Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

13.04.97

 

 

Miei amati, il vostro Signore viene a voi per condurvi con sé verso il nuovo mondo, dove la pace e la felicità scorrono ovunque, come torrenti, impetuosi, ed il dolore non sarà più ricordato. Abbiate fiducia in me, figli: la meta sta per giungere.

 

 

Sposa diletta, il nuovo giorno, che sta per sorgere, ci trova uniti in un tenero idillio, amoroso: Dio potente, Dio Creatore, Dio Salvatore, Dio Amore abbraccia la sua creatura e, con immensa tenerezza, la tiene sul suo Cuore, perché l’ama di un Amore eterno ed infinito.

L’anima tua esulta in me e la gioia ti pervade, mio, piccolo, scricciolo: Io, Dio, mi sono piegato su di te per farti grande, grande accanto a me. Non sei più un piccolo essere che vive su di un pianeta immenso, non sei un atomo, disperso nel vuoto di un mondo gelido; sei una creatura, prediletta da Dio, che sta entrando per sempre nella sua dimensione infinita.

La realtà presente, amata sposa, non si ricorderà più; ciò che è finito perderà i suoi contorni e diverrà senza limiti, perché Io, Io, Gesù, sto per operare un grande cambiamento e i miei fedeli ne godranno le delizie.

I grandi avvenimenti, che si susseguono nel mondo, annunciano che una forza suprema domina. L’uomo fa i suoi progetti; ma Io, Io, Dio, dispongo di essi, a mio piacimento: solo alcuni andranno in porto, solo quelli che servono al mio piano; gli altri cadranno nel nulla e la grande fatica umana sarà sprecata.

I tempi si chiudono, ormai, ma gli uomini continuano a non capire; dovrebbero fare ogni sforzo per emendarsi dai loro errori, invece, li moltiplicano a dismisura. Mentre tu, piccola mia, sei, adorante e felice, nel mio Cuore, il mondo intorno folleggia o giace nell’inerzia, ignaro di ciò che l’attende.

Anche questa notte ti conduco con me per scrutare ciò che avviene nelle vie delle grandi città della terra: c’è un brulichio di gente, sempre in attività e tutti sembrano voler raggiungere una meta che non riescono ad afferrare. C’è un’inquietudine nel cuore dell’uomo d’oggi, un’ansia che egli stesso non sa spiegarsi. È la società edonistica che cerca solo il piacere immediato, avendo nel profondo, però, un desiderio, misterioso, di felicità, pura, che mai riesce ad avere.

Vedi queste persone che entrano ed escono, camminano, corrono, cercano, inseguono, si fermano, si annoiano, sbadigliano, attendono? Costoro non sanno come trascorrere il tempo; lo sentono come un gran peso, del quale liberarsi, lo impiegano in inezie, ma non trovano riposo, non hanno pace. Piccola cara, sai che cercano tutti? Cercano amore e tenerezza; seguono, però, la via, sbagliata, che li porta verso l’abisso di disperazione. Vedi davanti a loro quelle figure, che Io, Io, Gesù, rendo concrete per i tuoi occhi deboli? Esse, normalmente, sono invisibili ed impalpabili; queste sono le schiere nemiche all’opera: conducono, consigliano, attirano, seducono le povere anime in cerca d’amore. Sono sulla terra in numero grandissimo e gli uomini più fragili ne sono le vittime: molti di questi, durante la notte, cadranno vittime tra le loro unghie, così, senza nemmeno avere il tempo di rendersene conto.

La mia, piccola, sposa pensa: “Possibile che tanta stoltezza ci sia nell’uomo, creato da Dio, a sua Immagine e Somiglianza? Si può cadere in sì grande rovina, senza rendersene neppure conto?”

Sposa cara, l’intelletto, che entra nell’inerzia, non reagisce più e la volontà, che si è infiacchita, non prende più vigore: l’uomo, debole e viziato, si lascia condurre dal male, senza fare opposizione.

Se un morbo, grave, entra nel corpo, lo distrugge, cellula dopo cellula, fino a farlo soccombere; l’abitudine al male offusca la mente, ottenebra le facoltà, rende il cuore duro, come pietra, ed inaccessibile alla mia grazia.

Vedi, sposa amata, questi sono uomini, ma si sono ridotti a livello di bruti, per la loro incapacità di vivere da uomini, degni di questo nome. Molti di essi torneranno a casa e godranno di altri giorni di luce. Il sole salirà all’orizzonte, ma non godranno del suo splendore; un dolce calore li avvolgerà, ma essi resteranno di gelo: sono come cadaveri, che non hanno reazione: sono morti alla grazia, sono chiusi alla vita.

Spettacolo triste questo, spettacolo di morte! Non soffermarti più a riflettere su questa, triste, condizione: ognuno ha libertà di scelta e il suo destino se lo prepara da sé, col suo agire. Non voglio che il tuo cuore resti mesto: un mondo di felicità ti attende. Per offrirtene un assaggio ti conduco dove le anime sono sempre in letizia, dove i canti sono sublimi ed armoniosi e c’è tanto amore in ogni sguardo.

Il tuo volto è conosciuto: molte figure, assai leggiadre, ti vengono incontro. Non servono parole: il loro sguardo, silenzioso, è più loquace di un lunghissimo discorso. Tutte desiderano porgerti un raggio della loro, infinita, felicità per consolarti dello squallore precedente.

Queste sono le anime beate che godono da poco le sublimi delizie del mio Amore; proprio nel giorno di Pasqua sono state liberate, completamente, dalla prigione purificatrice ed ora godono ed esultano felici. Vedi come ti sorridono, come danzano con grazia per farti piacere? Anche le tue preghiere continue, le tue offerte, la tua adorazione hanno abbreviato il loro soggiorno in purgatorio! Esse pregano per te e vogliono darti più gioia possibile.

Vedi le meraviglie che compie la preghiera, continua? Neppure una parola d’amore, volta a me, cade nel vuoto: ogni Ave dà il suo frutto e ogni Pater ha la sua ricompensa. Altre anime attendono, anelano a me; ma devono ancora purificarsi. Prega, assiduamente, intensamente, e presto anch’esse godranno queste gioie, che vedi essere godute dalle anime sante. Dona, sposa mia, dona con larghezza e ti sarà donato da me in misura centupla. Le anime abbisognano di aiuto; offri ogni istante della tua vita a me: godrai tu, infinitamente; godranno loro con te.

Vedi: la luce del nuovo giorno entra nella, quieta, stanza. Lasciati condurre anche oggi dall’onda, soave, del mio Amore e sii felice.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

13.04.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, cari figli, Gesù rinnova, continuamente, le sue promesse perché voi possiate essere fermi nella speranza, senza avvilirvi, per le difficoltà presenti.

Ogni giorno porta con sé gioie e dolori, amarezze e piccole delizie. Così è per voi; così è per ogni uomo che vive sotto il sole.

Godete le gioie, che Gesù elargisce in, così, larga misura nel momento presente e sopportate con pazienza i tormenti, che permette per la vostra purificazione e per quella del mondo. La Sapienza Divina sa dosare ogni cosa nel modo giusto, piccoli miei: nessuno ha più di quanto riesca a sopportare. Se tanto è il travaglio, tanto è il merito, se donato a Dio come offerta silenziosa e continua.

Fate con amore ogni cosa, fatela, per amore di Gesù; non brontolate, continuamente, mostrando un volto cupo e mesto! Se siete sempre tristi ed abbattuti, se l’angoscia vi tormenta, riflettete su voi stessi e preoccupatevi molto: chi appartiene a Dio, chi gli ha offerto se stesso, la sua anima, l’intero essere mai può essere infelice. Il bimbo, vicino alla mamma mai è infelice: anche se ha dolore, se pena, il volto amato lo sostiene, lo conforta, gli dà pace.

Piccoli cari, molti di voi soffrono assai, a causa delle colpe passate: sono in fase di grande purificazione. Non lamentatevi, per gli affanni ed i dolori; benedite in ogni istante di vita Gesù che ha con voi la mano assai leggera ed il Cuore aperto alla tenerezza.

Con chi si pente, profondamente, delle sue colpe, Dio usa grande misericordia, allevia le pene, che meriterebbe e rende, pienamente, sopportabili quelle che ha. Ognuno si penta, profondamente, degli errori e non li ripeta più. Figli, figli cari, non vi colga la tentazione di ripetere sempre gli stessi errori, senza avere minima voglia di emendarvi, e credere di essere graditi a Dio! L’amico di Gesù è colui che fa la sua volontà: dovete tagliare completamente, col peccato grave! Non dite: “Non ce la faccio”; ma chiedete le forze, necessarie a vincere questa schiavitù.

Non vi colga di sorpresa il ritorno di mio Figlio: chi ha un solo peccato grave corre grandissimo pericolo! Vi chiedo di eliminare anche le piccole colpe, abituali. Fate ogni sforzo per non peccare. Pregate, pregate in ogni istante: quando lavorate, quando camminate, quando riposate. Se siete immersi in preghiera, il nemico vi tenta di meno, il cuore riposa in Dio e riuscite a vincere le continue tentazioni. Vi ripeto e lo dirò, ancora, un numero infinite di volte che i fatti si succederanno in rapida sequenza e non ci sarà il tempo per fare lunghe e complicate riflessioni. Occorre essere pronti a spiccare il volo: le ali devono essere forti, il pensiero attento, il cuore leggero. Sì, figli: il tempo è vicino per tutti, per chi ha ben compreso e per chi nulla ha capito, per chi è pronto e sveglio, per chi è nel torpore e dorme, senza pensare a nulla.

Gli angeli, giustizieri, sono pronti agli angoli del mondo, obbediscono al comando Divino: in un attimo avverrà ciò che in tanti secoli e millenni mai era accaduto. Dio opera, quando vuole, come vuole, secondo una logica che non è la vostra. Figli, non è Dio che deve adattarsi a voi; siete voi che dovete entrare nella sua dimensione.

Pronti, siate sempre pronti e felici: al comando spiccate il volo, leggeri, come libellule, nel Cielo sublime di Dio.

Vi amo tutti. Quanto vi amo, figli! Piccola, grazie, per l’opera che porti avanti con tanto amore.

 

                                                                                              Maria Santissima