Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi Giorno
di grande gioia per il popolo eletto
30.03.97
PASQUA.
Eletti, amici cari, gioite e non preoccupatevi: i
grandi problemi dell’Umanità saranno risolti da me, a modo mio. Chiedo all’uomo
solo ciò che può dare, non quello che non è di sua competenza. Amati, siate
sempre con me; salite sulle mie ali e vi condurrò nel mio mondo di gioia
eterna, vi farò partecipi della mia gloria che mai avrà fine.
Sposa
cara, oggi è Pasqua di resurrezione: è una, grande, giornata di felicità per i
miei fedeli. Il cuore umano anela alla gioia; ma, si sappia: non c’è vera
gioia, senza attraversare, prima, la via del dolore. Esso è venuto nel mondo,
per il peccato; esso scomparirà, quando il tentatore sarà incatenato e inabissato.
Il tempo, sposa cara, è giunto: presto, assai presto, il serpente, che ha
sedotto le genti, verrà reso innocuo e non potrà più ingannare alcuno, le genti
vivranno in pace e l’amore fluirà, abbondante, nei cuori.
La mia
resurrezione ha un grande significato: occorre che ogni uomo ci rifletta. Chi
soffre pensi che anch’Io ho sofferto; innocente e senza ombra di colpa, ho
voluto per me il supplizio più tremendo, ho voluto essere, in tutto, simile a
voi anche nel dolore che, sempre, è stato presente tra gli uomini, dopo il
peccato d’origine.
Se Adamo
ed Eva hanno gravemente disobbedito; Io sono stato l’obbediente al Padre: ho
fatto in tutto la sua volontà. Ciò, che loro hanno distrutto, Io, Io, Gesù, ho
ricostruito. Se Eva si è lasciata tentare dall’antico avversario, Maria
Santissima, la Madre mia, sublime, è stata obbediente e mai si è ribellata.
Anche quando la prova è diventata durissima la docile agnella ha creduto, ha
avuto fiducia; mai ha disperato, ha creduto e sperato oltre la speranza. Ella,
piccoli miei, è stata forte nel dolore, perché la sua fede in Dio era
solidissima. La nuova Eva ha cambiato le sorti che toccheranno agli uomini che
in me crederanno, che in lei si rifugeranno.
Tutto è cambiato,
sposa mia, nel mondo, dopo la mia venuta sulla terra dei viventi. Il progetto
di Dio, il progetto di salvezza si sta compiendo; l’uomo deve solo cooperare e
lasciarsi condurre dall’onda, soave, dell’Amore Divino.
Non è la
creatura umana in grado di compiere le grandi imprese, è sempre Dio che opera:
Io, sposa cara, Io con la mia potenza agisco; l’uomo collabora oppure si
rifiuta di cooperare. Nel primo caso avrà parte con me nel regno, preparato per
i fedeli; nel secondo ne verrà escluso.
Piccola mia,
ogni azione umana ha un suo, preciso, significato: tutto ciò che opera il mio
fedele amico è fruttuoso e costruttivo; quello, invece, che fa l’uomo, senza di
me, a nulla approda, anche se fosse costato tanta fatica.
Ricordate
tutti le mie parole: “Chi non raccoglie con me disperde”. Chi è mio dà senso
anche alla minima azione; chi mi ha rifiutato può affaticarsi e sudare: non
costruisce, non semina, non produce, nulla raccoglierà. Dico queste parole,
perché molti in questo tempo, così significativo, si trovano in questa
condizione. Li vedo affaticati e stanchi, li vedo camminare con un peso enorme
sulla loro schiena; stremati dalla fatica e delusi nel cuore, procedono lenti,
lenti, sotto l’enorme carico, che si sono messi addosso, e non hanno neppure più
la forza di alzare il capo. Il nemico li frusta con ferocia ed essi gli
obbediscono, come schiavi.
Vedi,
sposa mia, vedi cosa accade nel mondo, in questo momento, nel quale dovresti
leggere solo gioia ed esultanza dai volti? Costoro, dopo tanta fatica e patimento,
proprio nulla raccoglieranno, e le pene di ora si prolungheranno dopo, se non
si decidono a mutare vita. Guai a colui che si è lasciato sottomettere dal
terribile nemico: la sua volontà è divenuta fiacca e le sue forze non reggono!
Il nemico sa che è quasi finito il suo impero sul mondo; stringe, quindi, le
sue spire perché l’anima, imprigionata, non abbia più scampo.
Sposa
amata, il sofferente, che ha sperato in me ed in me ha creduto, vedrà finire la
sua pena: essa sfocerà nella gioia più sublime; ma chi non spera, perché non
crede, soffrirà ancora più di quanto soffre e per un tempo senza tempo! Dico
queste parole; ma gli stolti non ascoltano, gli stolti non hanno orecchie per
me né occhi per guardare il mio volto! Io, sposa amata, Io, Gesù, sono morto,
sono risorto; ma per essi a nulla è servita la mia morte né a nulla servirà la
mia resurrezione. Chi è mio nella sofferenza sarà pure tutto mio nella
felicità; chi non soffre con me con me non godrà. Nessuno s’illuda!
Questa
Pasqua avrebbe dovuto essere vissuta, intensamente, da tutto il mondo
cristiano, perché è la Pasqua speciale di un tempo specialissimo. Così doveva
essere; ma così non è: ci sono intorno tanta indifferenza, tanta leggerezza,
tanto gelo! Ebbene, amata, ognuno faccia pure la sua scelta. Chi non capisce,
certo, capirà; ma arriverà in tempo?
Ho
creato per voi tante situazioni favorevoli: voglio vedere felice il mio popolo
eletto. Ma sono in molti coloro che non credono più in me; sono tanti e, poi,
tanti coloro che mi hanno abbandonato e altri lo faranno. Io non lo impedisco:
ciascuno deve essere completamente, libero nelle scelte.
Sposa
cara, ti annuncio, gioioso, il mio prossimo ritorno. Oggi farò fluire nel mondo
un torrente di felicità che invaderà i cuori, aperti al mio flusso, e godrà il
mio popolo santo, godrà le mie delizie, un anticipo di quelle future, ormai
vicine.
Dico ai
malati che mi offrono le loro pene: ancora per poco dovrete sopportare;
risorgerete, come Io sono risorto. Dico agli affaticati che mi porgono le loro
fatiche: coraggio, la gioia è alle porte, la fatica sta per finire; sono
risorto per voi, sarete con me, presto! Dico al mondo che crede in me e non ha
perso la speranza: coraggio, Io sono risorto e tutti voi vedrete la mia gloria!
Dico alla mia, fedele, sposa: esulta in me, sii felice, perché il tempo del
sacrificio si sta concludendo. Hai ben seminato, piccola mia: vedrai che ricco
raccolto! Dico a tutti coloro che si sono lasciati prendere per mano da te: ho
parlato e parlo attraverso questo, docile, strumento. Chi è legato a lui avrà
la sua stessa sorte, splendida, piccoli, splendida, piccoli miei, perché Io
sono Dio, non uomo, e i miei doni sono speciali; ricompenso con massima
larghezza anche la minima fatica.
Sono
giunti, ormai, gli ultimi momenti degli ultimi tempi: restate saldi in me e vi
conduco lì, dove tanto anelate giungere. Ancora una piccola fatica vi chiedo;
sostenetela, per amore mio. Non vi dico quale, perché ad ognuno chiederò una
cosa differente. Siete stati fedeli fino a questo momento; continuate ad
esserlo fino in fondo. Ciascuno di voi capirà, bene, ciò che deve fare, perché
il mio linguaggio è assai comprensibile.
Siate
perseveranti, fino alla fine: a chi giunge fino al traguardo sarà dato il
premio del vittorioso.
Sposa
cara, guarda l’Umanità che in me confida, perché sono risorto: farò risorgere
ogni uomo che in me ha sperato. Voglio la gioia nei cuori: oggi ognuno, che mi
ami, risorge con me, è candidato al mio regno di felicità, eterna. Grande
giorno per chi ha confidato in me: oggi elargisco grazie, specialissime. Le
colga questa Umanità, così prostrata. Darò nuove energie ai deboli, nuove
occasioni di salvezza ai peccatori. Goda la terra, perché Io sono risorto! Ho
preparato una grande primavera dei popoli; chi crede ed ha speranza in me vedrà
ogni ramo riempirsi, improvvisamente, di fiori splendidi e profumati.
Venite a
me tutti, credete in me tutti, sperate in me, figli cari: vedrete le mie
meraviglie, le meraviglie del mio, infinito, Amore.
Sposa
cara, resta, felice, a godere le delizie del mio Cuore.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
Pasqua di resurrezione
30.03.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli,
figli, tanto amati, giorno di grande esultanza è oggi per voi: Gesù, il mio
Gesù è risorto! Non è più disteso in Croce lacerato da tanto dolore: il suo
corpo è glorioso, sfolgorante di luce. Guardatelo nel vostro cuore; godetelo
nel profondo del vostro essere: vi invita alla felicità! Egli è vissuto nel
mondo, come voi state vivendo nel mondo; simile a voi, ha patito dolori morali
e dolori fisici, i più grandi di entrambe le specie. Ha camminato per le vie
della terra, si è nutrito di cibo come il vostro, ha patito freddo e caldo,
come tocca fare a voi, piccoli cari. La commedia terrena si è conclusa per lui,
come si concluderà per voi, se seguirete, sempre, le sue parole: egli vi ha
preceduto in tutto. I giorni passavano e sembrava che nulla di nuovo dovesse
accadere: uno dopo l’altro, tutti simili, tutti misti di dolore e di gioia.
Prima la
sua vita in Famiglia, curato ed amato da Giuseppe e da me: vita di lavoro e di
Amore, di fatica e di sacrificio, fino a quando venne il tempo della predicazione
e cominciò un’altra fase della vita per lui e per me che, nel frattempo, persi
lo sposo amato. Rimasi sola, figli cari, come tante di voi, mamme, sono sole,
perché i figli devono allontanarsi, per vari motivi. Pensavo al mio, adorato,
Gesù, che non sempre potevo seguire nelle sue continue peregrinazioni: il mio
Cuore era chiuso nel suo, così, come anche il vostro ora è deposto in esso.
Ci
univano l’Amore e la speranza: sarebbe venuto per noi il giorno, splendido, nel
quale mai più ci saremmo separati! Prima, bisognava vivere ogni giorno secondo
il volere del Padre, aspettare, accettare qualunque cosa egli volesse da noi.
Venne il giorno dell’arresto, venne il giorno del grande dolore: vedevo
condannare un innocente, mio Figlio, che era tutto per me, era il mio tutto!
Venne il momento del supplizio: nulla mi fu risparmiato! Sentivo che il Cuore
stava per spezzarsi: invocavo il Padre perché mi sostenesse. Sembrava che tutto
fosse crollato intorno a me, quando accolsi sulle mie ginocchia il mio Adorato,
senza più vita. Continuavo a ripetermi: “È morto! Mio Figlio è morto, è
veramente morto!” Non mi sembrava possibile; guardavo il suo corpo, così
martirizzato, il viso esanime, le membra immobili!!! Figli cari, mi è sembrato
di impazzire!
Calmata
un poco la mente, mi ricordai la frase, che gli avevo sentito più volte
pronunciare: “Il terzo giorno risorgerò”; la mia mente non voleva soffermarsi
che su queste parole. Attesi, attesi, attesi: ogni attimo sembrava una eternità
e di attimi ne passavano tanti e poi tanti!!!
Piccoli,
cari figli, sperai; contro ogni speranza, sperai. La luce divenne sempre più
sfolgorante in me. Passò quel lunghissimo arco di tempo dell’attesa; a me
sembrò tale ma tale non era. Venne il beatissimo giorno: vidi il mio, adorato,
Figlio, splendido; sfolgorante di splendore, vidi davanti a me! Disse una sola
parola, ma con essa disse tutto: “Mamma!” Sentii in me la più grande felicità
e, d’un tratto, era scomparso anche il ricordo del dolore: attimi meravigliosi,
attimi sublimi!
Figli,
come per me, anche per voi verrà il giorno, tanto desiderato. So che ogni
istante vi pare lunghissimo perché attendete il compimento delle promesse;
verrà, però, e presto! Verrà e sarà gioia piena, gioia totale che vi farà
scordare anche il ricordo del dolore, patito.
Siete in
cammino, vicino alla meta: ve lo dice oggi il mio Gesù, risorto. Tutto è
cambiato nella vostra vita: con lui tutto è mutato. Lo accolga ogni uomo, lo
accolga nel cuore e la vita diverrà un meraviglioso poema d’amore. Gesù vi
dice: “Spera ed attendi; la gioia verrà, sicuramente, verrà. Io, Io, Dio, lo
garantisco. Devi saper, ora, offrire il tuo poco: avrai il molto, che Io, Io,
Gesù, offro ai miei amici. fedeli.”
Con
questa speranza nel cuore proseguite la vostra vita, figli cari; attendete ed
avrete, con certezza, quello che vi è stato promesso. Vi amo, vi amo, figli
cari! Sono accanto a voi nelle vostre pene e nelle vostre gioie: sempre, con
voi sono.
Esulta,
figlia, oggi è giorno di grande gioia!
Maria
Santissima