Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

04.04.97

 

 

Amici fedeli, servitemi in umiltà. Vi elargisco molti doni, ma mantenetevi umili di cuore, senza inorgoglirvi: pensate che tutto proviene dalla mia bontà e non dai vostri meriti.

 

 

Sposa amata, il mondo è pieno di superbia, gli uomini – privilegiati, perché arricchiti, per mia bontà, di enormi ricchezze – sono divenuti ribelli. Ho agito, spinto dal grande Amore verso le mie creature, predilette; sono ricambiato con ingratitudine ed abbandono!

Sposa diletta, ogni giorno attendo che cambi qualcosa nel cuore degli uomini, ma constato che i giorni passano, rapidi, mutano le scene del mondo, si avvicendano le generazioni e tutto resta tale e quale nel profondo degli esseri, che Io ho creato perché mi rendessero onore e gloria. Non vengo onorato come Creatore di tutte le cose: si cerca di dare, complicate, spiegazioni alla ragione, pur di non rendermi l’onore e la gloria che mi sono dovuti.

I miei più fedeli amici mi supplicano, in continuazione, con preghiere e sacrifici affinché Io, Io, Gesù, abbia misericordia di questa generazione, smarrita e sviata, perché gli uomini sono divenuti come pecore, senza pastore, che vagano nelle tenebre, senza che nessuno li avverta del grande pericolo che corrono.

Diletta, che sei nel mio Cuore e lo implori, senza sosta, le tue preghiere, le vostre preghiere vengono esaudite sempre. Concedo grazie, concedo sempre nuove occasioni di ripensamento; ma le anime non fanno progressi: poche si smuovono e molte procedono nel buio. La nuova lezione che darò loro è quella che vedrai con i tuoi occhi: tolgo tutte le sicurezze e permetto governi, inetti, che non diano fiducia né garanzia. Gli uomini deviano, quando si sentono troppo sicuri di se stessi: la superbia li gonfia e la sicurezza li inorgoglisce. Tremeranno gli uomini della terra, per il futuro minaccioso ed il presente incerto. Ognuno cercherà la mano dell’altro; ma dovranno rendersi conto che nessuno è in grado di dare solido sostegno, perché l’uomo, senza di me, è come foglia, spinta dal vento, mossa dal suo capriccio e destinata a perire.

Sposa diletta, gli uomini, umiliati e stanchi, verranno a me, cercheranno il mio Cuore, imploreranno la mia misericordia. Pentiti ed affranti, come il figliol prodigo, i figli cercheranno la casa del Padre; Io li accoglierò e li rivestirò, perché il mio Amore non ha limiti e desidero per ogni creatura la felicità.

Sposa cara, vedrai il crollo completo dei sogni del passato, dei progetti, fatti senza di me: si aspettava una società libera e padrona del mondo; ci sarà, invece, un’Umanità derelitta e schiava degli eventi. Abbatterò la superbia dei superbi e la tracotanza dei tracotanti. Nel bisogno e nella miseria l’uomo implorerà il mio nome, cercherà il mio volto, implorerà la mia misericordia; Io, Io, Gesù, avrò ancora pietà di lui, perché è la mia creatura prediletta e non altro desidero che di salvarla.

Piccola mia, già molte sicurezze le ho tolto; ma questo non è bastato per indurre gli uomini ad umiliarsi dinnanzi a me! La mia bontà ha lasciato ancora molto; ebbene, toglierò ancora dell’altro, fino a quando il mondo riconoscerà la sua miseria ed esalterà la mia potenza.

Sempre così è stato nell’arco dei secoli e dei millenni: nel momento del grande benessere i figli si scordano del Padre che tutto dona; quando cominciano a vedere i segni della carestia, implorano e chiedono perdono, per l’ingratitudine. Come in passato, così sarà nel presente: dispiego la mia potenza davanti agli occhi del genere umano. Non potranno più dire: “È opera d’uomo”; dovranno riflettere sui fatti e giungere alla conclusione che Dio regna nel mondo e muta la storia, secondo il suo volere.

Vedrai i grandi costretti a piegare il capo e vedrai gli umili di cuore innalzarsi fino al Cielo, perché desidero cambiare il corso della storia, secondo la mia logica. Per millenni ho lasciato che le redini del mondo fossero nelle mani degli uomini, com’è facile vedere. Le cose non sono mutate nel corso dei secoli: sempre il potente ha dominato con superbia ed arroganza; sempre l’umile ha subíto, senza poter reagire né mutare la sorte.

Tra poco vedrai che non sarà più così, non per la rivalsa dei poveri, come si potrebbe pensare: il povero che diviene potente non è da meno di colui che è caduto in disgrazia; Io stesso, Io, Gesù, dominerò con la mia potenza popoli e nazioni. Riconosceranno che Io sono il loro Dio ed Io, Dio, benedirò ancora il mio popolo. La mia ira non dura sempre: se gli uomini si convertono e si piegano, pentiti e lacerati nel cuore, Io mostrerò ancora ad essi il mio volto amoroso. Essi

gioiranno in me, come tu, amata, gioisci; Io mi compiaccio di loro ed elargirò, ancora, i miei beni.

Quest’anno, piccola mia, sarà ancora travaglio e, poi, travaglio per i popoli; se giungeranno a comprendere, finalmente, ed a cessare la ribellione, l’anno seguente sarà luce e gioia, felicità ed esultanza.

Parlando ai piccoli, giorni or sono hai detto che Io, Io, Dio, sono solo Amore, Amore e felicità, che da me solo il bene proviene. Hai ripetuto che il male, invece, proviene solo dal mio nemico.

Bene hai detto, fedele sposa: così è. Così tutti devono vedere gli avvenimenti che stanno per concludersi. Ciò che avverrà di doloroso sarà solo la conseguenza del peccato, del male compiuto, della disobbedienza continua. Non da me ha origine il dolore; devono convincersene gli uomini. Chi saprà accettare con pazienza le ulteriori prove, che permetterò o che imporrò, vedrà un’era tutta nuova, come mai in precedenza c’è stata.

Piccola mia, parla con serenità agli sconfortati, fa’ loro coraggio: ognuno sopporti, ognuno torni a me, docile, col cuore e con la mente; non respingo chi si umilia, Io stesso lo aiuto a portare la sua croce. Parla, sposa mia, parla del mio infinito ed eterno Amore per gli uomini: non sono un Dio crudele che lascia che i suoi figli si distruggano gli uni con gli altri: voglio l’amore, la concordia, la pace. Un tremendo nemico eccita i cuori: deve essere combattuto e vinto. Chi viene a me riuscirà a dominarlo; chi rifiuta me ne resterà soggiogato.

Donami, amata mia, ogni istante di questo, nuovo, giorno che si affaccia all’orizzonte. Chiedimi ed Io ti concederò. Supplicami ed Io esaudirò la tua preghiera.

Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

04.04.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, Gesù v’invita all’umiltà. Avete ricevuto tanti doni ed altri ancora ne riceverete; sempre di splendidi ne avrete, perché Dio vuole vedere la vostra gioia. Apprezzate i doni e siatene riconoscenti. Nessuno di voi pensi: “L’ho meritato, per i miei meriti mentre il fratello non l’ha, perché non è simile a me.”

Piccoli cari, Gesù dona ai suoi piccoli, che lo servono, molto più di quanto meritino, perché il suo Cuore è infinitamente generoso e ricambia con larghezza anche il minimo sacrificio.

Desidero che quando vi trovate in intimità con Gesù nel vostro cuore, quando egli vi mostra il suo viso, amorosissimo, allora, desidero gli chiediate grazie speciali anche per i vostri fratelli più bisognosi: possa ogni uomo aprirsi alla sua luce e contemplare il suo volto!

Siate generosi anche voi con il prossimo, come Gesù lo è con voi. Tutto è dono quello che avete; fatene parte agli altri e la vostra gioia mai avrà fine. Gesù vi ha parlato di anime che hanno tanto bisogno del vostro aiuto per aprirsi a Dio: sono in cammino, non sono ancora arrivate; ma la linfa santa è già entrata in loro per le vie, misteriose, delle quali vi è stata rivelata la presenza in ogni cuore umano. Gesù le sta percorrendo. Dove passa Dio fiorisce il creato, tutto riprende vita e l’erba, ingiallita, riprende vigore.

Il profondo dell’uomo è come un prato brullo: senza Dio è come un deserto, riarso, che non conosce gioia e neppure un filo d’erba cresce. Quando, però, l’Altissimo passa col suo soave profumo, tutto muta, improvvisamente, e torna la primavera. Vedrete le meraviglie di Dio ovunque: egli sta operando in fretta, perché la fine di una lunga pagina di storia è ormai giunta. Si passerà ad un’epoca completamente nuova. Aiutate l’Altissimo nella sua opera, fate bene il compito che vi è stato assegnato ed usate carità coi fratelli: supplicate per chi non supplica, state in preghiera per chi mai alza gli occhi a Dio, riparate col vostro amore il disamore del mondo, sviato.

Amate l’Eucarestia ed insegnate ai piccoli ad amarla. È cosa splendida e dono grandissimo poter prendere Gesù, Vivo e Vero, nel cuore ogni giorno: è Dio che si offre all’uomo per innalzarlo fino a se stesso, stringerselo al Cuore e prepararlo all’eternità! Accostatevi, perché, ogni volta che lo fate, un fiume di grazie entra in voi e si riversa sull’Umanità intera.

Piccoli cari, a voi non lo dico, perché vedo che l’avete ben compreso; parlo ai superficiali che agiscono, senza, talora, pensare a quello che fanno: sia pronto il cuore ad accogliere il Santissimo! Non accada ad alcuno di accostarsi con indegnità: è cosa gravissima e grande danno accostarsi all’Eucarestia indegnamente!!! Vedo che molti lo fanno, senza neppure pensare a ciò che li aspetta. Per voi non sia così, mai sia così: preparate per Gesù un nido ,caldo ed accogliente, e pregatelo di stare sempre con voi, in massima intimità, per godere delle sue delizie. Vi amo, figli cari. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima