Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
07.04.97
Amici fedeli, sono risorto e nella gloria, ma ho
patito sulla terra perché voi poteste risorgere con me e godere della mia gloria.
Il travaglio è stato nella mia vita assai più grave di quanto non lo sia nella
vostra. Vi sembrano gravi i vostri dolori, ma sono abbreviati ed attenuati: le
grandi sofferenze del mondo, passato, presente e futuro le ho prese tutte su di
me. Sopportate, quindi, con pazienza ed amore: è vicino, ormai, il giorno della
resurrezione anche per voi.
Sposa
amata, bisogna morire, prima di risorgere, bisogna patire, prima, per gioire
dopo: la mia vita terrena ve lo insegna. Vi chiedo di riflettere ogni giorno sui
misteri per penetrare, a fondo, nel loro significato.
Piccola
cara, se Io, Io, Dio, ho avuto tanto dolore, senza peccato alcuno, voi
accettate le minime pene, che permetto, con serenità. Vedo lo smarrimento che vi
coglie, quando avete una minima contrarietà, conosco la vostra debolezza; ma
desidero che sopportiate, serenamente, le prove che vi permetto perché, senza
questo travaglio, non è possibile entrare nel mio regno di pace e di felicità.
Restate sereni, perché tutti gli avvenimenti sono controllati da me. Sapete:
l’ho ripetuto infinite volte che nulla avviene che Io non permetta o non
voglia. Con voi uso tanta tenerezza, perché la vostra fedeltà e lo zelo
commuovono il mio Cuore.
Accettate
tutto, come fosse grazia: sono grazia la gioia ed il benessere; sono grazia il
dolore e la privazione di alcuni beni; è grazia la salute che vi permette di
servirmi con agio; è grazia la malattia che vi unisce, strettamente, alla mia
Croce; è grazia ogni istante di vita che vi permette di aprire le labbra alla
lode e all’adorazione. Tutto proviene da me ed a me deve volgersi!
Non è un
lungo calvario la vita, sposa cara, quando l’uomo ne ha colto l’intrinseco
significato: è un viaggio, avventuroso, che porta verso una meta sublime, se le
scelte, che man mano si fanno, sono quelle giuste. Qualcosa di nuovo c’è, poi,
ai tempi d’oggi: chi vuole luce ne può avere per sé e per gli altri, in
abbondanza, assai più che in passato; chi vuole pace, profonda, la può avere
nella misura desiderata. Realizzo i santi desideri dei miei diletti con
rapidità, perché desidero la salvezza del mondo, la felicità di ogni uomo. Mai
la mia presenza sulla terra è stata così percettibile, come in questo momento
storico. Questa realtà ha un profondo significato, che voi dovete sforzarvi di
cogliere: Dio è tanto vicino all’uomo in un tempo nel quale l’uomo è tanto
lontano da Dio! Perché? Ve lo siete chiesto, piccoli miei? Ve lo continuate a
chiedere?
Il mio
Amore vuole così; l’eterno, infinito, Amore, che mi lega alle piccole creature,
predilette, mi induce ad andare loro incontro proprio nel momento di massima
difficoltà. Pensate ad una madre che vede il suo piccolo inciampare e cadere,
continuamente, perché le gambe sono incerte e deboli: ella non si limita a
guardarlo e compatirlo, ma gli corre incontro, lo solleva con delicatezza, poi,
lo prende per mano e lo guida. Così sono Io, Io, Gesù, nei vostri confronti,
nei confronti di ogni uomo della terra; ma c’è una grande differenza tra gli
uomini ed il bimbo sopraddetto: il piccolo è sempre disposto a lasciarsi
prendere per mano dalla mamma, cammina con lei e canta di gioia, è umile, è
docile, è mansueto, specialmente, dopo una grande caduta; i miei figli, invece,
non sono così: cadono e non vogliono rialzarsi, si sporcano di fango e non
accettano di lasciarsi ripulire, si rammaricano, per la dura prova, ma non
vogliono darmi la mano per proseguire con me, sono testardi e ribelli, sempre
testardi e sempre ribelli!
Che può
volere la mamma per il suo bimbo se non il suo bene? Il piccolo lo comprende,
anche se la mente è ancora immatura. Perché non vogliono capirlo i miei
‘bambini”? Io, Io, Dio, mi piego verso di loro con tenerezza infinita; essi mi
guardano con uno sguardo astioso e diffidente, temono di prendere la mia mano,
amorosa, porgono, invece, senza paura alcuna, la loro ad un nemico, astuto e
ingannevole, che li illude, assai, per poi rovinarli. Quanta stoltezza, sposa
cara, quanta stoltezza nella creatura, fatta a mia Immagine e Somiglianza,
eppure ha l’uso dell’intelletto, ha un cuore che batte nel petto, ma si
comporta come se non avesse l’uno né l’altro!
Ho
pietà, sposa mia, di questa generazione, così smarrita e sviata: uno trascina
l’altro, uno incanta l’altro, senza neppure riflettere se ciò che fa sia cosa
buona o non lo sia. Oggi l’uomo emula l’altro, come fanno le pecore che seguono
la prima ovunque vada, anche se si butta giù da un precipizio.
Voglio
indurre il mio popolo alla riflessione per far poi da guida agli altri che
devono seguire l’esempio. Solo una minima parte ha compreso la mia volontà e
questa dovrà, ora, aiutare gli altri a fare altrettanto, prima che accada
l’irreparabile.
Il
tempo, concesso, volge al termine e ogni giorno è dono sublime, ogni giorno è
occasione, unica, da non perdere: solo la supplica, continua, l’adorazione ed
il sacrificio possono rendere più leggero il castigo che pesa sul mondo,
ribelle.
Sono i
fedeli, miei, amici, che con suppliche ed offerte otterranno un’attenuazione di
pena. Perseverate, quindi, amati, perseverate e sopportate per me ogni prova,
che permetto; al mio altare chiedete ed invocate il mio aiuto: gradisco le
vostre preci. Il mio corpo, Santissimo, che voi prendete con tanto amore e
devozione, trova un nido accogliente ed Io sto volentieri in esso, vi riempio
di dolcezza e porgo innumerevoli doni a voi ed al mondo intero.
Ebbene,
vi concedo assai: potete accostarvi a me ogni giorno, anche più volte al
giorno. Siete come Mosè, che supplicate per un popolo di dura cervice. Ascolto
le vostre parole, accolgo le vostre suppliche, esaudisco le vostre preghiere.
Siate perseveranti, non stancatevi: il male è un oceano. Chi può riparare ad
esso?
Solo
voi, piccoli miei, solo voi che mi offrite tutto ciò che avete. Continuate,
senza stancarvi: continuerò ad elargire grazie su grazie. Molte anime si stanno
risvegliando: altre cercano di sollevarsi dal fango e volgono a me lo sguardo,
mesto: le vostre preghiere hanno avuto effetto; le grazie sono state, in questi
casi, colte.
Aiutatemi,
figli cari, aiutatemi a salvare le anime! Cooperate col vostro Signore che non
vuole la rovina dei peccatori, ma che si salvino e godano le pure gioie del
Paradiso! Pensate che ogni attimo è prezioso: coglietelo, amati.
Il nuovo
giorno ti trova, felice, nel mio Cuore. Voglio elargire anche oggi grazie,
speciali: sacrificati, piccola, per chi ancora non comprende, dona per chi
nulla è capace di porgere. Per mezzo tuo, darò anche agli altri.
Resta in
me ed esulta alla mia presenza.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
07.04.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, ancora un poco e godrete solo gioia: il tormento sta per concludersi, il
travaglio sta per finire. Grandi giorni verranno, grandi e sublimi, perché così
Gesù ha deciso: i giusti avranno la ricompensa dei giusti e gli empi avranno la
sorte degli empi.
Cari
figli, voglio condurvi a destinazione felice. Ascoltate le mie parole, non
siate sordi al mio dire: tutte le cose della terra sono fugaci e deludenti;
cercate Dio, amate Dio! Rifugiatevi in lui: troverete tutto e non mancherete di
nulla.
Vedo che
c’è qualcuno che si guarda indietro, che rimpiange qualcosa, tutto, per qualche
piccola rinuncia, che deve fare. Dio ricompensa con larghezza, con grande generosità.
Non guardate agli altri, non pensate: “Guarda come si divertono, mentre io devo
rinunciare a questo o a quello.” Vedrete, tra poco, cosa significa aver fatto
le piccole rinunce per Dio. Beato chi ha lasciato tutto per lui, chi ha detto
no alle mollezze del mondo per aprirsi tutto a lui.
Figli
cari, la vera felicità proviene solo da Dio; l’uomo non può darla, perché non
la possiede: non si offre ciò che non si ha. In questo tempo, ai fedeli, agli obbedienti,
che seguono la Legge santa, Dio offre tutto, tutto, subito, nel profondo del
cuore. In seguito il suo piano si completerà ed anche il piccolo travaglio,
quotidiano, avrà termine.
Sono
gioiosa, quando vedo tanto amore sincero nei miei figli, vedo lo zelo nel
servizio, l’entusiasmo nell’operare, la grande speranza nell’attesa. Così deve
essere per tutti voi che mi ascoltate, come bimbetti, attenti al dire della
mamma che fa loro splendide promesse, se staranno buoni e obbediranno ai suoi
consigli. Siate sempre zelanti ed attivi: servite Dio, il vostro Signore che
tanto vi ama. Siate entusiasti nell’operare per lui, così gli date gioia, tra
tanta ingratitudine generale. Siate pieni di speranza, perché contate su chi
non delude, mai delude: avrete, figli, avrete, oltre ogni aspettativa!
Seguo le
vicende anche dei figli, sviati. Essi lacerano il mio Cuore perché, chiamati e
richiamati, non rispondono, non vogliono istruirsi, non mutare vita: sono
testardi e disobbedienti. Imploro mio Figlio che abbia ancora un poco di
pazienza con loro; ma i tempi sono, ormai, conclusivi: a nessuno sarà concesso
un margine, supplementare.
Piccoli
cari, unitevi, spiritualmente, nella preghiera di tutti i giorni: possano i
cuori di pietra accogliere, presto, la rugiada Divina; si aprano, si
spalanchino a Cristo Gesù che vuole venire per ogni uomo come Amore, come
misericordia, non come giustizia!
Vi
chiedo ancora un poco di sacrificio; fatelo in silenzio e parlate col cuore a
Dio, offrendo voi stessi, ogni pensiero, ogni anelito, ogni palpito.
Rinunciate, durante la notte, a qualche minuto di sonno per offrirlo a Gesù in
riparazione alle grandi offese, che gli vengono fatte. Volete farlo, piccoli
cari? Gesù vi sorriderà ed il vostro cuore sarà pieno di felicità!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima