questo, grandioso, evento; intendo parlare dei battezzati che dovrebbero aver ben capito l’importanza del sacrificio Divino. Gesù ha sofferto e soffre molto: prima ha redento col suo immenso sacrificio, ora geme, perché le sue, amate, creature, quelle per le quali è morto sulla Croce, lo guardano con indifferenza, vivono con leggerezza, operano con superficialità.

Il mondo cristiano dovrebbe essere raccolto, tutto, intorno a Gesù in fervente preghiera, in adorazione di quella Croce, santissima, che li ha redenti. Quel sacrificio è stato compiuto per tutti, il Paradiso si è spalancato, per i suoi meriti, ad ogni uomo; ma oggi sono pochi coloro che vogliono intendere: l’intelletto, deviato al male, rifiuta Dio e la creatura si ribella. “Non serviam” dicono gli uomini: “Non servirò, non voglio umiliarmi a riconoscerti Redentore, Signore della storia!”

Chi sforza il proprio intelletto per pensare a questo, chi a quello, chi si inventa un idolo per placare la sete innata di Dio, chi se ne inventa un altro: si cerca ciò che a nulla giova e si dimentica ciò che è l’essenziale della vita.

Il mio messaggio di oggi, figlia cara, è pieno di dolore, perché vedo schiere e schiere umane in procinto di perdersi. Non ragionano i grandi, non ragionano i piccoli: deviano i primi; li seguono, per emulazione ed inesperienza, gli altri.

Continuerò a chiamare i miei figli: la Mamma mai abbandona. Vedo, però, tanti ciechi e sordi, distratti e svagati. Dio ha dato Gesù perché ogni uomo potesse volare come aquila. Chi non crede, figli cari, non si salva! Chiamo a me tutti con immenso Amore. Chiamo i piccoli, che Gesù sulla Croce mi ha affidato: voglio donarli tutti a Gesù in questa settimana; voglio che stiano vicini a lui nel grande sacrificio che si sta compiendo. Egli ha dato tutto se stesso, vuole solo un po’ d’amore, quello di ogni cuore umano: date, amati, voi stessi a lui! Di nulla abbisogna il Santissimo Figlio; solo di questo: vuole la vostra mente, il cuore e la volontà delle creature, tanto amate. In compenso avrete il dono, sublime, della sua presenza per sempre: ecco la gioia delle gioie, ecco la ricchezza delle ricchezze!

Amati piccoli, adoriamo la Croce redentrice! In questo, grande, momento immense grazie vengono elargite al mondo: come raggi di fuoco, si dipartono da quel corpo, Santissimo, immolato per Amore. Vedo tanti occhi bagnati di lacrime: vedete, figli cari, il Re dei re come si è umiliato? Cogliete il grande insegnamento: siate umili davanti a lui; egli, Re, è venuto per servire e non per essere servito. Voi imitatelo: servitevi gli uni gli altri con pazienza, con amore, senza stancarvi. Quando la vostra natura recalcitra un poco, dite a voi stessi: “Faccio questo, per amore del mio, adorato, Gesù. Dono a lui questo sacrificio”. Vi dico che sentirete nuove energie entrare nel vostro essere e proseguirete sempre avanti, senza mai sentire stanchezza.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima