Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
27.03.97
Eletti, amici cari, ecco un giorno nuovo, ecco un
altro, grande, dono del mio Amore. Questo tempo è per voi: consideratelo
prezioso e fatelo fruttificare. Non lasciate, diletti, che neppure un attimo
passi invano: state decidendo proprio oggi* il vostro destino eterno.
Sposa
amata, per l’uomo, che vive nel finito, è assai difficile comprendere il
concetto di eternità: il pensiero si perde, il cuore si disorienta, la mente
non afferra. Eppure, Io, Io, Gesù, vi dico di fermarvi ogni giorno a meditare
su questo concetto così difficile, per voi, da comprendere. Voglio che vi
soffermiate, perché la vita umana non è destinata a concludersi con la morte
del corpo, ma prosegue, prosegue anche dopo: essa è eterna e ciò che l’uomo ha
scelto resterà per sempre. Dopo il distacco dell’anima dal corpo, ella subisce
il Giudizio e immediatamente coglie i frutti del comportamento sulla terra:
ogni azione viene considerata e ogni parola, detta, pesata. Nulla sfugge a me
di ciò che ha operato: tengo conto di tutto. Alla fine dei tempi anche il corpo
raggiungerà l’anima e con essa vivrà o nella gioia eterna o nel dolore
disperato.
Sposa
diletta, vorrei che tutti meditassero su questa verità, da me rivelata. Ognuno
deve comprendere che la vita deve essere vissuta, tenendo ben presente il suo
valore. Non c’è giustificazione alcuna per chi l’ha sprecata, per insensatezza.
Solo l’incapace sarà giustificato, perché chi non intende, per difetto di
nascita o di malattia, non è colpevole; ma gli altri, coloro, cioè, che
posseggono intelletto e volontà tali da poter afferrare bene il senso delle
cose ed agire nel bene o nel male, dovranno rispondere a me del proprio
operato, ciascuno del proprio operato.
Piccola
sposa, tu vedi quanto soffro; soffro, per la stoltezza umana che mi ha
crocifisso ed oggi fa che continui la mia passione. Il mio messaggio che dura
da venti secoli non è stato ancora accolto; dopo tanto tempo, sembra che il
mondo sia ritornato pagano: le mie Leggi sono state dimenticate, i miei
precetti cancellati. L’uomo, che doveva divenire sempre più simile a me, Dio, è
divenuto, invece, come un bruto, senza intelletto e senza libera volontà.
Sposa
cara, nulla posso fare per chi non vuole capire. Ho dato i miei doni, li ho
elargiti con generosità, offro occasioni per farli fruttificare; ma nulla posso
per chi nulla vuole. Ho chiesto ad ogni uomo di questo tempo di aprire bene le
orecchie, gli occhi, perché parlo, in continuazione, attraverso i miei
strumenti, vecchi e nuovi. Mostro le mie meraviglie, ogni giorno, a chiunque le
voglia osservare; porgo, generosamente, a chi mi chiede e rispondo a chi mi
parla; ma il mondo, diletta mia, non chiede a me, non parla con me, chiede a se
stesso, escludendo me, parla con i simili e non con me!
Vedi
come molte persone restano affondate nel male: il tuo cuore geme per loro e le
tue suppliche salgono a me, continue. Pensi che Io, Io, Gesù, non le ascolti?
Pensi che Io, Io, Gesù, non le esaudisca? Guardando i risultati, parrebbe che
Io sia divenuto sordo alle implorazioni dei miei amati. Non è così. Non è così
e tu lo sai, bene, piccola, perché, posata sul mio Cuore, ne cogli ogni
palpito.
Io, Io,
Gesù, esaudisco sempre le preghiere che scaturiscono da un amore profondo per
me e per il prossimo; ma trovo cuori di pietra durissima, che non vogliono
aprirsi a me, trovo menti, confuse e piene di fumo satanico, che non permettono
al mio raggio di penetrare. Lo ripeto e lo ripeterò in continuazione: non posso
salvare chi non vuole lasciarsi salvare; non posso cambiare chi vuole restare
tale e quale. Questa è la legge che ho posto e questa deve restare.
È facile
constatare come l’empio, testardo, non faccia un solo passo avanti, e come il
peccatore, incallito, non muti. Le suppliche sono accolte, il mio Cuore vuole
salvare; ma la volontà, ribelle, non si lascia piegare, ecco perché, mia
diletta, non vedi cambiamenti lì, dove dovrebbero, certo, avvenire.
Dico ai
miei fedeli amici: perseverate, perseverate, non guardate i risultati;
chiedete, chiedete per i fratelli la salvezza! Nessuno è perso, finché ha
ancora intelletto, vita e volontà: mai desistete dalla supplica per un’anima
bisognosa; Io, Io, Gesù, opero in palese e nel nascondimento. Con le
vostre
preghiere molto potete: quando i frutti non fossero utili alle anime, per le
quali implorate, lo sarebbero per voi e per tutti i vostri consanguinei. Provo
gioia, quando i fratelli si aiutano fra di loro, concedo grazie in abbondanza e
la mia benedizione scende sul mondo.
Eccomi
sulla Croce, sofferente e piagato per gli uomini che continuano a procedere nel
male! Non sarà sempre così: Io, Io, Gesù, risorgerò e mi mostrerò all’uomo,
splendente di luce; sfolgorante, apparirò e sorriderò ai miei fedeli e li farò
partecipi della mia gloria. Che diranno gli eterni dubbiosi, coloro che non si
sono saputi decidere, coloro che hanno perseverato nel peccato? Che diranno,
quando Io, Io, Gesù, apparirò, all’improvviso, davanti a loro? Proveranno
terrore, sposa; te lo dico Io, Io, Gesù! Cercheranno di fuggire, ma dove? C’è
luogo, dove non possano essere da me raggiunti? Dovranno guardare il mio viso,
non più contratto dal dolore della Croce, non più disfatto dalla morte, ma
radioso di luce intensissima, e tremeranno di angoscia, perché colui che
avevano già escluso dalla loro vita è lì, lì, proprio davanti, con il volto
severo di giudice!
Sposa
amata, vorrei che ogni uomo pensasse a questo; vorrei che provvedesse, prima,
ad emendarsi per non essere sottoposto a tale martirio.
Verrò, presto,
sposa cara: dopo il dolore ci sarà la grande felicità, dopo la croce la gloria.
Vivi con me la grande passione; vivrai con me la gloria. Non è lontano il
giorno, tanto sospirato: ormai, è tanto vicino.
Ecco:
vedi come la luce, soavemente, invada la tua stanza. Vivi, intensamente, anche
questo giorno, stretta al mio Cuore, immersa nell’abisso del mio Amore e del
mio dolore.
Ti amo,
sposa fedele. Vi amo, amici cari. Statemi tutti accanto in questo momento di
sofferenza! Vedo l’indifferenza generale, vedo tanto gelo; voi, però, mi state
vicini e il vostro cuore è un braciere, ardente. Questo mi dà tanta
consolazione. Per amore vostro, userò anche oggi speciale misericordia verso
chi neppure se ne renderà conto; ma Io, Io, Gesù, continuo a porgere con generosità
(dono le possibilità di salvezza).
Chi saprà cogliere potrà farlo.
Gesù
*oggi
= in questo tempo
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
27.03.97
La Mamma parla agli eletti
Figli
cari, in questo tempo, tanto grande, ognuno sta decidendo il suo destino eterno
di vita oppure di morte. Vedi, piccola mia: vengo da te ogni giorno perché tu
possa portare le mie parole ai fratelli che ancora hanno orecchi per
ascoltarmi.
Perché
vengo con tale frequenza? Perché da anni ed anni la mia presenza è viva sulla
terra, più che nel passato? I tempi sono decisivi, figli cari, i grandi
momenti, che state vivendo, vanno compresi bene, perché, come più volte ho
ripetuto, prima di un esame occorre prepararsi per superarlo. Questo, poi, è un
esame tutto speciale ed ognuno di voi è vicino, ormai!
Figli
cari, questi sono i tempi, questi e non altri, questi i momenti grandiosi e
conclusivi.
La Mamma
vi ripete, spesso, lo stesso concetto perché ogni giorno voi dovete mettere in
pratica i miei insegnamenti, senza lasciare scorrere invano neppure un giorno:
ciò che costruite è per sempre; ciò che ora lasciate di fare non avrete più
tempo di compierlo.
Gesù,
più volte, vi ha parlato di eternità. È difficile, certo, comprenderne il senso;
è tanto difficile, che l’uomo preferisce non soffermarsi sopra e scacciare il
pensiero. Occorre, invece, essere riflessivi, occorre usare bene intelletto,
cuore e volontà: da questo dipende il destino, eterno, dell’uomo.
Certo,
ogni creatura umana è stata creata per la gioia: può raggiungerla, perché il
grosso debito di Adamo l’ha pagato Gesù con il suo sacrificio; ma occorrono
ancora pochi spiccioli, senza i quali non si accede al regno di pace. Ebbene,
oggi gli uomini sono ad un passo dal traguardo: tutto è pronto; Dio ha fissato
proprio questi tempi per l’adempimento delle sue promesse! Tutti dovrebbero
essere felici e gioiosi, tutti esultanti ed emozionati, al pensiero delle
meraviglie che stanno per divenire realtà. Invece, non è così, non è proprio
così: vedete allegria intorno?
No! Ci
sono volti tristi, cuori affranti, vite sconvolte, angoscia e turbamento
dovunque! Come si spiega questa situazione? È facile la spiegazione: gli uomini
non credono, non pensano, non si fidano di me, non si fidano di Dio; non
ascoltano neppure i dolci messaggi che scaturiscono dal Cuore di Gesù e dal
mio. Girano le spalle e se ne vanno, proseguono e non si voltano indietro: “Non
è vero, ripetono. Questo non può essere vero: sono sogni...”
Preferiscono
cogliere la, misera, gioia del momento piuttosto che attendere e soffrire un
poco per averne una assai più grande, senza fine. Come far mutare opinione al
mondo, edonistico, che vuole continuare a vivere di illusioni e si lascia
ingannare dal serpente, astuto, che sta mettendo in atto tutte le sue arti?
Mi
guardi, figlia cara: attendi da me una risoluzione definitiva. Non posso
dartela, perché già la conosci: occorre che l’uomo torni, subito, a Dio, senza
indugio e che ostacoli con tutte le sue forze l’azione del maligno. Se l’uomo
non si opporrà a lui, ma continuerà a sottomettersi, Gesù agirà con rigore,
quale mai nel passato ha usato.
Piccoli
cari, passate questo, grande, tempo in assidua preghiera. Fate di ogni vostra
azione una preghiera, fervente, volta all’Altissimo. Ogni respiro sia
preghiera, ogni palpito adorazione.
Non
stancatevi! Vi amo. Ti amo.
Maria
Santissima